La Cisl di Cosenza per la seconda volta alle Terme Luigiane per la Festa del 1° Maggio

di FRANCO BARTUCCI – Lavoro e la Pace, questo è il titolo dell’ iniziativa che la Cisl di Cosenza ha organizzato per il 1° maggio presso lo stabilimento Terme Nove di Guardia Piemontese, per tenere alta l’attenzione sul futuro della struttura.

«In queste ore si sta apprezzando – scrivono in una nota i dirigenti del Sindacato – l’ottimo lavoro che il Presidente della Regione l’on. Roberto Occhiuto sta facendo per il futuro del compendio e per la riapertura nell’ imminente stagione 2022 degli impianti termali, chiusi da due anni per scelte scellerate della politica locale e di quella regionale che hanno prodotto conseguenze sul villaggio termale gestito dalla Sateca, sulle presenze alberghiere e sulle prestazioni sanitarie erogate ai tanti anziani e bambini che si recavano presso lo stabilimento termale per usufruire delle cure sanitarie. Scelte che hanno prodotto conseguenze drammatiche sui livelli occupazionali, con 250 lavoratori ai quali è stato negato il diritto al lavoro, con altrettante famiglie alle quali è venuta a mancare la loro fonte di reddito».

Sono queste  le ragioni, per le quali la Cisl dichiara e chiede al massimo organismo politico ed amministrativo della Regione ch’è indispensabile fare presto, garantendo la riapertura in tempi celeri, per garantire lavoro, indotto e servizi di cura.

A tutto ciò si aggiunge che il 1° maggio festa del lavoro si gemella con una forte ed intensa manifestazione a sostegno della pace, segnata dalla guerra in Ucraina, che sta mietendo vittime innocenti portando distruzione, sofferenze e lutti.

«Per sostenere concretamente il popolo ucraino, i tanti profughi fuggiti dai bombardamenti, la CISL – si puntualizza nel documento – ha da settimane avviato iniziative di raccolta fondi e di raccolta di beni di prima necessità».

All’interno di queste iniziative la CISL per l’occasione organizza una raccolta di beni alimentari, non indumenti, da dare alla Parrocchia di Guardia Piemontese per la distribuzione alle comunità ucraine fuggite dalla guerra.

La CISL condanna l’invasione russa e si unisce all’appello di Papa Francesco per la pace. L’occasione permetterà anche di riunirsi in preghiera per la intercessione di nostro Signore.

L’iniziativa si svolgerà domenica 1° maggio davanti il piazzale dello stabilimento Terme Nove alle ore 10,30. Sarà celebrata una Santa Messa da don Massimo Aloia, parroco di Guardia Piemontese. Parteciperanno gli amministratori Sateca: dott.ssa Sonia Ferrari e l’arch. Dante Ferrari.

Per ritornare alle Terme Luigiane c’è dal mese di aprile dello scorso anno una immagine emblematica simbolo di degrado ambientale e morale che offende il diritto alle cure di tanti calabresi e non solo, quanto rappresenta la prova di una gestione della “cosa pubblica” priva di ogni significato sociale ed umano, per i cui valori chi ne detiene le responsabilità di “tutori” debbono salvaguardare e promuovere.

Questa immagine è rappresentata dall’acqua termale che fuoriesce dalle sorgenti, delle quali n’è proprietaria la Regione, per scorre nel torrente “bagni” ed impedire la funzionalità degli stabilimenti di proprietà della Sateca, collocai fuori dal territorio del compendio termale di proprietà comunale. 

Che per la festa del 1° maggio ci sia una maggiore consapevolezza di responsabilità ed esercizio del buon dovere da parte di chi oggi è chiamato a governare in primo luogo la Regione, come anche di chi è stato chiamato a governare i territori locali, per dare risposte di “buon governo” nel rispetto della dignità delle persone e relativi benefici siano essi salutari, sociali ed economici. Non si può speculare su tutto questo altrimenti pensate a quale poteva essere l’atteggiamento oggi del nostro amato San Francesco di Paola, che ne apprezzava i benefici e ne propagandava il valore, di fronte a tale scempio e spreco di un bene comune ad opera di alcuni esseri umani perché non hanno “consapevolezza del male che fanno” per se e agli altri. (fb)

Cisl Cosenza e Cisl Magna Graecia: Nuovo corso di laurea in “Medicina e Ingegneria” proposta formativa che guarda al futuro

I segretario reggente del Cisl Magna GraeciaTonino RussoGiuseppe Lavia, segretario della Cisl Cosenza, hanno espresso apprezzamento e condivisione per la proposta di attivazione del nuovo corso di laurea interateneo in “Medicina e Ingegneria” tra l’Università della Calabria e l’Università Magna Graecia”.

«Un progetto – hanno detto – all’avanguardia, una proposta di formazione innovativa che guarda al futuro e che ci auguriamo possa diventare presto realtà. Una proposta interclasse e interateneo con 60 posti aggiuntivi, un metodo esemplare di collaborazione fra due atenei che costruiscono un’importante sinergia in una regione in cui sembra impossibile fare rete per costruire eccellenza ed innovazione».

«Quello che è successo, in particolare sul versante sanità – hanno aggiunto – nelle ultime settimane, ha offerto un’immagine devastante di una regione avvitata su sé stessa. La Calabria è altro, è intelligenze, competenze, eccellenze e vanta un sistema universitario che rappresenta un punto di forza da cui ripartire. Quando due importanti Università, una prestigiosa Scuola di Medicina e Chirurgia come quella della Università Magna Graecia e due Dipartimenti di eccellenza dell’Unical, Farmacia e Ingegneria informatica e modellistica, riescono a fare rete, si getta un seme di speranza per la Calabria e si scrive una bella pagina».

«Nel corso della consultazione con le parti sociali e gli Ordini avvenuta oggi in modalità videoconferenza – hanno proseguito Russo e Lavia – abbiamo espresso apprezzamento per il lavoro dei Magnifici Rettori, prof. Giovambattista De Sarro e prof. Nicola Leone, e dei Dipartimenti interessati. Sono tante le ragioni per cui auspichiamo che il corso di laurea magistrale in 6 anni in “Medicina e Ingegneria” possa essere attivato in tempi brevi. C’è bisogno, infatti, di medici e di figure professionali che abbiano competenze multidisciplinari, in una sanità regionale in cui di medici ne mancano 1410 e in cui, a causa del blocco del turn over imposto dal Commissariamento, manca, rispetto al 2010, un medico su quattro». 

«Quello proposto – hanno proseguito – è un percorso formativo unico per il Mezzogiorno, che ha in Italia un solo precedente, il progetto Medtec che coinvolge Politecnico di Milano e Humanitas. È, dunque, lo ribadiamo, un progetto innovativo, che coniuga le aree di apprendimento mediche e cliniche con le competenze relative all’innovazione tecnologica, alla medicina di precisione, alla robotica, alla telemedicina e che, secondo la Cisl, potrà essere utile per realizzare, anche attraverso le nuove tecnologie, una sanità che arrivi sul territorio, consentendo a giovani universitari di costruire nella nostra terra il proprio futuro». (rrm)