L’assessore Varì: La Regione punta sulla finanza sostenibile

L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, ha evidenziato come la «Regione punta sulla finanza sostenibile», che «rappresenta un importante per indirizzare investimenti pubblici e privati verso modelli economici più performanti e compatibili con la dimensione sociale e ambientale, quindi sostenibili».

Per Varì, che ha partecipato al workshop di Unindustria Calabria ESG le nuove regole sulla finanza sostenibile: rischi e opportunità per le imprese, ha «l’impresa moderna  deve essere strumento di ricchezza e coesione sociale e di salvaguardia dell’ambiente e deve mettere gli investitori al riparo dai rischi connessi ai cambiamenti climatici e alla scarsità anche contingente delle risorse. In quest’ottica, il Governo regionale nel PR 21/27 ha previsto negli obiettivi di policy e negli obiettivi specifici risorse ingenti per avere una Calabria più smart (innovazione, ricerca e digitale), più verde (efficientamento energetico ed energie rinnovabili) e più sociale ed inclusiva. È un’opportunità decisiva che non possiamo permetterci di perdere».

«Le performance delle imprese – ha spiegato – sono ormai valutate non solo per la propria capacità di creare ricchezza in termini economici ma anche e soprattutto per l’attitudine ad assumere decisioni trasparenti e a creare ricchezza sociale, in termini di coesione, salvaguardia dell’ambiente e benessere dei lavoratori. In questa ottica vanno letti i criteri ESG, acronimo che sta per Environmental, Social e Governance (ambiente, sociale e governance), che negli ultimi tempi sono diventati un rating di sostenibilità, oltre che una vera e propria guida per il sistema delle imprese per favorire i processi di trasformazione dell’impegno etico e morale di un’azienda verso l’ambiente, la società e l’etica gestionale».

«“Le logiche ESG portano alla creazione di un ecosistema virtuoso – ha proseguito Varì – le imprese che ne tengono considerazione sono meglio gestite, più sostenibili ed orientate al futuro e sono anche quelle più attenzionate sia dai consumatori, che preferiscono sostenere le aziende che producono impatti positivi nell’ambiente, sia dagli investitori, attenti a contribuire alla transizione verso un’economia carbon free e a ridurre i rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici e dalle crisi derivanti dalla scarsità di alcune risorse. Peraltro il rating di sostenibilità sarà nei prossimi anni cruciale per l’accesso al credito ed è quindi fondamentale che le imprese ne tengano adeguata considerazione in maniera tale che sia per loro un’opportunità di crescita e non un rischio di esclusione dal mercato».

«Tuttavia, in questo processo – ha concluso – la finanza sostenibile non deve perdere il ruolo di sostegno alle politiche industriali europee e nazionali e potrà farlo solo se porterà regole e processi che non introducono maggiore burocrazia o forme mascherate di protezionismo, ma che permettano al sistema industriale di avviare o rafforzare il percorso verso modelli di business più sostenibili». (rcz)

Ferrara (Unindustria): Serve orientamento e assistenza per accompagnare le imprese verso la finanza sostenibile

Serve «orientamento e assistenza per traghettare le imprese verso la finanza sostenibile», ha dichiarato il presidente di Unindustria CalabriaAldo Ferrara, nel corso del workshop ESG le nuove regole sulla finanza sostenibile: rischi e opportunità per le imprese.

Un tema, quello delle Esg –  Environment, Social, Governance, che disorienta le imprese ha evidenziato Ferrara, spiegando che si tratta dei «criteri e delle logiche  che governano strategie aziendali e investimenti per stimolare le imprese verso un impatto positivo sull’ambiente e sulla società e per attuare forme di governance aziendale ispirate a criteri etici. Si tratta di una vera e propria rivoluzione organizzativa».

