Dalla Duse a Marta Abba a Cosenza con uno scavo tra teatro e personaggi con celebrazioni dusiane

di MARILENA CAVALLO – Eleonora Duse, Sarah Bernhardt, Marta Abba, Mata Hari. Si scende negli inferi dell’angoscia e nel risalire a cercare le stelle.

Al centro Gabriele D’Annunzio. Il D’Annunzio che ripropone “Francesca da Rimini” investendo il personaggio di Eleonora Duse in una Francesca trepida amante di Paolo.
Dante qui abita Gabriele. Ma è l’amore che scava fossati e solleva luce.  “Francesca da Rimini”. Francesca è un ulteriore personaggio che metaforizza Eleonora Duse.
Il D’Annunzio del “Notturno” vibra. Ovvero quello dei cartiglio, degli appunti, del pensiero in solitudine. Struggenti sono i dialoghi tra Eleonora e Gabriele.
Un racconto dolcissimo nel quale si racconta la storia di un amore che ha segnato non solo la vita dello scrittore e dell’attrice ma della storia del teatro e della letteratura del primo Novecento. Una celebrazione del Comitato nazionale celebrazioni Eleonora Duse.
“Francesca da Rimini”.  Un dramma in cui la Duse ha la profondità armoniosa e inquieta del V Canto dell’Inferno di Dante.
Tra finzioni e maschere il gioco del dialogare diventa una potentissima esaltazione lirica.
Un particolare importante è senza dubbio l’aver messo davanti allo specchio due grandi storie d’amore: quella di Pirandello con l’attrice Marta Abba e quella di D’Annunzio con Eleonora Duse. La letteratura e l’amore tra la vita e il teatro. Una unicità straordinaria che rende sublime una passione non solo sul piano letterario, finzione, ma interiorizzandola nel profondo tra  letteratura vita, facendo della vita letteratura e dando alla letteratura non più la finzione ma il mistero.
Dante mistico è nel D’Annunzio paradisiaco. Raccontando la genesi del romanzo metaforizzando il tutto si può  affermare: La letteratura mi ha fatto amare l’amore. La donna che amo è letteratura vita carnalità.  Eleonora resterà sempre la Divina.
Metafore, sogni, allegorie? L’intreccio con donne come Sarah Bernhardt e Mata  Hari che abitano le pagine del libro è unico e sono un percorso tra amore e bellezza.
È un legame tutto da leggere proprio in occasione del centenario della edizione definitiva del “Notturno”, che vide la pubblicazione del testo definitivo nel 1921.
Donne in teatro. La Divina resta sempre Divina. Nella tradizione. Marta è nella modernità. Un incontro a Cosenza per andare oltre. Un grande evento. (mc)

ACQUAPPESA (CS) – Giovedì si celebra il centenario della scomparsa di Eleonora Duse

Giovedì 8 agosto, ad Acquappesa, alle 19.30, a Piazza Carlo Alberto dalla Chiesa, sarà presentato il libro celebrativo del Centenario della morte di Eleonora Duse.

L’evento, che rientra nell’ambito delle celebrazioni Dusiane, è stato organizzato grazie al Progetto Undulna coordinato da Pierfranco Bruni e curato da Franca De Santis e nato sotto l’auspicio del Comitato nazionale Duse, del Ministero della Cultura e dell’editore Solfanelli, oltre ad altri organismi istituzionali.

Dopo i saluti del sindaco di Acquappesa, Francesco Tripicchio e di Massimiliano De Caro, assessore alla Cultura, intervengono Pierfranco Bruni, presidente Commissione Capitale Italiana del Libro, Franca De Santis, curatrice del progetto Undulna Duse 100, Alberico Guarinieri, critico letterario.

Le letture sono a cura di Maria Virginia Basile, docente e scrittrice, Francesca Mirabielli, artista. Modera Teresa Francesca Magarò, docente e scrittrice.

