Cisl Fp Calabria: Per attuazione del Pnrr nella Pa servono professionalità adeguate

Luciana Giordano, segretaria generale di Cisl Fp Calabria, ha ribadito la necessità di «fare presto e intervenire, con urgenza, sulla capacità amministrativa della nostra  Pubblica Amministrazione di gestire le risorse del Pnrr e di realizzare i progetti  connessi al Piano».

«È questo l’argomento – ha spiegato –che infervora il dibattito politico in questo  momento, soprattutto qui in Calabria. Un problema che riguarda certamente tutta Italia  ma che nella nostra Regione assume maggiore rilievo, visti i deficit strutturali e visti i  ritardi registrati negli anni nella progettazione e nell’utilizzo dei Fondi europei».

«Il  problema è concreto – ha continuato – perché la maggior parte dei progetti previsti dal Piano dovranno  essere realizzati a livello locale, proprio dalle Amministrazioni regionali e territoriali che  non hanno le professionalità necessarie, in grado di garantire una governance  consapevole e competente delle varie fasi procedurali e attuative del Pnrr. Qui in  Calabria da più parti viene segnalato l’urgente bisogno di reclutare risorsa umana  qualificata per scongiurare il rischio di vedere vanificare anche questa ennesima e grande  opportunità; dai Dipartimenti della Giunta regionale della Calabria, che necessitano di  figure apicali e di professionalità specializzate nelle materie tecniche, giuridiche, informatiche, fino ai Comuni, dove oltre alla grave carenza di Dirigenti, continuamente  utilizzati a scavalco fra due o più Enti, servono funzionari con specifiche e adeguate  competenze nei Settori della progettazione e delle fasi esecutive del Pnrr».

«Ben vengano – ha proseguito – tutte le misure introdotte dal Decreto Legge n. 13 del 24 febbraio 2023 (Decreto PNRR  Ter) volte a rafforzare ulteriormente la capacità amministrativa delle amministrazioni  titolari delle misure PNRR e dei soggetti attuatori. Accogliamo con favore l’introduzione della possibilità riconosciuta dall’art. 8 del citato provvedimento, fino al 31 dicembre  2026, di conferire incarichi dirigenziali ai sensi dell’art. 110 del Tuel fino alla misura  massima del 50%, innalzando così il tetto finora fissato al 30%. E ben venga la stabilizzazione prevista dall’art. 4 del Decreto Pnrr Ter, a partire dal 1 marzo 2023, del  personale di livello non dirigenziale assegnato alle Unità di missione Pnrr, i 500 tecnici  assunti presso le Amministrazioni centrali con il decreto Reclutamento (D.L. 80/2021),  che abbiano prestato servizio continuativo per almeno quindici mesi nella qualifica  ricoperta». 

«Ma queste misure non sono sufficienti!», ha evidenziato la segretaria, spiegando come «a livello nazionale la Cisl e la Cisl Funzione Pubblica già prima dell’emergenza Covid  e dell’adozione del Pnrr rivendicavano a gran voce l’improcrastinabile necessità di un  Piano straordinario di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, sia centrali che locali.  Un’esigenza dettata da decenni di tagli indiscriminati alla spesa pubblica e da una Funzione Pubblica scellerata politica di rigore che ha letteralmente messo in ginocchio i pubblici uffici. Il  blocco del turn over e i rigidi tetti alla spesa del personale hanno ridotto la forza lavoro  negli ultimi 10 anni di circa 310.000 unità e come se non bastasse, oggi oltre 430.000  dipendenti hanno un’età superiore ai 60 anni, ampliando così la platea dei futuri  pensionamenti». 

«Alla luce di queste valutazioni – ha detto ancora – diventa difficile individuare valide motivazioni che  giustifichino provvedimenti normativi che prevedono assunzioni a tempo determinato  nella Pubblica Amministrazione. E risulta difficile anche comprendere le motivazioni che  hanno indotto il Governo nazionale a non prevedere la stabilizzazione dei 2.800 tecnici  assunti a tempo determinato presso i Comuni del Mezzogiorno a seguito del  superamento dei concorsi indetti dall’Agenzia per la Coesione, i cui contratti scadranno il prossimo 31 dicembre».

«In Calabria sono circa 1.000 i Tecnici del Sud – ha riferito – che hanno dovuto  superare un concorso impegnativo con una rigida selezione, ma per essere assunti a  tempo determinato e a fine anno dovremo fare i conti con i contratti in scadenza! I Tecnici  del Sud della Calabria, ovviamente, stanno chiedendo la stabilizzazione, una giusta  rivendicazione che la Cisl Fp Calabria sosterrà con tutte le sue forze. E lo stesso  ragionamento vale per i circa 8.000 addetti all’Ufficio per il processo assunti a tempo  determinato presso il Ministero della Giustizia, assegnati anche negli Uffici del processo  della Calabria».  

