LA LETTERA / Marcello Anastasi: Far ripartire gli interventi di chirurgia oculistica nella Provincia di RC

di MARCELLO ANASTASI – Tra vecchi e nuovi disagi, ereditati  dal passato e altri aggiuntisi  nel presente, anche se  volessi  farlo si è purtroppo obbligati a chiamare in causa, per l’ennesima volta,  il sistema sanitario calabrese, che nonostante gli sforzi  generosi e  ammirevoli nonché  le buone intenzioni di chi governi, continua a far emergere ancora tante criticità  per le quali si chiede presto   rimedio.

Si tratta di considerazioni non certamente  polemiche e strumentali. Mi guardo bene dal farle; anzi  avrei voluto sinceramente  risparmiarmi dal rientrare tra le voci di quel coro del quale sino a qualche tempo fa ero parte direttamente attiva. Non credo però sia  possibile restarsene in silenzio soprattutto di fronte a questioni sociali per le quali ad essere coinvolti sono soprattutto persone deboli, prevalentemente  anziane e poi di ogni età, abitanti delle città, dei piccoli paesi, delle campagne, o delle contrade, già decimati dal fenomeno dello spopolamento per via dell’ emigrazione, e  prossimi ad essere  individuati come  “ghost town”.

Comprendo bene che i problemi siano davvero tanti  e  anche ben diversi da zone a zone del nostro territorio, e difficilmente poterli risolvere tutti quanti in un sol momento per accontentare tutti. C’è, però, da sperare che pian piano tanti di questi  si potranno sistemare magari a partire dagli uffici preposti alle prenotazioni delle visite specialistiche ambulatoriali e quant’altro ancora di seria importanza. Forse sarebbe utile rafforzare  i servizi e velocizzare le procedure per chi si trova in attesa del riconoscimento di particolari patologie e di quanto serva loro in merito a visite specialistiche di routine o per particolari interventi, come per esempio quelli di chirurgia oculistica, presso strutture sanitarie pubbliche e/o private convenzionate.

Tante altre le necessità rispetto alle quali ci sarebbe da fare un lungo elenco che qui non sarebbe comunque possibile per ovvi motivi ,  mi limito a ricordare la necessità una struttura di Emodinamica presso il reparto di Cardiologia di Polistena, della quale io stesso ne avevo posto la questione  in senno alla Commissione Sanità e in Consiglio regionale e direttamente all’allora Commissario Longo. Sinceramente avrei voluto  esordire diversamente piuttosto che dilungarmi nel dire  che il sistema sanitario nel quale speriamo, forse ancora non sia pronto e che manchi ancora di molti servizi. Penso sia  il caso di   dire, e me lo auguro di cuore, che si stia provando a migliorare quello che è stato trovato e che si è  ancora soltanto  agli inizi di un lungo percorso di rinnovamento e di ristrutturazione  per il quale c’è bisogno  di   tanto tempo  ancora.

Implementare e valorizzare  il servizio sanitario di prossimità, quanto mai indispensabile, nel quale si contemplino anche  varie prestazioni ed interventi particolari, come ad esempio quelle  di oculistica,  penso possa  ritenersi  una delle urgenze sulle quali riflettere molto attentamente e offrire soluzioni immediate. Attualmente, infatti tantissimi pazienti sono costretti ad emigrare da una  provincia  all’altra o addirittura fuori regione per  sottoporsi ad eventuali  interventi di  cataratta, nella speranza  di poter ritornare a vedere, a muoversi autonomamente, rendersi utili per sé e per gli altri, indipendentemente dalla loro età, oggi ormai arrivati all’esasperazione.

Si  pensi  a quante persone non vedendo siano in serie difficoltà e a rischio di incidenti fisici traumatici, in quanto sole, non autonome,  in grado di verificare   anche le cose più semplici ma essenziali, come per esempio se abbiano spento il gas, o leggere una bolletta oppure  comporre un numero di telefono per delle chiamate urgenti o riuscire a vedere  dallo spioncino  di casa chi stia a suonare alla porta, ecc.

A Lei, Presidente Roberto Occhiuto, chiedo personalmente e a nome degli stessi cittadini coinvolti in tale problema di voler tenere conto  del loro disagio riguardante il tempo eccessivamente lungo di attesa al fine di  sottoporsi  ad un semplice ma importantissimo intervento oculistico di cataratta. Mi auguro che  Lei stesso accolga questo mio accorato appello e possa dare presto risposta per una soluzione a tali cittadini i cui nomi risultano già  iscritti  nelle interminabili  liste.

Gente sola, già in età – ma non manca una parte di persone più giovani – e spesso con varie patologie per le quali è indispensabile poter ritornare a vedere e al più resto per potersi quotidianamente curare. Capisco che forse non siamo  ancora nelle condizioni di essere alla pari  delle altre consorelle regioni del Paese, nonostante si parli ovunque di coesione sociale per accorciare le distanze, di Lea (Livelli essenziali di assistenza) e di “prossimità”.

Tanti davvero sono  attualmente i calabresi  allo sbaraglio, che vanno, ora di qua e ora di là, alla ricerca di  un possibile  intervento di chirurgia oculistica presso qualche struttura pubblica o privata che si trova in attesa da molto tempo  dell’ autorizzazione di riaccreditamento. Dopo due anni  di covid,  è davvero il caso di far respirare queste  persone e  a  loro favore, risolvere grandi  questioni sociali come quella  garantire loro  il sacro santo diritto alla salute,  facilitandogli il più possibile la vita, trovando loro una soluzione presso il più vicino ospedale pubblico o in una delle tante strutture   private di zona che attendono  l’autorizzazione di  accreditamento da parte della Regione Calabria.

Questo è quanto con urgenza la provincia di Reggio Calabria chiede ed in particolar modo la piana di Gioia Tauro, di cui vorrei porgere alla speciale attenzione del signor Presidente Roberto Occhiuto. (ma)

[Marcello Anastasi è già consigliere regionale della Calabria]