di PINO NANO – È stata nominata dal Plenum del Csm con un solo voto di scarto, 16 voti contro i 15 che sono andati all’altra candidata, Olga Tarzia, attuale presidente facente funzioni della Corte d’appello reggina. Al Consiglio Superiore della Magistratura, che l’ha appena eletta alla guida della Corte d’Appello di Reggio Calabria, un presidio di altissima responsabilità e delicatezza istituzionale insieme, si parla di Caterina Chiaravalloti come di uno dei magistrati più attenti alle dinamiche sociali del Paese.
Ma anche come di una giurista di altissimo profilo professionale, e soprattutto come di un magistrato donna che in tutti questi anni ha dimostrato un alto senso del dovere e un altissimo rispetto per le Istituzioni e per tutti coloro che si sono rivolti a lei nelle sue funzioni di giudice della Repubblica.
In realtà la neo-Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria ha respirato diritto e sentenze sin da quando era bambina, figlia d‘arte sotto questo profilo, perché figlia di uno dei magistrati più amati e più stimati in Calabria, il presidente Giuseppe Chiaravalloti, diventato poi anche – una volta lasciata la magistratura – Governatore della Regione per conto del Centro Destra.
Classe 1963, entrata in magistratura nel 1989, Caterina Chiaravalloti, nata a Catanzaro, e attuale presidente del Tribunale di Latina, dove era stata nominata nel 2018, torna ora definitivamente in Calabria come Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, un incarico di grande prestigio e di grandissima responsabilità professionale.
In precedenza, Caterina Chiaravalloti era stata consigliere della Corte d’appello di Catanzaro e, successivamente, presidente del Tribunale di Castrovillari. Alla presidenza della Corte d’appello di Reggio Calabria Caterina Chiaravalloti subentra a Luciano Gerardis, andato in pensione nel dicembre del 2022. L’ufficio – ricordo – è stato poi diretto per alcuni mesi, come facente funzioni, dal presidente della Corte d’assise d’appello, Bruno Muscolo, andato poi in pensione anche lui.
Ma alle spalle Caterina Chiaravalloti non ha soltanto una lunga esperienza di magistrato in carriera, ma è stata anche, per una certa fase della sua vita, influente e ascoltatissimo Consigliere Giuridico del Ministero degli Affari Esteri per il “crimine organizzato internazionale”, occupandosi soprattutto di terrorismo internazionale e di traffico internazionale di stupefacenti. Questo le ha permesso di dialogare e di incontrare nel tempo i vertici delle magistrature inquirenti di mezzo mondo. Ma non solo questo. Il neo Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria è stata inoltre delegata per il Ministero della Giustizia al G8, negli anni 2003 e 2004, come membro del gruppo di “Judicial cooperation“, proprio grazie a questa sua versatilità internazionale e diplomatica.
Ricordo anche che in Corte d’appello, a Catanzaro, Caterina Chiaravalloti aveva già svolto le funzioni di presidente facente funzioni della prima Sezione penale. Il magistrato vanta anche diverse pubblicazioni accademiche e scientifiche, tra le quali una in particolare, inserita nel progetto della Commissione Europea,”A metal theft an Emergency crime”, dopo essersi occupata in prima persona delle famose “black list” dei terroristi sia per conto della stessa Unione europea che per conto dell’Onu.
Se queste sono le premesse, c’è allora da credere che sentiremo parlare ancora molto di lei in futuro. Di lei e del suo ruolo di Alto Magistrato della Repubblica Italiana. (pn)