Coldiretti Calabria: Delegazione di giovani agricoltori in visita alle istituzioni europee a Bruxelles

Una delegazione di Coldiretti Impresa Calabria, guidata dal presidente regionale dei Giovani, Enrico Parisi e dal direttore generale Francesco Cosentini, è in questi giorni a Bruxelles per toccare con mano la città in cui ha sede il dibattito politico e il processo decisionale da cui nascono le norme che accomunano gli Stati membri dell’Ue.

Si tratta di un programma intenso e l’evento è finalizzato a dibattere sulle sfide dell’agricoltura europea alla luce degli obiettivi di sostenibilità contenuti nella Pac. La Politica Agricola Comune combina infatti approcci sociali, economici e ambientali orientati alla realizzazione di un sistema agricolo sostenibile nell’UE. Inoltre, il Green Deal europeo punta a trasformare l’Ue in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e della competitività, volta a migliorare la vita dei cittadini europei, guidando nel contempo la lotta globale ai cambiamenti climatici. Notevole interesse e conferme ha suscitato nei giovani la strategia “dal produttore al consumatore” che vede la Coldiretti in prima fila con percorsi e realizzazioni di un sistema alimentare sostenibile con produzioni che rispettino elevati standard sanitari ambientali ed etici. Con relatori di eccezione tra cui l’Europarlamentare calabrese Laura Ferrara membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe), Paolo De Casto della commissione agricoltura e sviluppo rurale e Stefano Verrecchia rappresentante permanente presso il Coreper è stato dedicato un focus specifico sul sostegno per i giovani agricoltori previsto dalla PAC 2023-2027 e la riforma del sistema Dop e Igp.

Un fitto programma di impegni europei che ha consentito ai giovani di incontrare dirigenti della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale. Hanno partecipare ad un “Speaking time” moderato dall’on. Laura Ferrara ed effettuato visite ed incontri al Parlamento Europeo, all’ambasciata italiana e negli uffici di Coldiretti Bruxelles con il direttore Paolo Di Stefano per un seminario illustrativo delle principali politiche Ue per l’agroalimentare.

«Ringraziamo l’on Ferrara per questo  importante momento di confronto e dibattito – ha commentato Enrico Parisi  – che è  un’occasione per arricchire la propria persona, il proprio lavoro e il proprio bagaglio esperienziale. Perché, oltre che un viaggio, in questo caso possiamo sicuramente parlare di un’esperienza utile per conoscere meglio le Istituzioni comunitarie, i loro meccanismi e le loro funzioni».

«Abbiamo avuto anche l’opportunità – ha aggiunto – di soffermarci  sulle attuali sfide dell’organizzazione con particolare riferimento all’accelerazione dell’iter legislativo contro il cibo sintetico su cui i giovani di Coldiretti hanno rilanciato  la propria posizione di contrarietà».

Una tre giorni europea, ricca di spunti e stimoli interessanti ma anche un momento formativo per i giovani che  hanno mostrato grande attenzione e dinamismo. Un modo che dimostra ancora una volta che  investire sui giovani vuol dire investire sul presente e futuro agroalimentare del Paese. (rrm)

Coldiretti Calabria: I primati del bio in Calabria rafforzano la nostra agricoltura

«Il biologico è una strada ad “alta velocità” per agricoltura e agroalimentare Made in Calabria». È quanto ha dichiarato Vincenzo Abbruzzesel, dirigente componente del direttivo nazionale di Coldiretti Bio, al Sana di Bologna, il Salone internazionale del biologico e del naturale.

Questo, è confermato anche dai dati. A livello nazionale la superficie agricola utilizzata (Sau) destinata a biologico raggiunge il record storico di 2,3 milioni di ettari (+7,5%) pari a quasi ad un campo su cinque (19%) del totale con oltre 82.000 produttori agricoli, il numero più elevato tra i Paesi dell’Unione Europea. La Calabria è la terza regione per superficie  sfiorando i 208mila ettari di superficie coltivata e circa 11mila aziende. I terreni coltivati a biologico nella nostra regione – sottolinea la Coldiretti – sono destinati  per le colture prevalenti per il 36% da olivo, 27% da cereali  e colture foraggere seminativi e colture proteiche, 10%grumi e frutta 7% da vite, ortaggi e frutta in guscio, il 12% da superfici a prati e pascoli per l’allevamento.

