Presentato il progetto del Distretto agroalimentare di qualità lametino

Si chiama Eccellenze lametine: Un distretto sostenibile per il futuro del cibo, il programma del progetto del Distretto del Cibo agroalimentare di qualità del Lametino, presentato dal sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, in qualità di soggetto proponente.

La proposta presentata dal Distretto del Cibo Agroalimentare di Qualità del Lametino , riconosciuto dalla Regione Calabria ed inserito nell’elenco dei Distretti riconosciuti a livello nazionale dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, è stata coordinata a livello tecnico ed operativo da Lameziaeuropa spa, con il supporto specialistico della società Innova Finance di Bologna con sede per il Sud a Lamezia Terme presso il Centro Servizi per le Imprese, e prevede investimenti complessivi per 20.137.212,53 euro, il coinvolgimento diretto di 12 soggetti beneficiari con localizzazione degli interventi promossi da aziende agricole nei Comuni di Lamezia Terme, Curinga, Falerna, Maida e San Pietro a Maida. 

Gli obiettivi strategici del programma presentato, da realizzare attraverso gli investimenti previsti, sono in particolare: promuovere la collaborazione e l’integrazione tra i soggetti del Distretto, stimolare la creazione di migliori relazioni di mercato e garantire prioritariamente ricadute positive sulla produzione agricola (olivicoltura, agrumi, cipolla, fragole) e zootecnia, salvaguardare e migliorare la qualità dei prodotti in termini di proprietà organolettiche e resistenza agli stress biotici e abiotici.

E, ancora, rafforzare la capacità del Distretto e delle aziende a fronteggiare i cambiamenti climatici sviluppando modelli predittivi e resilienza sia di territorio che di prodotto, ridurre e dosare il consumo idrico, utilizzare maggiori fonti di energia rinnovabile, ridurre e riutilizzare gli scarti di produzione in un’ottica di trasformazione degli scarti in sottoprodotti ed in generale di economia circolare, intervenire sulla formazione professionalizzante, sulla digitalizzazione dei mezzi e sull’automazione dei processi produttivi, agevolare il collegamento tra le organizzazioni della Ricerca e Sviluppo ed il settore produttivo del Distretto, favorendo il trasferimento tecnologico e la diffusione di conoscenze, implementare buone prassi di cooperazione tra le imprese e relazioni commerciali per essere maggiormente competitivi sui mercati nazionali ed internazionali.

Oltre a Lameziaeuropa, che si occuperà del coordinamento e della promozione di tutte le azioni di Sistema del Distretto con un progetto di investimento coerente con il Programma di interventi e l’Accordo di Distretto presentati a valere sugli assi previsti dal bando e finalizzato a concretizzare le linee guida e gli obiettivi strategici del Distretto, sono Soggetti Beneficiari del Programma l’Ente di Ricerca nazionale Crea, Consorzio Coppi, Agricola Lenti, Società agricola Molinaro, Aziende agricole Santacroce Domenico e Santacroce Natale, Azienda agricola F.lli Galati, Società agricola Veltri, Azienda  agricola Grandinetti Fabio, Azienda agricola Davoli Maria, Azienda agrituristica Feudo delle Querce. Partecipano inoltre tra gli altri al programma di Distretto, con specifici progetti di Ricerca&Sviluppo e Formazione il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’Icar Cnr e l’Ente di formazione Enapra di Confagricoltura.

Il sindaco e l’assessore alla Agricoltura del Comune di Lamezia Terme, rispettivamente Paolo Mascaro e Luigi Muraca, ed il presidente ed il Dirigente della Lameziaeuropa Spa, rispettivamente Leopoldo Chieffallo e Tullio Rispoli, hanno ringraziato tutti i protagonisti che, pur in tempi molto ristretti, hanno collaborato fattivamente ai fini della definizione del Programma e dell’Accordo di Distretto, ed hanno permesso la partecipazione al Bando nazionale del Ministero che rappresenta, dopo Smart Arena Lametino Digital Land, una nuova sfida di programmazione e cooperazione per tutto il territorio lametino.

In particolare si ringrazia il Presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, l’Assemblea ed il Comitato di Distretto coordinato da Annamaria Mancini, il Dirigente del Comune di Lamezia Terme Pasqualino Nicotera e la struttura operativa del settore Valorizzazione del Territorio, tutte le aziende Agricole suindicate che hanno presentato i loro progetti di investimento, la direzione ed il team operativo di Innova Finance Bologna coordinato da Stefano Pegoraro, il Crea, ed i soggetti beneficiari indiretti che hanno proposto specifiche iniziative da attuare quali il Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’Icar Cnr e l’Ente di formazione Enapra, News&Com e l’associazione Albero della Vite. 

