L’OPINIONE / Giusy Staropoli Calafati: Lacrime per San Luca

di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – Era il 24 gennaio del 1997 quando a San Luca nasceva la Fondazione Corrado Alvaro. È il 21 marzo 2025 quando, a San Luca, viene sciolta, dalla Prefettura di Reggio Calabria, la Fondazione Corrado Alvaro.

Una coincidenza l’equinozio di primavera, che vede San Luca gelarsi come con la neve d’inverno. Era impensabile negli anni Novanta, che un paese fragile e depresso come San Luca, ad alta densità ‘ndranghetista, potesse dare avvio a un centro di cultura così importante. Eppure, Antonio Alvaro, padre di Corrado, in tempi non sospetti, non ebbe alcuna remora nell’avviare il figlio alla poesia. Un passaggio senza il quale la Fondazione in oggetto non sarebbe mai esistita.
Una scommessa potente, quella della Fondazione intitolata a Corrado Alvaro, in cui in molti hanno creduto e che oggi molti altri hanno praticamente disfatto. E questi molti altri sono lo Stato che, colto dal dubbio che a San Luca nessuno mai possa davvero vivere e agire rettamente, ammonisce irreparabilmente l’unico presidio vero di legalità, oltre che di cultura, su cui San Luca aveva puntato tutto, superando i confini del proprio paese e soprattutto riuscendo ad accreditarsi come centro assoluto di cultura, contribuendo così a cambiare la sua terribile narrazione di luogo maledetto di ‘ndrangheta.
La Fondazione nasce per ricordare a tutti che San Luca era stato e deve continuare a essere il paese di Corrado Alvaro, quell’intellettuale che essa intende contribuire a far iscrivere definitivamente nell’albo dei padri costituenti della letteratura italiana del ’900.
Primo presidente della Fondazione Corrado Alvaro fu Padre Stefano De Fiores; presidente onorario fino alla morte (2011), Don Massimo Alvaro, custode della memoria del fratello Corrado. Attuale presidente Aldo Maria Morace, tra i massimi italianisti del nostro tempo, professore ordinario di lettere presso l’Università di Sassari, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e direttore della Scuola di Dottorato in Scienze dei Sistemi Culturali.
Uomini che ci hanno creduto, e che hanno investito sé stessi in questa straordinaria opera.
Vorrei poter parlare non allo Stato, ma con lo Stato.
Lo vorrei fare da calabrese che ha sempre creduto che i figli non devono mai pagare gli errori dei padri, che semmai questi vanno educati a non ripeterli; da calabrese che ha sempre creduto che bisogna dare a tutti una seconda possibilità. Ché nulla è perduto per sempre, specie gli uomini che da certi dubbi non vogliono essere colti. Vorrei poter discutere con lo Stato e chiedere perché Antonello dell’Argirò, prima di incontrare la giustizia, ha dovuto commettere il fatto suo.
Dov’era prima la giustizia?
Perché non lo è andata a trovare?
A San Luca, è davvero rimasto tutto come nel 1930, l’anno in cui Alvaro scrive Gente in Aspromonte? San Luca deve continuare ancora oggi a subire come Antonello e poi, sfatta e disfatta, commettere un fatto per essere ascoltata?
La Fondazione Corrado Alvaro è una preziosa creatura che va curata, coccolata, spinta, sostenuta.
E chi avrebbe dovuto darle vita se non i sanluchesi stessi, che – Dio sia lodato – hanno riconosciuto, costituendola, Corrado Alvaro come il faro nella notte di San Luca?
Non lo sa lo Stato che la Calabria è un pugno di gente e che, in questo pugno, c’è il bello e il brutto, il buono e il cattivo? E che, essendo appunto così stretti, esistono infiniti legami di parentele che non si possono pagare come colpe?
Chi le espia le colpe di quelli che portano, non per scelta, cognomi pesanti, o che sono fratelli, parenti, amici di persone che hanno commesso un fatto?
Come lo si dice a un bimbo di San Luca che, solo perché su suo padre pesano accuse gravi, quelle stesse accuse pesano il doppio anche su di lui?
Con quale coraggio e con quale giuramento allo Stato e a Dio si può agire in maniera così assoluta, fatale?
Ho paura di questo assurdo sistema che rende nulle certe vite sulla base delle vite altrui. Ho paura di chi ha potere in questo paese e fa di tutta l’erba un fascio. E fa sì che un melo faccia, a suo piacimento fiori di rosa e fiori di pesco. Che mondo è questo?