Un risultato che spinge i consumi dove facendo aumentare  il valore del mercato dei prodotti biologici sia  in ambito domestico che nella ristorazione.

«Il successo del biologico e da filiera corta – ha evidenziato Abbruzzese– è dovuto alla volontà di valorizzare prodotti a km zero da parte dell’industria e dei consumatori e questo sta favorendo la costruzione di filiere biologiche. Il logo nazionale del biologico Made in Italy previsto dalla legge nazionale di settore e la possibilità di realizzare importanti contratti di filiera anche per il biologico, contribuiranno ulteriormente ad uno sviluppo sempre più sostenibile delle filiere agroalimentari anche dalla riduzione delle quantità di prodotto biologico importate dall’estero”.  Dal Sana di Bologna il biologico ha confermato  di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità economica ambientale e sociale  perché il bio è un santuario di biodiversità: protegge patrimoni e risorse naturali della terra.  Coldiretti ricorda che in Calabria è vietato l’uso del diserbante glifosate  dai  Disciplinari di Produzione Integrata delle infestanti e delle Pratiche agronomiche; questo qualifica la regione come garante della sicurezza alimentare, confermando gli alti standard qualitativi e incidendo notevolmente sulla valorizzazione delle nostre produzioni. “Glifosato zero” ci pone ai primi posti quale territorio vocato al biologico e a produzioni di qualità eco-sostenibili.

«È necessario – ha aggiunto Abbruzzese – però ricentrare il biologico nella sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento all’ambiente e alle persone di cui le aziende agricole sono da tempo protagoniste».

I cuochi contadini di Coldiretti, nell’ambito del Sana, hanno dedicato un particolare focus alla preparazione di ricette, della tradizione italiana legate ai prodotti di base e al riutilizzo degli avanzi in cucina. Un modo per aiutare le famiglie nella lotta quotidiana al caro prezzi, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale. (rrm)

Coldiretti Calabria: Non sarà un’annata vitivinicola che entrerà nella storia

Coldiretti Calabria ha previsto che, purtroppo, quest’anno «non sarà un’annata vitivinicola che entrerà nella storia».

Dopo un’annata  caratterizzata dal clima,  da difficoltà legate allo sviluppo di malattie fungine e problematiche fitosanitarie (peronospora)  e, purtroppo – annota Coldiretti – da “una vendemmia” anticipata da parte dei cinghiali. Il semaforo verde per la vendemmia dovrebbe avvenire con 10-15 giorni di ritardo rispetto alle consuete date, a seconda delle cultivar più precoci o tardive.

Il report analitico della Calabria, per dati quanti/qualitativi,  che Coldiretti traccia seppur in estrema sintesi  è il seguente: la cacciata dei germogli è stata mediamente buona, cosi come la fioritura. Dall’osservazione in campo l’allegagione e l’invaiatura sono state  mediocri. L’incidenza delle  malattie del vigneto rispetto alla media stagionale ha registrato, a seconda delle zone produttive un 40-70% di perenospera e 30/50 % di oidio. Nell’ultima decade di Luglio a causa delle temperature elevate con punte di 48°C si sono verificate scottature sia sulle foglie che sulle uve. A fronte di tutto questo si registra  una perdita produttiva tra il 60/70% in pianura ed il 40/50% in collina. La qualità è mediocre in pianura in modo particolare nelle aziende in regime biologico.

«Certamente – commenta  Coldiretti Calabria – è stata un’annata che viene definita da più voci come “difficile”, anche se i vignaioli l’hanno affrontata con professionalità ed efficacia».

