Violenza di genere, a Crotone un Punto donna dedicato

A Crotone si è svolta l’iniziativa Parole nuove contro la violenza di genere. Analisi e contrasto contro i fattori culturali della violenza per una nuova relazionalità, promosso a Spi CGIL Calabria e dal Coordinamento Donne, insieme al Comune di Crotone e al quale hanno preso parte anche gli studenti e i docenti di alcune scuole secondarie di secondo grado della città.

Ai lavori hanno preso parte anche Carmelo Gullì, Segretario Generale Spi CGIL Calabria, Daniela Oliverio, psicologa e psicoterapeuta Cav Udite Agar, Valentina Castelli, psicologa Associazione Baubò, Michele Iannello Segretario Generale Spi CGIL Calabria Area Vasta, Enzo Scalese, Segretario Generale CGIL Area Vasta, Filly Pollinzi, assessore Politiche Sociali Comune di Crotone.

Durante l’iniziativa l’Accademia di Teatro, Cinema e Musical Kroma di Crotone ha “raccontato” la violenza sulle donne, mentre gli studenti hanno con reading, interpretazioni teatrali,  lavori grafici e un cortometraggio sviscerato l’argomento.

Un’iniziativa concepita per abbattere i muri del pregiudizio e degli stereotipi, a partire dal linguaggio, e ragionare insieme, con l’ausilio di figure professionali dedicate, ad una lotta quotidiana a più mani, facendo leva su una rete di associazioni, istituzioni, sindacati.

Nasce con questo scopo lo Spazio Donna di Crotone che aprirà i battenti nelle prossime settimane e che si propone di essere luogo di accoglienza e di ascolto, ma anche di discussione.

«Non bastano leggi e restrizioni, non bastano le quote rosa, non basta raggiungere ruoli apicali, non basta fin che la cultura dominante veicola messaggi di disparità – ha detto Rossella Napolano, Segreteria Spi CGIL Calabria –. Il governo taglia i fondi ai centri anti violenza e quelli dedicati alle politiche giovanili e di genere sono insufficienti. La Cgil da sempre combatte le disuguaglianze su tutti i fronti e rivendichiamo con forza il sostegno alle donne in termini di contrattazione sociale. Chiediamo più fondi, più garanzie per una vita lavorativa quasi sempre frammentata, spesso con part -time involontario e di conseguenza con pensioni minime che non garantiscono una vita dignitosa. Chiediamo che la salute delle donne venga garantita attraverso i consultori che stanno smantellando fattivamente».

All’iniziativa ha preso parte la Segretaria Nazionale del Sindacato dei Pensionati (Spi) CGIL Calabria Claudia Carlino, la quale ha spiegato che «il sindacato può fare molto, incidendo sui fattori culturali, ma anche avanzando rivendicazioni e richieste di norme e leggi, ad esempio, in termini di prevenzione, a partire dall’educazione affettiva nelle scuole. Bisogna proseguire facendo rete con le realtà che si occupano di tutela delle donne a vario titolo, una rete che deve essere parte del sistema pubblico».

«L’impegno dello Spi – ha detto il Segretario Generale Spi CGIL Calabria Carmelo Gullì – è fare in modo che iniziative come questa possano essere parte di un percorso nelle scuole calabrese e non rimangano isolate per potere raggiungere quanti più ragazzi possibile e lavorare sinergicamente sulla costruzione di un cambiamento culturale».

Diversi i temi sollevati dal Segretario Generale Angelo Sposato: «Bisogna essere concreti e agire se si vuole effettivamente incidere sulla violenza di genere. Ad esempio, aumentando le case rifugio, magari tramite i beni confiscati, ma vanno poi finanziate e sostenute o istituendo borse lavoro che consentano l’indipendenza della donna e la sottraggano alla violenza economica. Si può lavorare molto sulla formazione e la qualificazione, in un ragionamento ad ampio spettro che includa enti locali e imprese». (rkr)

A Catanzaro si presenta il report sulle malattie professionali

Domani mattina, al Pm Hotel di Catanzaro, è in programma il seminario conclusivo del progetto Prevenire, informare, salvaguardare, conoscere le malattie professionali per imparare a difendersi, sviluppato in compartecipazione tra il patronato Inca Cgil Calabria e la direzione regionale Inail Calabria.