Non posso, non posso pensare che tocchi ancora a molti ragazzi lassù la stessa sorte di Antonello, che molti padri non possano sperare in una vita migliore per i propri figli.
Cosa accadrà dopo la Fondazione Corrado Alvaro? Si metterà al vaglio la scuola? Sicuramente è frequentata da figli di ‘ndranghetisti.
Che si chiuda allora! Si chiuda la chiesa, nessuno abbia accesso a nulla, neppure alla montagna. Si chiuda Polsi e, in questa prigione, si chiuda una volta per tutte anche Maria della Montagna. Che ci sta a fare una Madonna lassù? Scioglietela!
La Fondazione Corrado Alvaro ha fatto tanto per San Luca, ha ridato a quel paese la dignità che meritava e che oggi gli viene nuovamente rubata, come se lì non vi fossero case, ma stazzi, e non vi vivessero uomini, ma animali.
Nessuno in grado di vedere un Dio greco pellegrino recitare, a salvamento di questa area della terra, alla fine del Sud, una preghiera. Nessuno in grado di scorgere, sullo scalino delle case, la giovane Melusina, cogliendone il ritegno, la bellezza.
Perché tanta miopia? Perché questo accanimento morboso, ossessivo e compulsivo nei riguardi di un paese che ha tanto sofferto e dove questa Fondazione doveva essere la giusta cura? Perché non vi è fiducia in chi implora fiducia?
Chiedete, chiedete e vi sarà detto.
Chiedete ai tanti ragazzi che si sono rivolti alla Fondazione in questi anni, ai tanti studenti universitari che, supportati dalla Fondazione, hanno redatto tesi su Corrado Alvaro. Chiedete a quanti studiosi, giornalisti sono arrivati a San Luca se la Fondazione si è aperta a loro o è rimasta chiusa. Se la Fondazione, per accedervi, ha chiesto mazzette o ha offerto gratuitamente il suo contributo a chiunque lo abbia cercato. Chiedete.
Alvaro si starà rivoltando nella tomba. Don Massimo, sono certa, non starà trovando pace. E Antonio Alvaro si starà dannando, perché il suo Corrado ha lasciato San Luca appena decenne affinché un giorno non lo facesse più nessuno. E invece no.
Lo scioglimento della Fondazione Corrado Alvaro, su cui viene gettata l’ombra della ‘ndrangheta, è l’ultimo atto in ordine di tempo, e forse quello definitivo, con cui ai sanluchesi e ai calabresi il messaggio che arriva è chiaro e forte: chiudete. Andate via.
Nessuno però ricorda cosa scrive Saverio Strati, ne Il selvaggio di Santa Venere: Nei paesi soli prolifica la mafia, si incarognisce la mafia.
Non voglio immaginare un disegno preciso per San Luca. Non voglio pensare a uno sterminio delle coscienze. Voglio piuttosto immaginare che questo inciampo possa essere riconsiderato.
Quest’anno si celebrano i 130 anni dalla nascita di Corrado Alvaro. Chi organizzerà la sua festa? Chi ricorderà all’Italia l’intellettuale di San Luca? E cosa farà la Calabria?
Ricordate: se la Calabria ha un cuore questo batte a San Luca. Qui nacque Corrado Alvaro.
Oggi siamo tutti San Luca, siamo tutti la Fondazione Corrado Alvaro. E il 15 aprile ci saremo (l’invito è agli scrittori, agli intellettuali, ai poeti, alla politica, a tutto il popolo calabrese), a San Luca, davanti la Fondazione Corrado Alvaro, perché ogni uomo è responsabile del suo tempo.
E se è vero che i calabresi vanno parlati, allora quel giorno ci parleremo tra di noi. Corrado Alvaro non può subire tutto questo. L’impegno di Aldo Maria Morace, in tutta la sua integrità morale e culturale, e di tutti i membri della Fondazione, a qualunque categoria di famiglie questi appartengano, è innegabile. È tangibile. Non lo si oscuri. Non lo si infanghi. Rivivrebbe Antonello dell’Argirò, e non possiamo permettercelo.
L’auspicio è che ora la Prefettura faccia il suo rapidissimo corso, che la Fondazione ritorni ai suoi membri, a San Luca, e che si cooperi tutti affinché San Luca rinasca con Corrado Alvaro in questo 130° anniversario.
Intellettuali calabresi, ci siete? O adesso, a primavera, o d’estate è troppo tardi.
Ho finito di scrivere, ma non di piangere. (gsc)

25 anni fa nasceva a San Luca la Fondazione “Corrado Alvaro”

di GIUSY STAROPOLI CALAFATIEra il 24 gennaio del 1997, quando a San Luca, piccolo paese dell’Aspromonte, ritratto come un nido di terracotta sulla schiena della montagna, nasce la Fondazione Corrado Alvaro

«Se la Calabria ha un cuore, questo batte a San Luca. Qui nacque Corrado Alvaro».