«Abbiamo però – dichiara Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – vignaioli e cantine all’altezza della situazione che operano al fianco di tecnici preparati, in grado cioè di cogliere le sempre nuove esigenze del vigneto, determinate anche dai cambiamenti climatici”. La produzione calabrese ha il suo potenziale sui vitigni autoctoni a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità, 19 tra Doc e Igt, una produzione del 75% di vini rossi e rosati (segmento in crescita) e il 25% di bianchi». (rcz)

Coldiretti Calabria: l’aumento del carburante un macigno sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori

L’aumento del carburante ha un effetto «valanga» sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori. È quanto ha denunciato Coldiretti Calabria, sottolineando come «a subire le conseguenze dei rincari è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura».

«Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell’Italia – spiega l’Associazione – a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, in Calabria viste le distanze ancora di più, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.  Il gap logistico italiano comporta un aggravio di spesa superiore dell’11% rispetto alla media europea e ostacola – continua Coldiretti – lo sviluppo del potenziale economico del Paese, in particolare per i settori per i quali il sistema dei trasporti risulta cruciale, come nel caso del sistema agroalimentare nazionale».

«In tale ottica il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere determinante – ha evidenziato Coldiretti – per sostenere la competitività delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Le risorse per lo sviluppo e l’efficientamento delle infrastrutture di trasporto da sole non bastano – commenta Coldiretti – per garantirne la piena efficacia ed efficienza. L’impegno poi è che tali risorse siano trasformate in tempi quanto più possibile ragionevoli in opere e infrastrutture al servizio del sistema economico».

«Secondo quanto emerge dai dati Banca d’Italia e dell’Agenzia della Coesione Territoriale – continua Coldiretti – il tempo medio di attuazione delle opere infrastrutturali in Italia è pari a 4,5 anni, ma cresce progressivamente all’aumentare delle dimensioni progettuali. La durata di realizzazione sale a quasi 11 anni per le opere il cui valore supera i 5 milioni fino a raggiungere i 15,7 anni per progetti di oltre 100 milioni di euro».

«La segmentazione territoriale – ha concluso l’Associazione – evidenzia, inoltre, differenze apprezzabili tra aree del Centro Nord e Mezzogiorno. Al Sud si osservano durate maggiori e un’incidenza più significativa dei tempi dedicati alle attività accessorie». (rcz)

Coldiretti Calabria: gli agriturismi sempre di più meta ambita

Sono circa 10mila i vacanzieri che hanno scelto di trascorrere il Ferragosto 2023 in agriturismo all’insegna della buona tavola e del relax all’aria aperta. E’ quanto stima la Coldiretti sulla base delle indicazioni di Terranostra Campagna Amica Calabria sul numero dei turisti che hanno deciso di passare la giornata in una delle 595 strutture agrituristiche (dato Istat) presenti sul territorio calabrese. L’agriturismo, è un settore di crescente rilevanza socio-economica, che rappresenta uno dei migliori casi d’innovazione e multifunzionalità delle aziende agricole nell’ambito della rivalutazione delle aree rurali. Il Ferragosto – sottolinea la Coldiretti – resta il momento clou delle vacanze nonostante le preoccupazioni per la crescita dell’inflazione e la difficile situazione internazionale con la guerra in Ucraina.

E’ un bilancio comunque positivo quello che traccia Vincenzo Abbruzzese presidente di Terranostra Calabria, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti.

«A luglio – afferma – una presenza prevalentemente estera che non solo ha scelto la Calabria per le sue coste, ma inizia a conoscere ed apprezzare le sue aree interne, i suoi borghi legati ad un buon cibo portandosi via un souvenir di sapori autentici. Ad agosto– prosegue – sempre di più gli italiani scelgono gli agriturismi perché associano il km zer o ad un turismo sempre di più sostenibile, esperienziale ma soprattutto rigenerativo. Tanti ormai gli eventi culturali, musicali ed artistici che scelgono la ruralità e la nostra biodiversità come simbolo di rinascita , e i nostri agriturismi in questo sono i pionieri non solo del buon cibo e delle antiche tradizioni ma dell’autenticità dei territori facendosi ambasciatori degli stessi perché noi operatori agrituristici informiamo e stimoliamo il turista a vivere e visitare la Calabria in tutti i suoi aspetti e questo, ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness».