Il lavoro è nato con lo scopo di promuovere in ambito sanitario la prevenzione della salute e sicurezza sul lavoro con un focus specifico sulle malattie professionali e ha visto l’elaborazione di un report i cui dati verranno presentati durante l’iniziativa.

Ai lavori prenderanno parte Angelo Sposato, Segretario Generale CGIL Calabria, Vincenzo Amaddeo, Direttore regionale vicario INAIL Calabria, Giovanni Aristippo, coordinatore regionale patronato INCA Calabria, Fabio Manca, Consulente medico patronato INCA Nazionale, Sonia Romeo, Sovrintendente sanitaria regionale INAIL Calabria, Sara Palazzoli, Presidenza patronato INCA nazionale.  (rrc)

In Piazza la Calabria di chi non ha la voce

«Oggi la Calabria c’è e scende in piazza per dare voce a chi non ha voce, per esprimere un Sud che si sente abbandonato, che è scomparso dall’agenda politica, che non ce la fa ad arrivare a fine mese». È quanto ha dichiarato il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, dal palco di Piazza Prefettura a Catanzaro, nel corso dello sciopero indetto dal Sindacato insieme a Uil contro la manovra finanziaria.

«Un Sud che ha bisogno di politiche di sviluppo, di lavoro, di investimenti – ha aggiunto – che diano risposta anche quei 15mila giovani l’anno che vanno via.   È urgente sostenere il reddito delle famiglie, serve un grande piano per il lavoro e un’attenzione particolare alle infrastrutture. Dalla 106 e l’elettrificazione della Ionica, all’Alta Velocità per connettere la Calabria al resto del Paese».

A Cosenza presente il Segretario Confederale Nazionale Cgil, Pino Gesmundo: «Oggi manifestano e scioperano i lavoratori e le lavoratrici del Mezzogiorno, una risposta a questo governo che, deve farsene una ragione, non può precettarci tutti. Noi continueremo a essere nelle piazze e a manifestare contro queste scelte di governo che non danno risposte, in particolare al Mezzogiorno.  Ma oltre il tema politico, di mezzo c’è la difesa della Costituzione messa in discussione perché antifascista».

«Capiamo che il Governo ha qualche problema con questo termine – ha aggiunto – ma questa è la Costituzione, antifascista, che valorizza la democrazia, la partecipazione, a partire dal diritto di sciopero, fino alla possibilità di tenere un Paese unito contro il presidenzialismo, contro l’autonomia differenziata. Le piazze gridano questo e non si fermeranno finché non otterremo risultati».

«È stata una bella manifestazione – ha detto dal palco di Reggio Calabria la Segretaria Nazionale Flc CGIL, Gianna Fracassi – con tanti lavoratori e lavoratrici, pensionate e pensionate che non si arrendono ad una legge di bilancio sbagliata e ingiusta, non si arrendono all’autonomia differenziata che rischia di far arretrare il nostro Paese, oltre che il Sud del nostro Paese, e non si arrendono ad un’ingiustizia sociale che è alimentata da riforme sbagliate come quella fiscale. Oggi siamo stati tutti insieme in piazza per dire “no” a interventi che non danno risposte concrete. (rcz)

In Calabria la rete Sindacale per le migrazioni nell’area Mediterranea-Sub Sahariana

«Il nostro auspicio è che il processo di cooperazione internazionale possa determinare politiche di sviluppo in tutti i paesi e che anche l’Europa possa attuare politiche migratorie nell’ambito dei diritti universali di mobilità, del lavoro, della solidarietà dei popoli e della fratellanza». È quanto ha dichiarato Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria, nel corso della Settima Assemblea Generale della rete Sindacale per le Migrazioni nell’area Mediterranea-Sub Sahariana, che ha fatto tappa a Lamezia Terme.

A coordinare la manifestazione la Cgil. Presenti, nelle due giornate di lavori, i delegati dei sindacati di Marocco, Tunisia, Algeria, Senegal, Mali, Costa d’Avorio, Niger, Libano, Francia, Spagna, Belgio, Italia (Cgil e Uil) e delle organizzazioni internazionali Ces e Csi.

La richiesta è stata chiara e unanime: lo sviluppo di Europa e Africa è frenato da politiche securitarie fallimentari, serve un approccio diverso su entrambe le sponde del Mediterraneo per gestire il fenomeno e tutelare i diritti dei lavoratori migranti.

