Creare un marchio di qualità per i prodotti agroalimentari che punta ad accrescere la redditività delle imprese agroalimentari e dei territori in cui esse operano. È questo l’obiettivo del progetto pilota ideato da Confartigianato Imprese di Catanzaro in partnership con la Fondazione Renato Dulbecco e la facoltà di Farmacia dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, proposto da Confartigianato Calabria.
Un progetto, dunque, che nasce dalla necessità di “giocare d’anticipo”, puntando alla prevenzione e alla cura attraverso lo studio e la ricerca, anche e soprattutto nella medicina veterinaria, per cui si attingeranno risorse del Pnrr e che ha visto un passo, nella sua realizzazione, nello schema di accordo quadro di partnership fra Albatros Srls, Fondazione Dulbecco, Confartigianato Calabria e l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro firmato nei giorni scorsi e formalizzata in una deliberazione pubblicata sull’albo pretorio di Palazzo di Vetro
Il punto di partenza è il coinvolgimento dei comuni di Catanzaro e Lamezia Terme, e in seguito in tutto il territorio regionale, attraverso l’individuazione di un percorso per definire una procedura di produzione e controlli capaci di garantire che i prodotti agroalimentari siano esenti da possibili contaminazioni dovute a virus. Il punto d’arrivo della procedura, quindi, non può che essere quello di rilasciare una specifica certificazione di qualità, contribuendo così a favorire l’esportazione dei prodotti.
In primo piano, la collaborazione con la Fondazione intitolata al premio Nobel per la medicina Renato Dulbecco, originario di Catanzaro, con la quale la Regione Calabria ha stipulato lo scorso giugno un protocollo d’intesa per la realizzazione del “Renato Dulbecco Institute”, presieduto dal professor Crea e rappresentato dal professore Giuseppe Nisticò, nato allo scopo di dare vita a una piattaforma d’eccellenza nel campo delle biotecnologie mediche che, negli spazi concessi nell’ex area Sir di Lamezia Terme, realizzerà laboratori di produzione e studio di nuovi anticorpi monoclonali e di pronectine per combattere le patologie da coronavirus e altre malattie ancora incurabili.
Confartigianato Imprese Calabria, rappresentato dal presidente Roberto Matragrano, ha delegato a seguire la procedura il referente del progetto, Raffaele Mostaccioli, segretario provinciale di Confartigianato Imprese Catanzaro.
Secondo quanto riferito dall’accordo quadro, nel momento in cui le saranno consegnati i laboratori, «la Fondazione Dulbecco sarà incaricata dalla Regione Calabria anche di tutelare e difendere le tipicità e le qualità dei prodotti agroalimentari prodotti in regione».
Nel dettaglio del progetto, il ruolo di Dulbecco sarà quindi quello di coordinare, regolamentare e disciplinare l’attività di tutti coloro i quali saranno coinvolti nel controllo dell’intera filiera agroalimentare, e di organizzare tutta l’attività di analisi e studi acquisendo macchinari altamente innovativi attraverso i fondi del Pnrr.
Altra importante partner è la società Albatros, realizzatrice della prima piattaforma digitale europea per la ripartenza delle aree rurali in collaborazione con il CNR. Ad Albatros spetterà il compito di porre a disposizione dei partner la propria struttura tecnica e dei ricercatori del CNR per la creazione di format digitali e software, e per gli approfondimenti scientifici necessari.
Il ruolo di Confartigianato Calabria riguarderà poi quello di prima interlocuzione e supporto per i partner e per le imprese operanti nei territori che interagiscono con il sistema di bio economia circolare che sarà implementato dalla stessa Confartigianato Calabria. L’Amministrazione Provinciale sarà chiamata a rappresentare i comuni di Catanzaro e Lamezia, interessati a questa prima fase del progetto, «favorendo nei limiti del mandato istituzionale i collegamenti e la promozione del progetto presso le aziende del settore». (rcz)