Il periodo di ferragosto, rappresenta l’appuntamento culinario più importante della stagione con la riscoperta dei piatti tipici e delle produzioni. E’ un’offerta agrituristica – conferma Coldiretti Calabria – che cresce con l’alloggio e la ristorazione che si confermano i due pilastri dell’agriturismo ma è in aumento anche la degustazione. Nella nostra regione, il cibo, il turismo enogastronomico è un valore aggiunto alle gite e vacanze con la Calabria che attira anche grazie ad una agricoltura green, “Ogm free” e “glifosato zero” e che può contare su 13 Dop, 9 Igp (Indicazioni Geografiche Protette), 270 specialità tradizionali garantite e 19 vini tra Doc e Igt con etichette di grande pregio. Tutti buoni motivi per confermare la Calabria tra le scelte turistiche. (rcz)

Franco Aceto confermato presidente di Coldiretti Calabria

Franco Aceto è stato confermato, all’unanimità, presidente di Coldiretti Calabria, per il prossimo quinquennio.

L’elezione è avvenuta durante l’assemblea Regionale che si è svolta al Popilia Country Resort dopo una intensa fase dei rinnovi che partiti dalle sezioni, hanno portato all’elezione dei dirigenti delle Federazioni Provinciali, movimenti e associazioni. È stato eletto, anche, il nuovo Consiglio della Coldiretti Calabria, formato dallo stesso Franco Aceto e da: Fabio Borrello vice Presidente Regionale e Presidente della Federazione Interprovinciale Catanzaro, Crotone -Vibo Valentia, Enrico Parisi Presidente Provinciale Cosenza nonché Delegato Regionale di Giovani Impresa Coldiretti, Federica Basile Presidente della Federazione Provinciale di Reggio Calabria, e i componenti eletti: Vincenzo AbbruzzeseAntonello FonsiAntonio GenovesePasquale RussoGiuseppe PorcelliDomenico LavorataMaria Clara Zagarella,Francesco FazioFilippo Maria Callipo, Michelangelo NotarianniSalvatore PrioloLuigi AdinolfiMaria Antonietta Mascaro (Donne Impresa), ed  Elvira Leuzzi (Federpensionati)

Il Presidente Franco Aceto, nel ringraziare tutti i dirigenti presenti, con una larga maggioranza di giovani, ha evidenziato la strategia lungimirante ed inclusiva di questi anni della maggiore organizzazione agricola nazionale e regionale che è cresciuta nei numeri, nell’appeal e nella reputazione verso le Istituzioni e la società civile.

«Una squadra di dirigenti determinata – ha continuato – che vuole raggiungere nuovi obiettivi».

Aceto, poi, ha ricordato il grande evento del Villaggio Contadino a Cosenza «dove abbiamo dato prova di essere una realtà solida e fondamentale per la nostra regione così come è accaduto durante la pandemia, in cui gli agricoltori non si sono mai fermati, per garantire le forniture alimentari, quando era tutto bloccato».

Il Presidente ha ulteriormente rimarcato il sempre più stretto rapporto tra l’etica delle convinzioni e l’etica della responsabilità e ha confermato l’impegno particolare per l’affermazione della verità e della legalità a tutto campo per sconfiggere preconcetti e assicurare il giusto reddito agli agricoltori. (rcz)

Coldiretti Calabria: Coltivazioni di Bergamotto sono a rischio

Si aggrava la perdita di produzione già denunciata da Coldiretti dovuta alla mancata allegagione e cascola dovuta prima alle piogge insistenti e venti forti dei mesi scorsi, con la scottatura dei frutti del bergamotto che si sta evidenziando in tutta la sua drammaticità sulle colture a seguito del vento caldo e delle elevate temperature di questi giorni, che inevitabilmente comporterà la perdita totale delle produzioni. Gli eventi calamitosi che si sono abbattuti sulla provincia reggina nel corso del 2023 hanno provocato ingenti danni del Bergamotto e in genere su tutta l’agricoltura del territorio interessando il kiwi, gli agrumi e i vigneti.

