DOSSIER IMMIGRAZIONE: È INARRESTABILE
LO SPOPOLAMENTO DELLA NOSTRA TERRA

di ROBERTA SALADINOIl Dossier Statistico Immigrazione giunge alla sua 34ª edizione, realizzato dal Centro Studi e Ricerche Idos in collaborazione con il Centro Studi Confronti e l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.

Il dossier è stato presentato presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, ad introdurre il Convegno è stato il professore Domenico Bilotti (docente di Diritto ecclesiastico e di Storia del diritto canonico).

Secondo i dati provvisori Istat è emerso che, superati gli effetti contrattivi della pandemia, le persone straniere residenti in Italia sono tornate a crescere: sono 5,3 milioni a fine 2023 secondo il dato provvisorio dell’Istat (+166mila in un anno), il 9,0% della popolazione complessiva.

Anche nel 2023, gli stranieri risiedono prevalentemente nelle regioni del Nord-Ovest, del Nord-Est e del Centro, nelle cui ripartizioni l’incidenza percentuale sulla popolazione totale supera l’11%, mentre nel Sud e nelle Isole si registrano percentuali inferiori al 5%. 

L’Italia è diventata un Paese di immigrazione da circa 50 anni e, negli ultimi 30 anni, uno dei principali in Europa. Attualmente si colloca al quarto posto dopo Germania, Spagna e Francia.

La popolazione straniera residenti in Calabria al 31 dicembre 2023 sono 102.408, in aumento di più di 5mila unità rispetto al 2022. La geografia della presenza straniera segue un modello ormai strutturato: Se le province di Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone rappresentano una porta di ingresso europea, è la provincia di Cosenza che gli stranieri eleggono soprattutto come loro residenza (infatti, al 31 dicembre 2023, vi risiedono in più di 36mila), seguita da quelle di Reggio Calabria (30.556), Catanzaro (18.252), Crotone (9.050) e Vibo Valentia (7.684).

Nel 2023 la dinamica naturale e migratoria internazionale della popolazione straniera è ampiamente positiva (rispettivamente +557 e +12.625) in Calabria, mentre il saldo migratorio interno è risultato negativo (-2.154). La mobilità residenziale interessa anche la popolazione autoctona, che fa registrare nel 2023 un saldo migratorio interno pari a -7.653 unità.

Quest’ultima perde nel 2023 il suo patrimonio demografico non solo a causa della mobilità interna, ma anche per il saldo naturale e per il saldo migratorio con l’estero, entrambi negativi (rispettivamente -8.886 e -2.949), facendo registrare un decremento pari a -13.806 residenti (come se avessimo perso il comune di Amantea che al 1° gennaio 2023 aveva 13.844 abitanti).

Se si considera la popolazione complessivamente residente (italiani più stranieri), il decremento è pari a -8.460 (come se si fosse perso il comune di Soverato 8.548), in tal modo la popolazione straniera si conferma importante nel contesto demografico calabrese (e nazionale) poiché aiuta a rallentare l’emorragia demografica in atto su tutto il territorio italiano.

Questa dinamica di progressivo declino demografico pone un’ipoteca sul futuro della Calabria. La regione registra da anni una popolazione in costante invecchiamento: al 1° gennaio 2024 l’indice di vecchiaia è pari a 189,0%. Ciò significa che in regione ogni 100 giovani di età inferiore ai 15 anni si contano 189 anziani sopra i 65 anni; nel 2001 il rapporto era quasi equo, gli anziani erano 102, mentre nel 2030, secondo le stime Istat, l’indice di vecchiaia sarà pari a 233%, a fronte del 248% a livello nazionale.

Il calo demografico della popolazione in Calabria si riflette non solo sulla dimensione crescente della popolazione anziana, ma determina effetti anche nell’ambito scolastico, dal momento che una popolazione che fa sempre meno figli innesca dinamiche che, protratte nel tempo, interrompono il ciclo del ricambio generazionale. Nell’a.s. 2022/2023 erano presenti nelle scuole calabresi 266.915 studenti, nell’arco di 11 anni sono “spariti” più di 48mila studenti. (rs)

[Roberta Saladino è dottore di ricerca in “Storia Economica, Demografia, Istituzioni e Società nei Paesi del Mediterraneo” e Referente regionale in Calabria per il Centro Studi e Ricerche Iddos]