Un uomo mediterraneo e uno scrittore europeo a cui, il suo paese natio, riconosce, attraverso una fondazione a lui dedicata, il genio, l’intelletto, il pensiero, il valore e l’indispensabilità delle sue opere.

Sarà stato certamente freddo allora come oggi, quel gennaio del ’97. La stessa freddura di quando i torrenti della montagna corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque.

Alla presenza di don Massimo Alvaro, fratello (prete) dello scrittore, la fondazione viene istituita dal Comune di San Luca, la Regione Calabria, l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e l’Università della Calabria, nella palestra della scuola elementare del paese. Con sigillo notarile, viene data vita a un ente culturale importante, pronto ad onorare il sanluchese che ha varcato il Pollino; l’aspromontano che ha raccontato la montagna; il calabrese che ha raggiunto l’Europa.

Un cammino cominciato sotto la presidenza egregia del grande mariologo, padre Stefano De Fiores, cittadino Illustre di San Luca, che è un continuo crescendo. Dal paese dell’Aspromonte, al resto del mondo. Un fiume inarrestabile di attività. Convegni, tavole rotonde, incontri, seminari, mostre, laboratori di scrittura creativa, viaggi, in cui sempre, e con costanza e dovizia, sono stati diffusi l’opera, la poetica e il pensiero di uno dei più grandi intellettuali e scrittori del ‘900 italiano ed europeo. 

La fondazione intitolata ad Alvaro, tocca l’apice della sua attività culturale, dando vita a uno dei più grandi premi letterari italiani. Il Premio Nazionale Corrado Alvaro. Un vanto, una pietra miliare che illumina San Luca di bello e arricchisce il panorama letterario italiano di un valore inestimabile ed inesauribile.

Oggi, la Fondazione Corrado Alvaro, guidata dall’illustre professore Aldo Maria Morace, conta un quarto di secolo. Anni che certamente si sarebbero dovuti festeggiare. Ma non è aria. Non così. Non quando un ente di cultura di tale portata, capace di far brillare l’Aspromonte e non solo, nel buio della Calabria, viene lasciato solo. Per motivi non del tutto chiari, vengono a mancare i contributi degli Enti Fondatori, e la Fondazione, che del pensiero alvariano ha portato alta la bandiera nel mondo, non riesce più a portare a compimento i suoi progetti. Tra tutti il Premio Nazionale Corrado Alvaro.

Se la bellezza salverà il mondo, la cultura salverà la Calabria. Ma bisogna far sì che a San Luca si torni a lavorare nel nome di Alvaro. È un imperativo. Per tutta la Calabria lo è.  Per l’Italia, e per l’Europa. Se esistono casi in cui il tempo è galantuomo, come spesso si recita in termini di riscatto, in questo sarà certamente tiranno. Alvaro non può aspettare. La Fondazione a lui dedicata non può stare ferma neppure un altro attimo ancora.

Serve impegno e sostegno da parte dai tutti. La Regione Calabria, si senta gravata dall’obbligo di dare un segnale di presenza concreto, mettendo in agenda, nelle primissime pagine, la Fondazione di San Luca. Bisogna insegnare la bellezza alla gente. La cultura lo è. I libri lo sono. Alvaro è un monumento alla bellezza della cultura, della rinascita, del riscatto di una terra in cui gli uomini e le donne e i bambini, non sono più disposti a credere che vivere rettamente sia inutile.

Buona rinascita, Fondazione Corrado Alvaro! (gsc)

 

Alessia Bausone (Fondazione C. Alvaro): Nomina di Nesci a sottosegretario segnale importante per la Calabria

Alessia Bausone, componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Corrado Alvaro, ha dichiarato che «la nomina dell’on. Dalila Nesci a sottosegretaria per il Sud e la Coesione Territoriale rappresenta un segnale di attenzione importante per la nostra Regione, e per le sfide e occasioni importanti che la attendono a partire dal Recovery Fund e la lotta alla crisi economica e alla disoccupazione aggravata dalla pandemia».

