Bevacqua e Iacucci (PD): Serve tavolo di confronto con Governo per completare III Megalotto Statale 106

I consiglieri regionali del Pd, Mimmo BevacquaFranco Iacucci hanno ribadito la necessità di «un tavolo di confronto con il Governo per completare il Terzo Megalotto della Strada Statale 106».

«Quello che sta avvenendo nella gestione dei lavori per la realizzazione del terzo megalotto va fortemente stigmatizzato», hanno detto i dem, esprimendo solidarietà ai sindaci dei Comuni del cosentino che stanno protestando per i ritardi accumulati nel completamento del terzo megalotto della SS 106 e per la loro complessiva gestione.

«Non soltanto i ritardi stanno amplificando l’isolamento dei popolosi Comuni del cosentino interessati – hanno aggiunto – ma anche l’individuazione degli svincoli e la destinazione delle risorse per le opere compensative stanno procedendo senza alcuna logica e alcun confronto».

«I sindaci dunque – hanno proseguito Bevacqua e Iacucci – hanno fatto bene a fare sentire la propria voce e a chiedere con forza un incontro con i rappresentanti del governo e magari direttamente con il presidente del Consiglio dei ministri per avviare un tavolo di concertazione che tenga in considerazione le valutazioni e le proposte dei sindaci del comprensorio interessato dai lavori. I primi cittadini sono proprio coloro che, più di tutti, conoscono il territorio che amministrano, le sue esigenze e le migliori soluzioni per fare in modo che si evitino clamorosi errori già commessi nel passato nella realizzazioni di infrastrutture nevralgiche per la Calabria».

«Per quanto ci riguarda – hanno concluso i consiglieri regionali – metteremo in atto tutte le iniziative necessarie per fare in modo che si arrivi ad un confronto efficace con il tramite della Prefettura di Cosenza. Non c’è più tempo da perdere e urgono soluzioni efficaci e condivise e, in questa direzione, crediamo che un ruolo fondamentale dovrebbe averlo il governo regione che, invece, è assente nel dibattito e poco incisivo nei confronti di Anas e Rfi». (rcs)

Al via il ‘Vax day’: Previsti 21 punti vaccinali su tutto il territorio

Prende il via domani, in tutta la Calabria, il Vax Day, le quattro giornate di campagna vaccinale promosse dalla Regione Calabria, dal Commissario ad acta per la sanità, Protezione Civile, Difesa e Croce rossa. La data di chiusura della quattro giorni non è stata scelta a caso: è il giorno in cui si celebra San Francesco di Paola nell’omonimo Comune, protettore della Calabria.

Simbolo di questa nuova campagna vaccinale – che fa seguito alla prima, che ha visto la somministrazione di oltre 35mila dosi – il quadrifoglio, «perché ad ogni foglia è associato un significato preciso: fiducia (di ritornare presto alla normalità), fede (nel ritenere che l’unica via per uscire dalla pandemia sia la vaccinazione), amore (vaccinarsi è un atto d’amore verso se stessi e gli altri) e fortuna (affinché questa circostanza possa attirare solo cose belle ed energie positive)».

La decisione è stata comunicata ai responsabili di tutte le Asp delle province calabresi, durante una riunione svoltasi alla presenza del commissario Guido Longo, del dirigente generale della Protezione civile regionale, Fortunato Varone, di Caterina De Filippo dell’Unità di crisi regionale.

La Calabria, quindi, mette la quarta con ben 21 centri vaccinali dislocati su tutto il territorio – che si sommano ai 90 punti già presenti e che saranno comunque attivi – che apriranno, dalle ore 09:00 alle ore 22:00, agli over 80, oggetti fragili, persone dai 60 ai 79 anni di età, insegnanti di ogni ordine e grado e alcune categorie di caregiver. Agli over 80 ed ai soggetti fragili sarà somministrato il vaccino Pfizer mentre, a tutti gli altri, l’Astrazeneca, salvo incompatibilità risultanti in fase di anamnesi.