Nei prossimi giorni, il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, in qualità di soggetto proponente, chiederà al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto ed all’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, il cofinanziamento regionale del Programma di Distretto presentato ai sensi di quanto previsto all’Art. 5 del Bando del Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste. (rcz)

Prima partnership in Italia tra Universitas Mercatorum e Distretto del Cibo “Terre di Pitagora”

L’Ateneo telematico Universitas Mercatorum, presieduto dal Rettore Giovanni Cannata, ha scelto il Distretto del Cibo “Terre di Pitagora” di Crotone come prima esperienza assoluta, in Italia, di adesione e partnership ad un Distretto del Cibo.

Inoltre, grazie alla collaborazione tra Gambero Rosso Academy, eccellenza nella formazione professionale e manageriale del panorama enogastronomico, e l’Università Mercatorum, ateneo telematico fondato dalle Camere di Commercio italiane, sarà possibile promuovere all’interno del programma di attività del Distretto del Cibo “Terre di Pitagora” il primo progetto di Digital Education nel settore enogastronomico.

Tutto questo sarà presentato nell’assemblea degli aderenti, in programma domani alle 197 al Museo di Pitagora di Crotone, dove Terre di Pitagora illustrerà il piano delle attività incluse nell’Accordo di Distretto che verrà sottoscritto e presentato al Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria il prossimo 30 ottobre, alla scadenza della manifestazione di interesse per il riconoscimento e l’iscrizione all’albo regionale e, di conseguenza, all’albo nazionale dei Distretti del Cibo.

Un’importante adesione, dove ogni percorso formativo proposto svilupperà molti aspetti di riferimento utili allo svolgimento delle professioni enogastronomiche: sociologici, giuridici, manageriali, economici e di comunicazione.

Si avrà anche la possibilità di acquisire le competenze necessarie per diventare un professionista del settore enogastronomico: dalla comunicazione digitale al management della sostenibilità al food tech.

All’Assemblea degli aderenti interverranno: Alfio Pugliese, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Crotone; Alessandro Cuomo, Presidente di Piccola Industria di Confindustria Crotone; Luca Mancuso, Presidente nazionale di Fenimprese; Luca Bossi, assessore alle Attività Produttive, Sport, Turismo e Programmazione del Comune di Crotone; don Pasquale Aceto, Direttore dell’Ufficio diocesano della Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina.

I lavori assembleari saranno coordinati dal coordinatore esperto del Gruppo di Lavoro del costituendo DdC “Terre di Pitagora”, Valerio Caparelli, Direttore dell’Accademia Nazionale Italiana Tradizioni Alimentari, che comunicherà ai convenuti la scelta del Comitato Promotore di indicare la Camera di Commercio di Crotone come Soggetto Proponente, per come previsto dalla manifestazione di interesse indetta dalla Regione Calabria.

La scelta, proposta da Alessandro Cuomo nella sua funzione di coordinatore del Distretto del Cibo e approvata all’unanimità dal Comitato Promotore, è ricaduta sulla CCIAA di Crotone in quanto garante super partes e inter partes degli interessi collettivi delle piccole e medie aziende presenti in provincia, principali beneficiarie insieme alle grandi imprese e di tutti gli altri partners dell’eventuale riconoscimento da parte della Regione Calabria.

Il Distretto del Cibo “Terre di Pitagora” nasce con l’intento di favorire lo sviluppo economico e culturale del territorio, con particolare attenzione alla coesione e all’inclusione sociale, favorendo attraverso le iniziative previste l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale.

«È necessario operare – si legge in una nota – nella consapevolezza che la provincia di Crotone possiede eccellenze da tutelare, sviluppare e promuovere, soprattutto per quei prodotti che necessitano di una maggiore riconoscibilità e visibilità sul territorio nazionale e internazionale».