«La laboriosità dell’on. Nesci – ha aggiunto – ha avuto più di un riscontro nelle aule parlamentari in due legislature sui più svariati temi, dalla sanità, alle questioni territoriali, alla lotta agli sprechi della politica. Giova porre attenzione a come chi ha votato contro la fiducia al Governo Draghi con la motivazione che il presidente del Consiglio non avesse parlato di lotta alla mafia, con la nomina di Dalila Nesci ha ricevuto un sonoro smacco che delinea la netta differenzaa tra gli speculatori dall’antimafia e chi, come la neo sottosegretaria, pratica l’antimafia dei (e nei) fatti».

«Inoltre – ha proseguito – va evidenziato che oggi il “governo del Sud” è in mano a due donne, la sottosegretaria Dalila Nesci e la ministra Mara Carfagna alle quali va posta una sincera fiducia affinché siano protagoniste del necessario riscatto femminile calabrese in ambito pubblico e non solo. Superare stigmi, pregiudizi, ghettizzazioni e ingabbiamenti culturali e sociali è un lavoro che non può prescindere da un’azione politica incisiva da attuare con determinazione».

«Sono tutti temi – ha detto ancora – dalla legalità, alla parità di genere, alla moralità (e alla questione morale) della politica, che hanno un collante: la cultura. Ecco perché Fondazioni come quella di San Luca che porta il nome di Corrado Alvaro, non vanno lasciate sole al loro destino infausto di tappeti rossi per passerelle politiche, ma vanno riempite di cuore, attenzione e proposte di rilancio».

«Per questo – ha concluso – oltre all’augurio di buon lavoro, al sincero apprezzamento per la scelta governativa e all’abbraccio personale alla neo sottosegretaria, le rivolgo pubblicamente l’invito a visitare la Fondazione culturale Corrado Alvaro, fiore all’occhiello della Calabria che si sta lasciando appassire». (rrc)