Dal 30 aprile, è possibile anche per alcune categorie di caregiver prenotarsi sulla piattaforma www.prenotazioni.vaccinicovid.gov.it., oppure chiamando al numero verde 800 00 99 66 o mandando sms al 339-9903947 per essere ricontattati.

Nello specifico, potranno accedere alla vaccinazione: i caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto, il familiare convivente di soggetto affetto da “disabilità grave” – disabilità (fisica, sensoriale, intellettiva, psichica), ai sensi della legge 104/1992 art.3 comma 3, come previsto dalla tabella 2 delle “Raccomandazioni ministeriali” del 10 marzo in relazione alle priorità della vaccinazioni anti Sars-Covid2/Covid 19, il genitore/tutote/affidatario di minore estremamente vulnerabili, rientrante nelle aree di patologia previste dalla tabella 1 delle raccomandazioni ministeriali del 10 marzo in relazione alle priorità della vaccinazioni anti Sars-Covid2/Covid 19.

Infine, dalla prossima settimana, potranno essere vaccinati i conviventi dei soggetti affetti da “condizione di estrema vulnerabilità”, rientranti nelle seguenti patologie: malattie neurologiche (pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive); malattie autoimmuni-immunodeficienze primitive; patologia oncologica (pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunodepressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; trapianto di organo solido e di cellule staminali emopoietiche.

«Vogliamo continuare a dare un’accelerata alla vaccinazione – ha dichiarato Fortunato Varone, dirigente generale della Protezione Civile –. Chiediamo la collaborazione di tutti, e il rispetto delle procedure. Ricordiamo che è obbligatorio prenotarsi sulla piattaforma per evitare disagi e assembramenti e per far lavorare in serenità ed efficienza il personale. Sappiamo che alcuni caregiver stanno avendo alcuni disagi nel registrarsi. Il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria sta cercando di intervenire per risolvere tutte le problematiche ma, al momento, non tutti rientrano negli aventi diritto e invitiamo a leggere con attenzione le nostre comunicazioni, consultabili sul sito www.rcovid19.it. Abbiamo a cuore tutte le categorie e presto tutti riusciranno a soddisfare il proprio diritto-dovere di vaccinarsi». (rcz)

90 sindaci del Cosentino chiedono a Longo di affidargli la campagna vaccinale

L’affidamento ai Comuni, soprattutto a quelli con una popolazione inferiore ai 10 mila abitanti, della responsabilità e dell’organizzazione della campagna vaccinale anti Covid. È quanto chiedono circa 90 sindaci del Cosentino al commissario ad acta Guido Longo.

«Alla luce di quanto sta accadendo in Calabria – si legge in una nota – in relazione alla somministrazione dei vaccini anti-covid e anche sulla scorta di quanto avvenuto per le vaccinazioni agli over 80, i sottoscritti sindaci chiedono che venga affidata la responsabilità e l’organizzazione dei vaccini anti-covid ai singoli Comuni che, se forniti delle dosi necessarie per le loro Comunità, potranno provvedere a organizzare le varie campagne vaccinali, in modo da accelerare il processo di vaccinazione».

«Tale procedura – continua la nota – da attuare mediante convenzione con i singoli sindaci o con l’Anci, porterebbe certamente un vantaggio, soprattutto nei comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti, all’interno dei quali l’organizzazione potrà essere effettuata di concerto e con il supporto dei medici di famiglia, molti dei quali hanno già dato la loro disponibilità».

«Attuare tale strategia – per i sindaci – costituirebbe uno sgravio di impegno non indifferente al sistema sanitario centrale che, quindi, potrebbe concentrarsi maggiormente e con maggiore efficacia nei centri più grandi. Oltre ad un’accelerazione dell’inoculazione dei vaccini, che è, ora, l’obiettivo primario da perseguire». (rcs)

24 Comuni Cosentini firmano l’accordo di programma per l’ingegnerizzazione delle rete idriche

Sono 24 i Comuni Cosentini che hanno firmato, in Cittadella regionale, l’accordo di programma per l’ingegnerizzazione delle rete idriche.