Proprio per questo «stiamo cercando di attuare – ha spiegato il presidente degli industriali calabresi – una forte azione di contaminazione rispetto a questo argomento così complesso e vogliamo agevolare il processo, per questo abbiamo promosso questo incontro e coinvolto i professionisti. È essenziale mettere in piedi una bussola di orientamento e forniremo tutta l’assistenza possibile.  Stiamo lavorando a un piano industriale del sistema Calabria da proporre alla Regione e da legare alla programmazione comunitaria. Siamo in linea con il presidente Roberto Occhiuto e l’assessore Rosario Varì sull’importanza di attrarre investimenti: per far ciò occorre produrre incentivi, avere aree industriali conformi agli standard internazionali, un sistema di semplificazione amministrativa, garantire sicurezza, senza dimenticare l’importanza delle competenze e della formazione».

«Si tratta di un tema sconosciuto, anche agli addetti ai lavori – ha commentato Rosamaria Petitto, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catanzaro – molti non hanno colto il vero senso e la prospettiva per le imprese ed i professionisti. Noi consulenti dobbiamo rappresentare alle imprese l’importanza dell’impatto ambientale e sociale. La collaborazione è fondamentale».

Per Sergio Magarelli, direttore Banca d’Italia filiale di Catanzaro, «la sostenibilità dell’attività produttiva richiede scelte strategiche per l’ottimizzazione dell’impronta ambientale. È necessaria una stretta comunicazione tra le comunità e una distribuzione delle opportunità per evitare l’innesto di divari ingiusti. Stimolare coscienza, responsabilità e sensibilità ecologica delle popolazioni. Tutto ciò per lasciare il mondo un po’ meglio di come lo abbiamo trovato».

È intervenuto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attrattori Culturali, Rosario Varì.

«La finanza sostenibile – ha evidenziato Varì – rappresenta un’occasione importante per indirizzare investimenti pubblici e privati verso modelli economici più performanti e compatibili con la dimensione sociale e ambientale, quindi sostenibili. L’impresa moderna deve essere strumento di ricchezza e coesione sociale e di salvaguardia dell’ambiente e deve mettere gli investitori al riparo dai rischi connessi ai cambiamenti climatici e alla scarsità anche contingente delle risorse. In quest’ottica, il Governo regionale nel PR 21/27 ha previsto negli obiettivi di policy e negli obiettivi specifici risorse ingenti per avere una Calabria più smart (innovazione, ricerca e digitale), più verde (efficientamento energetico ed energie rinnovabili) e più sociale ed inclusiva».

«Confindustria sta dando molta importanza al tema della finanza sostenibile – ha sottolineato Francesca Brunori, Direttore Area Credito e Finanza Confindustria – l’evoluzione della regolamentazione in materia deve essere graduale e proporzionata per assicurare alle PMI la capacità di affrontare la transizione sostenibile. Prezioso lo strumento della tassonomia che permette di stabilire i criteri per determinare se un’attività economica possa considerarsi ecosostenibile».

Durante l’incontro, moderato da Enrico Mazza, Presidente Sezione Servizi alle Imprese Unindustria Calabria, si sono susseguiti una serie di interventi mirati che hanno offerto innumerevoli spunti di riflessioni.

Per Fabrizio Zucca, componente Comitato Scientifico Eurispes, «è importante generare valore sociale per tutti, in modo che si riducano i motivi di conflitto, e indirizzare verso una società più inclusiva e trasparente».

Secondo Luca Fornaroli, Partner Strategia e Sviluppo Consultants, «dobbiamo aumentare la fiducia negli investitori che devono poter sapere se e come investire in modo sostenibile. Gli elementi della sostenibilità sono tre, ambientale, sociale, economico, ed è necessario stimolare una responsabilità generazionale per realizzare un cambiamento culturale».

«Noi la battaglia la vinciamo se tutti quanti mettiamo in atto una cultura della sostenibilità – ha detto Massimo Mastrangelo, presidente Commissione Regionale ABI Calabria – soli la strada è più difficile, si possono ottenere risultati solo attraverso un rapporto stringente fra tutti gli interlocutori, professionisti, imprenditori e sistema bancario. I pilastri da seguire? Le raccomandazioni della Banca Centrale Europea, la tassonomia e le indicazioni dell’European Banking Autority». (rcz)