«È evidente – ha sottolineato – che in Calabria si percepisce ancora di più che nel resto d’Italia, il bisogno di  aprire la Pubblica Amministrazione ai giovani, ai tanti laureati, nativi digitali con  procedure selettive serie e severe ma che immettano negli Uffici pubblici le indispensabili  nuove energie e competenze con rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Basta con gli  interventi normativi che creano altro precariato».

«È necessario, altresì – ha ribadito – dare risposte  concrete a quei Lavoratori che vantano reali e qualificate competenze che stanno dando  il loro contributo pur in condizioni di precarietà alle nostre Amministrazioni Locali. La Calabria ha bisogno di dotarsi in maniera stabile e duratura di un ampio contingente di  funzionari pubblici che vantino capacità e competenze specialistiche in campo  economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico, ingegneristico gestionale».

«Èsu questi obiettivi – ha concluso – che invitiamo gli amministratori locali a uno sforzo  comune per ottenere misure che superino i vincoli alle facoltà assunzionali e consentano  il reclutamento di quelle energie lavorative ormai indispensabili per il raggiungimento  delle nuove frontiere fissate dal Pnrr». (rcz)  

Cisl Fp Calabria chiede la proroga dei contratti di lavoro degli operatori sanitari

La Cisl FP Calabria, in merito alla scadenza dei contratti di lavoro degli operatori sanitari, ha chiesto e sollecitato la proroga dei contratti di lavoro, segnalando l’ulteriore esigenza di far fronte ai problemi che si registrano ogni anno nel periodo estivo, proprio a causa della cronica carenza di personale che mette in dubbio finanche la fruizione delle ferie da parte del personale sanitario.

Per il sindacato, infatti, «si compromette, quindi, l’esercizio costituzionalmente sancito del diritto/dovere alle ferie in un Settore dove il recupero delle energie psico-fisiche è fondamentale per i delicati compiti cui devono attendere gli operatori sanitari. Come si può pensare, dunque di non prorogare i contratti di lavoro ai circa 1.500 operatori sanitari dell’emergenza?».

«Solo 11 giorni, ancora – si legge in una nota – per sapere se il loro contratto di lavoro, in scadenza al 31 luglio 2021, sarà prorogato o meno. Sono gli operatori sanitari assunti in attuazione della normativa dell’emergenza dettata dal Governo nazionale per affrontare i momenti drammatici vissuti anche dalle nostre comunità durante i picchi della pandemia. Personale che rappresenta ossigeno puro per il Sistema Sanitario regionale della Calabria, che da almeno un decennio soffre, fra le altre cose, di una grave carenza di risorsa umana. Un bisogno di personale sanitario che da anni la Cisl Funzione Pubblica denuncia a tutti i livelli, chiedendo che si proceda con la massima urgenza a quelle 5.000 assunzioni di medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari che sono indispensabili per garantire i servizi di assistenza e cura ai calabresi».

«Sono stati reclutati – continua la nota – nel pieno della pandemia, i 1.500 operatori sanitari che hanno affrontato il Covid-19 nelle Usca, nei Centri vaccinali, nei Punti Covid, nei Reparti di terapia intensiva e sub-intensiva. E hanno dato un notevole contributo per riuscire a contenere il dilagare del contagio e per strappare alla terribile malattia più gente possibile».

«La segretaria Generale della Cisl Fp Calabria, Luciana Giordano – continua ancora la nota – ha interpellato il Commissario al piano di rientro dal debito Sanitario della Calabria, Guido Longo, per avere notizie sulle intenzioni dei vertici aziendali delle ASP e delle Ao e Aou calabresi in merito alla sorte di questi 1.500 infermieri e OSS dopo il 31 luglio, sollecitandone la proroga. Il Commissario ha chiarito che la proroga dei contratti di lavoro dipenderà dal Governo nazionale e dalla proroga dello stato di emergenza. Una risposta che  certamente non ha soddisfatto le aspettative della Cisl Fp Calabria, che ha ribadito l’esigenza di non disperdere questo patrimonio umano ormai formato e ben inserito nel contesto sanitario calabrese e che è caratterizzato da una forte spinta motivazionale a dare il meglio non solo per affrontare i problemi legati all’emergenza pandemica, ma anche e soprattutto per contribuire a dare concretezza agli obiettivi di riorganizzazione e rimessa a punto del Ssn definiti nella misura 6 del Pnrr, che si prefigge di riequilibrare il rapporto fra la Rete sanitaria territoriale, in tutte le sue componenti, e le Reti ospedaliere e dell’Emergenza-Urgenza». (rcz)