La MetroCity resta in mano al centro sinistra con 8 consiglieri su 14 (i rimanenti sono 5 per il centrodestra e 1 per l’indipendente Michele Conia (sindaco di Cinquefrondi) di Territorio Metropolitano. Affluenza alta, a chiusura dei seggi, alle 20, si sono registrate percentuali importanti per questa consultazione di secondo livello, alla quale erano chiamati gli amministratori dei 97 comuni della Città Metropolitana: 91% al seggio di Palazzo Alvaro a Reggio, l’87% a quello di Palmi e di Locri, con una media di poco superiore all’88 %, un dato eccellente, considerata l’emergenza covid. Le operazioni di spoglio concluse a tarda notte si sono svolte con il coordinamento del segretario generale Umberto Nucara e dei tre presidenti di seggio Paolo Morisani, Maria Grazia Blefari e Giuseppe Mezzatesta.
I risultati (ancora non ufficiali) indicano come nuovi consiglieri della MetroCity: per la lista Democratici insieme, Giuseppe Marino (consigliere comunale a Reggio), Domenico Mantegna (sindaco di Benestare, Giuseppe Ranuccio (sindaco di Palmi), Filippo Quartuccio e Nino Zimbalatti; per la lista S’intesi Armando Neri, Carmelo Versace e Salvatore Fuda (sindaco di Gioiosa Jonica); per Territorio Metropolitano Michele Conia (sindaco di Cinquefrondi); per la lista Centrodestra metropolitano: Nino Minicuci (già avversario di Falcomatà alle elezioni per sindaco, Domenico Romeo (sindaco di Calanna), Giuseppe Zampogna (sindaco di Scido) , Pasquale Ceratti (vicesindaco di Bianco) e Rudi Lizzi.
Un’elezione tenutasi, nonostante l’emergenza covid, giustificata dal sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà per l’esigenza di dotare la MetroCity dell’organo decisionale. In una nota inviata al Prefetto, Falcomatà aveva espresso la «necessità di dotare l’Ente di uno dei suoi organi più importanti, in mancanza del quale risulta impossibile assicurare l’esercizio delle funzioni basilari dello stesso. Infatti, nonostante l’attuale regime di prorogatio, il Consiglio, viste le defezioni verificatesi nel corso degli anni, non è più grado di assicurare l’adozione degli atti più importanti per la gestione del territorio metropolitano, risultando in carica appena 8 consiglieri dei 14 previsti dalla legge Delrio».
Falcomatà, al fine di garantire la più ampia partecipazione degli amministratori ed al tempo stesso garantire in sicurezza l’esercizio democratico del diritto di elettorato attivo e le procedure di scrutinio ha spiegato che «è stata disposta l’istituzione di tre seggi elettorali, così dislocati: il Seggio elettorale centrale (260 elettori iscritti), allocato presso Palazzo “Corrado Alvaro”, sito in Piazza Italia di Reggio Calabria, la Sottosezione elettorale n. 1 (429 elettori iscritti), allocata presso la sede istituzionale del Comune di Locri, sita in Viale Matteotti, 152, 89044 Locri e la Sottosezione elettorale n. 2 (364 elettori iscritti), allocata presso la sede istituzionale del Comune di Palmi, sita in Piazza Municipio, 89015 Palmi». In questo modo «non solo saranno limitati gli spostamenti del seppur ristretto corpo elettorale (appena 1053 elettori), ma saranno azzerati i rischi che si possano creare code o assembramenti per l’esercizio del voto».
Tra i principali oppositori al voto di ieri Antonino Minicuci e Filomena Iatì (subentrata in Comune ad Angela Marcianò). La Iatì ha espresso la propria posizione, quale forza di opposizione severa, vera e costruttiva». Secondo la consigliera comunale «La situazione pandemica in corso non consentiva lo svolgimento delle elezioni in totale sicurezza, come da parere del CTS e del ministro per gli affari regionali e le autonomie Boccia». La Iatì ha fatto inoltre sapere che, stante il mancato rinvio delle stesse, si è vista costretta a non recarsi alle urne, rinunciando al proprio diritto-dovere di voto.
Anche Angela Marcianò aveva precedentemente indicato che la sua parte politica non avrebbe espresso il voto «per non legittimare o assecondare, neanche in via di fatto, pratiche irrispettose delle più elementari regole della democrazia».
Il Comitato #reggiononsibroglia, inoltre, era stato ricevuto dal prefetto Mariani per chiedere la sospensione delle elezioni per il Consiglio metropolitano. (rrc)