Il Premio “Alvaro” a Catanzaro: lo scrittore è tornato al suo liceo

27 ottobre 2018 – Ha un doppio significato la scelta di tenere a Catanzaro la cerimonia del XII Premio Corrado Alvaro che si è svolta ieri. Da un lato la “presenza” istituzionale della Regione a un Premio che è diventato maturo e importante e che merita di essere ulteriormente valorizzato a livello nazionale, dall’altro il “ritorno” al suo liceo dello scrittore, che proprio al Galluppi di Catanzaro ha fatto gli studi liceali. Per questo la giornata dedicata a Corrado Alvaro ha suscitato tanta emozione insieme con una sentita partecipazione degli ospiti e del pubblico intervenuto.
È la prima volta che il Premio, ideato dalla Fondazione Corrado Alvaro che ha sede a San Luca ed è presieduta da Aldo Maria Morace, un italianista di chiara fama, si svolge a Catanzaro: in questa città lo scrittore conseguì nel 1931 al Galluppi la maturità classica e il “suo” liceo ha voluto festeggiarlo all’Auditorium Casalinuovo con la partecipazione di studenti provenienti da vari istituti cittadini e una rappresentanza dell’istituto Comprensivo San Luca, accompagnata dalla dirigente scolastica Carmela Rita Serafino.
Morace ha aperto i lavori ricordando la molteplicità della produzione di Corrado Alvaro dal teatro, al giornalismo e alla narrativa sottolineando quanto all’estero, tra gli intellettuali, la figura e l’opera di Corrado Alvaro sono molto note e intrinsecamente legate alla Calabria. A sottolineare l’importanza della manifestazione l’Assessore regionale all’Istruzione e alle Attività culturali, Maria Francesca Corigliano, che ha rimarcato la centralità di Alvaro per la nostra identità e l’attività di promozione che la Giunta regionale sta attuando sugli autori calabresi di ieri e di oggi.
«Questa giornata – ha detto la Corigliano – si inserisce pienamente nel quadro complessivo di valorizzazione della letteratura calabrese che con il Presidente Oliverio abbiamo avviato puntando a coltivare la memoria verso i protagonisti della narrativa del Novecento e intensificando il confronto con gli autori calabresi di oggi che hanno raggiunto un notevole successo tra il pubblico e contribuiscono a narrare la Calabria oltre gli stereotipi. E di questi autori, alcuni sono anche membri della Giuria di questo prestigioso Premio, di cui va dato merito alla Fondazione Corrado Alvaro, che lavora con dedizione in un contesto complesso, decisamente difficile eppure centrale per il rilancio della nostra terra».
L’Assessore, inoltre, ha ricordato che sono diverse le attività che la Regione promuove nell’ambito del programma del diritto allo studio in ottica di valorizzazione culturale, per avvicinare i più giovani al retaggio storico della Calabria. La Giuria del Premio, nominata dalla Fondazione, è stata presieduta da Carmine Abate e composta da, Domenico Dara, Marisa Fasanella, Cataldo Perri e Corrado Calabrò, che non ha potuto prendere parte alla giornata per sopravvenuti impegni.
Il Presidente Mario Oliverio, insignito dalla Fondazione Alvaro di un riconoscimento per la vicinanza istituzionale, ha voluto inviare un messaggio ai partecipanti al Premio, in cui ripercorre le attività che la Regione ha intrapreso per valorizzare la figura di Alvaro ed evidenzia: «il suo monito celeberrimo “La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile” resta come un monumento nella nostra coscienza collettiva ed è destinato a perdurare sempre valido nel tempo futuro».
Lo scrittore Carmine Abate ha annunciato e presentato i vincitori delle due sezioni del Premio, presenti in sala, e che hanno ritirato le targhe realizzate dal maestro Rosario La Seta, dopo aver ascoltato le motivazioni esposte da Dara e Fasanella. A Giuseppe Lupo è andato il premio per la sezione Narrativa col romanzo “I giorni del nostro incanto” (Marsilio) e a Salvatore Maira il premio per la sezione Narrativa opera prima con “Diecimila muli. Romanzo di uomini e bestie” (Bompiani).
Agli scrittori vincitori, gli alunni del Liceo Classico “P. Galluppi” hanno rivolto quesiti e riflessioni dopo aver approfondito la lettura dei loro testi, animando un dibattito proficuo e interessante, tra modernità e tradizione, a cui ha contribuito la Preside del Liceo, Elena De Filippis, la quale, inoltre, ha offerto a tutti le suggestioni degli anni giovanili passati da Alvaro tra i banchi della scuola catanzarese e nella società cittadina dell’epoca, sottolineando come lo scrittore abbia saputo narrare la Calabria arcaica che ha incontrato nella sua giovinezza con grande forza evocativa.
Un premio di studio è stato assegnato dalla Fondazione alla giovane Rosalba Peronace per la tesi di laurea dal titolo “Gente in Aspromonte: la geografia dell’Aspromonte nell’opera di Corrado Alvaro”, discussa all’Università di Pisa.
Nel foyer dell’Auditorium la Biblioteca Comunale De Nobili ha allestito una mostra libraria con numerose edizioni delle opere alvariane, una delle quali con dedica e autografo di Corrado Alvaro al bibliotecario dell’epoca Filippo De Nobili, a cui la biblioteca stessa è intitolata. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Catanzaro era presente il vicesindaco Ivan Cardamone, che ha ringraziato l’Assessore Corigliano e ha evidenziato la sinergia tra istituzioni in ambito culturale che a Catanzaro, grazie all’intervento della Regione Calabria, sta producendo fatti positivi, tra cui la giornata dedicata ad Alvaro, le mostre al Complesso del San Giovanni, i grandi eventi e i festival. L’assessore alla Cultura e vicesindaco del Comune di Catanzaro aveva già espresso la soddisfazione per l’evento: «La città di Catanzaro è orgogliosa di poter ospitare la XIII edizione del Premio letterario nazionale “Corrado Alvaro”, un appuntamento di alto profilo culturale che conferma il ruolo e la dimensione della Città Capoluogo di regione quale sede privilegiata dei grandi eventi». Cardamone ha insistito sulla valenza dell’iniziativa nei confronti delle nuove generazioni: «La manifestazione ha offerto l’occasione agli studenti della città di confrontarsi con scrittori calabresi insigniti del prestigioso riconoscimento. Proprio il coinvolgimento dei più giovani costituisce il valore aggiunto di questa iniziativa che intende non solo rendere omaggio alla figura di Corrado Alvaro, ma anche coinvolgere il mondo della scuola in un percorso mirato a promuovere la conoscenza della letteratura calabrese e dell’identità locale».
Alla Città di Catanzaro la Fondazione Alvaro ha simbolicamente attribuito un riconoscimento in memoria degli anni vissuti dallo scrittore e per l’attenzione che da molti anni la comunità catanzarese tributa all’autore di “Gente in Aspromonte”.
Presenti alla manifestazione anche il consigliere regionale Arturo Bova, presidente della Commissione antindrangheta e il Commissario prefettizio di San Luca, Salvatore Gullì, intervenuto nel corso della cerimonia. Un momento speciale della mattinata è stato dedicato al ricordo di Alessandro Leogrande, giornalista prematuramente scomparso a cui è stato assegnato un riconoscimento postumo alla memoria per il romanzo “La frontiera” (Feltrinelli).
La lunga e bella giornata dedicata ad Alvaro è proseguita nel pomeriggio in Auditorium con un reading letterario di Carmine Abate e con musiche di Cataldo Perri, Checco Pallone, Enzo Naccarato e Piero Gallina. (rcz)