«La Calabria come crocevia dell’Euromediterraneo – ha aggiunto Sposato – è terra di accoglienza dei popoli, la miglior risposta ai sovranismi ed ai rigurgiti xenofobi e la Riace di Mimmo Lucano si contrappone a quello che è avvenuto a Steccato di Cutro lo scorso febbraio e che avviene quotidianamente con le morti nel mediterraneo. Le migrazioni non sono fenomeni da governare con la polizia internazionale ma con politiche di accoglienza come sancito dalla Carta universale dei diritti dell’uomo».

Maria Grazia Gabrielli, segretaria confederale Cgil Nazionale, ha ricordato come l’impianto degli accordi bilaterali tra Italia e Libia, Tunisia, Albania sia da considerare «parte del sistema securitario e di esternalizzazione delle frontiere che va cambiato radicalmente, costruendo un impianto ancorato al rispetto dei diritti umani e a un partenariato con i paesi del nord Africa e della regione sub-sahariana di reciproco rispetto e creazione di opportunità di sviluppo sostenibile, di formazione e di lavoro con uguali diritti».

«La due giorni della Settima Assemblea della rete sindacale RSMMS, inedita nella nostra regione, terra di migrazione ed immigrazione, è stata un importante momento di formazione e di scambio di buone esperienze tra sindacati delle due sponde del mar Mediterraneo e dell’Africa Occidentale.  Rafforzare il coordinamento – ha affermato la Segretaria Cgil Calabria con delega all’Immigrazione Celeste Logiacco –, la collaborazione e la condivisione di strategie comuni a difesa dei diritti dei migranti è indispensabile. Serve una nuova politica del Mediterraneo, di sviluppo universale e sostenibile per una migrazione sicura ed il rispetto dei diritti». (rcz)

Si riunisce in Calabria la rete sindacale per le migrazioni nell’area Mediterranea-Sub Sahariana

Domani mattina, al T Hotel di Lamezia Terme, si terrà la settima Assemblea Generale della Rete Sindacale per le Migrazioni nell’area Mediterranea – Sub Sahariana (RSMMS).

La rete di sindacati africani (sub sahariani e magrebini) ed europei discuterà degli scenari regionali e delle risposte sindacali per una nuova visione del diritto di migrare come parte di una politica di sviluppo universale e sostenibile.

RSMSS rappresenta un’esperienza originale di coordinamento tra sindacati di tre regioni coinvolte dal flusso migratorio che ruota attorno al bacino del Mediterraneo e all’Africa Occidentale. La Rete oggi è composta da 30 centrali sindacali di 16 Stati: Algeria, Belgio, Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Francia, Italia, Mali, Marocco, Mauritania, Niger, Portogallo, Senegal, Spagna, Togo e Tunisia.

Il coordinamento generale dal 2022 è stato affidato alla Cgil nel riconoscimento dell’impegno e dell’esperienza maturata nel corso degli anni a favore dei diritti dei migranti, a livello sia nazionale sia internazionale. Aprirà i lavori il Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato. Interverranno, tra gli altri, la Segretaria Nazionale Cgil Maria Grazia Gabrielli e il Segretario Aggiunto della Confederazione Sindacale Africana (CSI-Africa) Joel Akhator Odigie.

La situazione internazionale si sta rapidamente deteriorando e la percezione della mobilità umana alimenta sempre più politiche restrittive e repressive. È urgente spostare il dibattito dalla chiusura delle frontiere tra Stati finalizzata a limitare e contenere la mobilità umana per affrontare le cause profonde e le condizioni di vita che spingono le persone a migrare. Che si tratti di ambiente, guerre o povertà, è prioritario allinearsi alla realtà delle tendenze strutturali che guidano la mobilità umana, per sviluppare risposte responsabili che sostengano i diritti.

I canali migratori regolari sono presentati come l’alternativa alla situazione catastrofica della regione. Tuttavia, questi canali tardano a essere attivati e le sfide che ne derivano non vengono affrontate da coloro che ne chiedono l’istituzione. Il divario tra la retorica politica e la realtà dei potenziali migranti sembra aumentare, trasformando le politiche migratorie in un esercizio di facciata che spiana la strada all’accaparramento delle competenze e soffoca i profili considerati poco qualificati in meccanismi restrittivi e inefficienti.