All’incontro, presenti l’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio, il dirigente generale del dipartimento Tutela dell’ambiente, Gianfranco Comito, e il dirigente del settore Ciclo integrato delle acque, responsabile unico del procedimento, Pietro Cerchiara.

«Dopo tre anni di stallo, finalmente riparte il progetto di ingegnerizzazione delle reti» ha dichiarato l’assessore De Caprio, aggiungendo che «l’avvio dell’Accordo di programma completa il quadro delle azioni intraprese dall’assessorato sulle reti idriche comunali. Il mese scorso, infatti, sono stati siglati cinque accordi, su base provinciale, con i Comuni più grandi, per circa 58 milioni di euro che, sommati ai 12 del progetto Abatemarco, portano a 70 milioni gli investimenti complessivi destinati da questa Giunta regionale al settore delle reti idriche».

Il progetto, da attuare mediante un appalto misto di servizi e lavori e redatto dai tecnici del settore Risorse idriche del dipartimento regionale Ambiente, prevede una fase iniziale di studio dei circa 1.200 km di reti idriche cittadine. Il piano, inoltre, predispone il rilievo e la mappatura della rete; la restituzione dati; la ricerca perdite; il rilievo contatori di utenza; l’analisi delle utenze; la campagna di monitoraggio portate, pressioni e livelli serbatoi e misura del grado di perdita; la costruzione di un modello matematico per la simulazione del funzionamento della rete; l’individuazione degli interventi da realizzare; distrettualizzazione della rete. Sarà effettuata anche una serie di lavori per la realizzazione di nuovi tratti, per riparazioni di perdite, sostituzione di valvole e contatori.

Complessivamente, il progetto permetterà il risanamento del sistema idrico, con il recupero di notevoli volumi d’acqua, un migliore utilizzo della rete e la realizzazione di un database per la gestione dei prossimi anni. (rcz)

L’immobilismo progettuale per l’area della media Valle del Crati

di FRANCO BARTUCCI – Il Sud al centro dell’attenzione nei pensieri e nelle dichiarazioni del Presidente Mario Draghi. Numerosi appelli sono stati fatti da diverse figure politiche della nostra Regione, perché la Calabria abbia i suoi riconoscimenti in materia della programmazione del Recovery Fund e Recovery Plan per arrivare all’ultima definizione Recovery Sud, dopo le due giornate di dibattito  sui problemi del Sud,  organizzato in remoto dal Ministro per il Sud, Mara Carfagna.

Draghi non dimentichi il Sud, è il titolo di un documento firmato dal già presidente della Giunta regionale calabrese, Mario Oliverio, insieme ad alcuni sindaci e rappresentanti di associazioni e forze sociali della Calabria e Sicilia, nel quale si evidenzia il drammatico problema dell’ammodernamento infrastrutturale del Sud ed in particolare di due regioni quali appunto  la Calabria e la Sicilia, che «come è noto – si evidenzia nel documento –  rimangono in una condizione di più accentuata marginalità anche in considerazione della inadeguata ed arretrata rete di collegamenti. Riteniamo di vitale importanza assumere impegni urgenti e precisi relativi all’ammodernamento infrastrutturale del Mezzogiorno con particolare riferimento al prolungamento dell’Alta Velocità ferroviaria (a 300 km/h) sulla Salerno / Reggio Calabria e quindi sulla Messina /Catania / Palermo; alle grandi infrastrutture portuali del Sud Gioia Tauro, primo porto container italiano, Augusta secondo porto industriale italiano e tutti gli altri porti commerciali nazionali localizzati nelle Regioni del Mezzogiorno; ai grandi sistemi autostradali jonico e tirrenico e le principali trasversali».

«Abbattere le distanze – si puntualizza ancora nel documento firmato dal già presidente Mario Oliverio della Regione Calabria – nella mobilità di persone e merci ed uscire dalla perifericità dando pari opportunità ai territori e alle imprese, è una condizione imprescindibile per affrontare e risolvere davvero con serietà e concretamente la Questione meridionale. In questo quadro, la realizzazione dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina diventa una scelta coerente e funzionale ad un disegno di grande impatto e valenza strategica».

