Il sindaco f.f. Brunetti al presidente Occhiuto: Serve subito un Piano regionale anti covid-19

Il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di «convocare un tavolo di concertazione, a cui parteciperà anche una rappresentanza della stessa task force comunale, per la stesura di un Piano regionale anti Covid e per fare i punto della situazione in merito ai fondi destinati all’emergenza pandemica che ancora non sono stati spesi».

La richiesta è avvenuta nel corso dei lavori della task force sanità del Comune, dove gli esperti e i tecnici che compongono l’organismo di Palazzo San Giorgio, hanno posto l’analisi dello scenario attuale che sta interessando il territorio reggino con riferimento, in modo particolare, alla necessità di attuare una strategia operativa basata su una precisa programmazione delle attività di monitoraggio e gestione dei contagi.

«Ciò – ha spiegato al termine della riunione il Sindaco f.f. Brunetti – per superare la logica emergenziale che sta caratterizzando da troppi mesi la gestione della crisi sanitaria e attuare un metodo di lavoro che ci metta nelle condizioni di poter attuare interventi strutturali nel medio e lungo raggio. Ma affinché ciò si realizzi – ha puntualizzato l’inquilino di Palazzo San Giorgio – è necessario che la Regione Calabria assuma il coordinamento delle operazioni, indicando gli indirizzi operativi ai Comuni che da troppo tempo ormai si trovano da soli a fronteggiare un’emergenza di portata epocale».

«Mai come in questo momento – ha evidenziato – occorre dare delle risposte credibili e concrete ai territori e alle singole comunità e, in questa direzione, ritengo sia necessario anche il pieno coinvolgimento della rete dei Comuni rappresentata da Anci Calabria».

Tra gli altri argomenti affrontati, inoltre, un focus specifico è stato dedicato alla necessità di potenziare l’attività diagnostica dei tamponi attraverso il reclutamento di personale, l’acquisto di nuovi macchinari e il coinvolgimento delle strutture private presenti sul territorio.

Argomenti, questi ultimi, oggetto di confronto diretto tra la stessa amministrazione comunale e l’Asp di Reggio Calabria. Da più parti, infine, è stata ribadita la centralità di un deciso cambio di passo nella gestione complessiva della crisi sanitaria in corso, perché, è stato evidenziato dagli esperti, anche quando l’emergenza diventerà endemica, sarà necessario attuare un rigido e attento controllo della circolazione del virus sempre operando nel quadro di un chiaro e strutturato coordinamento regionale. (rrc)

A Reggio vertice in Prefettura per emergenza covid, Versace: Serve massima attenzione

Si è svolto, in Prefettura a Reggio Calabria, un vertice sull’emergenza covid tra le autorità sanitarie e i sindaci rappresentanti delle aree omogenee della Città Metropolitana. Il vicesindaco Carmelo Versace, che ha raccolto l’invito del prefetto Mariani e dei vertici dell’Asp e del Gom, ha invitato i cittadini alla massimo prudenza, «sopratutto tra i giovani e i giovanissimi che, in questa fase, sono quelli più a rischio».

«La situazione comincia a preoccupare – ha dichiarato Versace – ed in questo senso mi sento di fare un appello alla comunità affinché si faccia massima attenzione. Certamente non è il caso di fare terrorismo, ma l’aumento dei casi in queste ultime settimane, soprattutto se raffrontati a quelli dello scorso anno, non ci fa dormire sonni tranquilli e ci richiama alla massima responsabilità».

«Bisogna insistere con la campagna vaccinale – ha aggiunto – con le terze dosi, a partire dai soggetti fragili e rinforzando l’attività soprattutto nelle aree più a rischio, che hanno evidenziato più contagi in queste settimane. Ma soprattutto ci vogliono comportamenti responsabili da parte dei cittadini. A cominciare dai più giovani che nel contesto scolastico, ma anche al di fuori, risultano particolarmente soggetti ai contagi, con rischi moltiplicati per le famiglie e i soggetti fragili». (rrc)

La sottosegretaria Nesci: Realizzato al Gom di Reggio centro dedicato solo a emergenza Covid

«È stato realizzato un centro completamente dedicato all’emergenza Covid-19 all’interno del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria». Lo ha reso noto la sottosegretaria al Sud, Dalila Nesci, spiegando che «dagli iniziali 30 posti letto Covid, di cui 20 per le Malattie Infettive e 10 di Pneumologia, si è passati ad un totale di 106 mentre quelli di terapia intensiva sono aumentati da 14 a 26. Tutto questo con risorse proprie del Gom».

