Giuseppe Crea, presidente del Circolo Fratelli d’Italia “Giorgia Meloni”, ha suggerito al sindaco sospeso di Reggio, Giuseppe Falcomatà, di «aprire un confronto in città per approfondire punti di forza e debolezza di un assetto istituzionale previsto dalla Costituzione».
L’ex primo cittadino, infatti, ha commentato il sì del Governatore Occhiuto all’autonomia differenziata definendolo «la giornata più triste per la Calabria», e sottolineando la necessità di «organizzare una grande mobilitazione dei calabresi e dei meridionali contro questa follia».
Per Crea, «occorre un dibattito, come contributo alla comunità, che non può avere solo connotati politici, ma che deve essere accompagnato da riflessioni di carattere culturale, soprattutto alle nostre latitudini, in Calabria, dove facciamo ancora i conti con un regionalismo mai effettivamente compiuto».
«Occorre ragionare, al netto di posizioni ideologiche – continua la nota di Fratelli d’Italia – sul fatto se l’ autonomia differenziata potrebbe portare benefici alla nostra terra. Perché di questo si tratta! È indubbio che il tema centrale deve essere quello di non sacrificare all’altare di una grande riforma, diritti e perequazione del Sud del Paese. Per questo, realizzare un federalismo regionale, non deve essere un tabù».
«Certamente – ha sottolineato – occorre lavorare ad un federalismo efficiente e solidale, rispettoso della Costituzione, superando per esempio, il criterio della spesa storica soprattutto in materia socio-assistenziale. Ma la grande intuizione invece, potrebbe essere quella di far maturare nuove opportunità rispetto ad una riforma che nel dibattito pubblico sembra dare per spacciata la Calabria».
«Invece – siamo convinti – che con coraggio e consapevolezza, e soprattutto una forte sinergia istituzionale, possa maturare una riforma che corregga gli errori, gli squilibri tra i territori – ha concluso – le penalizzazioni per il Meridione, adeguando gli enti regionali ai cambiamenti ‘forzati’ della società e fornendo ad esse gli strumenti per competere ad armi pari con il resto del Paese. Parliamo di questo evitando elucubrazioni di propaganda politica». (rrc)