REGGIO – L’iniziativa “caro professore” dedicata a Italo Falcomatà

Sono tre le iniziative della Fondazione Italo Falcomatà di Reggio Calabria, organizzate nell’ambito dell’anniversario della scomparsa di Italo Falcomatà, indimenticato sindaco della primavera reggina.

Al centro del progetto, per le iniziative di fine anno, il rapporto tra Italo e la sua gente. Lettere, disegni, immagini, racconti: il materiale documentale recuperato dopo il raid incendiario alla vecchia sede della Fondazione ha dato vita ad un doppio progetto che sarà presentato proprio il 9 dicembre. Da una parte, nella Sala Perri, la presentazione del libro, dal titolo Caro Professore, curato da Giuseppe Falcomatà ed edito da Readaction; dall’altra l’inaugurazione di una mostra documentale, allestita presso la Sala Boccioni, sempre a Palazzo Alvaro, che ripropone alcune delle più belle lettere e dei disegni più significativi indirizzati ad Italo Falcomatà durante la sua sindacatura.

Alla presentazione del libro, moderata dalla giornalista Ilda Tripodi, prenderanno parte Giuseppe Falcomatà, che ne ha curato la realizzazione, e l’editore Michele Caccamo. L’evento sarà arricchito dalle letture di alcune lettere da parte degli attori Saverio Malara e Teresa Timpano.

A seguire la cerimonia di premiazione del concorso studentesco on line Venti dal Futuro, un social contest promosso dalla Fondazione che nelle scorse settimane ha coinvolto le scuole reggine chiedendo agli studenti di rappresentare, attraverso un breve video da postare sui social network, la propria idea di rispetto ambientale e di risparmio dei consumi energetici. A completare la giornata, infine, l’inaugurazione della mostra documentale che rimarrà aperta e visitabile a Palazzo Alvaro fino al prossimo mercoledì 21 dicembre.

Le celebrazioni si chiuderanno poi domenica 11 dicembre, anniversario della scomparsa di Italo Falcomatà, con la tradizionale celebrazione eucaristica che si terrà alle ore 17.30 presso la Chiesa di San Filippo e Giacomo a Sant’Agostino. (rrc)

REGGIO – La Fondazione Falcomatà consegna il Premio Giornalistico nazionale

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 18, nella Sala Boccioni di Palazzo Alvaro, si terrà la cerimonia di premiazione del Premio Giornalistico “La matita rossa e blu” della Fondazione Italo Falcomatà, giunto alla 12esima edizione.

I premiati di questa edizione due delle più importanti firme del panorama nazionale del giornalismo televisivo e d’inchiesta: la vice direttrice del Tg di La7 Gaia Tortora, conduttrice del Tg e della trasmissione Omnibus, ed il vice direttore del quotidiano Domani, Emiliano Fittipaldi, saggista e giornalista investigativo, autore negli ultimi anni di alcune importanti inchieste sul potere politico ed ecclesiastico.

A dialogare insieme a loro le autorevoli voci di altri due giornalisti di caratura nazionale, Giuseppe Smorto e Gianfrancesco Turano, entrambi reggini, in passato anche loro insigniti del premio “La Matita rossa e blu” ed oggi entrati a pieno titolo nella grande famiglia della Fondazione Falcomatà.

Spazio anche agli studenti con il Premio Giovani realizzato in collaborazione con Repubblica.it Sezione Scuola che sarà consegnato a Camilla D’Ambrosi, giovane studentessa del Liceo Scientifico Severi di Salerno. (rrc)

REGGIO – Ecco gli eventi per i 20 anni della Fondazione Falcomatà

È un ricco cartellone di eventi, quello che la Fondazione “Italo Falcomatà” ha preparato per celebrare i suoi 20 anni di storia.

La Fondazione Italo Falcomatà si appresta a celebrare il ventesimo anniversario dalla sua nascita. Nata nel corso del 2002, l’anno successivo alla scomparsa dell’indimenticato sindaco della Primavera reggina, grazie all’impulso della sua fondatrice e battagliera presidente Rosa Neto Falcomatà, della famiglia e degli amici più cari del Professore Italo, la compagine associativa negli anni è diventata un vero e proprio punto di riferimento per le attività sociali, solidaristiche e culturali, realizzando numerosi progetti ed eventi nel contesto territoriale reggino ma anche in ambito internazionale. In occasione delle celebrazioni del ventesimo anniversario sono diverse le iniziative in programma già a partire dalle prossime settimane.