«È necessaria, quindi – continua il documento – una impostazione chiara che può essere assunta tenendo conto del documento elaborato dai docenti ordinari delle facoltà di Ingegneria di sei Università siciliane e calabresi, e che costituisce un rigoroso contributo tecnico analitico con particolare riferimento alla sostenibilità degli investimenti necessari infrastrutture basilari per la crescita di due regioni del Sud, Calabria e Sicilia nelle quali vivono sette milioni di italiani, e necessarie per affermare e consolidare un ruolo centrale del nostro Paese nel contesto del bacino euro-mediterraneo. È questa una condizione per creare opportunità di crescita e per spezzare la spirale che spinge tanti nostri giovani fuori dalla loro terra. Il futuro dei nostri territori passa dall’attuazione di queste progettualità».

Intanto, è ancora fresca la notizia comunicata dalla parlamentare del Partito Democratico, Enza Bruno Bossio, che la Commissione Trasporti della Camera, su sua relazione insieme all’on. Paolo Ficara, del Movimento Cinque Stelle, ha dato via libera per la realizzazione dell’alta velocità Salerno Reggio Calabria e attraversamento stabile dello Stretto. 

A queste richieste ed accoglienza dell’investimento sull’alta velocità Salerno/Reggio Calabria, ci sono le considerazioni che scaturiscono dai lavori del convegno promosso dalla ministra Carfagna sullo sviluppo del Sud, in cui il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, nel fare le sue valutazioni ha sostenuto la necessità di ottenere adeguati finanziamenti per l’Università “Mediterranea” dello Stretto, al fine di puntare ad un programma dedito alle alte tecnologie; mentre trecento sindaci calabresi, con a capo il sen. Ernesto Magorno, aderiscono al piano Recovery Sud, che prevede adeguati finanziamenti per superare il forte divario Nord/Sud con investimenti necessari a creare coesione sociale, economica e territoriale, che trova attenzione nello stesso ministro Carfagna, ricevendo una delegazione di sindaci, il cui incontro si conclude con l’annuncio dell’istituzione di un Capitolo Sud, con almeno 150 miliardi di euro di risorse, grazie ai fondi Pnrr ed altri finanziamenti europei.

Il dibattito  che si sta sviluppando anche mediaticamente sugli investimenti del Recovery fund, e di conseguenza sul Recovery plan, è molto ampio con richieste, segnalazioni ed  indicazioni precise su interventi e finanziamenti da ottenere in virtù anche di un riequilibrio degli investimenti nel rapporto Nord/Sud Italia. Si parla molto di investimenti strutturali e si ha l’impressione, soprattutto in Calabria, che si parli pochissimo di investimenti  e progetti legati al mondo giovanile, come alla ricerca e al  mondo universitario, pur di fronte a specifiche raccomandazioni del Presidente Mario Draghi e da quanto specificato nel manifesto Rapporto Sud del ministro Carfagna.

Per tutto questo, è strano il silenzio totale delle tre Università calabresi, le cui voci non si riescono a sentire. Eppure, l’Università della Calabria, bloccata dal 2007 sulle colline di Arcavacata, potrebbe far sentire la sua voce, avendo territorio e progetti giacenti nei suoi archivi, per portare a compimento il suo disegno di cittadella universitaria nel contesto di una nuova grande “città unica” nella media Valle del Crati.

Nel 1998, è il caso di ricordarlo, l’Università della Calabria, su interessamento del concessionario titolare dell’impresa Bocoge, ottenne dall’Unione Europea un  parere favorevole per un finanziamento di 600 miliardi di lire, individuati tra fondi concessi e non utilizzati, che le avrebbero consentito di portare a compimento il progetto dell’Università secondo gli elaborati progettuali dell’arch. Vittorio Gregotti. Un finanziamento che fu ostacolato all’epoca dal sindaco di Cosenza, e che se ne perse traccia per ovvi motivi.

