Andrea Musmeci nuovo segretario del sindacato dei giornalisti calabresi

È Andrea Musmeci il nuovo segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria. Lo ha eletto oggi il Consiglio Direttivo che, all’unanimità, ha accolto la proposta del segretario uscente Carlo Parisi che, poco prima della votazione, ha rassegnato le dimissioni dall’incarico ricoperto dal 9 novembre 2002. Dimissioni, come ha spiegato Parisi nei giorni scorsi, dettate dall’incompatibilità con la nuova carica di consigliere di amministrazione dell’Inpgi alla quale è stato eletto il 1 luglio scorso nella lista “Stampa Libera e Indipendente”.
Presenti, oltre al segretario uscente Carlo Parisi, tutti i 19 consiglieri regionali, i consiglieri nazionali e tutti i rappresentanti della Calabria negli organismi della Fnsi, dell’Inpgi e della Casagit, l’elezione è avvenuta per acclamazione al termine di un dibattito di quattro ore nel corso delle quali sono intervenuti tutti i 32 partecipanti alla riunione.
Andrea Musmeci, nato a Reggio Calabria il 14 agosto 1950, giornalista professionista iscritto all’Ordine della Calabria dal 24 giugno 1977, fino ad oggi ha ricoperto l’incarico di vice segretario vicario del Sindacato Giornalisti della Calabria. Ha esordito nella professione alla Voce di Calabria e, ottenuta la tessera di pubblicista, ha diretto Radio RC International ed è stato redattore di TeleReggio. Passato al quotidiano Il Tempo diretto da Gianni Letta con a capo della redazione reggina Antonio La Tella, ne è stato prima corrispondente e per 14 anni redattore.

Andrea Musmeci

Nel 1991, dopo varie sostituzioni, è stato assunto in Rai come redattore collaborando per anni a vari programmi nazionali. Capo servizio della Tgr Rai della Calabria, con capo redattore Franco Martelli, è stato vice capo redattore con Annamaria Terremoto fino alla pensione nel 2015. Sempre impegnato negli istituti di categoria dei giornalisti, è attualmente anche consigliere nazionale dell’Ordine.
«La scelta migliore, la più giusta e seria» è stato il commento unanime, al pari del voto, dei 20 consiglieri del Sindacato Giornalisti della Calabria che hanno partecipato alla riunione assieme ai consiglieri nazionali ed a tutti i rappresentanti della Calabria negli organismi nazionali della Fnsi, dell’Inpgi e della Casagit.
«Una scelta naturale – ha sottolineato Carlo Parisi che, su richiesta di Andrea Musmeci e decisione unanime del Direttivo, continuerà a rappresentare la Calabria nel Consiglio nazionale della Fnsi – perché Andrea nel Sindacato Giornalisti della Calabria c’è e c’era da molto prima di me. È stato sempre una preziosa risorsa nelle battaglie a difesa dei colleghi e della categoria. Andrea Musmeci è una persona equilibrata, che perde la pazienza al momento giusto. È molto apprezzato dai colleghi e ritengo che, in questa fase di transizione, sia la persona giusta – ha ribadito Parisi – per portare avanti l’attività e il cammino del Sindacato Giornalisti della Calabria nella consapevolezza che questo non è il momento della resa, ma dell’impegno comune per rendere ancora più forte la nostra Associazione».

Michele Albanese (foto Giornalisti Italia)

