Ara Calabria: No al cibo sintetico, vogliamo carne di qualità

Ara Calabria ha espresso soddisfazione per il divieto di produrre e commercializzare carne sintetica in Italia. Per l’Associazione Regionale Allevatori, infatti, «è fondamentale essere informati. È importante sapere che le carni prodotte artificialmente sono, al termine del ciclo di produzione, alimenti altamente processati, contenenti moltissimi additivi e conservanti e sottoposti a una lunga lavorazione industriale per poter conseguire l’aspetto e il gusto con cui vengono presentati».

«Inoltre, il cosiddetto “cibo in provetta” produce emissioni tra le 4 e le 25 volte più elevate rispetto a quelle prodotte dalla carne allevata– viene sottolineato –. La carne proveniente da allevamenti di qualità, come quelli calabresi, con un sistema di controlli e rintracciabilità lungo tutta la filiera, è quindi oggi ancora la migliore carne possibile. Esprimiamo, inoltre, solidarietà nei confronti della Coldiretti per le spiacevoli offese rivolte da alcuni parlamentari durante la manifestazione pacifica organizzata dall’associazione a Roma».

«Sosteniamo gli allevatori, i produttori e il loro lavoro e, ancor di più – ha concluso – tuteliamo i cittadini e il loro diritto a nutrirsi con cibi di qualità».

Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere regionale Pietro Molinaro, che ha parlato di «un grande risultato per l’Italia e anche per la Calabria, a difesa della nostra zootecnia  che può contare su un patrimonio di grande rilevanza e che è presidio essenziale nelle aree interne».

«Una legge che è dunque un impegno a difesa della dieta mediterranea – ha spiegato – che è nata proprio in Calabria. Mettiamo in sicurezza l’agricoltura di qualità contro qualcosa che non può essere messo sullo stesso piano del nostro cibo tradizionale, autentico, prodotto nelle nostre campagne e nei nostri allevamenti e che ha molte incognite su salubrità e sicurezza per le persone».

«Esprimo poi – ha concluso Molinaro – la mia più sentita solidarietà al presidente di Coldiretti, l’amico Ettore Prandini, che da grande leader degli agricoltori quale è, ha difeso, davanti ad inaccettabili provocazioni, chi ogni giorno con la propria famiglia, lavora duramente per garantire cibo e sviluppo». (rcz)

 

 

Divieto carne sintetica, Nesci (Fdi-Ecr): “Fratelli d’Italia mantiene gli impegni”

«La legge che vieta la produzione e il commercio di carne sintetica è l’ennesima dimostrazione che Fratelli d’Italia e il Governo di Giorgia Meloni mantengono gli impegni» – è quanto dichiara l’eurodeputato Denis Nesci.

«La tutela della qualità dei prodotti e del cibo italiano va nella direzione della valorizzazione di un settore d’eccellenza del nostro Paese. Grazie al Ministro Francesco Lollobrigida per la prima volta un Governo italiano si occupa in maniera concreta delle specialità identitarie che tutto il mondo ci invidia».

«E grazie anche – conclude Nesci – all’impegno del ministro Urso, dei parlamentari e alle associazioni di rappresentanza che hanno lavorato sinergicamente per licenziare un testo di legge che tutelasse le nostre imprese, ma soprattutto la salute degli italiani». (rrm)

Coldiretti Calabria: L’Università della California certifica che carne sintetica inquina 25 volte di più

L’Università di Davis, in California, in una ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi, ha certificato che la carne sintetica inquina dalle quattro alle 25 volte di più. È quanto ha reso noto Coldiretti Calabria, evidenziando come lo studio fornisca un contributo alla chiarezza «in un campo d’indagine molto recente sul quale crescono le ombre e insuccessi».

«I ricercatori – ha sottolineato la Coldiretti – hanno condotto una valutazione del ciclo produttivo della carne a base cellulare stimando l’energia utilizzata in ogni fase con gli attuali metodi di produzione, un parametro che è grosso modo indipendente dal tipo di carne prodotta. In particolare – continua la Coldiretti – è stata focalizzata l’attenzione sulle sostanze nelle quali vengono fatte crescere in laboratorio le cellule staminali che sembrano avere un forte impatto sull’ambiente, in particolare a causa dei processi di trattamento necessari per evitare la formazione di tossine o batteri».

«Il risultato – ha precisato la Coldiretti – è che la produzione della carne in laboratorio è molto più impattante dal punto di vista ambientale della zootecnia tradizionale. Le preoccupazioni ambientali che arrivano dal mondo della ricerca fanno seguito ai rischi per la salute censiti dal recente Rapporto pubblicato dalla Fao e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che hanno individuato ben 53 pericoli potenziali per la salute, dalle allergie ai tumori, per i cibi a base cellulare (carne, pesce e latte) definizione considerata più chiara rispetto al termine “coltivato” preferito invece dalle industrie produttrici ma ritenuto essere fuorviante dalle due Autorità mondiali».

«Il mondo scientifico conferma la necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte a tecnologie con molte incognite che rischiano di cambiare  la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda – ha detto ancora Coldiretti – proprio per questo la sfida che la Coldiretti lancia alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico».

«Già da questo – ha commentato la maggiore organizzazione agricola – si potrebbe dire che siamo ai titoli di coda, ma bisogna invece continuare a mantenere alta l’attenzione e Coldiretti lo ha fatto e continuerà a farlo con determinazione continuando a sostenere il disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento».

«La nostra  mobilitazione –ha concluso la Coldiretti – ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo sul quale si sta facendo luce. I cittadini vogliono il cibo naturale che solo i nostri agricoltori sono capaci di produrre». (rcz)