Perché la Duse in questo nostro tempo? Perché costituisce ancora oggi l’innovazione del teatro moderno e discuterne significa anche portare sulla scena uno spaccato importante della letteratura tra Ottocento e Novecento.  Radici culturali che incidono nel tessuto moderno come modello identitario della storia culturale italiana e europea. Con Eleonora e Gabriele è possibile leggere la vita intellettuale moderna certamente grazie al teatro ma soprattutto attraverso i linguaggi comparati dai quali si parte per comprendere anche la lingua dei nostri giorni.
Il territorio calabrese è molto attento a questi passaggi che hanno rivoluzionato la lingua romantica. Con loro si entra nel cinema, nella musica e successivamente nel sonoro nel cinema. La Duse chiama in causa d’altronde anche la poesia del Novecento. (rcs)

Il 26 luglio a Taurianova il convegno nazionale per omaggiare Eleonora Duse e il cinema

Il prossimo 26 luglio a Tauriamova si terrà il convegno nazionale su Eleonora Duse, la Divina che portò sulla scena cinematografica la Grazia Deledda di “Cenere”, organizzato dal Comitato Nazionale Duse, presieduto da Giordano Bruno Guerri, del Ministero della Cultura dedicano all’attrice più importante nella storia del teatro italiano, in occasione del centenario della morte.

. La manifestazione è inserita nei giorni dedicati alla Fiera nazionale del libro dal 25 al 28 luglio 2024. Una chiave di lettura nelle giornate della festa del libro guardando con attenzione al cinema. Una visione istituzionale a intrecciio di alto spessore culturale.

Una iniziativa importante che si annovera tra le attività del Comitato e del Vittoriale degli Italiani e Taurianova Capitale Italiana del libro. Un appuntamento che aprirà diversi percorsi sul cinema in bianco e nero dei primi venti anni del Novecento, il teatro internazionale e il linguaggio letterario della Deledda scrittrice Nobel per la letteratura.

Diverse le novità. Taurianova ha ben fatto a inserire Eleonora Duse in incontro istituzionale proprio alla luce tra cinema e teatro. Eleonora Duse arriva anche a Taurianova con un quadro di prospettive coinvolgenti in un anniversario che si celebra in tutto il mondo.

Far convergere a Taurianova una visione della cultura internazionale è un atto di ottima prosecuzione che vedrà la Capitale Italiana Città del Libro al centro delle attività del Comitato. Sono previsti interventi di primo piano.  (rrc)

Nasce il progetto “Undulna” per celebrare il centenario di Eleonora Duse

Il calabrese Pierfranco Bruni dà vita al progetto “Undulna” che celebra il centenario di Eleonora Duse e il suo rapporto con la letteratura.

Da una poesia di Gabriele D’Annunzio si contestualizza una visione alcyonica che ha caratterizzato la temperie tra Eleonora Duse e D’Annunzio. Dalla poetica dannunziana del 1903 sino alla visione onirica e delle ricondanze del “Notturno” si compie un viaggio amoroso e tragico che parte dal romanzo “Il fuoco”.

Eleonora Duse resta il perno centrale degli ultimi 30 anni dei percorsi letterari di D’Annunzio. Un viaggio dentro la cultura italiana grazie a due personalità di primo piano delle innovazioni di un’epoca ricca di contaminazioni.

Il progetto, ideato dal Centro studi e ricerche Francesco Grisi, è diretto da Pierfranco Bruni e ha come obiettivo dei seminari e una pubblicazione proprio in occasione del centenario della Duse, che affronterà gli aspetti letterari del dusismo tra Otto e Novecento e i legami con Grazia Deledda, Matilde Serao e la presenza nei testi di D’Annunzio.

«Eleonora Duse e la letteratura dentro il teatro e il cinema – ha sostenuto Pierfranco Bruni, direttore del progetto – soprattutto con il suo unico film tratto dal romanzo di Grazia Deledda “Cenere”, che rappresenta una variazione significativa, crea un legame tra teatro e cinema: dal muto alla parola dei personaggi».

Il progetto sarà in rapporto con il Vittoriale degli italiani diretto da Giordano Bruno Guerri. (rrm)