«Riuscire a sostituire Carlo Parisi – sono state le parole del neo eletto segretario Andrea Musmeci – non è facile, anche perché Carlo, in questi 18 anni, ci ha insegnato in primo luogo cosa sia la dignità. Nonostante l’amarezza per le vicende che hanno portato a questo epilogo, ci tengo a dire che nulla ci può scalfire perché abbiamo imparato, in tutti questi anni, ad andare avanti uniti e con la schiena dritta».
«Il compito che mi state affidando – ha proseguito Musmeci rivolgendosi ai colleghi – è complicato al pari del momento che l’intera categoria sta vivendo e sono certo che potrò andare avanti soltanto con l’aiuto di Carlo e di tutti voi. Posso assicuravi che continuerò a tenere alti i valori che, ripeto, in questi 18 anni Carlo ci ha trasmesso. Il Sindacato Giornalisti della Calabria è forte e continuerà ad esserlo. Oggi dobbiamo essere uniti più che mai».
Interventi accorati, quelli di tutti i colleghi che hanno partecipato alla riunione, a cominciare da quello di Michele Albanese, consigliere nazionale Fnsi con delega alla Legalità, che, profondamente commosso, ha ricordato «le tante battaglie combattute al fianco di Carlo Parisi in nome di tutti i giornalisti della Calabria ai quali mi sento di dire ancora una volta: “Non molliamo!”». (giornalistitalia.it)

 

Nella foto di copertina, Carlo Parisi, mons. Salvatore Nunnari e Andrea Musmeci, in occasione degli 80 anni del vescovo emerito di Cosenza.

Imperdibile Mimmo Lucano stasera a “Che Tempo che fa” da Fazio, tra i mugugni della Lega

21 ottobre – Questa sera su Rai1 l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano sarà ospite per un’intervista da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Un’ospitata “scomoda”, tra i mugugni dei parlamentari leghisti della Commissione di Vigilanza che hanno chiesto in vari modi a Fazio e alla RAI di non invitare l’uomo simbolo del modello Riace nell’accoglienza ai migranti. «Nonostante la revoca agli arresti domiciliari – hanno scritto in una nota i parlamentari della Lega membri della commissione di Vigilanza – è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull’accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull’onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo, inoltre un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai». I parlamentari della Lega in Commissione di Vigilanza sono: Paolo Tiramani, Massimiliano Capitanio, Simona Pergreffi, Dimitri Coin, Igor Iezzi, Giorgio Maria Bergesio e Umberto Fusco.
Ai leghisti ha risposto con un tweet Davide Faraone, membro della Commissione di Vigilanza, di area PD: «Secondo i parlamentari della Lega  Mimmo Lucano non dovrebbe essere invitato in trasmissione da Fazio perché comunicherebbe modelli distorti e lontani dalla legalità. Se questo è il criterio, chiederei alla Rai di far sparire dagli schermi Salvini ed i dirigenti Lega». Contro la presa di posizione della Lega si è schierato anche il Partito democratico: «La Lega vuole limitare la libertà di informazione e distruggere un modello di accoglienza che ha funzionato. Per questo vuole censurare l’intervista di Fabio Fazio a Domenico Lucano. Sono metodi di altre epoche storiche, non applicabili nel 2018 e in una democrazia moderna. I parlamentari leghisti in Commissione di Vigilanza Rai dovrebbe dimettersi per inadeguatezza. E quelli del Movimento 5 stelle non hanno niente da dire?».
La Federazione della Stampa e l’Usigrai (il sindacato dei giornalisti Rai) a questo proposito hanno fatto pervenire un perentorio messaggio al governo: «Rassegnatevi, i partiti non possono e non devono decidere chi può e chi non può essere ospite di una trasmissione. Come non devono mettere bocca sui sommari dei Tg. O peggio sui direttori di reti e testate. Siamo certi che nessuno in Rai cederà al veto dei parlamentari della Lega su Domenico Lucano. La soluzione non è mai cancellare. Ma semmai aumentare le occasioni di ascolto, di confronto e di dibattito. È di questo che si nutre la democrazia liberale».
Per questo l’intervista di stasera di Fazio a Mimmo Lucano diventa imperdibile. Com’è noto, l’ex sindaco (il prefetto di Reggio lo ha sospeso dall’incarico e il Tribunale del Riesame ha disposto il divieto di dimora a Riace) continua a raccogliere tanta solidarietà in ogni parte d’Italia e non solo. In più si sono mobilitati artisti, intellettuali, esponenti politici, a sua difesa e crescono iniziative in suo favore. È importante ascoltare dalla viva voce – in diretta – di Lucano le sue idee, i suoi progetti che molti vogliono soffocare, le sue ragioni. Non dovrà difendersi (ci sono i tribunali per questo) ma raccontare pacatamente come stanno i fatti, cosa è successo prima, cosa è successo negli ultimi tempi, cosa potrebbe succedere domani. La gente deve potersi fare un’idea personale, senza obbligo di schierarsi pro o contro, ma soprattutto è giusto lasciar parlare e quindi ascoltare Lucano.
In Calabria il modello Riace ha fatto scuola: ovviamente se sono stati commessi reati i responsabili dovranno essere giudicati e subire le conseguenze, ma – una volta tanto – c’è da sperare che la giustizia non rispetti i suoi usuali tempi biblici. Occorre in questo caso che il processo, ove vi siano rinvii a giudizio, sia rapido, veloce e lontano da qualunque condizionamento. Purtroppo la tv ci ha abituati a processi mediatici che assolvono e condannano con una faciloneria che fa paura: evitiamo, questa volta, di creare presunti eroi o indifendibili “colpevoli”. Lucano è una persona per bene, parlano per lui dieci anni di accoglienza. I giudici ci dicano dove e come ha sbagliato, nel caso i fatti lo accertino, ma rispettino l’uomo e le sue idee e, soprattutto, rispettino i calabresi che sul modello di Lucano hanno mostrato, come sempre, di saper interpretare a pieno i sentimenti di accoglienza e solidarietà. E cioè facciano presto, prima che il processo mediatico che inevitabilmente verrà divida l’Italia e il Paese, tra chi stima Lucano e chi non lo approva. (s)

