È stato presentato, a Reggio, il programma dell’ottava edizione del Festival Miti Contemporanei, ideato e organizzato dalla Compagnia Scena Nuda, diretta da Teresa Timpano, in programma dal 28 novembre al 4 dicembre.
Il Festival, finanziato dalla Regione Calabria, si caratterizza per il coinvolgimento, in questo percorso artistico attorno al Mito nella sua declinazione contemporanea, i luoghi, i beni storici della città metropolitana di Reggio Calabria, che a quel mito rimanda nella sua classicità, ma che diviene naturale centro per unire tradizione e sperimentazione.
Miti Contemporanei, come ha spiegato il direttore artistico Teresa Timpano, sull’internazionalizzazione.
«Siamo appena tornati dalla Grecia – ha dichiarato Teresa Timpano – dove abbiamo proposto lo spettacolo Penelope e abbiamo incontrato il pubblico greco, che ci ha mostrato grande partecipazione e attenzione. Ciò ha creato un grande ponte che ci porterà a nuovi progetti di innovazione nel prossimo biennio , insieme ad altre tre realtà italiane».
Ad anticipare il Festival, dal 29 ottobre al 25 novembre, c’è anche Altri Luoghi Festival, che ha lo scopo di creare una rete culturale, un tessuto con altre realtà virtuose del territorio di Reggio Calabria e Provincia, attraverso cui veicolare le informazioni e i messaggi che il Festival Miti Contemporanei vuole trasmettere fidelizzando il pubblico, che potrà partecipare al programma principale del Festival.
“AltriLuoghiFestival” metterà in scena numerose e variegate Performance che introdurranno le tematiche del programma del Festival Miti Contemporanei 2018.
Il 26 novembre, inoltre, nell’ambito del Festival, è in programma la cerimonia di premiazione del Premio Mondiale di Poesia Nosside, creato dal prof. Pasquale Amato.
Si parte il 28 novembre, con un incontro che prosegue la linea avviata lo scorso anno, con la collaborazione con la Grecia: con un focus sulla drammaturgia del Mediterraneo (Italia e Grecia), realizzato in collaborazione con Giorgia Karvunaki, e che sarà incentrato su due nuovi testi drammaturgici.
Il primo è un’opera di Filippo Gessi, drammaturgo della compagnia Scena Nuda, Pasifae, in cui la protagonista, «in un contesto di crisi di valori, in questa solitudine in cui vive – ha spiegato Gessi – riscopre se stessa e la sua umanità, e alla fine le emozioni lasciano spazio ai sentimenti»; il secondo è Il penultimo dei Monikin, del grande autore Paris Takopulos , considerato il Beckett greco.
La seconda parte dell’incontro svilupperà il tema del rapporto tra testo, messinscena e critica, in collaborazione con il Gispe, gruppo Giornalisti dello Spettacolo del Sindacato Giornalisti Calabria e con l’Associazione nazionale critici di Teatro, che sarà rappresentata dal presidente Giulio Baffi, critico di Repubblica Napoli. L’internazionalizzazione passerà anche dal rinnovato rapporto con il Teatro Karolos Koun di Atene che, nella scorsa edizione, ha proposto un intenso Giulio Cesare“e che quest’anno darà vita ad un’altra prima nazionale, con Le serve di Genet, per la regia di Marianna Calbari.
Tantissimi gli appuntamenti previsti, che termineranno con la messa in scena, in prima regionale, de La tempesta di Shakespeare, nella versione diretta da Luca De Fusco e presentata con successo al Napoli Teatro Festival. Ad interpretarla, alcuni dei nomi più importanti del teatro contemporaneo, come Eros Pagni e Gaia Aprea.
Tanti altri appuntamenti in programma: come la prima nazionale di Ver Sacrum, di e con Manolo Muoio, proposto dalla Compagnia Zahir di Cosenza, spettacolo vincitore del bando per singolo artista proposto dal Festival.
«Un progetto – ha dichiarato, in conferenza stampa, Manolo Muoio – che nasce da un testo di un autore francese di fine Ottocento, Marcel Schwob, che decide di far rivivere un vecchio mito del Medioevo».
E ancora: il Balletto di Roma, con la prima regionale di Reveals, una particolare performance che rientra «in un progetto della Compagnia per la valorizzazione dei temi artistici all’interno dei luoghi culturali».
«In questo caso, ha aggiunto il direttore artistico Timpano – abbiamo scelto la Pinacoteca civica: è un incontro nuovo per Reggio Calabria, che permette ai danzatori professionisti di danzare tra le opere d’arte».
Quindi, la Compagnia Teatri d’Imbarco che torna con La cameriera di Puccini, realizzato in sinergia con il Conservatorio di Reggio e che offre un racconto insolito del grande compositore; l’arte contemporanea con l’installazione creata dall’artista Shendra Stucki, proposta dal Face Festival come Evento Regionale Condiviso, a cura di Paolo Genoese; la Camera sensoriale ‘Poesia’ Italia Grecia, ovvero «una camera in cui il pubblico si immerge attraverso tutti i sensi», apprezzando, ad esempio, poesie (in questo caso, anche quelle dell’autore reggino Marco Nastasi).
Ancora, la lezione-incontro con gli studenti del liceo scientifico “Volta”, sul tema Mito e contemporaneo, condotta da Lucrezia Ercoli, direttore del Festival Popsophia e docente di storia dello spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti, e dalla professoressa Francesca Crisarà. Fino all’evento che si terrà a Milano, un concerto rap, in prima nazionale, con artisti emergenti.
Un progetto importante, dunque, quello del Festival, come evidenziato dal direttore organizzativo, Roberta Smeriglio. Un progetto che, «nel corso degli anni – ha sottolineato Roberta Smeriglio – si è sviluppato molto, anche grazie alle relazioni partenariali, sia italiane che internazionali, alle competenze, alla fruizione dell’offerta culturale da parte di un pubblico sempre più esigente». (rrc)