Artigianato, Ebac: Diminuzione delle casse integrazioni fa temere i licenziamenti

La diminuzione delle casse integrazioni nel settore dell’artigianato fa temere i licenziamenti. È quanto ha denunciato l’Ente Bilaterale Artigianato Calabria, spiegando che «nell’artigianato calabrese  si è passati dagli oltre 60 milioni di euro di cassa integrazione erogati nel 2020 e 2021 a poco più di trecentomila euro ad oggi impegnati e quasi interamente liquidati del 2022».

«Un dato che, se inizialmente è stato interpretato positivamente – si legge in una nota – adesso induce le parti sociali dell’artigianato a fare un ulteriore riflessione, infatti il permanere della domanda di cassa integrazione a livelli bassi, in un momento di oggettive difficoltà congiunturali e produttive, potrebbe essere indice di un malessere che, se accertato, sarebbe ancora più grave rispetto a quello del Covid. Insomma, le imprese indotte in continui sbalzi di umore dei mercati e della domanda, potrebbero essere sul punto di decidere se resistere, chiedendo l’accesso a nuovi ammortizzatori sociali, oppure gettare la spugna e passare direttamente ai licenziamenti. Se ciò si verificasse, in Calabria sarebbe un disastro sociale senza precedenti».

In tutto questo, l’Ebac, come ha spiegato il presidente Paolo D’Errico, «in poche settimane abbiamo offerto ad una platea di oltre diecimila iscritti ed in regola con la bilateralità, la possibilità di potere richiedere un bonus luce di 200 euro per i lavoratori full time e di 300 per i meno fortunati part time. In questo contesto economico-sociale vuol dire sostenere concretamente le famiglie calabresi le quali spesso sono mondoreddito».

«Certo – ha commentato ancora D’Orrico – la misura messa in campo, non risolve il problema di una crisi energetica senza precedenti, ma anche i piccoli segnali rappresentano un momento di vicinanza e conforto alla gente comune che vive ogni giorno e sempre più spesso difficoltà dovute ai vertiginosi rincari  dei beni essenziali».

Anche il vice presidente Luigi Veraldi, si dice fiducioso nel sistema di supporto messo in piedi dalla bilateralità ma si sofferma sulla necessità che il sistema pubblico regionale intervenga con misure urgenti e non più differibili legate soprattutto al costo dell’energia elettrica sfruttando magari, quelle che sono le grandi produzioni di energia pulita che la Calabria offre a tutto il paese.

Nella nostra regione, spiega l’Ebac, il mondo dell’artigianato rappresenta, dopo l’agricoltura, il secondo comparto produttivo più importante che impiega decine di migliaia di lavoratori. Confartigianato Cna  Casartigiani insieme a Cgil Cisl Uil, con le prestazioni economiche ed i servizi erogati nell’ambito della Bilateralità  stanno dimostrando di sostenere concretamente il settore, non solo con richieste specifiche alle istituzioni pubbliche, ma anche con interventi diretti erogati dagli Enti di loro emanazione. (rcz)

 

Alla Calabria 1 mln per l’artigianato dai 56 mln di cassa integrazione

Sono oltre 1 milione di euro e 100 mila euro la somma di cui è destinataria al Calabria, grazie allo sblocco a saldo delle prestazioni di cassa integrazione Covid ai lavoratori dell’artigianato operata dal Fondo FSBA dell’Ente Bilaterale Artigianato Ebac.

Grazie alla mediazione e all’intervento dei referenti nazionali, i ministeri dell’Economia e del Lavoro hanno siglato i decreti e Banca D’Italia nella giornata di ieri ha provveduto ad effettuare i bonifici al Fondo che nella serata stessa ha provveduto a pagare i dipendenti calabresi.

Il Presidente Paolo D’Errico si dice soddisfatto per una vicenda che si chiude dopo mesi di ritardi burocratici che non consentivano a Fsba, unico Fondo competente per gli ammortizzatori sociali nell’artigianato, il pagamento puntuale delle prestazioni.

Le risorse elargite sull’intero territorio della Calabria sono di oltre un milione e cento mila euro, dei quali 658 mila euro relativi a dicembre 2021, quasi 300 mila euro alle prestazioni di novembre 2021, mentre la differenza è stata utilizzata per saldare i mesi precedenti al 2021 che per errori, mancate integrazioni, o comunicazioni tardive, non erano state ancora pagate.

Anche il vice Presidente dell’Ebac Calabria, Gigi Veraldi, ritiene quanto avvenuto un passaggio importante che finalmente consente un sospiro di sollievo ai lavoratori ridotti ormai all’esasperazione dopo mesi di attesa.

