Martedì 12 ottobre, su Zoom, dalle 15, nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile, è in programma la tavola rotonda Insieme In-salute, dove si racconterà l’esperienza di co-progettazione territoriale di sviluppo sostenibile e salute di comunità posta in essere nel Comune di Santo Stefano in Aspromonte.
Promotori del progetto, che guarda alla co-progettazione della salute di comunità sono la Res Omnia Cooperativa sociale, Comune di Santo Stefano in Aspromonte, Associazione Nazionale Infermieri di famiglia e di Comunità, Forum Terzo Settore Calabria, Legacoop Calabria, Croce rossa italiana comitato Vallata del Gallico, in fase di accreditamento presso Consiglio dell’ Ordine degli Assistenti Sociali Calabria.
Si parte con i saluti istituzionali di Francesco Malara, sindaco di Santo Stefano in Aspromonte e di Danilo Ferrara, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali Calabria. Relazionano Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente, Fortunata Denisi, presidente Coop. Res Omnia, Lorenzo Sibio, Legacoop Calabria, Luciano Squillaci, portavoce Forum Terzo Settore Calabria. Conclude Cristina Ciccone, responsabile progetto Benessere di Comunità. Modera la giornalista Maria Pia Tucci.
Tre i punti dell’ Agenda 2030 coerenti con il percorso posto in essere dalla Res Omnia e partner: salute e benessere (3), ridurre le disuguaglianze (10), città e comunità sostenibili (11).
«L’esperienza, ancora in atto, mira alla realizzazione di un reale stato di benessere di salute globale della persona e punta ad una prospettiva ecologica della salute – dicono dalla Cooperativa Sociale Res Omnia –. Abbiamo iniziato rilevando i bisogni, espressi e inespressi, attraverso l’utilizzo di uno strumento sperimentale che connette la nostra realtà a livello internazionale».
Componenti importanti del processo di Benessere di Comunità, di cui si parlerà al Festival dello sviluppo sostenibile, sono la promozione della salute e la prevenzione, fattori che permettono di intercettare le situazioni di fragilità intervenendo prima che si trasformino in disabilità.
«L’approccio multidimensionale, multiprofessionale e multidisciplinare è olistico – continuano dalla Res Omnia – e ha come finalità un reale e totalizzante stato di benessere. Attraverso la realizzazione delle azioni progettuali ci si sta allontanando da una medicina di attesa dove la cura viene affidata totalmente al personale sanitario, autoritativa, che riduce l’autonomia della persona, promuovendo invece una medicina pro-attiva. Grazie a un processo di engagement e poi di empowerment, la persona viene coinvolta e resa consapevolmente protagonista e responsabile delle scelte di salute e di cura».
L’evento del prossimo 12 ottobre, permetterà di raccontare, in un contesto nazionale, come il progetto, attuato in una Calabria dalla sanità commissariata, stia garantendo continuità e innovatività ad un percorso attivato dalla stessa Res Omnia già dall’anno 2015 e che ha trovato maggiore forza e ragione nell’ultimo anno.
«La pandemia – dicono ancora – ci ha rivelato l’ inadeguatezza dei sistemi sanitari che hanno smantellato i territori, specialmente quelli più interni, dai presidi assistenziali di salute che però necessitano di attenzione perché non si acuiscano le disuguaglianze e le fragilità».
«E – concludono – con l’equipe impegnata sul territorio, abbiamo potuto constatare, come si riesca a garantire l’integrazione della rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali grazie alla fattiva e sinergica collaborazione con il Medico di Medicina Generale, che oggi trova accanto a sé una rete di supporto». (rrc)