Si parte il prossimo 5 novembre con l’ormai tradizionale appuntamento culturale del Premio giornalistico nazionale del Ventennale “La matita rossa e blu”. Proprio la matita bicolore, strumento che il Professore Italo Falcomatà utilizzava per correggere i compiti dei suoi ragazzi, trasportato anche nella sua attività di Sindaco per appuntare piccoli e grandi obiettivi di una città che viveva un periodo di crescita fiorente e di riaffermazione della propria identità, è diventato nel tempo il simbolo di un premio giornalistico che giunge quest’anno alla sua dodicesima edizione.

Il Premio Giornalistico Nazionale “La Matita Rossa e Blu”

Appuntamento quindi sabato 5 novembre alle ore 18.00 presso la Sala “Boccioni” di Palazzo Corrado Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, per la manifestazione che ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio della stessa Città Metropolitana. I premiati di quest’anno saranno la Vicedirettrice di La7 Gaia Tortora ed il Vicedirettore del quotidiano Domani Emiliano Fittipaldi. A dialogare con loro le autorevoli voci di altri due giornalisti di caratura nazionale, Giuseppe Smorto e Gianfrancesco Turano, entrambi reggini, in passato anche loro insigniti del premio ed oggi entrati a pieno titolo nella grande famiglia della Fondazione Falcomatà.

Spazio anche agli studenti con il Premio Giovani realizzato in collaborazione con Repubblica.it Sezione Scuola che sarà consegnato a Camilla D’Ambrosi, giovane studentessa del Liceo Scientifico Severi di Salerno.

Ma le celebrazioni del Ventennale non si esauriranno con l’ormai tradizionale Premio giornalistico. Già nei prossimi giorni infatti sarà dato il via al concorso on line Venti dal Futuro dedicato ai ragazzi delle scuole medie e superiori della Città di Reggio Calabria. Rispetto dell’ambiente, riduzione dei rifiuti e risparmio energetico: questi i concetti chiave al centro del progetto finalizzato a promuovere buone pratiche ambientali partendo proprio dalla creatività dei ragazzi, veri protagonisti di un nuovo modello di vita, da qui l’espressione che titola il concorso “Venti dal futuro”, più rispettoso dell’ambiente e dei beni comuni.

Un contest che viaggerà attraverso i social network, Facebook, Instagram e Tiktok, strumenti principali utilizzati dai ragazzi per comunicare, per esprimersi e per raccontarsi, e che punta a stimolare la loro creatività. Attraverso video della durata massima di un minuto, gli studenti potranno esprimere la loro idea di rispetto dell’ambiente e postarla sui social, trasmettendo poi il link del video all’indirizzo mail ventidalfuturo@fondazionefalcomata.it. Ai vincitori individuati dalla Commissione andrà un premio in denaro, da utilizzare per l’acquisto di libri o altri materiali didattici e culturali.

Le celebrazioni del Ventennale proseguiranno poi nel prossimo mese di dicembre con la realizzazione di una mostra documentale dal titolo Caro Professore, dedicata al tema della memoria ed in particolare al rapporto tra Italo Falcomatà ed il suo popolo. Lettere, appelli, disegni, fotografie. Una raccolta documentale, un mosaico composto da centinaia di pezzi, storie, racconti, immagini, costituito dal materiale a lungo tempo conservato e poi salvato dal raid incendiario nella vecchia sede della Fondazione. La mostra sarà esposta per dieci giorni, nel mese di dicembre, sempre nella Sala Boccioni del Palazzo della Città Metropolitana per poi divenire una pubblicazione, a testimonianza del rapporto speciale che esisteva, e che esiste, tra il Sindaco Falcomatà e la sua comunità.

Le celebrazioni proseguiranno poi con un’iniziativa pubblica finale dal titolo Venti di cambiamento, che sarà realizzata tra il 9 e il 10 dicembre, dedicata al tema dell’Europa e della pace, con studiosi ed autorevoli rappresentanti istituzionali, il cui programma sarà comunicato nelle prossime settimane. Chiuderà la tradizionale celebrazione eucaristica “Venti di preghiera”, l’11 dicembre, nell’anniversario della scomparsa di Italo Falcomatà, nella sua amata chiesa di Sant’Agostino, dove il Professore era solito andare a messa la domenica.

Spazio infine alla poesia con il Concorso Letterario Nazionale Italo Falcomatà, promosso in collaborazione con il Dopolavoro Ferroviario di Reggio Calabria e con l’Associazione culturale L’Amaca, giunto quest’anno alla sua IX edizione. Il concorso prevede una sezione di poesia in lingua italiana e una in dialetto calabrese ed è diretto a tutti i maggiorenni residenti in Italia o ai minorenni con liberatoria dei genitori. Le opere dovranno essere trasmesse entro e non oltre il prossimo 21 novembre. (rrc)

REGGIO – La Fondazione Falcomatà si interroga sulla storia del Mezzogiorno con “Gli Aragonesi di Napoli”

Grande interesse ha suscitato la presentazione del libro Gli Aragonesi di Napoli di Giuseppe Caridi che, nell’appuntamento organizzato dalla Fondazione Italo Falcomatà di Reggio, ha offerto interessanti spunti sulla storia del Mezzogiorno.

