Si apre oggi pomeriggio a Roma, a La Sapienza, nella Biblioteca di Valle Giulia, la mostra Dar forma / Identà e Visioni, promossa dalla rivista di architettura Abitacolo, edita in Calabria da Rubbettino e diretta da Fernando Miglietta. L’iniziativa rientra tra le manifestazioni organizzate in occasione die 20 anni della rivista e fa parte del ciclo “100 anni di Architettura Sapienza”. L’evento è a cura dell’Istituto Internazionale di ricerca Abitacolo, che si avvale di un prestigioso Comitato scientifico, in collaborazione con l’ArchiviofMiglietta, la rivista abitacolo, e la Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma ed è realizzato con il patrocinio – contributo delle Ferrovie dello Stato Italiane, della Regione Calabria, del Consiglio regionale della Calabria, della Fondazione Carical, Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, di AON Empower Results, di BCC Credito Cooperativo Mediocrati, e della Rubbettino, nonché del patrocinio dell’Università IUAV di Venezia Architettura, dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, dell’ Università della Calabria, dell’ Università Mediterranea degli Studi di Reggio Calabria, del CNAPPC, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, dell’ Ordine degli Architetti di Cosenza, dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, del Museo delle Periferie, della Presidenza della Conferenza dei Presidenti delle Accademie di Belle Arti, dell’Accademia Internazionale di Architettura, dell’Accademia Nazionale di San Luca, del Ministero della Cultura. La mostra resterà aperta fino al 15 dicembre.
Ouverture della mostra: lunedì 15 novembre alle 17,30 in sala Dardi Biblioteca Centrale di Valle Giulia (Via Gramsci 53 / lunedi-giovedi ore 9.00 -16.00 – venerdi ore 9.00-14.00). Tra gli eventi collaterali, Identità e Visioni In nome della bellezza, organizzato nell’ambito del Padiglione Italia alla 17° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, giovedi 18 novembre alla 15.30, un incontro on line su Facebook Live, con presentazione della rivista Abitacolo, della mostra e la proiezione di un dDocufilm. Tra gli ospiti, a dialogare con Fernando Miglietta, Alessandro Melis, Orazio Carpenzano, Stefano Boeri, Alberto Ferlenga, Margherita Petranzan, Michelangelo Pistoletto, Paolo Portoghesi, Franco Purini, Marco Romano.
“In una stagione caratterizzata sempre più dall’apparenza e da una sorta di espressionismo volgare in cui si impone la bellezza imperfetta, – scrive il curatore Miglietta nell’introduzione alla mostra – la messa a nudo della identità della forma, in bilico tra Consumo e Valore, segna un passaggio cruciale della sua negazione o dell’essere elemento fondante di una prospettiva di cambiamento” .Al centro della rassegna la riflessione teorica e creativa sul tema della forma identitaria, della questione dell’identità rispetto all’arte, all’architettura, alla città, al paesaggio, alla cultura del progetto, alla complessità della contemporaneità.
Dall’artista francese Daniel Buren, che ha realizzato il suo illuminante intervento in situ-rivista, su ben quattro pagine, allo scultore israeliano Dani Karavan che ha svelato come nasce la sua identità, al maestro Michelangelo Pistoletto impegnato a svelare il Terzo Paradiso attraverso il segno e dialogo con l’Infinito, Achille Perilli, con la storica geometrica identità, Achille Pace sedotto dal suo filo identitario, Luca Maria Patella con la sua Revolution, Pablo Echaurren con Carte di identità. E ancora gli architetti Stefano Boeri, alla ricerca dell’identità di un luogo, Paolo Portoghesi, che si interroga sul nemico dell’identità dei luoghi, Franco Purini, con le sue Dinamiche dell’Identità, Vittorio Gregotti, con L’Identità dell’architettura italiana, Fernando Miglietta con la sua Identità libera e multiforme, Alberto Ferlenga tra Identità e riconoscibilità, Margherita Petranzan tra Identità e relazioni, Amedeo Schiattarella con i fattori identitari di una cultura, Orazio Carpenzano con Creatività e identità, Cherubino Gambardella con la sua Ansia meridiana, i designers Riccardo Dalisi, con le basi morali del design, Ugo La Pietra con il suo Design territoriale. E poi, teorici, come il filosofo Sergio Givone, tra Identità e Verità, lo scrittore Roberto Cotroneo, tra egemonie e frontiere, l’urbanista Marco Romano, attratto dalla Casa radice della propria identità, l’antropologo e artista Giorgio De Finis con L’Identità dell’Io e quella del Noi , il filosofo e critico d’arte Carmelo Strano con il suo I-rreale L-aboratorio di V-ita A-ssoluta. Accanto a loro Fiorenzo Zaffina con il suo scavo alla ricerca dell’identità del vuoto, Elisa Montessori con la sua equazione Identità è trasparenza, Gabriele Artusio con la sua Ilva, Giangiacomo d’Ardia, con i suoi disegni per nuove scritture, Franz Prati attento a esplorare l’identità, Fulvio Caldarelli con i suoi appunti sulla città, Giovanna De Sanctis Ricciardone, in Autoidentificazione, Armando Marrocco, alla scoperta della Via delle stelle, Vittorio Tolu, immerso in un tempo e in un luogo, Sergio Miglietta irradiato dalla luce, sublime identità, Franco Summa, con l’Identità culturale, Vittorio Spigai che svela l’identità di un corpus prezioso, Paolo Gubinelli, con la sua Identità di rilievo, Jon Michael Schwarting alla riaffermazione del pensiero utopico.
Identità e Visioni è anche il nuovo numero di Abitacolo forme e linguaggi del contemporaneo, la rivista di Arte, Architettura e Ambiente, diretta da Fernando Miglietta e Anna Maria Terremoto.
Un numero Speciale, doppio, in occasione del ventennale della rivista, edita dall’omonimo Istituto Internazionale di ricerca estetica, urbana e ambientale, Abitacolo, fondato nel 1995 da Fernando Miglietta, con il supporto di un prestigioso comitato scientifico. Hanno firmato in questi anni Abitacolo, figure storiche dell’arte, del design e della cultura, come Bruno Munari che ne fu l’ispiratore con Miglietta, Gillo Dorfles, Pierre Restany, Mimmo Rotella, Alessandro Mendini, Renato Nicolini, e ancora Paolo Portoghesi, Franco Purini, Massimiliano Fuksas, e tanti altri. (rrm)