La qualità delle Clementine di Calabria IGP protagonista alla Fiera di Berlino

Le Clementine Igp hanno brillato alla Fruit Logistica di Berlino, la fiera internazionale di ortofrutta più importante al mondo.

Ad illustrare in questi giorni le caratteristiche qualitative di un frutto che non teme confronti al mondo per qualità e gusto, oltre a presentare agli operatori del settore la strategia programmata dal Consorzio per promuovere le innovazioni e la varietà d’uso del prodotto, è l’imprenditrice agricola Anita Minisci, presente a Berlino in funzione del suo ruolo di membro del CdA del Consorzio di Tutela delle Clementine di Calabria Igp.

«La nostra presenza a questa edizione serve a scoprire quali strategie e quali tipologie di prodotti promuovono i nostri competitors – ha anticipato Minisci nel corso delle sue dichiarazioni alla stampa –, ma soprattutto a evidenziare l’ottimo lavoro dei produttori aderenti al Consorzio e a ribadire che, oltre a essere la prima filiera ortofrutticola della Calabria, nel Bacino del Mediterraneo le nostre realtà produttive e il nostro prodotto rappresentano un’eccellenza e un vanto per l’Italia. Ma a noi non basta fermarci a questa posizione di riferimento, ed è per questo che abbiamo scelto di confrontarci con il resto del mondo nell’occasione di questa fiera internazionale, per capire quali sono gli scenari attuali e quali saranno quelli futuri».

A Minisci fa eco il Presidente dell’ente di tutela, Giorgio Salimbeni, che ribadisce la necessità di dare maggiore forza al Consorzio per la valorizzazione di un prodotto che può affermare senza ombra di smentita di essere un’eccellenza singolare nel suo genere.

«Serve subito creare una rete di relazioni e collaborazioni a 360 gradi, partendo dallo sviluppo di un canale di commercializzazione organico che aiuti a far crescere l’economia di tutti gli operatori del Consorzio – ha detto il Presidente Salimbeni –. Sulle clementine il Consorzio ha un monopolio produttivo ma, paradossalmente, anche un oligopolio competitivo che limita le capacità di remunerazione di tutti, con la conseguenza che rischiamo di avere più una concorrenza interna che esterna da contrastare».

«Il Consorzio – ha spiegato – registra oltre un centinaio di operatori, che stanno da anni sul mercato ma che, per ovvie necessità aziendali, si trovano ad operare da antagonisti. Il CdA, consapevole della forza che può esprimere un organismo associativo fortemente rappresentativo, sta cercando di costruire uno schema unitario capace di valorizzare al meglio il prodotto e l’interesse degli operatori, viste soprattutto le importazioni da altri Paesi e una politica del prezzo di vendita che non rispecchia né il giusto riconoscimento per gli operatori né il giusto posizionamento sul mercato per la qualità espressa dal frutto».

Rispetto alle produzioni dei Paesi che si affacciano sul Bacino del Mediterraneo, si raccolgono circa 2 milioni di tonnellate di prodotto di Clementine di Calabria Igp.

Si tratta di un frutto molto buono, apprezzato dai consumatori nazionali e internazionali, grazie al livello qualitativo e organolettico, particolarmente riconoscibile al gusto.

«La Igp Clementine di Calabria – ha commentato ancora Anita Minisci – ci permette di essere molto competitivi e di poter soddisfare quella crescente nicchia di mercato costituita dai consumatori che scelgono la qualità. La nostra missione qui a Berlino è quella di sottolineare l’azione di tutela, valorizzazione e promozione del prodotto da parte del Consorzio. Si parte dalla tutela, perché un prodotto di alta qualità dev’essere innanzitutto protetto: aspetto su cui stiamo lavorando tantissimo, specie sul rinnovo del disciplinare che ci consente di inserire regole importanti per garantire ai nostri consumatori un livello qualitativo sempre maggiore».

«Poi – ha aggiunto – abbiamo l’attività di valorizzazione e promozione, che è quella che stiamo utilizzando per poter migliorare la nostra performance sui mercati nazionali e internazionali. Siamo a Berlino per presentare un Consorzio che contiene al suo interno 128 soci tra produttori e confezionatori e una produzione molto estesa».

«È importante essere qui e usare bene lo strumento della promozione – ha concluso – perché bisogna raccontare al mondo che una filiera controllata e qualitativamente elevata come la nostra potrà presto raggiungere uno standard di alto livello, grazie ad un’organizzazione ben strutturata». (rrm)

L’allarme di Coldiretti Calabria: Nella Sibaritide crisi profonda per le clementine Igp

Piogge alluvionali e prezzi stracciati alla produzione hanno messo in crisi la Sibaritide per le clementine Igp. È l’allarme lanciato da Coldiretti Calabria, che ha evidenziato come la campagna agrumicola 2020/2021, iniziata ad ottobre, ha prezzi alla produzione bassissimi, con un outlook negativo per le clementine IGP Calabria che realizzano in campagna un prezzo che non copre nemmeno i costi di produzione e poi le forti piogge di questi giorni che hanno determinato danni consistenti.

«Per coprire i costi di produzione e raccolta  ha dichiarato – Franco Aceto, Presidente di Coldiretti Calabria – ci vogliono almeno 35/40 cent. a kg! È un conto economico per gli agricoltori che è drammatico, denuncia».

«La crisi causata dal Covid – hanno spiegato i tecnici di Coldiretti – i limiti alla movimentazione delle merci e delle persone, la chiusura dei ristoranti, le temperature più alte della media stagionale che hanno accorciato i tempi di maturazione e poi con le piogge alluvionali degli ultimi giorni, che hanno determinato la cascola del frutto in una percentuale fra il 30 e il 40% la situazione e il reddito degli agricoltori è fortemente compromesso».

«Il territorio della Sibaritide – ha aggiunto Aceto – che impernia la sua economia proprio sulle clementine è soggetto ad un crac senza precedenti. I prezzi non sono assolutamente remunerativi. Si profila un’annata da dimenticare, un trend drammatico che per le imprese agricole ha effetti pesanti oltre che sul piano economico anche occupazionale, nonché dal punto di vista ambientale. Quest’anno, a tutto questo micidiale mix, si è aggiunta la crisi di mercato dovuta al Covid e, al solito, l’atteggiamento della Gdo che non riconosce agli agricoltori prezzi remunerativi. La Coldiretti continuerà un impegno su diversi fronti! Innanzitutto verso cittadini-consumatori e soprattutto degli operatori economici, di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano, privilegiando negli approvvigionamenti arance e clementine made in Calabria al 100%, come per tutti gli altri prodotti agroalimentari del territorio».

«E poi, ancora – ha detto ancora Aceto – un patto etico di filiera tra il mondo della produzione e della distribuzione per garantire almeno i costi di produzione e di raccolta. Abbiamo, altresì, chiesto al Dipartimento Agricoltura l’esigenza di predisporre un Piano Agrumi regionale e di attivare misure specifiche per contrastare la crisi quali ritiro di prodotto, insieme al Mipaaf, da destinare alla distribuzione gratuita e agli indigenti. L’ipotesi dei ritiri potrebbe configurarsi oltre che per il prodotto fresco anche per il succo che renderebbe più gestibile la particolare emergenza».

«Infatti – ha detto ancora – dovrebbe essere imminente la pubblicazione di un bando per ritiri di generici “succhi di frutta” che, se opportunamente utilizzato, potrebbe, seppur parzialmente, ristorare il settore. Una situazione che stiamo seguendo da vicino in continuo contatto anche  con le Organizzazioni dei Produttori». (rrm)