A Lamezia concluse le celebrazioni per il Centenario di Franco Costabile

Si sono concluse, lo scorso 29 dicembre, a Lamezia Terme, le celebrazioni per il Centenario del poeta Franco Costabile.

Quella di sabato 28 dicembre, infatti, è stata una piacevolissima Convention – usando un termine anglofono in omaggio ad Alfredo Costabile, importante imprenditore italo-canadese, parente del Poeta – che ha finanziato totalmente, e con grande generosità, la statua dedicata a Franco Costabile, che oggi, grazie alla generosa disponibilità e talento dell’artista Maurizio Carnevali, ed alla certosina supervisione di Filippo D’Andrea, ideatore e coordinatore delle Giornate Costabiliane e studioso del Poeta, è diventata realtà.

Alla vigilia dell’inaugurazione del monumento la terza Giornata Costabiliana ha preso avvio con l’accogliente presentazione di Giacinto Gaetano, direttore del Sistema Bibliotecario Lametino. L’introduzione agli argomenti è stata poi definita da Filippo D’Andrea, che ha marcato la metodologia corale delle Quatto Giornate in riferimento ai temi ed alle discipline ermeneutiche e delle interpretazioni degli studiosi impegnati. 

Il primo intervento del dirigente Domenico Maria Mete, autore di un Vocabolario dialettale e massimo esperto di etimologia e ricerca storica nel vernacolo nostrano, ha esposto l’argomento su “Tracce di dialetto nella poetica del Costabile”, in cui ha spiegato come mai il poeta, pur così profondamente radicato nella vita del paese e del quartiere Miraglia, non abbia usato il dialetto nella sua produzione letteraria.

Ma non mancano tuttavia, dei termini che non sono da considerarsi “contaminatio” e neanche solecismi, bensì la cifra di ciò che il dialetto rappresenta. Bellissima l’esegesi di un termine: “Binidittella”, che Costabile usa in una sua poesia nella esatta accezione di prematura morte di un infante, la cui anima è certamente Benedetta in Paradiso! Sono stati citati altri vocaboli come: “catoi”, “cridenza”.

L’intervento di Maurizio Carnevali è stato illuminato dal suo sincero ringraziamento al benefattore Alfredo Costabile che, grazie alla concertazione di Filippo D’Andrea, si è impegnato economicamente nell’impresa. L’artista Carnevali ha condiviso con i presenti l’emozione creativa, oltre la tecnica della fusione a cera persa, richiamo alla classicità di cui siamo eredi. Ha ricordato le ragioni per cui, lui lametino adottivo, ha scelto di vivere a Lamezia, sentendosi “a casa” per la gente, la rete solidale, il tessuto veramente “connettivo”.

Lo Scultore ha affermato che la statua non ha un basamento ma posa direttamente nel terreno: il poeta è rappresentato, più che in un ritratto, in un gesto: quello del seminatore che prende le sue pagine-poesie di semenze e sparge con gesto etereo, ciò che sarà un raccolto vitale per i posteri, un lascito perenne.

Sono stati apprezzati intermezzi musicali con la marimba, suonata dall’allievo Francesco Vaccaro, del Liceo Musicale.

L’intervento di Francesco Polopoli, docente di latino e greco, filologo che da tempo collabora con Università e l’Enciclopedia Treccani, ha trattato il tema “Costabile tra il didattico e il divulgativo”  con l’impegno dei suoi allievi realizzando un breve docufilm “La rosa nel bicchiere” e toccando corde del verismo Costabiliano, soprattutto girando le scene proprio nei luoghi della giovinezza del poeta.

L’intervento di Cesare Perri, stimato psichiatra e poeta dialettale, sul tema “Costabile una personalità multiedrica: tratti psicologici”, con una psicoanalisi retroattiva che ha convinto, in quanto il tratto della malinconia, più che della depressione, è per statistiche cliniche, quasi sempre legato a condizioni di fitness cioè di quel “benessere complessivo” in cui è vissuto il Poeta. La assenza del padre prima, la sua assenza da padre nei confronti delle due figlie, la malinconia e la solitudine del bambino e dell’adulto, assommate sono implose nel gesto estremo.

Per salutare i convenuti, l’imprenditore Alfredo Costabile ha voluto sottolineare che partendo adolescente da Sambiase, come una tenera pianta ha potuto imparare un’altra lingua, altre usanze, un mestiere gratificante, ma niente avrebbe intaccato la forza delle sue radici, tanto più profonde oggi in cui la sua tenacia ha potuto realizzare una importante operazione che racchiude Arte, Cultura, Memoria, consegnando il monumento ai nuovi corsi della Storia.

