Il dott. Bruno Nardo: Puntare sempre di più sulla chirurgia moderna

Per il prof. Bruno Nardo, direttore della chirurgia “Falcone” all’ospedale di Cosenza e presidente del congresso regionale della Sic, la Società italiana di chirurgia«bisogna puntare sempre di più verso una chirurgia moderna, una chirurgia che guardi allo sviluppo delle tecnologie in sala operatoria, e in particolare la chirurgia robotica e le tecniche mininvasive, al fine di razionalizzare i percorsi di cura dei pazienti, in particolare di quelli fragili, con la multidisciplinarietà, e quindi non soltanto preoperatorio ma anche post operatorio».

Lo ha detto nel corso del congresso regionale dei Chirurghi, svoltosi a Vibo Valentia.

«La Calabria –  ha detto il presidente nazionale della Sic, il professore Massimo Carlini – è una regione in grande crescita culturale chirurgica, e la società italiana di chirurgia ha deciso di spostare dalle grandi città alle periferie geografiche, che non sono periferia culturale, il sapere ed il confronto chirurgico sulle tematiche più attuali».

Due giorni di assise scientifica, con un prodromo dedicato a studenti, specializzandi e infermieri, in cui il tema centrale è stato “La chirurgia tra innovazione e ottimizzazione” è stato sviluppato in quattro sessioni di lavori che hanno affrontato i temi della “Chirurgia del paziente anziano o fragile”, “Update e dibattiti in chirurgia generale”, “Il trattamento della malattia emorroidaria e del prolasso rettale”, “Implementare e razionalizzare i percorsi di cura”.

Un focus è stato incentrato sulla crisi delle vocazioni: sono sempre di meno, infatti, i giovani medici che decidono di specializzarsi in chirurgia.

«È un problema – ha detto il professore Carlini – che sta investendo l’Italia già da qualche anno. Quello del chirurgo è un mestiere pesante e faticoso; è vessato da azioni medico legali, un contenzioso che i giovani non sopportano, non ha una grande retribuzione, non è più considerata com’era in passato la figura del chirurgo, e, inoltre, ci sono poche aspettative di carriera».

Specializzandi in chirurgia che, invece, in evidente controtendenza con il resto d’Italia, stanno arricchendo le corsie dell’ospedale di Cosenza.

«La sinergia tra l’università della Calabria, in particolare il corso di laurea in medicina e tecnologie digitali e l’ospedale “Annunziata” di Cosenza e i vari spoke, gli ospedali della provincia di Cosenza – ha detto il professore Nardo – si sta rivelando veramente importante per lo sviluppo nel campo della sanità calabrese». (rrv)

Di Tropea uno dei sette migliori chirurghi al mondo

«Siamo felici ed onorati del fatto che Tropea continui a dare i natali a personaggi illustri legati alla chirurgia. Il professore Luigi Bonavina, tra i 7 migliori chirurghi al mondo, destinatario della borsa di studio onoraria dell’American College of Surgeons (Acs), può ritenersi degno erede dei fratelli Pietro e Paolo Bojano (Vianeo), i chirurghi specializzati in rinoplastica più famosi del ‘500, considerati gli inventori universali della chirurgia plastica e, per questo, inclusi tra i Marcatori Identitari Distintivi (Mid) che rendono unica la nostra regione nel mondo».

È quanto dichiara il sindaco Giovanni Macrì complimentandosi con il concittadino illustre per il prestigioso riconoscimento internazionale che sarà tributato in occasione dell’inaugurazione dell’ars Clinical Congress 2023 a Boston, nel Massachusetts, uno dei più grandi incontri formativi di chirurghi nel mondo.

«Professionisti del calibro di Bonavina – aggiunge – contribuiscono ad alimentare la reputazione internazionale della nostra destinazione e della Calabria».

Responsabile dell’Unità di Chirurgia Generale Universitaria e Centro Esofago presso il Policlinico San Donato di Milano, Luigi Bonavina è anche Professore Ordinario di Chirurgia all’Università degli Studi di Milano. Collabora inoltre con la Casa di Cura La Madonnina. Si è formato presso l’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Chirurgia Generale e in Chirurgia Toracica. Ha completato il dottorato di ricerca negli Stati Uniti presso l’Università di Chicago e la Creighton University, dove ha partecipato a studi clinici e sperimentali inerenti la fisiopatologia e la chirurgia ricostruttiva delle prime vie digestive. L’attività clinica prevalente riguarda le malattie e la chirurgia dell’esofago, in particolare il trattamento del reflusso gastroesofageo, dell’esofago di Barrett, dei disturbi della motilità e del carcinoma esofageo. È esperto di tecniche chirurgiche mininvasive per via toracoscopica, laparoscopica e trans-orale. È membro dell’American College of Surgeons, della European Surgical Association, della Society for Surgery of the Alimentary Tract, della International Society for Diseases of the Esophagus e della Académie Nationale de Chirurgie. È inoltre membro del comitato scientifico permanente dell’OESO, del consiglio direttivo della World Society of Emergency Surgery e membro fondatore dell’American Foregut Society. È autore di numerosi articoli scientifici e relazioni a congressi nazionali e internazionali. Ha inoltre contribuito alla redazione delle linee guida italiane per il cancro dell’esofago ed è Presidente della Associazione Italiana Ricerca Esofago (Aires).

I fratelli Pietro e Paolo Vianeo nel loro studio a Tropea, ricercato e frequentato all’epoca dalle corti di mezza Europa, hanno ricostruito nasi in tutto il Continente. Il loro metodo è stato definito da Tommaso Campanella magia tropiensium. La loro tecnica innovativa prevedeva l’utilizzo di lembi di pelle prelevati dall’interno del braccio sinistro; tanto da diventare un modello ed essere applicata nel resto dell’occidente. (rvv)

Sapia (M5S): Sostituire chirurghi andati in pensione all’ospedale di San Giovanni in Fiore

Il deputato del Movimento 5 StelleFrancesco Sapia, chiede all’Asp di Cosenza di avviare, al più presto, «le procedure di mobilità esterna, così come impongono le norme vigenti, per rimpiazzare i chirurghi dell’ospedale di San Giovanni in Fiore andati in pensione».

«L’ho già chiesto per le vie brevi e, poi – ha spiegato il deputato – con nota formale alla commissaria della stessa Azienda sanitaria, Cinzia Bettelini, sul presupposto che il fabbisogno di personale per il triennio 2020-2022 è già stato approvato e dunque è possibile rimpinguare l’organico della Chirurgia dell’ospedale sangiovannese, prevista nell’atto aziendale vigente, sia pure con attività ridotta».

«Mi auguro – ha continuato il parlamentare del Movimento 5 Stelle – che anche la politica locale converga su questa esigenza, rispetto a cui registro l’impegno del sindaco uscente Giuseppe Belcastro, perché la Chirurgia ospedaliera di San Giovanni in Fiore funzioni a regime e dunque si garantisca alla comunità locale questo importante presidio, cui i cittadini hanno pieno diritto. A poco servirebbero soluzioni temporanee come quella dell’utilizzo di chirurghi pendolari, peraltro non contemplata nell’atto aziendale».

«Continuerò a battermi – ha concluso Sapia – per il potenziamento e miglioramento dei servizi sanitari sui territori della Calabria, in particolare di quelli delle aree montane, che necessitano di una riorganizzazione radicale, in quanto disagiati e con risaputi, evidenti problemi di viabilità». (rp)