Nell’assemblea si discuterà del contributo che i sindacati possono dare a politiche migratorie più eque e degli ostacoli, i rischi e le pratiche di dialogo che devono essere messe in atto se si vuole che la migrazione regolare sia una vera opportunità. (rcz)

 

Cgil Calabria: I metalmeccanici calabresi si fermano venerdì 17 dicembre

Umberto Calabrone, segretario generale di Fiom Cgil Calabria, ha reso noto che «i metalmeccanici calabresi sciopereranno giorno 1 dicembre, ma saremo in piazza anche venerdì 17 novembre con le compagne e i compagni che inizieranno lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL davanti le Prefetture di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria».

«Lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, giovani, studenti e studentesse, migranti – ha spiegato – tutti insieme per difendere la Costituzione Repubblicana, contro l’aumento dei salari, per il superamento della precarietà, per la salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il rilancio degli investimenti e delle politiche industriali, la riduzione dell’età pensionabile e l’introduzione di una pensione di garanzia per i giovani, il rafforzamento delle protezioni sociali e il rilancio della sanità e della scuola pubblica».

«Il governo Meloni da un lato continua a sottrarsi al confronto con le organizzazioni sindacali, confederali e di categoria – ha proseguito – dall’altro riproduce, con la stessa Legge di stabilità, una politica di tagli alla spesa sociale e di indebolimento del welfare e dello Stato sociale. Uno sciopero e una mobilitazione che devono puntare a produrre cambiamenti importanti nella legge di stabilità, ma che devono necessariamente guardare oltre per porsi l’obiettivo di cambiare le politiche economiche, sociali e istituzionali dal governo Meloni a partire dal contrasto all’ autonomia differenziata, al presidenzialismo, ad una annunciata riforma del fisco che allo stato penalizza le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, i giovani, le pensionate e i pensionati. Inoltre occorre continuare a battersi per aumentare la dotazione economica al SSN e assumere personale sanitario».

«Bisogna superare le norme che hanno precarizzato il mercato del lavoro – ha concluso – assumendo il contratto a tempo indeterminato come la tipologia di riferimento; riformare il fisco in senso progressivo per redistribuire la ricchezza; ridurre la pressione fiscale per le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati; ricomporre le disuguaglianze, ridurre il gap sui diritti e sul salario tra grande, piccola e media impresa, rafforzare la solidarietà e unire la categoria». (rcz)

Cgil Calabria: Il malcontento non si risolve impedendo di scendere in piazza

La Segreteria di Cgil Calabria ha denunciato come «Il Mezzogiorno è scomparso dall’agenda del Governo e, guardando alla nostra Regione, le iniquità dei previsti provvedimenti governativi aggiungono problemi a quelli atavici, strutturali, non rispondono ai contenuti della Piattaforma rivendicativa “Vertenza Calabria” e depongono per un pericoloso arretramento economico e sociale».

Una situazione insostenibile, a cui il sindacato risponde «con azioni di protesta e mobilitazione a partire dall’appello ad una massiccia partecipazione, dei Lavoratori dei Servizi Pubblici, allo Sciopero Generale di venerdì 17 novembre», ha ribadito il sindacato, denunciando come «in queste ultime ore il Governo sta facendo di tutto per impedire o limitare lo Sciopero che è un diritto costituzionale. C’è molto malcontento nel Paese che non si risolve impedendo al Sindacato di scendere in piazza con lavoratrici, lavoratori, pensionati, cittadini e giovani».

«Quella del Governo nazionale – ha spiegato la Cgil Calabria – è una manovra insufficiente rispetto alle risorse necessarie per i rinnovi dei CCNL pubblici, per la Contrattazione Decentrata e che non interviene con misure necessarie per affrontare inflazione e recupero della capacità d’acquisto dei salari e in generale la carenza di fondi previsti per gli Enti Locali provoca un ulteriore indebolimento dei servizi pubblici locali e finisce per non garantire fondamentali diritti di cittadinanza. Assenti sono anche i finanziamenti necessari a migliorare, innovare e rendere efficienti i Servizi Pubblici attraverso un Piano Straordinario di assunzioni, oltre che la stabilizzazione del Precariato storico del Settore Pubblico».