Tina Mancuso ha declamato alcune poesie di Costabile, forti, toccanti come “lame di coltelli”.

Il 29 dicembre è stato inaugurato il monumento “Il Poeta seminatore” realizzato dal Maurizio Carnevali e finanziato totalmente dal’impresario Alfredo Costabile, con la consulenza letteraria e l’idea progettuale di Filippo D’Andrea, i quali sono intervenuti al momento storico con la presenza del vicesindaco Antonello Bevilacqua e l’assessore alla Cultura Annalisa Spinella, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale.

A completare gli atti del centenario della nascita di Costabile, nel quarto incontro si è seguita la traccia dell’ultimo saggio di Filippo D’Andrea dal titolo emblematico: “Franco Costabile, il poeta intellettuale della verità ferita”(Edizione Cantagalli, Siena). L’intervento di Giacinto Gaetano, ha lumeggiato l’espansione dei Programmi e delle attività del Sistema Bibliotecario Lametino che dirige.

È seguita la presentazione dei relatori da parte di Filippo D’Andrea, per poi continuare con l’introduzione di Luigi Mariano Guzzi che ha trattato “La poetica di Costabile: appunti  per una teodicea”  disegnando l’ipotesi di una visione marcatamente religiosa del Poeta sambiasino, e proponendo anche cenni di devozione popolare legate a san Francesco da Paola, “ Sole” per noi calabresi nonché per la devozione mariana , colta un’immagine diffusa nella sue poesie: “sud spilla d’oro alla Madonna di Pompei”.

Queste “narratio” appena tratteggiate , trovano immediato il riscontro nel lettore meridiano. Da chiedersi se un lettore di altre latitudini ne potrebbe avvertire la pienezza, la suggestione emozionale che deriva dall’appartenenza!

Ancora: lo sguardo critico del poeta “all’aragosta” nel piatto del cardinale, contrapposto a “le alici “nel piatto del contadino. Come sperare che si possano colmare queste paradossali distanze, che si possa inverare il senso religioso più autentico in una Chiesa opulenta e appariscente?

La teodicea in Costabile è già nel suo senso civico profondo, nella sua tagliente visione di quella realtà rurale deprivata e violata. In quel sofferto , inevitabile sradicamento; nel dipanare il fitto intreccio del bene e del male che della sua Terra costituisce l’anima.

L’intervento del professor Carmine Matarazzo, “La visione antropologia di Franco Costabile”, ha rintracciato con cura e forza espressiva alcuni frammenti di scritti Costabiliani, nei quali l’affanno del poeta, culminato nel gesto estremo, non è da considerarsi coraggio ne’ codardia ma Scelta! Al contrario di Leopardi che nel suo logorio ha scelto di vivere ed è rimasto compiuto dentro la propria infelicità . Costabile in quel suo errare interrogandosi sul senso della vita, di “quella condizione di vita”, ha scelto di stare con la schiena dritta, di non chinare il capo, di non alienarsi ma di trovare una propria via di fuga. Definitiva. Una libera scelta in contrasto con i riconoscimenti professionali, i traguardi raggiunti, le frequentazioni giuste. La sua Calabria “Rosa nel bicchiere” del resto è un fiore reciso, sradicato, colto nella bellezza struggente un attimo prima della fine.

È qui la stringente coerenza di un Uomo che si è fatto strada consumandosi nell’amore incondizionato immodificabile verso la sua Terra.

Letture di brani del libro “Franco Costabile. Il poeta intellettuale della verità ferita” è stata affidata alla interpretazione significativa di Franca Maria Mete, docente.

Il Coordinatore generale Filippo D’Andrea, ha espresso ringraziamenti, in chiusura, per l’impegno profuso, mai bastevole, in questo anno di ricerca-azione plurale sul poeta calabrese Franco Costabile. (rcz)

 

L’OPINIONE / Domenico Stranieri: A Sant’Agata i 100 anni di Strati si celebrano col popolo e senza politici

DI DOMENICO STRANIERI – Per il 28 novembre 2023, viene convocata, presso la Cittadella Regionale di Catanzaro, la prima riunione del Comitato per celebrare i 100 anni dalla nascita dello scrittore Saverio Strati. Il 9 agosto 2024, dalla Regione Calabria, ci dicono di rimodulare la proposta progettuale (che inviamo ininterrottamente da aprile) con un taglio dei fondi del 50%.