Immediatamente la presidente della Coldiretti reggina Federica Basile ha attivato subito le segnalazioni allertando la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria affinché si eseguano i sopralluoghi del caso per la stima dei danni e vengano attuate tutte le procedure previste e necessarie per il riconoscimento dello stato di calamità a favore delle imprese agricole danneggiate.

La descrizione che fa la Coldiretti reggina è puntuale e circostanziata. Dalle piogge insistenti nel periodo che va dal 15/03/2023 al 30/06/2023, dai venti impetuosi del 20/05/2023 e infine l’ondata di caldo torrido del mese di luglio 2023 con temperature estreme, che hanno superato la media di 40 gradi con picchi anche di 45 gradi, in tutta l’area della Città Metropolitana di Reggio Calabria, hanno già provocato notevoli e considerevoli danni sulle produzioni, di bergamotto.

«Gli uffici tecnici della Coldiretti hanno effettuato sopralluoghi sul territorio reggino stimando una perdita rilevante di gran lunga superiore al 50%  -comunica il direttore Pietro Sirianni – e la stima riguarda i frutti rimasti dalla cascola causata dal vento e dalla mancata allegagione delle piogge primaverili che già avevano ridotto di oltre l’80% la produzione lorda vendibile, pertanto del 20% rimasto solo il 10% rimarrà forse intatto».

Le temperature elevate dell’ultimo periodo stanno mettendo in sofferenza le piante di Bergamotto provocando una scottatura e lessatura dei frutti. Dalle previsioni metereologiche pare che la situazione andrà soltanto a peggiorare, in quanto la presenza di caldo eccessivo accompagnata ad alti tassi di umidità ed assenza di brezza che fanno percepire temperature più elevate rispetto a quelle reali innalzando l’evapotraspirazione e  inducono le piante in fotorespirazione.

Coldiretti ha messo a disposizione degli associati attraverso il portale del socio il programma Demetra che consente di verificare l’irradiamento solare e le previsioni in merito all’evapotraspirazione e al fabbisogno idrico delle colture per intervenire con i giusti quantitativi irrigui e monitorare lo stato delle colture con previsioni che si attestano ad oltre dieci giorni, e le previsioni per i prossimi giorni non ci fanno certo ben sperare, anzi prevedono un peggioramento delle condizioni climatiche e di risorse idriche potenziali del terreno che porteranno inevitabilmente ad uno stadio di debilitazione anche permanente delle piante.

Gli strumenti messi a disposizione da Coldiretti a tutti gli associati attraverso rilevamenti satellitari  con monitoraggio giornaliero garantiscono e attestano le temperature manifestate in tutti gli appezzamenti di ogni singola azienda e su ogni singola coltura, nonché la disponibilità idrica del terreno e la stato di stress delle stesse colture che oltre ad certificare i fenomeni che hanno causato il danno consente alle aziende di intervenire in modo puntuale sulle colture riducendo l’evapotraspirazione e programmando i corretti interventi irrigui. (rcz)

Emergenza caldo, Coldiretti Calabria ha chiesto il riconoscimento per stato di calamità

Coldiretti Calabria, a seguito dell’emergenza caldo, ha chiesto al Dipartimento Regionale Agricoltura di attivare le procedure per verificare se esistono le condizioni per riconoscimento della calamità per la riduzione dei contributi previdenziali per le imprese agricole e i loro lavoratori.

«Il caldo torrido sta “bruciando” la frutta e la verdura nei campi con vere e proprie ustioni che provocano la perdita del raccolto dai peperoni, alle angurie, dai pomodori alle melanzane al bergamotto. Per le produzioni assicurabili, le aziende agricole hanno già aperto il sinistro presso il Consorzio di Difesa dalle calamità. Aumenta la cascola delle olive, in un annata peraltro già difficile per le conseguenze di altri eventi estremi», ha denunciato Coldiretti, ricordando che «l’ondata di afa ha letteralmente investito con conseguenze sulle persone, ma anche sugli allevamenti e appunto sulle coltivazioni».