POLISTENA – Una fondazione a ricordo del sen. Girolamo Tripodi

21 ottobre – Una fondazione a ricordo del sen. Girolamo Tripodi: così oggi pomeriggio Polistena ricorda il “suo” indimenticabile sindaco, con un convegno alle 16.30 che vedrà le testimonianze di giornalisti, amici e compagni di lotta. “Mommo” Tripodi ha lasciato un segno indelebile non solo a Polistena e nella Piana, ma in tutta la Calabria per il suo impegno costante a favore della popolazione meridionale. È stato un grande politico, con una visione realistica del Mezzogiorno, dei suoi malanni e delle cure necessarie. Ha saputo interpretare con grande senso civico l’impegno politico sia a livello locale che nell’aula del Senato, conquistandosi il rispetto e la stima anche degli avversari politici. La Calabria non deve e non può dimenticarlo e la nascita della fondazione rappresenta il primo passo verso iniziative che facciano conoscere ai giovani e a quanti non l’hanno mai incontrato, il senso della sua lotta politica sempre a difesa dei più deboli, dei contadini e delle popolazioni dimenticate dallo Stato centrale. La Calabria gli è debitrice e la sua figura dovrebbe essere presa a modello dalle nuove generazioni che aspirano a fare politica.
Quello di oggi, perciò, non sarà un convegno meramente celebrativo, tra mestizia e ricordi, ma un punto di partenza per ricostruire e rilanciare l’avvenire politico della regione. Modera l’incontro Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Federazione Nazionale della Stampa (FNSI) e intervengono il giornalista e regista Paolo Bolano, già caporedattore Tg2 Rai, il giornalista e scrittore Marcello Villari, già inviato del TG5, Francesco Cosentino, già sindaco di Vibo Valentia, l’ing. Alberto Ziparo, docente dell’Università di Firenze, il sen. Luigi Marino. Porteranno la loro testimonianza Marcello Borgese, don Pino Demasi, Giovanni Mileto, Patrizia Napoli, Silvana Nasso, Antonio Rodiò e Giuseppe Sorace. Le conclusioni sono affidate a Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI. Saranno anche proiettati stralci dell’intervista a Girolamo Tripodi realizzata nel 2005 da Maurizio Marzolla. Introduce con i saluti il sindaco di Polistena, Michelangelo Tripodi, figlio del compianto senatore.  (rrc)