«Così come insufficiente risulta il finanziamento sulla Sanità – ha detto ancora il sindacato – che non interviene sulla necessità del reclutamento di personale utile a rispondere al diritto alla salute dei cittadini, a partire dall’azzeramento delle liste d’attesa e che non coglie l’occasione del miglioramento della medicina territoriale prevista dai Fondi del Pnrr, anch’essi falcidiati da tagli indiscriminati. Anche per la previdenza dei Lavoratori dei Servizi Pubblici si registrano ulteriori peggioramenti sia rispetto all’accesso alle prestazioni pensionistiche che al relativo calcolo». (rcz)

Sposato (Cgil Calabria): In questi anni egressione del reddito pro capite e dei consumi

Il segretario generale di Cgil Calabria, Angelo Sposato, ha denunciato come «gli indicatori economici-finanziari e sociali ci dicono che in questi anni, purtroppo, in Calabria c’è stata una regressione del reddito pro capite e dei consumi».

Sposato, che ha partecipato alla segreteria congiunta della Cgil con la Uil per determinare l’organizzazione dello sciopero generale del 1° dicembre e delle mobilitazioni territoriali, ha spiegato come «il caro prezzi nella nostra regione continua a lievitare rispetto ad altre aree del Paese ed assistiamo ad una ripresa dell’emigrazione che supera i livelli degli anni Sessanta».

«Calo demografico, disoccupazione più alta d’Europa – ha aggiunto – ridimensionamento scolastico, sanità pubblica in grave sofferenza, mancanza di politiche di investimento sono letali per la Calabria».

«Purtroppo, al di là dell’impegno e delle enunciazioni – fa notare Sposato – i dati della Calabria sono quelli più preoccupanti nell’area delle regioni del Sud europee. La regressione è strutturale e la cosa che ci preoccupa di più è il blocco imposto dal governo sui fondi di coesione e Pnrr destinati al Sud e il definanziamento di interventi strategici».

«Aver sacrificato l’alta velocità in Calabria per il ponte sullo Stretto – ha continuato – è un errore strategico molto grave. Non si intravedono politiche pubbliche di investimenti e il Sud è rimasto solo. Le uniche partecipate pubbliche che avevano investimenti in Calabria, come Enel, stanno abbandonando gli interventi come nel caso di Corigliano Rossano. C’è una fuga e il Governo ha tradito le aspettative del Sud».

«Per queste ragioni lo sciopero regionale del primo dicembre – ha concluso – il percorso di mobilitazione e la piattaforma nazionale assumono un valore doppio per la Calabria».

È pericoloso il silenzio della Legge di Bilancio, a differenza di quella precedente, sul federalismo asimmetrico in salsa leghista.

Santo Biondo, segretario generale di Uil Calabria, nel suo intervento ha evidenziato come «nell’attuale manovra non vengono quantificate le risorse in conto capitale che lo Stato deve mettere all’interno della finanziaria dei prossimi anni, per sostenere – attraverso i meccanismi di perequazione – e garantire in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale i diritti sociali e civili dei cittadini».

«Abbiamo atteso oltre un anno dimostrando di non avere un pregiudizio ideologico nei confronti di questo governo – ha ricordato Biondo –. Abbiamo portato le nostre piattaforme unitarie ai tavoli e incontrato tutti i ministri ma nella manovra finanziaria non c’è nulla di quanto avevamo evidenziato o richiesto. Sono falliti tutti i tentativi di dialogo e, quindi, non resta che la mobilitazione delle lavoratrici, dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani per chiedere un’inversione di rotta nella politica economica e sociale del Governo e delle Istituzioni locali».

«Il nostro intento – ha concluso Biondo – è quello di dare vita a degli scioperi di otto ore sui territori, in particolare su quelli che sono maggiormente colpiti dal disagio sociale, in cui è più pesante il fardello delle diseguaglianze, dove la sanità stenta a dare risposte di salute a coloro che ne hanno bisogno, dove la povertà cresce e l’occupazione diminuisce, dove gli anziani sono costretti a fare i conti con ristrettezze economiche e sociali, dove il Piano nazionale di ripresa e resilienza non decolla». (rcz)

Da Riace un messaggio all’Italia e all’Europa

La Cgil Calabria abbraccia e ribadisce il suo sostegno a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace. E proprio a Riace avviene questo incontro, luogo secondo cui, per la Cgil, «le politiche di accoglienza debbano riprendere e che questo sia il luogo dal quale fare partire un importante messaggio al Paese e all’Europa!».