Il numero due di Ebac Calabria aggiunge che «anche la contribuzione correlata per i mesi di cassa integrazione è fondamentale per completare le prestazioni di integrazione salariale, ma che purtroppo in diversi casi il Fondo Fsba non riesce a pagare in quanto risultano tantissime le segnalazioni di errore a cui non viene dato riscontro da parte di chi ha seguito le domande di Cig per conto delle imprese e dei loro collaboratori».

«È importante che ogni dipendente del comparto artigianato – sottolinea il vice presidente – che sia stato in cassa Covid nel 2020 e nel 2021, si rechi al più presto in un sindacato per verificare il suo estratto contributivo affinché non trovi brutte sorprese tra qualche anno magari in fase di pensionamento. Capita spesso infatti che vengano inviate richieste di rettifiche per la sistemazione della situazione contributiva ma che nessuno dia riscontro. Altrettanto spesso ci si sofferma sulla mera prestazione di cassa integrazione, ma non ci si interroga anche sul versamento dei relativi contributi previdenziali, se effettuato o meno».

La presidenza auspica che nel giro di poche settimane, il Governo ascolti le richieste di Confartigianato, CNA, Casartigiani e di CGIL CISL UIL, mettendo mano ad un nuovo strumento straordinario di sostegno per fronteggiare l’emergenza produttiva innescata dalla crisi ad Est dell’Europa. Le materie prime necessarie a migliaia di imprese artigiane non arrivano, o arrivano a costi spropositati, causando mancate lavorazioni, disdette di appalti e preventivi a cui non si può dare seguito a causa dell’elevata volatilità giornaliera dei prezzi delle materie.

 Di certo le 13 settimane di cassa integrazione ordinaria previste dalla normativa attuale non possono bastare a fronteggiare l’emergenza e un intervento governativo si rende necessario per salvaguardare un comparto che nella sola Calabria occupa oltre 25 mila lavoratori. (rcz)

Paolo D’Errico è il nuovo presidente dell’Ebac Calabria

Prestigioso incarico per Paolo D’Errico, che è stato eletto presidente dell’Ente Bilaterale Artigianato Calabria, succedendo a Giovanni Aricò.

L’Ebac è costituito da Confartigianato, CNA, Casartigiani e Cgil, Cisl, Uil. La vice presidenza, che fino ad ora è stata affidata a Michele Gigliotti, va, invece, a Luigi Veraldi.

Un’assemblea importante, quella che si è tenuta a Catanzaro, utile non solo a rinnovare le cariche ma anche a fare il punto sul futuro programmatico. A partire, dal sollecito al Governo nazionale in merito alle risorse ancora non pervenute e relative alla cassa integrazione Covid per i mesi di novembre e dicembre 2021.

Un problema, quello del ritardo dei fondi stanziati dal Governo nazionale, che sta esasperando imprese e lavoratori ormai da mesi senza sostegno, ha detto la Presidenza uscente per la quale, nonostante tutte le azioni di sollecito messe in campo fino ad oggi, non sembra esserci risoluzione nell’immediato.

Molte le proposte messe in campo per sostenere il comparto dell’artigianato, dai nuovi strumenti telematici più snelli, per richiedere le prestazioni di natura regionale, agli ammortizzatori sociali ordinari che il Fondo Fsba per il tramite di Ebaac Calabria, per il 2022 ha già iniziato a liquidare.

Il neo presidente eletto Paolo D’Errico nel suo intervento di saluto, ha inserito tra le priorità del nuovo direttivo, oltre al rilancio delle prestazioni di sostegno al reddito per i lavoratori e le imprese artigiane calabresi,  l’impellente necessità di sollecitare per il tramite della parti sociali nazionali il governo sulla questione legata al cosiddetto “decreto Ucraina”, ovvero l’estensione della cassa integrazione finanziata con appositi fondi anche per le imprese artigiane, che altrimenti dopo l’esaurimento delle 13 settimane di assegno ordinario riconosciuto da Fsba, si troverebbero nuovamente a fronteggiare un’emergenza e crisi produttiva senza ammortizzatori.

Anche Luigi Veraldi ha espresso l’esigenza di riportare Ebac ai tavoli istituzionali della Regione Calabria. Primo tra tutti l’impegno dell’O.R.A.C. il nuovo osservatorio dell’artigianato costituito da poche settimane in Regione, al quale partecipano i rappresentanti delle associazioni datoriali artigiane e tutte le parti sociali tramite l’Ebac. Un osservatorio particolarmente importante e delicato, lo ha definito Veraldi, in quanto sulle sue indagini e relativi studi, la Regione dovrà basare le scelte di intervento anche di politiche attive e passive del lavoro. (rcz)