REGGIO: È salvo il don Orione, la Casa di riposo rischiava la chiusura

Un regalo di Natale per Reggio e l’Opera Antoniana delle Calabrie: la Casa di Riposo don Orione non chiuderà. La crisi si è risolta con l’esito positivo della trattativa tra l’Opera Antoniana delle Calabrie e la Antonino Srl che subentra nella gestione della struttura di assistenza che si occupa di persone fragili.

Dopo un iniziale tentativo di mediazione non andato a buon fine, la negoziazione tra le parti è stata riaperta nel corso di un incontro presso la Prefettura di Reggio Calabria alla presenza dei Sindacati, ed è proseguita nelle ultime settimane portando alla firma di un accordo. Dal 1° gennaio 2025 – prevede l’intesa – la Antonino Srl subentrerà all’Opera Antoniana nella gestione delle attività della Casa di Riposo Don Orione, garantendo quindi continuità assistenziale per le persone fragili attualmente in carico presso la struttura, così come la continuità occupazionale per i suoi lavoratori.

Si è scongiurata così la chiusura della Casa di Riposo che era era stata annunciata lo scorso luglio e prevista in via definitiva per il 31 dicembre 2024. Sarebbe stato un grande problema, dopo i numerosi sforzi messi in campo da parte degli orionini per garantire un servizio essenziale al territorio reggino, ospitare le persone anziane attraverso un’accoglienza di qualità, e salvare il maggior numero di posti di lavoro. All’annuncio aveva fatto seguito la manifestazione di interesse della Antonino Srl per rilevare la struttura.

A Reggio, l’Opera Antoniana delle Calabrie mantiene la sua presenza con le attività della Parrocchia e della casa religiosa di ospitalità Sant’Antonio, del Centro Aiuto Familiare, e della Scuola dell’Infanzia “Collina degli Angeli”. (rrc)

Irto (PD): Ognuno faccia la sua parte per evitare chiusura Don Orione

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha ribadito come «ognuno deve fare la sua parte per evitare che a Reggio Calabria chiuda la casa di riposo Don Orione».

«Sarebbe un peccato, se la situazione debitoria attuale portasse alla chiusura, già annunciata per la fine dell’anno in corso». ha detto Irto, auspicando «che le istituzioni pubbliche, la proprietà e le famiglie coinvolte si incontrino al più presto per aiutare questa struttura ad andare avanti. Da una quarantina di anni, infatti, essa rappresenta, nel territorio reggino, un valido punto di riferimento per anziani e relative famiglie».

«Gestita dall’Opera Antoniana delle Calabrie, questa casa di riposo offre un servizio importante che non deve essere perduto, che va salvaguardato e, se possibile, ampliato e migliorato, in modo da concorrere –ha concluso il senatore Irto – a un’assistenza più ampia delle persone anziane della città di Reggio Calabria e del suo comprensorio». (rp)

Giuliano (Ugl Salute) e Denaro: Regione scongiuri chiusura della Casa di Riposo Don Orione di Reggio

Gianluca Giuliano, Segretario nazionale della UGL Salute e Fabrizio Denaro, dirigente territoriale, hanno chiesto un incontro urgente alla Regione Calabria in merito alla chiusura della Casa di Riposo Don Orione, «un vero e proprio dramma sociale che la Calabria non merita».

«L’indifferenza – hanno sottolineato – sta spingendo un’eccellenza del territorio calabrese verso la fine. È quella delle istituzioni regionali nei confronti della Casa di Riposo Don Orione di Reggio Calabria che, come annunciato nell’incontro con le parti sociali, sarà costretta a chiudere i battenti il prossimo 31 dicembre 2024. Sarebbe un triste epilogo per i 19 operatori attualmente occupati nella struttura e per le famiglie dei 24 ospiti presi in cura. Facile individuare le responsabilità dell’ente istituzionale».

«I ritardi nelle procedure di accreditamento per il passaggio del Don Orione da Casa di Riposo a Rsa hanno costretto l’Opera Antoniana – hanno spiegato – ad ingenti aggravi di costi e alla rinuncia delle autorizzazioni concesse. Ora la situazione economica è diventata insostenibile e così ci si avvia verso una chiusura che sembra destinata ad aprire una nuova pagina di crisi occupazionale in un territorio già flagellato da problemi».

«Una fine di cui le istituzioni non potrebbe certo vantarsi», hanno concluso. (rcz)

A Reggio chiude definitivamente la Casa di Riposo Don Orione

Il 31 dicembre 2024 chiuderà definitivamente la Casa di Riposo Don Orione di Reggio Calabria.

«Una decisione estremamente difficile», ha spiegato don Giovanni Carolo, direttore Provinciale dell’Opera Don Orione, «ma purtroppo necessaria», annunciata nel corso nel corso di una serie di incontri con i sindacati, i 19 lavoratori, e le famiglie dei 24 ospiti attualmente accolti dalla struttura che dovranno essere ricollocati.