La settimana scorsa è stato inoltre realizzato, sempre con fondi del Gom – ha spiegato ancora – un punto vaccinale che inocula 600 vaccini al giorno ma che ha una potenzialità di oltre 1800 vaccini al giorno. È poi in corso di attuazione l’importante riconoscimento del “C.R.E.O. Calabria” come IRCCS emato-oncologico, la cui procedura ha già ottenuto il parere positivo dei Ministeri della Salute e dell’Economia e Finanza e che sta per essere conclusa con un decreto del Commissario Guido Longo».

«Si è tenuta, anche una riunione con la struttura commissariale dell’Asp di Reggio Calabria. «Si è riavviato l’iter – ha detto ancora – per la realizzazione delle Case della salute di Scilla e Siderno, fermo da oltre un anno, e anche quello relativo ai concorsi per le assunzioni di personale di tutti i ruoli e profili, fermi da anni come medici,                                                                                                  infermieri ed operatori tecnici. Inoltre è stato possibile incrementare il numero dei punti vaccinali, con un significativo passaggio da 1600 vaccinazioni al giorno a 2700».

La Sottosegretaria per il Sud ha continuato facendo il punto sui posti covid all’ospedale di Melito Porto Salvo: «Il 29 aprile sono stati attivati 28 posti letto di degenza e 4 di terapia sub intensiva Covid dedicati. La realizzazione di tali posti è avvenuta in meno di dieci giorni a fronte delle lentezze pregresse. Tali posti consentono di ampliare l’offerta sanitaria per i pazienti Covid in sinergia con il Gom».

Infine, Nesci ha ribadito l’importanza di restare vigili al fine di intercettare eventuali illeciti: «Il Commissario Straordinario dell’ASP di Reggio Calabria Gianluigi Scaffidi, che ringrazio per il lavoro che sta svolgendo con esperienza e coraggio, ha garantito la massima attenzione e ha sottolineato che ove riscontrerà illegalità non esiterà a portarle a conoscenza degli organi competenti».

«Inoltre – ha concluso la Sottosegretaria di Stato Nesci – so che insieme al Commissario ad Acta alla Sanità in Calabria Guido Longo si sta concertando un’attività specifica relativa all’accertamento del debito reale che abbiamo tutti priorità affinché venga definito e superato». (rrc)

Fortunato Varone è il delegato Covid in Calabria

Fortunato Varone, direttore generale reggente del dipartimento Protezione civile della Regione Calabria, è il delegato del soggetto attuatore per l’emergenza covid.

Varone è anche un componente dell’Unità di crisi per l’emergenza Covid, presieduta dal presidente della Giunta regionale. L’Unità di crisi, di cui fa parte anche il commissario ad acta della Sanità, a breve sarà integrata con altri due componenti medici.

Durante la riunione di questa mattina, avvenuta negli uffici della Presidenza, l’Unità di crisi ha deciso di intervenire con la massima urgenza al fine di migliorare l’attuazione del piano vaccinale della regione.

È stato inoltre stabilito, su espressa richiesta del presidente della Giunta, che lo stesso Varone, in qualità di delegato del soggetto attuatore, si avvalga della collaborazione del dipartimento di Protezione civile e di tutto il personale regionale necessario a una efficiente organizzazione del piano vaccinale anti-Covid. (rcz)

Emergenza Covid: aiuti alimentari per 1,2 milioni dalla Regione nel 2020

Un’operazione finanziata attraverso un fondo straordinario di 1,2 milioni di euro garantito dal Consiglio regionale, in aggiunta ai 200mila euro messi a disposizione fin dal marzo 2020, nella prima fase dell’emergenza, dalla Giunta regionale, all’epoca presieduta da Jole Santelli: è questo il primo bilancio degli aiuti alimentari della Regione Calabria per l’emergenza Covid.