«Lavoreremo tutti insieme – continua la nota – per l’istituzione e il riconoscimento del costituente Distretto del Cibo, al fine di potenziare il ruolo strategico di questo importante strumento, perché siamo convinti di favorire nell’interesse collettivo la valorizzazione delle produzioni enogastronomiche di qualità, cui far seguire la promozione dello sviluppo territoriale, insieme alla salvaguardia del paesaggio rurale e ambientale». (rkr)

Il Comune di Crotone aderisce al Distretto del Cibo “Terre di Pitagora”

Il Comune di Crotone ha aderito al comitato promotore del costituendo Distretto del Cibo “Terre di Pitagora”, su proposta dell’assessore alle Attività Produttive, Luca Bossi.

Il Comune di Crotone, con l’adesione al comitato promotore, vuole testimoniare l’impegno diretto nella costituzione del Distretto del Cibo “Terre di Pitagora” e nella costruzione di nuove opportunità di sviluppo e lavoro, in un ambito che negli ultimi anni è divenuto sempre più uno dei principali marcatori identitari della nostra regione e dell’Italia tutta.

Il Distretto del Cibo “Terre di Pitagora” si propone come uno strumento fondamentale per la strategia di rilancio del territorio crotonese ed è promosso da Confindustria CrotoneComitato di Piccola Industria – sezione Agroalimentare, in collaborazione con la locale Camera di Commercio e la Diocesi di Crotone-Santa Severina. Un modello basato su un equo e qualificato sistema di governance multilivello, strutturato sul territorio con mirate e trasparenti azioni di promozione, individuazione e rappresentanza diffusa di tutti i comparti trainanti dell’economia rurale e delle produzioni agroalimentari tipiche della provincia crotonese.

Si tratta di un valido strumento di Amministrazione per la crescita collettiva degli aderenti, oltre a una concreta opportunità di promozione commerciale dei prodotti e di miglioramento del posizionamento sui mercati nazionali ed esteri, ma soprattutto di una scelta innovativa per i sistemi rurali e produttivi del crotonese che, in tempi brevissimi, partendo dalla costituzione di un qualificato tavolo tecnico operativo, sta già delineando le future linee di programmazione e intervento su cui costruire l’impegno e il successo di questo importantissimo strumento, messo a disposizione per la valorizzazione e lo sviluppo socio-economico del territorio. (rkr)

 

Parte da Altomonte il più esteso progetto di “Distretto del Cibo”

Si intitola Le Valli di Plinio il più esteso progetto di Distretto del Cibo, che parte da Altomonte e che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo eco-sostenibile dei territori attraverso la ricerca e la valorizzazione dei minimi comun denominatori e la messa in rete dei marcatori identitari distintivi custoditi nei borghi che si concentrano nella vasta area compresa tra il Pollino, la costiera tirrenica cosentina e le due importanti vie d’acqua delle centrali valli del Crati e dell’Esaro.

La sede fisica del Distretto del Cibo sarà proprio il Museo dell’Alimentazione Mediterranea, sito nel Palazzo Battaglia di Altomonte.

È quanto fa sapere il sindaco di Altomonte, Gianpietro Coppola, informando che sono già più di 20 le amministrazioni comunali che, insieme a tante realtà del mondo dell’associazionismo, culturale ed accademico, hanno aderito alla proposta di costituzione del progetto presentato nei giorni scorsi nella Città d’Arte.

«La nascita del Distretto del Cibo, se riconosciuto dalla Regione – ha detto il sindaco – darà vita ad una realtà sovracomunale che si potrà legittimamente candidare ad essere ricettore di finanziamenti e piani di sviluppo che possano riguardare non solo le produzioni agricole e le trasformazioni agroalimentari, ma anche lo sviluppo rurale in generale, il turismo, la promozione dei beni culturali e il rilancio delle attività produttive».

«Le amministrazioni comunali – ha concluso – rivestiranno il ruolo di facilitatori, mentre la governance degli strumenti di sviluppo sarà affidata agli imprenditori, alle associazioni di categoria, ai gruppi finanziari e bancari, insomma al mondo dell’impresa e dell’economia. Ecco perché chiamiamo a raccolta tutti gli imprenditori e le aziende di questo vasto territorio, in quanto le opportunità che si creeranno con la successiva partecipazione al bando nazionale sui Distretti del Cibo, che già oggi vanta un’importante dotazione, andranno tutti a vantaggio dell’economia locale».

Il filo conduttore è rappresentato dalla figura di Plinio il Vecchio, geografo, naturalista, scrittore e storico romano, instancabile e curioso viaggiatore del I secolo d.C. e attento cronista dei luoghi attraversati e delle esperienze vissute che, rima di morire a Stabia durante la terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.c., passò e raccontò nella sua Naturalis Historia di questi territori.