«Lungo tutta la penisola calabrese, la morsa del caldo – sottolinea la Coldiretti – sta facendo danni con gli agricoltori che cercano di correre ai ripari con enormi difficoltà.  Le scottature da caldo – spiega la Coldiretti – danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile o  si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di sopravvivere, per cercare di salvare almeno parte della produzione. Nel crotonese, il caldo torrido – rileva la Coldiretti – ha letteralmente “scottato” angurie, peperoni e pomodori, ma anche in altri areali la situazione è analoga».

«“Caronte” ostacola pure le operazioni agronomiche e di raccolta che, con la responsabilità che contraddistingue gli imprenditori agricoli, vengono sospese nelle ore più bollenti per tutelare la salute dei lavoratori mentre diventa impossibile lavorare nelle serre – ha aggiunto –. Negli allevamenti zootecnici da latte la produzione è calata del 30% a causa del caldo».

«Come se non bastasse i cinghiali imperversano nelle campagne e non si percepisce affatto sul territorio l’azione dei selecontrollori, in un periodo in cui, peraltro, la Calabria risulta interessata dalla peste suina proprio su questi selvatici. I cinghiali – ha concluso Coldiretti – arrivano finanche a scavare sotto le piante arboree di fatto determinandone la morte e possono essere veicolo di malattie per gli animali domestici». (rcz)

Discarica Scala Coeli, Aceto (Coldiretti): Superare concezione di mega-impianti per i rifiuti

Per Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria, la discarica di Scala Coeli è «una vera e propria bomba ecologica».

Adesso, dopo la bonifica totale del percolato che, si è riversato sul suolo e sottosuolo, nel fiume Nicà e nel mare, ordinata dalla regione alla ditta gestore dell’impianto, è l’occasione giusta per fare il punto sulla gestione dei rifiuti in Calabria per compiere un salto di qualità ed eventualmente decidere fino a che punto si può e si deve sostenere il principio dell’autosufficienza dei territori nello smaltimento dei rifiuti.

«Sono già visibili e riscontrabili – ha commentato – gli elevati costi economici, sociali ed ambientali che colpiscono il sistema integrato agricoltura –agroalimentare-turismo, e, visto che la vicenda ha ormai assunto un rilievo nazionale, anche la reputazione e la credibilità della “ Calabria Straordinaria” che stiamo proponendo al grande pubblico. Non c’è bisogno in questo momento, però, di provvedimenti tampone bensì strutturali duraturi nel tempo e che devono rappresentare una soluzione che a dire la verità sembra ancora lontana».

«Siamo nella stagione estiva e, ho il grande timore – ha continuato il presidente di Coldiretti Calabria – che vada in crisi il ciclo dei rifiuti, che potrebbe portarci malauguratamente a farlo diventare calamità naturale. Sui rifiuti la posizione di Coldiretti è chiara e lo abbiamo ribadito a più riprese sia nei confronti con i candidati presidenti che in altre occasioni ufficiali. È ormai giunto il tempo, anzi è scaduto, per superare  la concezione dei mega-impianti adibiti al trattamento dei rifiuti,che non offrono sicurezza e hanno un impatto terrificante sul territorio».

«Per questo – ha sottolineato – occorre indirizzarsi verso la realizzazione di una serie di mini impianti, eco-distretti, concepiti ciascuno per servire le necessità di aree comprendenti bacini con una utenza non superiore a 60-70mila  abitanti. Questo, come più volte sostenuto da Coldiretti Calabria, – continua Aceto – significa indirizzare la pianificazione regionale (codificata nei Piani regionali di gestione dei rifiuti) che sono lo strumento con il quale ogni regione misura i propri fabbisogni e verifica di essere o meno autosufficiente nello smaltimento dei rifiuti urbani. Realizzazioni di questo tipo, permettono controlli efficaci e, parallelamente i microimpianti non impattanti, favoriscono la fortemente la raccolta differenziata, facilitando la valorizzazione economica e i ricavi della vendita che potrebbero andare a ridurre gli oneri di raccolta posti a carico di cittadini e imprese».

