Cinquefrondi è entrato nel circuito “Città delle Donne”

Cinquefrondi è entrato nel circuito Città delle Donne, un progetto lanciato durante Matera 2019 da Stati Generali delle Donne, con l’obiettivo di «promuovere un network di amministrazioni locali sensibili e attente alle molteplici istanze che provengono dal mondo femminile e che mettano nelle loro agende politiche un sempre, maggiore e rinnovato impegno a favore della parità tra donne e uomini, finalizzato ad attuare azioni positive in vari campi d’azione».

Tre gli obiettivi prefissati: ampia e capillare  diffusione di una cultura di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità; realizzare azioni positive per dare concretezza agli intenti qui espressi e di darne ampia diffusione; essere di supporto ai soggetti coinvolti mettendo a disposizione le risorse e le competenze presenti all’interno degli Stati Generali delle Donne.

«È doveroso agire per una più equa rappresentanza delle donne in tutti i settori della vita pubblica, salvaguardandone dignità ed integrità ad iniziare dalla disparità di accesso all’assistenza sanitaria, sradicando qualsiasi forma di violenza basata sul genere» hanno detto il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, e l’assessore alle Pari Opportunità, Giada Porretta, aggiungendo che «occorre, inoltre, a qualsiasi livello istituzionale ed umano, impegnarsi a garantire la completa realizzazione delle potenzialità delle donne ed il pieno impiego delle loro competenze, colmando le differenze di retribuzione e facilitando una migliore distribuzione dei generi nel mercato del lavoro e permettendo più lavori di qualità per le donne».

«È politicamente irrinunciabile, etico ed umanamente doveroso – hanno sottolineato Conia e Porretta – recepire e adottare, il documento denominato La Città delle Donne – Stati Generali delle Donne per contribuire alla diffusione delle politiche di parità e di pari opportunità in tutte le città e comuni. Le disparità legate al genere hanno conseguenze dirette sulla coesione economica e sociale, sulla crescita sostenibile e la competitività, nonché sulle sfide demografiche. L’autonomia economica, raggiungibile lottando contro le discriminazioni, gli stereotipi di assistenza tra donne e uomini. La rappresentazione di donne nei processi decisionali e nelle posizioni di potere, ove le donne continuano ad essere sotto rappresentate rispetto agli uomini, sia nel settore pubblico che privato».

«Il rispetto della dignità e dell’integrità delle donne – hanno detto ancora – ma anche la fine della violenza basata sul genere, comprese le prassi nocive dettate dalle consuetudini o dalle tradizioni. L’azione oltre i confini dell’Ue in materia di parità tra donne e uomini, che permetterà di sostenere lo sviluppo di società sostenibili e democratiche».

«Attraverso un miglioramento ed un cambiamento degli stili di vita – hanno concluso – in questo i Comuni e le Città svolgono un ruolo fondamentale, è possibile una vera rinascita di processi di cittadinanza attiva e di reale protagonismo delle donne per realizzare una democrazia paritaria sostanziale». (rrc)