Il Coordinamento Unico Strutture Psichiatriche torna a manifestare e impone un ‘aut aut’ al commissario dell’Asp

Il Coordinamento Unico delle Strutture Psichiatriche, a seguito della mancata soluzione della vertenza delle strutture psichiatriche, ha annunciato che, nella giornata di domani, tornerà a manifestare, imponendo un aut aut al commissario dell’Asp, in quanto «non si può pensare di dirigere un ente senza la consapevolezza di dover rispondere delle gravissime mancanze di esso ai destinatari dei servizi ed agli operatori in essi impegnati».

«Durante la manifestazione – viene spiegato in una nota – verrà richiesto al Commissario dell’Asp di procedere al pagamento immediato di tutte le spettanze pregresse alle cooperative, senza indugio alcuno; di darne contestuale comunicazione al Presidente della Regione ed al Commissario alla Sanità, fissando al contempo fra i tre, entro un brevissimo tempo, una riunione operativa ad oltranza che veda partecipi una delegazione ristretta del coordinamento».

«Attraverso  tale riunione operativa – spiega ancora la nota – dovranno  essere stilati e sottoscritti, in unica tornata, gli impegni a: sbloccare immediatamente i nuovi ricoveri; ridefinire i parametri qualitativi dei servizi, in atto del tutto inadeguati, ai fini di renderli allineati  con quelli vigenti nelle regioni virtuose; stabilire un calendario rigoroso per pervenire all’accreditamento delle strutture entro un termine perentorio di mesi 4, prevedendo da subito la nomina immediata di un commissario ad acta laddove si riscontrassero mancanze e/o ritardi da parte del soggetto designato agli adempimenti». 

«Solo nel caso di immediato e totale riscontro verrà risolto lo stato di agitazione del settore» ha spiegato il Coordinamento, sottolineando come «l’Ente, chi ne assume la guida, non può e non deve sottrarsi alle doverose responsabilità assunte nei confronti degli utenti, sottraendosi ad esse ribaltando ogni responsabilità sui predecessori e/o sulla Regione e sul Commissario alla Sanità. Pur rimarcando le gravissime responsabilità di questi non può valere certo la logica del “tutti colpevoli., nessun colpevole” lasciando le cose immutate. Chi siede ai vertici di un ente deve rispondere dell’efficienza di esso, reclamando al contempo e pubblicamente l’ausilio degli enti corresponsabili». (rrc)