Saverio Strati avrebbe compiuto 100 anni il 16 agosto 2024. Probabilmente è stato il più grande scrittore calabrese del secondo Novecento, sicuramente un grande autore della letteratura italiana ed europea (le sue opere sono state tradotte in moltissime lingue) L’Amministrazione comunale di Sant’Agata del Bianco, ad una settimana dalla celebrazione del sopracitato centenario, comunica che non invierà più nessuna proposta progettuale alla Regione Calabria. Forse Strati sarebbe stato d’accordo con noi!
Sant’Agata è abituata a realizzare eventi senza alcun finanziamento, senza protezioni, senza politici regionali di riferimento. Sant’Agata, con i suoi artisti ed i suoi volontari, ha resistito alla boria di chi doveva “ridimensionarla” perché “ha alzato troppo la testa”, perché si sta “parlando un po’ troppo di questo Comune”.
Rinunciamo quindi a 250.000 euro e cancelliamo parte del nostro programma estivo (dal 13 agosto in poi). Tuttavia, Strati sarà ugualmente ricordato. E lo faremo con la gente, senza politici, come probabilmente avrebbe preferito lo scrittore. Lo faremo senza passerelle, senza retorica, cercando di assomigliare a tutto ciò che abbiamo detto in questi anni in cui abbiamo realizzato manifestazioni culturali, incontri con le scuole, murales ed un Festival che, prendendo spunto dal cognome di Strati, si chiama “Stratificazioni”. Ci dispiace per la nuova Assessora regionale con delega alla cultura che, in questi ultimi giorni, si è impegnata telefonandoci tante volte. Ma il tempo, secondo noi, è scaduto.
Tra una settimana ci vediamo nella sala consiliare del Comune di Sant’Agata del Bianco. Strati è stato di nuovo ferito dalla sua terra? Non è una novità. E capiterà ancora ad altri. In questo pezzo di Sud in cui, alla fine di ogni battaglia, rimane sempre l’eco di qualcosa di non risolto. (ds)
[Domenico Stranieri è sindaco di Sant’Agata del Bianco]

LAMEZIA – Accordo tra IC Borrello Fiorentino e Comitato per i 100 anni di Franco Costabile

È stato sottoscritto tra l’Istituto Comprensivo “Borrello-Fiorentino” di Lamezia Terme, rappresentato dal dirigente scolastico Giuseppe Guida, e il Comitato per le Celebrazioni del Centenario di Franco Costabile, guidato da Tonino Sirianni, l’ing. Francesco Fagà e il consigliere comunale Antonio Lorena, un accordo per realizzare una rassegna di eventi per celebrare il Centenario del Poeta Franco Costabile.

Questa iniziativa, conforme a quanto previsto nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, mira a promuovere la conoscenza del ricco patrimonio culturale e letterario locale.

L’obiettivo principale dell’accordo è favorire la cooperazione tra l’Istituzione scolastica Borrello-Fiorentino e il Comitato, promuovendo eventi per diffondere la conoscenza del poeta calabrese tra le giovani generazioni di studenti. Si intende consolidare l’identità culturale e il senso di appartenenza al territorio, potenziando le competenze civiche e sociali degli studenti attraverso lo studio approfondito dei testi di Costabile e tramite un’esperienza diretta delle sue suggestioni poetiche.

L’incontro è stato estremamente proficuo, con la programmazione di anteprime di manifestazioni culturali incentrate su Franco Costabile. Lo storico istituto sambiasino si è anche reso disponibile ad ospitare dibattiti e presentazione di tesi di laurea su Costabile nei locali della scuola, la quale è dotata di aule attrezzate per la promozione di eventi culturali e di un Bibliopoint diffuso. Questo partenariato rappresenta un importante sodalizio tra istituzioni, una sinergia che sarà fondamentale per l’attuazione di iniziative culturali significative.

Già a partire da gennaio 2024, avranno inizio i primi eventi dell’anno Costabiliano, segnando un importante punto di partenza per celebrare l’eredità culturale di Franco Costabile. (rcz)

Poste Italiane ha attivato un annullo per il Centenario della Basilica minore di Paola

In occasione della chiusura delle celebrazioni per il Centenario della Basilica Minore di Paola, Poste Italiane rilascerà domani, un servizio filatelico temporaneo  con bollo speciale con la dicitura: “Centenario elevazione Santuario S. Francesco di Paola a Basilica Minore – Chiusura celebrazioni – 12.10.2022 – 87027 Paola (CS)”.

Nell’occasione sarà possibile timbrare con il bollo speciale le corrispondenze presentate allo stand che verrà allestito presso Largo San Francesco (colonnato della Basilica), dalle 9,00 alle 16,00.

L’annullo postale è stato richiesto dal Santuario di San Francesco di Paola (Cs).

