Ernesto Carbone un cosentino al Csm

di PINO NANO – È calabrese Ernesto Carbone, l’avvocato eletto dal Parlamento in seduta comune come membro del Consiglio Superiore della Magistratura, e come consigliere laico di opposizione.

Avvocato, in passato anche parlamentare eletto alla Camera dei deputati per il PD, membro della Segreteria nazionale del Partito Democratico come Responsabile della Pubblica Amministrazione e del Made in Italy, amico personale e fidatissimo di Matteo Renzi da tempi non sospetti, e da giovane tra i migliori ricercatori di Nomisma, il gruppo degli intellettuali e degli analisti che ruotavano attorno all’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi.

Nato a Cosenza il 25 giugno del 1974, mai come nel suo caso il segno zodiacale rende perfettamente aderente e reale il racconto del personaggio. «Quello del Cancro è un segno molto complesso. È fortemente orientato alla difesa dei propri spazi, conscio degli innumerevoli pericoli del mondo. Per questo motivo, è molto legato alla famiglia e alla casa. Sa che, creandosi una propria sfera protettiva, potrà affrontare gli imprevisti in maniera efficace. L’ospitalità all’interno di questo mondo è concessa soltanto a pochi e fidatissimi eletti, i quali vengono però accuditi e assistiti come nessun altro segno sa fare. Non a caso, il Cancro è associato al culto del letto e del sonno sereno».

La storia di Ernesto Carbone è la classica storia dell’enfant prodige, che lascia Cosenza per Bologna, e all’Università diventa uno dei “primi del suo corso”. Si laurea nel 1998 con tesi di laurea in Diritto Costituzionale dal titolo Il finanziamento pubblico dei partiti politici, relatore il famoso Prof. Augusto Antonio Barbera, e da qui poi il salto in politica. Dal 2001 al 2004 lavora con ruoli diversi in Nomisma, la società di consulenza bolognese fondata da Romano Prodi, e nel 2002 incomincia ad esercitare la professione forense.

Tra il 2004 e il 2005 è direttore delle relazioni istituzionali di Alma Graduate School dell’Università di Bologna, e questo lo rende personaggio di spicco e di riferimento del grande ateneo boglognese, ma già a Cosenza, da giovanissimo studente del Liceo Telesio, Ernesto Carbone si era contraddistinto per questo suo carattere aperto gioviale ed estroverso, e per questa sua capacità di sintesi rispetto ai problemi da risolvere. Probabilmente suo padre Antonio, storico direttore del Banco di Napolia Cosenza tutti lo ricordano per il suo garbo estremo e la sua disponibilità umana – sognava per lui una futuro da commercialista o da bancario, ma Ernesto aveva deciso invece di girare il mondo e di fare cose diverse dalla solita routine che suo papa ogni sera si portava a cena a casa, e così ha fatto.

Tra il 2005 e il 2008 ricopre l’incarico di Direttore Generale della Fondazione “Governare Per” guidata da Romano Prodi, qualche anno più tardi trasformatasi in Fondazione per la collaborazione tra i popoli e da aprile 2012 ad aprile 2013  diventa Presidente e Amministratore Delegato della Sin Spa, società pubblica controllata dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, società che si occupa di sviluppare e gestire il sistema informativo agricolo nazionale (Sian) ed ha, come soci di minoranza, Ibm, AlmavivA, Telespazio, Agriconsulting e Cooprogetti.Poi nel 2014 diventa membro della Fondazione Italia USA, un ruolo strategico e anche internazionale.Sei anni dopo, nel 2020 viene nominato membro del consiglio d’amministrazione di Terna dalla Cassa Depositi e Prestiti. Un curriculum dunque di tutto rispetto.

Ma il giovane cosentino svoilge anche un ruolo di primo piano nelle vicende della Seconda Repubblica. Tra il 1998 e il 2000 è membro della segreteria tecnica del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, nel ruolo di esperto di problemi giuridici relativi all’impresa e nello stesso tempo è assistente del presidente della Commissione europea.Tra il 1999 ed il 2000 è membro del gruppo di lavoro della Presidenza del Consiglio dei ministri, per il coordinamento della Missione Arcobaleno in Albania, città di Durazzo e Kukes. E tra il 1999 ed il 2000 è membro del nucleo di supporto tecnico del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali.

Ma non è tutto. Da gennaio ad aprile 2000, diventa parte fondamentale del nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, legge 144 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali , e tra il 2006 e il 2008 assume il ruolo di capo della segreteria particolare dell’allora ministro per le politiche agricole Paolo De Castro. Poi ancora tra il 2009 e il 2012 collabora con la Presidenza della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo.

Non soddisfatto però di far parte della macchina burocratica del Paese, si candida al Parlamento e alle elezioni politiche del 2013 viene eletto deputato nella circoscrizione III Lombardia per il Partito Democratico. Una volta a Montecitorio diventa componente della Commissione Finanze e della Commissione Giurisdizionale per il personale della Camera dei deputati.

Per tre anni di seguito, dal 2014 al 2017, sarà poi ogni sera in televisione, come responsabile nazionale del Partito Democratico con delega alla Pubblica Amministrazione, innovazione e Made in Italy, Segretario del partito Matteo Renzi, e di cui Ernesto Carbone è uno degli amici più fidati e inseparabili.

In parlamento molti lo chiamano il “Turborenziano”, come per indicare l’energia con cui Carbone si è sempre dato a Matteo Renzi.Il 4 marzo 2018 si ricandida alle elezioni politiche al Senato della Repubblica in Emilia-Romagna, ma non viene eletto.Nel 2019 lascia poi definitivamente il Partito Democratico e aderisce ad Italia Viva, seguendo Matteo Renzi in questa nuova avventura politica. Come dire? Renzi for ever. (pn)