Il 26 luglio la prova scritta del concorso per tirocinanti

Formez PA ha reso noto che sono state pubblicate le date delle prove scritte del concorso per il reclutamento di, complessive, 1956 unità di personale da destinare ai ministeri della Cultura, della Giustizia e dell’Istruzione, che si terranno il 26 luglio.

In tutto, i candidati al concorso, sono 5017 ma coloro che sono stati convocati per il 26 luglio, sono 1937, cioè solo i candidati per i profili per cui è prevista la prova scritta.

«Gli altri candidati – si legge nella nota del Formez – per cui è prevista soltanto la prova del colloquio di idoneità – spiega Formez PA – saranno convocati successivamente. Le prove scritte si svolgeranno, in contemporanea, su due sedi, a Rende: al Parco Acquatico, in via Santa Chiara e al Padiglione Luc. Mar., in via Via Amundsen, solo per i profili riportati nel calendario pubblicato sul sito».

Il dettaglio dei calendari delle prove e tutte le informazioni sono pubblicate e al seguente link:  http://riqualificazione.formez.it/content/procedura-selettiva-pubblica-reclutamento-1956-unita-personale-non-dirigenziale-tempo(rrm)

Anastasi (Iric) chiede di rivedere i criteri di selezione per pubblici concorsi

Il consigliere regionale di Io Resto in CalabriaMarcello Anastasi, ha chiesto ai parlamentari calabresi e al ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, di rivedere gli attuali criteri di selezione per i concorsi pubblici.

«Il decreto “sblocca concorsi” – ha detto Anastasi – sicuramente rappresenta una grande opportunità di rilancio per l’occupazione e per il rinnovamento della pubblica amministrazione al Sud. Vorrei, però, farmi portavoce delle perplessità che dai territori mi vengono segnalate riguardo al metodo di reclutamento».

«Appare, infatti – ha aggiunto – evidente che una preselezione dei candidati legata esclusivamente ai titoli ed all’esperienza maturata risulti assolutamente penalizzante nei confronti dei giovani laureati che, pur vantando competenze e studi al passo con l’evoluzione e le trasformazioni che la società ed in particolare la P.A. affronta, si vedrebbero preclusa la possibilità di partecipare al concorso per meri motivi “generazionali”».

«Il pericolo è, infatti – ha proseguito – quello di penalizzare proprio quei giovani che studiano e si sacrificano per anni sperando proprio nello sblocco dei tanto attesi bandi nella PA. Si rischia di perdere una grande occasione non valorizzando le competenze che i ragazzi del Sud hanno da offrire per lo sviluppo della loro terra, nonché di ingrossare l’emorragia in atto ormai da decenni».

«Sarebbe opportuno, dunque – ha detto ancora – rivedere le modalità di selezione affinché si garantisca, anche nel rispetto dei principi costituzionali basati sulla non discriminazione e parità di accesso ai pubblici concorsi, l’ammissione alle prove dando la possibilità a tutti di misurarsi sul campo».

«Chiedo, pertanto – ha concluso – a tutti i parlamentari del Sud di rappresentare attraverso tutti gli strumenti istituzionali a loro disposizione una questione che riguarda tanti giovani neo laureati che rischiano di rimanere esclusi da un’importante opportunità di inserimento professionale se non vengono rivisti gli attuali criteri di selezione del decreto 44/2021». (rrc)