«Anche sul piano economico – ha detto ancora Aceto – gli impianti più impattanti per l’ambiente invece, hanno tariffe di accesso più elevate. Più volte tra l’altro l’autorevole “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promosso da Coldiretti ha certificato che i megaimpianti si prestano ad azioni non conformi alle buone pratiche di salvaguardia dell’ambiente con il ricorso in diverse occasioni ad azioni illegali».

«Rinnoviamo, quindi – ha concluso – la nostra contrarietà a mega impianti sul territorio ed esortiamo l’amministrazione regionale, ad intensificare i controlli  e sostenere processi di economia circolare con accordi con le imprese, comuni, province e organizzazioni per impianti utili a riciclare tutte le materie prime contenute nei rifiuti. È un compito arduo, difficile ma non impossibile!». (rcz)

Coldiretti Calabria: All’Unical nasce corso di Alta Formazione in fiscalità agricola

Sul sito dell’Università della Calabria – Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche è stato pubblicato il bando del  Corso di Alta Formazione Fiscalità Agricola.

Il nuovo corso fa seguito al protocollo di intesa tra Coldiretti e il Dipartimento di Scienze aziendali e giuridiche, che ha l’obiettivo, visto il rilievo economico e sociale del settore agricolo ed agroindustriale di realizzare insieme un percorso di studi per la valorizzazione di competenze sempre di più avanzate e aggiornate nella fiscalità agricola. Il corso, si rivolge alla formazione del management di aziende agricole e  stakeholders del settore, oltre che laureati per ottime prospettive di  placement.

La scadenza per l’iscrizione al bando  è fissata al  10 luglio 2023.  Il corso terrà conto di tutte le innovazioni fiscali e consulenziali   che sono essenziali nel settore agricolo ed agroindustriale.  Oltre alle tematiche tradizionali della formazione professionale, saranno previste anche discipline che vengono incontro ai cambiamenti sempre in atto, tramite nuovi insegnamenti che nascono dall’interesse e dalle esigenze del  settore agricolo. Il direttore del corso è il prof. Salvatore Muleo e significativa per gli aspetti didattici sarà la partecipazione di docenti esperti del settore, provenienti dall’area legislativa di Coldiretti, che per tale progetto ha istituito un comitato scientifico, nel quale è presente il dott. Attilio Salerno,  responsabile dell’area fiscale di Coldiretti Calabria. Il corso prevede una formazione di 70 ore, con inizio Settembre e conclusione a Novembre 2023, con frequenza online e/o in presenza presso l’Unical.

Il presidente Coldiretti Calabria Franco Aceto ha  commentato «ringrazio il prof. Salvatore Muleo e il Direttore del Dipartimento prof. Alfio Cariola che hanno accettato e condiviso la nostra proposta mettendo in campo le professionalità dell’UniCal per realizzare il corso, molto importante per consolidare la crescita del settore agricolo, aggiornando la formazione e sviluppando le competenze e l’approccio professionale per offrire alle imprese servizi avanzati e innovativi».

Il prof. Salvatore Muleo ha dichiarato che «IlCorso, mediante il coinvolgimento di docenti ed esperti della materia tributaria, consente l’acquisizione di competenze specialistiche nel settore della fiscalità agricola, con particolare attenzione ai profili delle imposte dirette ed indirette, nonché ai connessi profili procedimentali e processuali. Lo stesso rappresenta, altresì, una concreta opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per professionisti, dipendenti pubblici, manager di aziende e società. Ringrazio sentitamente l’associazione Coldiretti, ed i partner coinvolti, ( Codifesa Calabria, Azienda Agricola Aceto, Assoproli Calabria, Società Agricola Terzeria, Giovanni Malavolta S.r.l., Asso.la.C., Nature med S.r.l e GAL Riviera dei Cedri)  della collaborazione e della richiesta di istituzione della Coldiretti  che rappresenterà, senza alcun dubbio, un’interessante occasione di confronto». (rcs)