Con quei finanziamenti, l’Università della Calabria, oggi, sarebbe nelle dimensioni pensate dai progettisti del concorso internazionale del 1973 (Gregotti e Martensson): con il suo campus, la stazione ferroviaria sull’asse  Cosenza/Paola/Sibari in località Settimo di Montalto Uffugo, il centro culturale, il parco scientifico e tecnologico, il centro servizi per le imprese, il centro affari, il centro sportivo regionale con lo stadio, un palasport e  la piscina, un asse direzionale, il centro espositivo e  le scuole di specializzazione, con la ridefinizione dell’ingresso Sud dell’Università, collegato in modo dignitoso alla superstrada Paola/Cosenza/Sila/Crotone.

Tutto questo è andato in fumo, rallentando l’evoluzione produttiva, economica e sociale di quella parte di società residente nel territorio di pertinenza, il tutto inserito nel disegno  progettuale della Grande Cosenza, con la sua metropolitana e magari con il fiume Crati navigabile, pensato dai padri fondatori  e ripreso saltuariamente nel tempo da figure accademiche e dirigenziali della stessa università. Oggi, grazie al Recovery fund, ci potrebbe essere una valida opportunità per riproporre il progetto e realizzarlo con la condivisione, insieme all’attuale dirigenza dell’Università, dei comuni e delle istituzioni del territorio locale, provinciale e regionale.

Un progetto valido che ha nell’Università, centro di ricerca di alta qualità internazionale e formazione per tanti giovani calabresi e non solo provenienti da altre regioni italiane e di vari Paesi del mondo, il suo punto di maggiore attrazione e amalgama nell’essere nell’area del Mediterraneo una città che irradia attraverso il lavoro nuovi comportamenti di socializzazione e cultura, nonché di crescita economica puntando alle alte tecnologie ed all’innovazione.

Bisogna crederci a tale idea progettuale, ed è strano che sia l’Università che i sindaci del territorio dell’area urbana della media Valle del Crati se ne stiano buoni, buoni in silenzio ed inattivi incapaci nel programmare il futuro di progresso per le popolazioni gravitanti nel comprensorio e non solo. (rcs)

Gelate 2017, dalla Regione in arrivo 837 mila euro per 42 aziende del Cosentino

Sono 42 le aziende cosentine che riceveranno più di 837 mila euro dalla Regione Calabria che sono state danneggiate dalle gelate che, nel 2017, colpirono tutta la Calabria.

Lo rende noto l’Assessorato regionale all’Agricoltura, guidato da Gianluca Gallo.

«Terminato il lavoro delle commissioni di valutazione delle domande presentate dalle aziende agricole delle province di Cosenza e Vibo Valentia – ha confermato l’assessore Gallo – a breve si procederà alla redazione anche degli elenchi delle altre province, in modo da giungere quanto prima alla pubblicazione delle graduatorie definitive ed all’erogazione delle risorse che, in questo momento difficili, rappresentano un sostegno importante per le aziende dei nostri territori».

Nello specifico, per le 42 istanze ritenute ammissibili, nel Cosentino arriveranno più di 837.000 euro, attinti al Fondo di solidarietà nazionale del Mipaaf. Chiusa, invece, negativamente, almeno per il momento, l’istruttoria delle pratiche afferenti il Vibonese, nessuna delle quali risultata in linea con i criteri previsti.

Gli elenchi già disponibili sono consultabili sul portale istituzionale www.regione.calabria.it. Alle aziende agricole è concesso di presentare istanza di riesame entro quindici giorni dalla pubblicazione delle graduatorie provvisorie, esclusivamente tramite pec, agli indirizzi pecdipartimento.agricoltura@pec.regione.calabria.it o areacatanzaro.agricoltura@pec.regione.calabria.it), indicando l’esatto oggetto “avversità atmosferiche “Gelate 2017 (D.m. 13240 del 08/05/2017). (rrm)