Dopo oltre 40 anni di cura e di servizio a favore dei Reggini più fragili e delle loro famiglie, cessa definitivamente la sua attività la Casa di Riposo Don Orione, residenza per anziani autosufficienti e parzialmente autosufficienti che non necessitano di assistenza medica continua. Oltre alla chiusura della struttura, terminerà il lavoro di tutti i 19 dipendenti diretti e a tempo indeterminato impiegati all’interno della struttura e suddivisi tra operatori socio sanitari, animatori geriatrici, addetti ai servizi, personale di cucina, assistenti sociali, receptionist e amministrativi.

Una decisione difficile, dunque, in quanto «nonostante i continui investimenti e i molteplici tentativi di riorganizzare i servizi per garantire assistenza senza gravare sulle famiglie e per tutelare il maggior numero di posti di lavoro, da tempo la Casa di Riposo Don Orione non è economicamente sostenibile», ha spiegato don Carollo.

Dal 2021, infatti, il bilancio della casa di riposo è negativo con perdite per oltre mezzo milione di euro all’anno, mentre la previsione di chiusura per il 2024 vede i conti in rosso per un importo che sfiora i 650 mila euro. Dal 2010 ad oggi l’Opera Don Orione è intervenuta ripetutamente a copertura finanziaria della struttura immettendo fondi per un ammontare di 5 milioni e 700 mila euro, evitandone il fallimento.

«La finalità del nostro Ente – ha precisato Don Carollo – non è di natura commerciale. Le rette, che sono calmierate e non sono state incrementate, non sono sufficienti a compensare le spese. La pandemia e il generale aumento del costo dei beni e dei servizi necessari allo svolgimento delle attività essenziali di cura, hanno poi progressivamente deteriorato una situazione già pregiudicata e la cui gravità è dovuta al mancato supporto da parte delle istituzioni pubbliche che, nonostante il fabbisogno, non hanno dato seguito al riconoscimento dei cosiddetti Livelli Essenziali di Assistenza».

Per salvaguardare la sua attività al servizio delle persone anziane fragili, nel maggio 2019 l’Opera Antoniana delle Calabrie ha avviato con la Regione l’iter di autorizzazione e accreditamento per convertire la casa di riposo in Rsa (Residenza Sanitaria Assistenziale). Paradossalmente questa procedura, che ha richiesto alla struttura l’adempimento alle regole regionali in materia di RSA, ha prodotto un ulteriore e conseguente aumento dei costi. In mancanza dei relativi ricavi non riconosciuti dall’ente pubblico, l’Opera Antoniana ha potuto esclusivamente contare sul sostegno economico della Congregazione orionina.

I ritardi delle Istituzioni, che per la concessione della sola autorizzazione al funzionamento all’esercizio per RSA hanno impiegato ben tre anni, hanno ulteriormente compromesso il già instabile equilibrio finanziario della struttura. In assenza di risposte concrete sull’iter di accreditamento e il conseguente convenzionamento per l’erogazione di prestazioni sanitarie per conto del Servizio Sanitario Nazionale, l’Opera Antoniana è stata costretta a rinunciare all’autorizzazione al funzionamento per RSA e a contrarre il proprio organico arrivando oggi, ad un anno dalla comunicazione alle famiglie e al Comune di non poter più accogliere le persone anziane fragili, alla decisione di cessare definitivamente l’attività. 

“«Siamo consapevoli delle dure conseguenze che questa sofferta decisione avrà sulle persone – ha continuato il direttore Provinciale Don Carollo –. Per questo a partire da subito ci attiveremo per supportare gli ospiti e loro famiglie nell’individuare la più adeguata alternativa assistenziale sul territorio, e per accompagnare i collaboratori per i quali cesserà l’attività».

Per i 19 dipendenti per i quali a fine anno terminerà il rapporto di lavoro, saranno valutate con le Organizzazioni Sindacali tutte le misure per attenuare l’impatto del provvedimento, tra cui eventuali ammortizzatori sociali previsti dalla disciplina vigente o ricollocazioni in altre strutture dell’Opera Don Orione sul territorio nazionale. Non sarà purtroppo possibile una ricollocazione all’interno della Regione Calabria.

«L’Opera Antoniana delle Calabrie – ha concluso Don Carollo – fortemente voluta da Don Orione all’indomani del terremoto di Reggio e Messina del 1908, continuerà ad essere al servizio della città e del popolo Reggino nel solco del suo fondatore, dando il suo contributo nella carità». 

Gli spazi in uso attualmente alla Casa di Riposo Don Orione saranno destinati a progetti di housing sociale per garantire l’accesso alla casa alle persone e ai nuclei più fragili, non solo dal punto di vista economico. 

L’Opera Antoniana delle Calabrie mantiene la sua presenza a Reggio attraverso le attività della Parrocchia e della casa religiosa di ospitalità Sant’Antonio, del Centro Aiuto Familiare, e della Scuola dell’Infanzia “Collina degli Angeli”. (rrc)