L’idea portante del progetto è, dunque, quella di mettere in rete i tanti attrattori presenti sul territorio, dalle aree di valenza naturalistica ed ambientale, a quelle archeologiche, dai monumenti storico-artistici alle bellezze dei centri storici, dalle terme alle produzioni tipiche dei territori coinvolti, autentici e ricchissimi giacimenti di risorse agroalimentari ed enogastronomiche di assoluta valenza che, tutte insieme, possono trovare nel costituendo Distretto del Cibo un nuovo e importante strumento di crescita, sviluppo e promozione, nonché di ulteriore valorizzazione dei marcatori identitari e distintivi, sia dal punto di vista delle produzioni agricole, delle trasformazioni agroalimentari, della valorizzazione delle tipicità, sia per giungere ad una maggiore tutela e valorizzazione dell’ambito rurale, che storicamente è sempre stato il cuore e il motore della vita di questi territori.

Ad oggi, insieme ad Altomonte, hanno aderito i comuni di San SostiAcquaformosa, San Donato di NineaFirmoSan Lorenzo del ValloSpezzano AlbaneseMalvitoSanta Caterina AlbaneseRoggiano GravinaSan Marco ArgentanoFagnano CastelloMongrassanoCervicatiCerzetoTorano CastelloBisignanoSan Martino di FinitaRoseCetraroSan BasileLungroGuardia Piemontese e Paola.

Hanno espresso interesse per l’iniziativa, insieme ai Consorzi di produzione e tutela e alle associazioni di categoria, il Gal Valle del Crati, l’Arsac e l’Università della Calabria con l’Osservatorio dello Sviluppo rurale(rcs)

RENDE (CS) – Presentato il Distretto del Cibo

È stato presentato il Distretto del Cibo di Rende, che vuole essere un volano per lo sviluppo locale e al cui accordo hanno aderito 16 sindaci delle Serre.

Dal municipio dell’oltre Campagnano, passando per Cosenza, Castrolibero, Castiglione Cosentino, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa, Mendicino, San Fili, Carolei, Cerisano, Domanico, Marano Principato, Dipignano, Zumpano e Marano Marchesato, è partita la proposta di costruire un sistema locale sostenibile del cibo nell’area delle serre cosentine.
«Un’opportunità che implicherebbe per il nostro territorio la costruzione di una rete alimentare locale e sostenibile» ha affermato il sindaco Marcello Manna, aggiungendo che: «soprattutto in questo determinato periodo storico, in cui serve concretezza per ripartire, la promozione di interventi integrati e di supporto allo sviluppo sostenibile significa valorizzare le nostre risorse e meglio sostenere l’economia».
Il primo cittadino ha poi sottolineato come: «il nostro è un progetto politico che vede non nelle appartenenze, ma nella forza dell’azione comune un approccio che potrà essere da guida anche per altri territori. Il gap di questi anni, reso ancora più aspro dalla pandemia, deve essere superato attraverso la costruzione di percorsi sinergici che possono portare i nostri comuni a divenire attrattori di crescita».
«Un maggiore sostegno – ha concluso – allo sviluppo rurale integrato e alla promozione di pratiche agricole a basso impatto ambientale che tenga conto delle specificità e dei bisogni dei contesti di riferimento significa sviluppo delle filiere corte e sostegno all’agricoltura locale, aumento dell’occupazione, valorizzazione delle identità». (rcs)

SANTA MARIA DEL CEDRO (CS) – Verso la costituzione del Distretto del Cibo “Riviera dei Cedri”

Anche nella Riviera dei Cedri è stato avviato il percorso per la costituzione del Distretto del Cibo “Riviera dei Cedri”, su iniziativa del Gal Rivera dei CedriAcli Terra Calabria, che hanno già incontrato diverse aziende, università, enti pubblici, consorzi, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e di produttori.

«I distretti del cibo, istituiti con la legge 205 del 27 dicembre 2017 – ha affermato il direttore del Gal, Domenico Amoroso – costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano. Essi nascono per fornire ulteriori opportunità e risorse per la crescita ed il rilancio, sia delle filiere, che dei territori nel loro complesso. Si tratta di uno strumento strategico mirato a favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorendo l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale».

Santina Bruno, vicepresidente vicario Acli Terra provinciale di Cosenza ha poi dichiarato che «i Distretti hanno come obiettivo la sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni, la riduzione dello spreco alimentare e la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari».

