Entro il 2025 «dovrebbe essere realizzata una Casa della Salute a Cariati». È quanto ha reso noto la sindaca della città, Filomena Greco, a seguito delle comunicazioni da parte dell’Asp di Cosenza in merito alla richiesta di chiarimenti sulla riapertura dell’Ospedale Vittorio Cosentino.
«Si sta procedendo – ha spiegato la sindaca – all’installazione della Tac; nell’ambito dei fondi Pnrr (Ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero) sono stati destinati al presidio ospedaliero due ecografi multidisciplinari di alta gamma, all’interno del Piano di Sviluppo e Coesione, Cariati è stato individuato quale sede di Ospedale di Comunità con la possibilità di ospitare da 20 a 40 posti letto».
La Sindaca ha colto l’occasione per ringraziare il Presidente Roberto Occhiuto dell’attenzione costante riservata alla garanzia del fondamentale diritto alla salute anche e soprattutto di questo territorio, esprimendo altresì l’auspicio che il Governatore possa fare massima chiarezza sui tempi di modifica al Dca 64 con il reinserimento dell’ospedale di Cariati nella rete ospedaliera, sui tempi per la riapertura dell’ospedale con tutti i reparti pre chiusura e in merito alle paventate interferenze ed agli eventuali ostruzionismi che da questo territorio starebbero tentando di frenare la riapertura dell’Ospedale pubblico.
«Tutti gli altri obiettivi che pur danno una risposta per la sanità territoriale – ha sottolineato la sindaca Greco – non corrisponderebbero all’esigenza che da ormai un decennio questa comunità conferma senza distinzioni, senza se e senza ma: riaprire l’Ospedale di Cariati con tutti i reparti pre 2010».
«Siamo fiduciosi – ha aggiunto – del fatto che la Giunta Regionale stia lavorando bene e stia andando nella giusta direzione per garantire ai cittadini di questo territorio servizi assistenziali di qualità, mettendo fine a tutti questi anni di disagi e viaggi della speranza. Fin quando, tuttavia, non leggeremo a chiari lettere che c’è conferma sulla riapertura dell’Ospedale di Cariati così come era prima della sua chiusura la preoccupazione ed anche l’ansia di questa terra resteranno immutate». (rcs)