Nella foto di copertina: Gli scrittori Domenico Dara e Carmine Abate, il vincitore Giuseppe Lupo e l’assessore Maria Francesca Corigliano

A Catanzaro la XIII edizione del Premio Corrado Alvaro

26 ottobre 2018 – Si svolge oggi alla Auditorium Casalinuovo di Catanzaro la XIII edizione del Premio letterario nazionale “Corrado Alvaro”. La giornata si articolerà in due momenti: alle 9.30 i saluti istituzionali e i premi agli scrittori che dialogheranno con gli studenti e dalle 17.30 lo spettacolo letterario in omaggio ad Alvaro con Carmine Abate e Cataldo Perri e la consegna dei riconoscimenti speciali.
I vincitori di questa edizione sono Giuseppe Lupo con “Gli anni del nostro incanto” (sezione narrativa), Salvatore Maira con “Diecimila muli. Romanzo di uomini e bestie” (narrativa opera prima) e Alessandro Leogrande con “La frontiera” (riconoscimento alla memoria). «Tre libri – ha affermato il presidente della Giuria, lo scrittore Carmine Abate – di cui andiamo davvero fieri. Per la XIII edizione del Premio abbiamo voluto rendere omaggio a Corrado Alvaro  anche con un racconto sul rapporto tra lui e gli scrittori calabresi che sarà narrato durante il reading letterario-musicale previsto in chiusura del Premio quando si esibiranno insieme a me, Cataldo Perri (voce e chitarra battente), Checco Pallone (tamburello e chitarra), Enzo Naccarato (fisarmonica), Piero Gallina (violino e lira)».


«Avevamo dei libri davvero molto belli. Non è  stato facile ma abbiamo deciso all’unanimità sicuri delle scelte finali”. Lo ha dichiarato Marisa Fasanella mentre Cataldo Perri hanno messo in evidenza l’importanza dell’insegnamento della letteratura calabrese nelle scuole «tramite gli scrittori portatori di grandi valori che hanno tracciato la nostra storia e le nostre identità» ed ha proposto di intestare un Parco letterario a Corrado Alvaro.
Presente alla presentazione in Cittadella anche il segretario della Fondazione “Corrado Alvaro” Sebastiano Romeo il quale ha illustrato l’attività della Fondazione il cui fiore all’occhiello è costituito proprio dal Premio «per il quale – ha specificato – quest’anno si è deciso che la giuria fosse composta da scrittori calabresi. La scelta della Fondazione e della Regione di realizzare questa edizione a Catanzaro – ha aggiunto –  è legata al ricordo degli anni di formazione trascorsi dall’autore di San Luca al Liceo “Pasquale Galluppi” della Città Capoluogo della Calabria dove conseguì la maturità classica nel 1913 e dove tenne per la prima volta una conferenza pubblica».
La preside del Liceo “Galluppi”, Elena De Filippis, ha espresso commozione “per essere stati individuati per questa occasione. «Una  scelta – ha affermato – caratterizzata dalla fierezza di aver ospitato in questo liceo uno degli scrittori meridionalisti più rappresentativi come Corrado Alvaro».
La Fondazione “Corrado Alvaro” ha assegnato anche altri riconoscimenti ad Istituzioni e a calabresi illustri: al presidente della Regione Mario Oliverio, alla Città di Catanzaro, al Magnifico rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, al direttore scientifico IEO di Milano Giuseppe Curigliano. Il premio di studio se lo è invece aggiudicato Rosalba Peronace per la tesi di laurea su “Gente in Aspromonte: la geografia dell’Aspromonte nell’opera di Corrado Alvaro”. (rcz)