«Crediamo nell’accoglienza – continua la nota del sindacato – nell’inclusione e nell’integrazione. La Calabria ha bisogno del “modello Riace” e di politiche che possano accogliere i popoli creando le condizioni per un reinsediamento dei borghi!».

«Per queste ragioni – conclude la nota – dal modello Riace e con Mimmo Lucano può partire la conferenza regionale sull’immigrazione ed una legge regionale sulle politiche di accoglienza».

«Abbiamo incontrato Mimmo Lucano a Riace. È motivato a riprendere un cammino di speranza e noi lo siamo con lui», ha detto Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria.

«Vorremmo, come Cgil Calabria – ha spiegato – insieme alle associazioni, svolgere una conferenza regionale sull’immigrazione per parlare di pace e accoglienza, di lotta allo sfruttamento e lavoro».

«Un filo di pace che mette insieme la Calabria solidale, quella di Roccella Jonica che accoglie con il cuore e quella che integra come Riace, Camini, Acquaformosa – ha concluso –.

Una Calabria che possa rilanciare i borghi e le aree interne». (rrc)

L’OPINIONE / Angelo Sposato: Il Governo Meloni sta impoverendo il Paese e cancellando il Sud

di ANGELO SPOSATO – Tra una smentita e l’altra da parte del governo che continua nella sua propaganda, il Sud rischia di perdere 8 miliardi di investimenti del Pnrr e l’ulteriore agenda di programmazione dei fondi di coesione. Non è tutto attribuibile all’incapacità di fare spesa della pubblica amministrazione, così come dicono dalla politica nazionale regionale, ma è una precisa responsabilità del governo a definanziare interventi già programmati al fine di penalizzare il Sud.

I temi del Pnrr, dei fondi europei e degli investimenti non possono eludere un indirizzo e un’azione strategica di rafforzamento amministrativo con assunzioni nella pubblica amministrazione e il rilancio di politiche industriali tanto nel Paese quanto nel Sud.  Questo governo, in questo primo anno, ha dimostrato di non avere alcuna visione sulle politiche dell’amministrazione pubblica, di sviluppo, coesione e rilancio del Mezzogiorno. È una precisa scelta politica  che schiaccia il governo tra spinte ideologiche come l’autonomia differenziata e opere bandiera che non hanno nulla di strategico.

La Calabria è la Cenerentola d’Italia per questo governo ed i divari con il resto del Paese sono decuplicati. Definanziamenti di opere strategiche che erano anche punto della Vertenza Calabria, disimpegni della partecipazione pubblica da investimenti strategici come, ad esempio, la centrale a idrogeno di Rossano, chiusura di 79 autonomie scolastiche dal 2024, situazione sanitaria devastante, Zes unica completamente inutile se non c’è una strategia di investimenti pubblici attraverso le società partecipate o una quadro di sostegno degli interventi, rischiano di essere alcuni dei fallimenti del governo nazionale e di conseguenza, quello regionale che subisce, suo malgrado, scelte imposte dall’alto. Se a questo aggiungiamo la ripresa delle emigrazioni soprattutto dei giovani (la Calabria ne ha perso centomila in dieci anni), lo spopolamento e la denatalità, il sistema della competitività delle imprese a dir poco imbarazzante, il quadro che emerge per la Calabria è da allarme rosso. Il nostro Paese è in recessione e la Calabria rischia un declino irreversibile.

Mancano scelte strutturali e strategiche per aumentare retribuzioni e pensioni e una vera lotta all’evasione fiscale, con risorse da prendere dove si sono prodotte ricchezze sulle spalle dei cittadini, dai grandi colossi dell’energia, alle case farmaceutiche, ai grandi sistemi finanziari e tecnologici che in questi anni di crisi hanno fatto enormi profitti.

Porteremo  la Vertenza Calabria nelle piazze, saremo a Roma il 7 ottobre forti anche del consenso delle lavoratrici e dei lavoratori che in questi giorni stanno partecipando alle nostre assemblee e votando la piattaforma per dare al nostro Paese un nuovo orizzonte, per mettere al centro il lavoro dignitoso, contro lo sfruttamento e la precarietà, per la salute e sicurezza, per il futuro, per dare all’Italia un nuovo orizzonte ed una nuova “via maestra”. (as)

[Angelo Sposato è segretario generale Cgil Calabria]