In scena a Roma il “Danteum Immersive Performance” dei calabresi Giusy Caruso e Mario Aloe

Questa sera, nella splendida cornice del Chiostro di Campitelli al Teatro Marcello di Roma, è in programma lo spettacolo Danteum Immersive perfomance di Giuseppe Terragni e portata in scena dai calabresi Giusy CarusoMario Aloe.

La messa in scena ha come obiettivo principale quello di commemorare i 700 anni dalla morte del glorioso Dante Alighieri. Lo spettacolo si inserisce nel Festival Musicale delle Nazioni, rassegna teatrale romana che è partita l’1 Luglio e si concluderà il 30 settembre. L’opera dell’architetto italiano, rimasta incompiuta, è un omaggio al Sommo Poeta e alla Divina Commedia. Inferno, Purgatorio e Paradiso racchiusi in uno schema architettonico, che sarebbe dovuto sorgere proprio a Roma in Via dell’Impero (attuale Via dei Fori Imperiali).

Nella stessa zona è, inoltre, presente la sede della delegazione capitolina della Regione Calabria.   Questa edizione di “Danteum Immersive Performance” è organizzata dall’Associazione Culturale “Il Tempietto” , con il patrocinio della Società Dante Alighieri (Sede Centrale di Roma e Comitato di Cosenza) e con il sostegno della società RAUM ENGINEERING SRL di Novara.

I protagonisti dello spettacolo saranno ancora una volta Giusy Caruso e Mario Aloe. La pianista cosentina è residente a Bruxelles ed è una ricercatrice presso il Conservatorio Reale e l’Università di Anversa. Le note della musicista verranno accompagnate dal racconto dell’architetto Mario Aloe, cosentino residente a Lille, Guida turistica, Travel Designer e promotore della cultura italiana all’estero. 

Ci sarà anche la partecipazione speciale del Maestro Angelo Filippo Jannone Sebastianini, attore, regista, produttore e presidente dell’Associazione Culturale “Il Tempietto”. I suoni della cornice storica del Chiostro di Campitelli e la grandezza del Vate Dante Alighieri si fonderanno sulle note di Bach, Chopin, Liszt, Debussy, Satie e Rota.

Un’altra esperienza virtuale e multisensoriale, che i calabresi Caruso e Aloe porteranno con orgoglio anche nella Capitale. (rrm)

 

“Danteum Immersive Performance”: a Cirella un grande successo

di PIETRO AMENDOLA – Il 2021 è un anno importante per la commemorazione di Dante e delle sue opere, che costituiscono la carta d’identità della cultura letteraria italiana. Anche in Calabria il forte ricordo del vate (la morte del poeta risale precisamente al 14 Settembre 1321, anno in cui venne anche concluso il Paradiso e la Divina Commedia) è celebrato con passione e sentimento. Nella serata del 6 agosto è andato in scena lo spettacolo  “Danteum Immersive Performance” nella cornice affascinante del Monastero dei Minimi di Cirella (CS). Protagonisti dell’evento la pianista Giusy Caruso e l’architetto Mario Aloe, che hanno condotto la serata con narrazioni e dolci sinfonie. Lo spettacolo, sostenuto dalla Società Dante Alighieri Comitato di Cosenza e dall’Associazione Coriolano Martirano col patrocinio dell’Assessorato al Turismo del Comune di Diamante, ha raccontato l’intrigante struttura del Danteum, edificio mai realizzato, progettato da Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri nel 1938.. 

L’idea centrale del Danteum era proprio quella di celebrare Dante Alighieri, attraverso una riproduzione architettonica della Divina Commedia. Il progetto di Terragni era stato approvato dal Governo Mussolini, ma i cambiamenti nella politica italiana e l’inizio della Seconda Guerra Mondiale non ne hanno permesso la realizzazione. I due ideatori dello spettacolo hanno perciò voluto presentare l’opera al pubblico, facendo parlare le note musicali e le immagini del Danteum proiettate sulle mura storiche del Monastero dei Minimi. Il concerto si inserisce nel progetto di Giusy Caruso “Vivere il suono dei luoghi”, portato quest’estate nella sua Regione Calabria con un tour nei posti più entusiasmanti del territorio. 

Lo spettacolo è stato introdotto dalle parole di Maria Cristina Parise, presidente del Comitato di Cosenza della Società Dante Alighieri, che ha presentato l’evento come un’esperienza virtuale e multisensoriale, a stretto contatto con il Sommo Poeta. A sostegno dello spettacolo anche l’ Associazione Coriolano Martirano, rappresentata dal Presidente Paolo Dodaro. 

Per decretare l’inizio del viaggio nel Danteum di Terragni, la pianista Giusy Caruso si è esibita nel primo movimento de 4’33” di John Cage. Nei 30 secondi di performance l’artista non ha utilizzato il suo strumento, ma ha lasciato parlare i suoni e le vibrazioni dell’ambiente circostante. La composizione “silenziosa” di Cage si inserisce molto bene nel grande progetto della Caruso, che ruota attorno al rumore dei luoghi.  La magia del Danteum viene inaugurata da Mario Aloe con la presentazione dell’ingresso e della selva dantesca. Le immagini sulle mura del Monastero accompagnano le parole dell’architetto, che si sofferma in particolare sulla selva oscura progettata da Terragni: un insieme di 100 colonne all’interno di uno spazio buio e tetro, nel quale si infila una tenue luce dall’alto. Il numero “100” si collega al “10” di Dante, molto importante nella Divina Commedia, dove rappresentava la totalità della realtà rappresentata e ,in ambito religioso, i Comandamenti affidati da Dio a Mosè. 

La narrazione prosegue sulle note di Chopin, con Fantasia-Improvviso Op.66 e Notturno. Giungiamo dunque alla prima sala dell’Inferno, dopo aver salutato la celebre selva oscura. Sicuramente il particolare più interessante è quello relativo alle colonne, che sono poste in una struttura geometrica a spirale e rappresentano un sostegno per il peso dei peccati. La prima cantica, elevata anche dalla melodia di “Preludio e Fuga” di Bach, si chiude e lascia spazio alla sala del Purgatorio. Qui la caratteristica che Terragni ha voluto presentare al meglio è la luce proveniente dal tetto scoperto, promessa di un Paradiso assai vicino. Il viaggio raccontato da Mario Aloe si conclude con la terza sala. Anche nel Paradiso il numero delle colonne è simbolico, essendo 33 come il numero di Canti dell’ultima parte. Inoltre una di queste colonne rappresenta Beatrice, donna amata da Dante Alighieri e raffigurata nelle vesti di un angelo nella Divina Commedia. La musica del compositore ungherese Franz Liszt accompagna le ultime parti del Danteum, tra cui la “Sala dell’Impero”. 

La prima assoluta dello spettacolo “Danteum Immersive Performance” ha riscosso una buona partecipazione, con più di 150 persone ad assistere al concerto vicino il Monastero dei Minimi. La pianista Giusy Caruso ha spiegato al termine della serata che l’evento verrà riproposto anche in altre sedi, alla scoperta di piccoli posti incantevoli come Cirella. E la figura del Sommo Poeta Dante viene così onorata e celebrata, anche attraverso una narrazione sofisticata e una riproduzione sonora dei luoghi e degli spazi circostanti. (pa)