Al tavolo dei lavori, condotti dalla giornalista Ilda Tripodi, insieme all’autore ed alla presidente della Fondazione Falcomatà, Rosa Neto, erano presenti Carmelo Versace, sindaco metropolitano facente funzioni, José Gambino dell’Università di Messina, e Fabio Arichetta della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.

«Particolarmente soddisfatta» si è detta la presidente Rosa Neto che, nell’aprire il confronto sulla dinastia degli Aragonesi nel Sud Italia negli ultimi decenni del ‘400, ha offerto un resoconto delle attività fin qui svolte dalla Fondazione e, nell’occasione, ha esaltato «l’opera descrittiva, puntuale e approfondita di Giuseppe Caridi che mette in luce le qualità dello storico, quali l’obiettività e la verità, “possesso per sempre” come afferma Tucidide, ma anche e soprattutto doti quali curiosità, umanità, etica e “mos maiorum”, che non risultano solo tipiche dello studioso del passato, ma innate in ognuno di noi».

«Le riconosciamo – ha spiegato – nella cura del confronto delle varie fonti sulla morte di Alfonso ed è bellissima l’umanità presente nel libro che prende forma nelle pagine in cui si descrive l’amore di Eleonora, madre premurosa e attenta, moglie di Ferdinando che dice al marito di non portare il figlio Alfonso, appena 13enne, alla guerra. Un racconto di amore materno autentico così come vero è l’innamoramento di Alfonso e Lucrezia; un amore che fa chiudere gli occhi al protagonista della storia».

Poi, il “mos maiorum”, il nucleo della morale della civiltà romana da «individuare nella lettera che Federico, dall’esilio in Francia, scrive al al figlio Ferdinando».

«Un testamento spirituale – ha affermato la presidente della Fondazione Falcomatà – in cui si raccomanda di non abbandonare gli studi, di essere sempre attento, paziente e coraggioso in politica. Insegnamenti validi ieri, oggi e per le generazioni future». Sono solo alcuni passaggi di un libro che, in conclusione, Rosa Neto invita a leggere perché «ci permette di conoscere e di conoscerci meglio».

Uno spunto raccolto dal sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, che ha sottolineato «il valore della nostra memoria», riconoscendo «l’importante impronta culturale che la Fondazione “Falcomatà” ha impresso sul nostro territorio con l’ennesima opportunità offerta alla città che, in questo modo, può continuare a comprendere, pienamente, le proprie radici».

L’incontro è proseguito con il confronto a più voci che ha visto il prezioso e dotto contributo di Gambino e Arichetta, con il professore Caridi che ha ringraziato la Fondazione “Italo Falcomatà” per «aver organizzato un momento di approfondimento e conoscenza molto significativo». (rrc)

REGGIO – Venerdì la Fondazione Falcomatà presenta il libro “Polemos”

Venerdì 24 giugno, a Reggio, alle 19.30, al Circolo del Tennis “Rocco Polimeni”, è in programma la presentazione del libro Polemos di Gianfrancesco Turano.

L’evento apre le celebrazioni per i 20 anni dalla nascita della Fondazione Italo Falcomatà. La serata sarà aperta dai saluti della Presidente della Fondazione Falcomatà, Professoressa Rosetta Neto Falcomatà, del nuovo Presidente del Circolo del Tennis, Dottor Ezio Privitera, e del Presidente del Circolo Rhegium Julii, Dottor Giuseppe Bova.

Polemos è l’ultima fatica letteraria del giornalista e scrittore Gianfrancesco Turano, un romanzo storico ambientato nella Grecia del 429 a.C., dove le vite di Mirrina, adolescente ateniese in fuga dalla prigionia spartana, di Procle, giovane aspirante spartiate, e di Milone, commediografo in cerca di fama proveniente dalle colonie d’Italia, s’intrecciano alla guerra del Peloponneso e alla peste che sconvolge la città assediata di Pericle. Sullo sfondo vanno in scena aristocrazia e democrazia, imperialismo commerciale e militarismo schiavista, trame politiche e società segrete, ma pure amori sensuali, arte e filosofia. Una trama immaginaria, calata in un contesto storico-culturale meticolosamente ricostruito, in un racconto venato d’ironia, di realismo talvolta crudo e talvolta pieno d’umanità.