Eventuali commissioni filateliche possono essere richieste presso lo sportello filatelico di Poste Italiane S.p.A. di Cosenza, via V. Veneto, 41 – 87100 Cosenza (tel. 0984 819313). (rcs)

REGGIO – Centenario di Palazzo San Giorgio, confronto per mostra e esposizione permanente

C’è un bel progetto, per il Centenario di Palazzo San Giorgio, che l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha intenzione di mettere in campo, ossia una mostra permanente dei disegni originari dello storico edificio. Per realizzare ciò, la Giunta comunale si è confrontata con l’Archivio Basile, che sarebbe in comodato d’uso gratuito permanente alla città di Reggio Calabria i disegni realizzati dall’architetto palermitano Ernesto Basile tra il 1918 e il 1921.

Con questo progetto, l’idea è quella di dar vita ad un percorso guidato, accompagnato anche da un prodotto editoriale dedicato, che vuole illustrare le origini dello storico edificio reggino e, nel contempo, raccontare una pagina molto importante della storia cittadina come la fase di ripartenza e ricostruzione successiva al terremoto del 1908.

Questi i lineamenti del progetto celebrativo per i cento anni di Palazzo San Giorgio, sui quali si sono confrontati il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, l’assessore comunale alla Cultura, Rosanna Scopelliti, il presidente del Consiglio comunale, Enzo Marra e il consigliere comunale, Carmelo Romeo nel corso di un incontro a cui hanno preso parte lo storico dell’arte, Massimiliano Marafon Pecoraro, la Presidente della Consulta Cultura Marisa Cagliostro, il Presidente della Commissione Toponomastica Domenico Cappellano e la funzionaria comunale del settore Cultura, Daniela Neri

«È un’idea che accogliamo favorevolmente – ha commentato al termine dell’incontro l’assessore Scopelliti – e su cui intendiamo lavorare. Quello proposto dall’Archivio “Basile” non è solo un’iniziativa celebrativa ma, in senso più ampio, un percorso di recupero e valorizzazione della memoria storica della nostra città, attraverso una più approfondita conoscenza e riscoperta di Palazzo San Giorgio, sede della nostra amministrazione e casa di tutti i reggini. Un itinerario che vuole anche rappresentare un momento di rilancio dello spirito identitario della nostra città e della capacità che ebbero i nostri avi di rialzarsi dopo un momento durissimo».

«Vogliamo, inoltre – ha concluso – che questo progetto si sviluppi nel segno della partecipazione e del pieno coinvolgimento delle risorse del mondo universitario, editoriale e associativo, con l’obiettivo di individuare un metodo di lavoro condiviso e che abbia un chiaro profilo organizzativo e scientifico». (rrc)

LUNGRO – Al via i festeggiamenti per il centenario dell’Eparchia

Al via, a Lungro,  festeggiamenti per il centenario dell’Eparchia, che ha richiamato, nella città, migliaia di fedeli provenienti dalle parrocchie cattoliche di rito orientale e di lungua e cultura albanese del Molise, della Puglia, Basilicata e della Calabria cosentina.

A partire dalle 16.30, nella cattedrale di San Nicola di Mira, sarà celebrata la Divina Liturgia, presieduta da mons. Donato. Prendono parte all’evento il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il cardinale Ernest Simoni, ultimo superstite della persecuzione ateista in Albania, il vescovo di Piana degli Albanesi, Giorgio Demetrio Gallaro, gli Arcivescovi e i vescovi della Conferenza Episcopale Calabra, i vescovi di altre Regioni italiane e dell’Aòbania, del Kossovo, della Grecia e dell’Ungheria, i presbiteri dell’Eparchia di Lungro e numerosi presbiteri di altre diocesi.

Presenti, anche, il presidente della Repubblica d’Albania, on. Ilir Meta, le ambasciatrici dell’Albania presso lo Stato Italiano e la Santa Sede, autorità civili e militari.

L’Eparchia di Lungro è stata istituita il 13 febbraio 1919 da Papa Benedetto XV con la Costituzione Apostolica Catholics fideles graeci ritus, affinché le comunità Arbëreshë, che ancora mantenevano la tradizione liturgica, teologica e spirituale bizantina, potessero essere organizzate sotto la guida spirituale di un unico Vescovo. Attualmente, è guidata da mons. Donato Oliverio, che ricorda che «La Chiesa italo-albanese è coinvolta nella grande questione della ricomposizione dell’unità dei cristiani. San Paolo VI definì i fedeli italo-albanesi quasi precursori del moderno ecumenismo. Siamo chiamati dunque, come Eparchia, a pensare in termini ecumenici, a vivere per l’ecumenismo, a far fruttificare il nostro essere cattolici di rito bizantino in chiave ecumenica». (rcs)