Unioncamere, Istituti alberghieri e Fipe insieme per la certificazione delle competenze dei PCTO

Importante collaborazione è iniziata tra Unioncamere, Re.Na.I.A (Rete Nazionale Istituti Alberghieri) e Fipe Confcommercio per lo sviluppo di un sistema di certificazione delle competenze dei giovani al termine dei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO).

Nel contesto della riforma degli Istituti Professionali, per il settore dell’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera in particolare, sta emergendo la necessità di qualificare i diplomati con un curriculum che sia leggibile dai datori di lavoro e rappresenti in modo efficace le competenze di indirizzo e le abilità specifiche acquisite dagli studenti. Questa esigenza deriva dalle disposizioni normative che portano a definire i profili degli studenti in uscita troppo generici, con l’ulteriore difficoltà di valorizzare un diplomato che ha avuto una forte personalizzazione del percorso formativo ed esperienziale per gli sbocchi professionali (cuoco, cameriere, receptionist, agente viaggi).

Per superare questa criticità la Rete Nazionale Istituti Alberghieri (Re.Na.I.A), Unioncamere e Fipe stanno lavorando alla costruzione di un modello che, partendo dall’Atlante del lavoro e delle professioni, sia in grado di certificare alla fine del percorso scolastico il possesso di competenze specifiche, verificate durante l’esperienza formativa.

«Con questo progetto – ha sottolineato il vice presidente di Unioncamere, Klaus Algieri – si vuole puntare sulla qualità delle risorse umane per il rilancio del settore turistico, mettendo in rete scuole, aziende, strutture territoriali della Fipe e Camere di commercio. L’iniziativa favorirà la riconoscibilità da parte delle imprese delle effettive competenze acquisite dagli studenti, ridurrà la distanza tra domanda e offerta di lavoro e darà ai giovani il giusto riconoscimento della qualità professionale maturata». (rcz)

Fipe Confcommercio Cosenza incontra il ministro Giorgetti: Esposte difficoltà dei pubblici esercizi della regione

Riaperture e sostegni concreti sono stati i punti centrali dell’incontro svoltosi al Mise tra i rappresentanti della Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi e il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

Nella delegazione, guidata dal Presidente nazionale Fipe, Enrico Lino Stoppani, era presente in rappresentanza della Calabria, Laura Barbieri consigliere nazionale Fipe e presidente Fipe Confcommercio Cosenza, che ha portato sul tavolo le difficoltà dei pubblici esercizi della nostra provincia.

Due le questioni principali affrontate: riaperture e sostegni. Sul primo punto il ministro, pur precisando che non è possibile indicare con certezza una data per le riaperture, ha però sottolineato che gli indicatori stanno migliorando («anche la natura ci darà una mano come lo scorso anno» ha aggiunto riferendosi al clima che sta migliorando con la primavera) e che «presumibilmente maggio sarà un mese di riaperture» coerentemente con il segnale del governo che ha già scelto “di riaprire le scuole”.

Il ministro ha, poi, precisato che «sebbene ci aspettassimo di più sul fronte della campagna di vaccinazione, il piano va avanti», e che «la decisione sulle riaperture sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri».

Altro capitolo fondamentale, sul quale il Fipe ha posto l’accento, è quello dei sostegni. Il ministro ha indicato due strade: gli indennizzi basati sul fatturato, com’è accaduto per l’ultimo decreto, oppure prendere in considerazione il bilancio che «senz’altro fornisce indicazioni più precise sulle perdite reali subite», ma che prevede tempi più lunghi.

La Fipe si è impegnata a presentare una proposta articolata in tempi brevi, un sistema di due acconti e di un saldo finale che terrebbe conto degli indicatori contenuti nel bilancio evitando sperequazioni tra le diverse attività.

Il ministro Giorgetti ha infine accolto la proposta della delegazione Fipe affinché un rappresentante della categoria possa partecipare alle riunioni del Cts.

L’incontro si è svolto a margine dell’Assemblea straordinaria Fipe in piazza San Silvestro, che ha visto anche il collegamento delle sedi provinciali delle federazioni. (rrm)

Il 28 ottobre i gestori dei Pubblici esercizi in piazza a Catanzaro e in altre 9 città

È nella giornata di mercoledì 28 ottobre che i gestori dei Pubblici esercizi occuperanno le piazze di 10 città, tra cui Catanzaro. L’iniziativa è stata organizzata dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi – Confcommercio per ricordare il valore economico e sociale del settore e chiedere alla politica un aiuto per non morire.

«Gli ultimi provvedimenti presi dal Governo e da alcune Regioni – si legge in una nota – per il contenimento della seconda ondata di Covid-19 stanno mettendo definitivamente in ginocchio i pubblici esercizi. Non soltanto i ristoranti, svuotati dall’effetto psicologico negativo determinato dall’impennata di nuovi casi, ma anche i bari, i locali d’intrattenimento e le imprese di catering e banqueting, impossibilitati a lavorare a causa delle restrizioni sugli orari di apertura e sui partecipanti a eventi e matrimoni».

«Un’emergenza nell’emergenza – prosegue la nota – sulla quale le Associazioni di categoria con in testa la Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, accenderanno un riflettore mercoledì 28 ottobre alle 11.30, quando i gestori dei locali occuperanno contemporaneamente le piazze di 10 città italiane capoluoghi di regione – Firenze, Milano, Roma, Verona, Trento, Torino, Bologna, Napoli, Cagliari, Catanzaro– oltre Bergamo. Obiettivo: ricordare i valori economici e sociali della categoria, che occupa oltre un milione e duecentomila addetti e chiedere alla politica di intervenire in maniera decisa e concreta per salvaguardare un tessuto di 340mila imprese che prima del Covid19, nel nostro paese generava un fatturato di oltre 90 miliardi di euro ogni anno».

«Comprendiamo l’emergenza sanitaria e la gravità del momento – continua ancora la nota – ma è impensabile che l’unica ricetta proposta per contrastare la pandemia sia quella di chiudere tutto o di generare una psicosi di massa. Coniugare sicurezza e lavoro è possibile e deve essere l’obiettivo principale del governo e della politica tutta. In questi mesi gli imprenditori della ristorazione e dell’intrattenimento hanno investito tanto in sanificazioni, dispositivi di protezione per lavoratori e clienti e misure di sicurezza all’avanguardia. Sono stati fatti sacrifici importanti, con senso di responsabilità e attenzione al bene comune, siglando protocolli e rispettando le regole. Questo mondo chiede con forza con forza la possibilità di sopravvivere. In assenza di aiuti economici purtroppo queste imprese soccomberanno. Sicuramente a fine anno chiuderanno 50.000 imprese, con oltre 350.000 addetti che perderanno il posto di lavoro».

«Chiediamo alla politica – conclude la Fipe – scelte più mirate, di sostegno ai settori maggiormente in crisi come quello della ristorazione e dell’intrattenimento, non possiamo lasciare gli imprenditori e i lavoratori da soli di fronte a questo momento drammatico per la categoria. Ma la cosa più drammatica è che così facendo si chiuderanno anche le città con meno luci, meno insegne, meno socialità e meno qualità della vita. Dobbiamo fare presto, servono risposte concrete e servono subito». (rrm)