L’elenco dettagliato degli aiuti illustra il tipo di intervento avviato a favore delle classi più disagiate: 14.125 chili pecorino crotonese e quasi 275mila bottiglie di passata di pomodoro, ma anche 120mila confezioni di tonno in scatola, 240mila chili di patate silane, poco meno di 100mila litri di olio extravergine d’oliva e 750 quintali di riso della Sibaritide, oltre mezzo milioni di litri di acqua minerale. Prodotti di qualità, tutti a marchio Calabria, ceduti dalle aziende calabresi a prezzo solidale (praticamente, di costo), nell’ambito dell’iniziativa promossa dalla Regione per garantire, attraverso il Banco alimentare Calabria e il Banco opere di carità, aiuti alimentari alle famiglie calabresi segnate dalla crisi scaturita dalla pandemia.

Il bilancio complessivo delle azioni pianificate e attuate è stato stilato dal dipartimento Agricoltura, in coda alle ultime consegne effettuate nei giorni scorsi in favore delle due onlus.

L'assessore all'Agricoltura Gianluca Gallo
L’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo

Soddisfatto l’assessore al welfare Gianluca Gallo: «Un impegno preso nelle prime, drammatiche, settimane dell’emergenza sanitaria è stato mantenuto perseguendo un duplice obiettivo: assicurare un aiuto immediato alle tante famiglie colpite dalla crisi e, al tempo stesso, sostenere le produzioni agroalimentari locali, contando anche sulla disponibilità delle aziende calabresi che hanno aderito alle manifestazioni d’interesse, garantendo forniture a prezzi solidali».

A completare il quadro, i risultati colti attraverso “La Calabria agricola solidale”, iniziativa collaterale – promossa sempre dal dipartimento Agricoltura – che ha permesso di aggiungere nel carrello della spesa di molti nuclei familiari i prodotti volontariamente donati da diverse aziende agroalimentare del territorio. «Una sinergia – ha detto l’assessore Gallo – che si è rivelata decisiva in un periodo di grandi e diffuse difficoltà, consentendo di dar vita a un modello che ha ben funzionato e che, mediante l’operato di Banco alimentare e Banco delle opere di Carità, ha permesso di offrire risposte certe e rapide, nel corso del 2020 e anche nei mesi che verranno, a migliaia di persone, attraverso una rete istituzionale solidale e sociale rivelatasi un valore aggiunto». (rcs)

Il sen. Siclari spinge e condivide l’idea del prof. Spagnolo: l’eparina a domicilio

Per il senatore di Forza ItaliaMarco Siclari, serve «rafforzare le Usca – assistenza sanitaria a domicilio, la medicina di base e distribuire l’eparina a domicilio».

«Elimineremo – ha aggiunto – la principale causa di mortalità del Covid che è l’embolia polmonare periferica. È, oramai, risaputo che i pazienti Covid hanno problemi di coagulazione e, secondo la maggioranza degli studi epidemiologici, si è rilevata, con l’uso dell’eparina, una consistente riduzione di mortalità a 28 giorni nei soggetti con elevazione del D-dimero e un elevato punteggio Sic, trattati con eparina a basso peso molecolare».

«Le autopsie – ha proseguito il senatore azzurro – confermano che, nei pazienti deceduti per Covid-19, si trovano trombi non sono a livello polmonare, ma anche nel fegato, nei reni e nel cuore. Invito quindi, il Governo, chiesto il parere al comitato scientifico, che ne coadiuva l’azione nella gestione sanitaria dell’emergenza, a predisporre misure che consentano, per il tramite della rete capillare delle Usca e dei sanitari di medicina generale, la somministrazione dell’eparina a domicilio per pazienti Covid, sin dai primi giorni in cui si manifestano i sintomi specifici».

«Spero che, anche per questa proposta – ha concluso Siclari – il Governo non dimostri il colpevole ritardo troppe volte palesato in passato».

Un plauso, al senatore Siclari, è arrivato dal dott. Salvatore Spagnolo, per «aver fatto sua la mia proposta di somministrazione dell’eparina a domicilio».

Il prof. Spagnolo, calabrese e primario cardiochirurgo all’Istituto Clinico Ligure di Alta Specialità di Rapallo, da mesi sostiene e ribadisce non solo l’importanza dell’utilizzo dell’eparina per prevenire l’embolia polmonare periferica provocata dal virus, ma anche la necessità di organizzare «la medicina di base in modo che i pazienti vengano curati a domicilio». Nelle prossime settimane il prof. Spagnolo, che sta proponendo ai medici di famiglia calabresi questa terapia, conta di poter effettuare uno screening in calabria per verificare i risultati ottenuti con la somministrazione di tali farmaci nelle cure domiciliari.   (rrm)