«Il fine di questo innovativo strumento strategico e di sviluppo per il settore agroalimentare – ha dichiarato Valerio Caparelli, esperto di marketing territoriale e promotore dei Distretti del Cibo in Calabria – è quello di progettare un sistema sano e rispettoso dell’ambiente che si coniughi con gli intenti della nuova Politica Agricola Comune».

«Lavoreremo sinergicamente  – ha aggiunto – con tutti gli attori interessati per garantire una buona governance del territorio, dotata di un assetto strategico che tradurrà gli interessi e le proposizioni di tutti, riflettendo pienamente i contenuti di una buona pianificazione di comunicazione e marketing che canalizzi gli investimenti pubblici e privati verso una nuova strategia di sviluppo e crescita del territorio».

Il modello dei Distretti del cibo è finalizzato a ridare slancio alle esperienze dei distretti rurali già presenti sul territorio nazionale, così come a incentivare la nascita di nuove realtà attraverso la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati.

«Bisogna superare le individualità – dando valore alle identità, al fine di creare una forza contrattuale capace di indirizzare le politiche di sviluppo rurale del territorio. Ed in tale ottica i Distretti del Cibo saranno una opportunità di vetrina delle nostre produzioni, dei nostri territori e di strumento di promozione dell’intero comprensorio della Riviera dei Cedri».

A breve verranno organizzati degli incontri aperti a tutti gli interessati, dove si illustrerà il progetto e si renderanno pubbliche le procedure di adesione al costituente partenariato. Sui siti istituzionali del Gal (www.galcedri.it) e di Acli Terra (www.acliterracalabria.it) sarà disponibile un’area dedicata al distretto del Cibo, dove sarà possibile scaricare la manifestazione di interesse e le procedure di adesione. (rcs)

CROTONE – Verso la costituzione del Distretto del Cibo

Anche a Crotone si sta costituendo il Distretto del Cibo, la forma rinnovata dei distretti in agricoltura proposta dal legislatore nazionale.

Sul territorio crotonese, questa nuova realtà prenderà vita grazie all’impegno di Confindustria Crotone, con il sostegno della Camera di Commercio, convinti che la provincia possieda eccellenze da sviluppare e promuovere rispetto a quanto fatto sinora, sia per le peculiarità sia per la vivacità di iniziative e prodotti che necessitano di una maggiore riconoscibilità e visibilità sul territorio nazionale e internazionale.

Nascerà, così, uno strumento di politica economica e coesione sociale finalizzato a organizzare e sostenere i sistemi produttivi agricoli e agroalimentari locali e a promuovere lo sviluppo delle comunità delle aree rurali. L’identità storica e culturale, insieme ad elementi di innovazione e promozione, rappresenterà per il costituente Distretto del Cibo il tratto distintivo e l’elemento principale da valorizzare, unitamente allo specifico paniere di prodotti tipici e a denominazione presenti sul territorio.

L’incontro informativo per la prossima composizione di un partenariato diffuso, preliminare alla futura istituzione e riconoscimento di un Distretto del Cibo del crotonese, è in programma per venerdì 17 luglio, alle 17.30, nella sala convegni Dentalia di Crotone.

Prenderanno parte all’incontro Mario Spanò, presidente di Confindustria Crotone; Alfio Pugliese, presidente della Camera di Commercio di Crotone; Don Pasquale Aceto, direttore Servizio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi Crotone-Santa Severina; Giuseppe Dell’Aquila, presidente della Provincia di Crotone; la deputazione parlamentare e regionale della provincia crotonese; l’assessore regionale all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo.

Le modalità operative per il riconoscimento del Distretto del Cibo verranno illustrate da Luigi Borrelli, presidente del Polo Net di Crotone; Giacomo Giovinazzo, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria; Cosimo Cuomo, esperto di politiche per lo sviluppo territoriale; Pino Campisi, esperto di politiche del lavoro e presidente di Acli Terra Calabria; Valerio Caparelli, esperto in comunicazione pubblica e marketing territoriale.

Sarà un incontro operativo fra sindaci, rappresentanti istituzionali e associativi di categoria, animatori culturali, operatori del settore agricolo e del turismo, della ristorazione e della ricettività, della formazione e della ricerca, ma soprattutto della produzione artigianale, agroalimentare ed enogastronomica del territorio. (rkr)

In copertina, Photo by Dan Gold on Unsplash