Oggi, a Cosenza, alle 19.00, a Villa Rendano, il seminario Archeologia e vino.
L’evento rientra nell’ambito degli aperitivi culturali, una serie di incontri promossi dalla Fondazione Attilio Elena Giuliani Onlus.
La produzione dell’archo-vino Acroneo è frutto di uno studio accurato delle fonti letterarie, iconografiche, e archeologiche. Ogni aspetto è curato nei minimi dettagli, per ricostruire il processo di vinificazione antico, si tratta di archeologia sperimentale.
Il progetto parte da uno studio paleobotanico dei vitigni calabresi, che vuole recuperare le viti autoctone e più vicine a quelle trapiantate dai greci nell’VII sec. a.C. nell’odierna Calabria. Inoltre, vi è uno studio delle anfore greche e romane, per recuperare così la forma del contenitore migliore per la vinificazione.
Da generazioni i Bafaro producono da sé il vino che bevono, senza mai disdegnare la degustazione della novità e dell’ignoto. Francesco Gabriele Bafaro, archeologo di carriera, enologo per vocazione, è ideatore e fondatore di quest’azienda archeo-enologica.
Tale struttura a conduzione familiare, tuttavia, non potrebbe fare a meno di elementi portanti quali Raffaele Bafaro, esperto dadecenni nel campo della vinificazione. Maria Fusaro, che non fa mai mancare il giusto manicaretto da suggerire nella degustazione dell’Acroneo. Ogni volta regala nuove esperienze al palato del fortunato assaggiatore. (rcs)