Rafforzare e mettere in sicurezza la Sp1 (Locri-Gioia Tauro), la Sp5 (Mammola-Passo del Mercante), la Sp8 (Gioiosa-Grotteria) e la realizzare un bypass che aggiri la galleria. È questa la soluzione alternativa a cui il Consiglio metropolitano aperto, svoltosi a Gioiosa Jonica, è arrivato per la chiusura della Jonio-Tirreno.
Soluzioni illustrate dal dirigente del settore Viabilità, Ing. Lorenzo Benestare, e che sono state inviate al Mit, Anas e Regione Calabria.
Il Consiglio metropolitano è stato aperto e coordinato dal sindaco facente funzioni Carmelo Versace, che ha chiarito la volontà dell’Ente di tutelare al massimo le istanze del territorio, pretendendo chiarezza sul progetto di Anas.
«La chiusura di questa strada – ha detto Versace – rischia di essere un colpo mortale per la mobilità territoriale, con importantissime ricadute negative sulla già debole economia del territorio, ma non solo, anche per tutti gli altri settori, dal turismo, sanità, professionale. È stato un momento di grande partecipazione, grazie al quale abbiamo raccolto le preoccupazioni da parte dei sindaci e diversi spunti propositivi».
«Come istituzioni del territorio – ha concluso – abbiamo la necessità di avere risposte formali da Anas, Mit e Regione Calabria».
Nel corso degli interventi, come anche nel documento approvato dal Consiglio metropolitano, è stato chiesto il raddoppio della galleria Limina, con un provvedimento straordinario da parte del governo, come fatto per altre opere pubbliche, sul ‘modello Genova’ che dia la possibilita’ di procedere con maggiore velocità e più fondi.
Chiarito anche che al momento non c’è pericolo di crollo da parte della galleria. Gli interventi da parte della platea hanno coinvolto: Geppo Femia sindaco di Gioiosa Jonica, Aldo Polisena del comitato Jonio-Tirreno, Romolo Piscioneri, segretario generale Cisl, Domenico Gattuso associazione INdiCA Ingegneria di Calabria, Giovanni Pittari sindaco di San Giovanni di Gerace, Stefano Raschellà sindaco di Mammola, Fabio Giubilo direttore Confcommercio, Domenico Vecchio presidente Confindustria, Nicola Limoncino consigliere unione della Valle del Torbido, Domenico Modafferi sindaco di Africo, Vittorio Zito sindaco di Roccella, Maurizio Reale direttore associazione Operatori turistici Jonica Holidays, Ilario Ammendolia, la consigliera regionale del Pd Amalia Bruni, Giorgio Imperitura presidente del Comuni del Torbido, Antonella Jerace assessora del Comune di Caulonia.
Nel corso dei lavori sono interventi tutti i consiglieri metropolitani presenti: Domenico Mantegna, Giuseppe Ranuccio, Giuseppe Giordano, Rudi Lizzi, Giovanni Latella, Salvatore Fuda, Rocco Campolo, Michele Conia. Alla fine dei lavori il Consiglio metropolitano ha approvato, ad unanimità, il documento sulle richieste relative dell’Ente per superare le criticità dei lavori di ammodernamento della galleria Limina.
«Si tratta di una vicenda che stiamo seguendo con attenzione da diversi mesi – ha detto il consigliere Domenico Mantegna – per cercare di trovare delle soluzioni a questi lavori di ammodernamento della galleria. Questo incontro di confronto servirà anche per dare maggiore impulso e sensibilizzare i vertici nazionali, quindi il governo, perché si tratta di una vicenda che non interessa solo il territorio locrideo ma l’intera area metropolitana».
«Il governo centrale – ha concluso Mantegna – si deve fare carico di questo problema. Non è assolutamente accettabile un isolamento per venti mesi”. Per il consigliere metropolitano Rudi Lizzi “da questo incontro occorre lanciare un messaggio, ossia pretendere da Anas, dal governo e dalla Regione Calabria, considerazione e rispetto per il territorio e per i cittadini che noi rappresentiamo».
«Pretendiamo – ha concluso – un provvedimento straordinario da parte del governo che eviti l’isolamento di questo territorio».
«Pensare ad una chiusura della Limina è pensare all’assurdo, è la cosa peggiore che si possa pensare, è una mancanza di rispetto totale verso gli imprenditori che stanno lavorando sul territorio, sia della Piana sia della Locride», ha dichiarato Vecchio al Corriere della Calabria.
Per Vecchio «è una cosa assurda che l’Anas esca fuori con un discorso del genere, senza aver minimamente consultato le categorie imprenditoriali e la classe politica. Ma un altro aspetto ci preoccupa – ha spiegato – è quello che non conosciamo il motivo per il quale l’Anas vuole chiudere la galleria, perché prima ci dice che ci sono pericoli di crolli urgenti, poi ci dice che possiamo rinviare di mesi. Si metta in sicurezza quello che abbiamo in questo momento e si prenda in considerazione l’idea di fare una seconda galleria dove andare a mettere in sicurezza l’intero complesso del territorio».
«I rischi sono quelli del fallimento di persone, di imprenditori, di famiglie – ha continuato – che hanno investito in funzione di un collegamento ionio-terreno, in funzione di un discorso imprenditoriale turistico che oggi verrà meno, perché con la chiusura della galleria della Limina ci sono già le associazioni di categorie che hanno rappresentato quello che significa in termini di perdita economica nei confronti del territorio. Significa il fallimento della Calabria, in particolar modo la nostra provincia di Reggio Calabria, non si può permettere questo». (rrc)