Dopo il successo di “Salutiamo, amico”, il giornalista e scrittore Turano, inviato speciale de L’Espresso ed insignito del prestigioso premio “La Matita Rossa e Blu” della Fondazione Falcomatà, torna quindi in riva allo Stretto per presentare il suo nuovo romanzo. A dialogare con lo stesso autore, il giornalista de Il Messaggero, musicista e poeta, Stefano Sofi, per un dialogo a due voci intrecciato con le letture della scrittrice e poetessa Daniela Scuncia(rrc)

REGGIO – Martedì si presenta il progetto “Non disperdiamoci”

Martedì 7 giugno, a Reggio, alle 11.30, a Palazzo San Giorgio, nel Salone dei Lampadari “Italo Falcomatà”, è in programma la conferenza stampa di presentazione del progetto Non disperdiamoci.

Si tratta dell’avvio di uno studio sul fenomeno della dispersione scolastica nel territorio di Reggio Calabria, promosso dalla Fondazione Antonino Scopelliti.

Alla conferenza interverranno Rosanna Scopelliti, Presidente della Fondazione Antonino Scopelliti, Paolo Brunetti, sindaco f.f. del Comune di Reggio Calabria, Carmelo Versace, sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

A conclusione si firmerà un protocollo d’intesa con il Comune e la Città metropolitana di Reggio Calabria. (rrc)

A Mario Calabresi il Premio ‘La matita rossa e blu’ nel segno di Italo Falcomatà

Prestigioso riconoscimento per Mario Calabresi, giornalista e già direttore de La StampaLa RepubblicaMario Calabresi, che ha ricevuto il Premio La Matita Rossa e Blu della Fondazione Falcomatà, giunto all’11esima edizione.

La cerimonia, svoltasi nel circolo del Bridge di Reggio, è una delle tante iniziative che la Fondazione Italo Falcomatà ha ha inteso organizzare nel corso di quest’anno per commemorare la figura del compianto sindaco, artefice della Primavera di Reggio.

Il premio giornalistico nazionale della Fondazione “Falcomatà”, dunque, è stato consegnato una delle figure più autorevoli del mondo dell’informazione nazionale e già direttore della “Stampa” e di “Repubblica”, Mario Calabresi che, nel corso della serata, ha presentato il suo libro Quello che non ti dicono, in cui il giornalista ripercorre attraverso un lavoro di inchiesta e approfondimento, una vicenda dimenticata degli anni Settanta quale il rapimento e la morte di Carlo Saronio.

Presenti, all’evento, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, la professoressa Rosa Neto Falcomatà, il giornalista e già vicedirettore di Repubblica, Giuseppe Smorto e la giornalista di Gazzetta del Sud, Anna Mallamo.

Rosetta Neto Falcomatà
Rosa Neto Falcomatà

«Mario Calabresi – ha detto il sindaco Falcomatà a margine dell’evento – ha raccontato una storia straordinaria, ma soprattutto ci ha fatto capire quanto la memoria non debba e non possa essere un’attività fine a se stessa ma, semmai, il modo per guardare al passato con spirito costruttivo e la mente rivolta al futuro, provando sempre a coinvolgere e rendere protagoniste le giovani generazioni. Viviamo un momento particolarmente delicato, non siamo ancora usciti fuori da una pandemia che ha cambiato radicalmente le nostre abitudini. La stessa fondazione “Falcomatà”, viene da anno particolare in cui sono ancora fresche le ferite dei danni causati dagli atti vandalici subiti dalla nostra sede».

«Ma abbiamo deciso, ugualmente – ha aggiunto – di rialzarci e ripartire grazie anche alla spinta e al sostegno dei soci e dei tanti amici e nelle prossime settimane non solo presenteremo la nuova sede, ma anche un calendario di attività e iniziative. Nella piena consapevolezza che tra le figure e gli esempi da seguire ci sia anche Italo Falcomatà. E in questo solco, raccogliendo la sua eredità e i suoi insegnamenti, rilanceremo la nostra azione sul terreno dell’impegno sociale e culturale».

Di serata emozionante, ha parlato la professoressa Neto Falcomatà: «dopo un lungo periodo di inattività causato dal Covid e dalle tristi vicende che hanno riguardato la sede della nostra Fondazione. E voglio dire grazie, a nome mio e della Fondazione, a tutti i presenti, a quanti sono al nostro fianco, alle istituzioni che ci sostengono. È stato importante ricominciare con una presenza così prestigiosa come quella di Mario Calabresi che ha scritto un libro molto importante e significativo sul valore della memoria. Calabresi ci invita a non dimenticare mai il passato ma anche non a guardarlo con malinconia e rassegnazione. Da qui il nostro impegno ad andare sempre avanti con orgoglio e nel segno di chi non c’è più, come Italo Falcomatà, valorizzando e tramandando alle future generazioni il suo patrimonio di valori e ideali».

Sulla centralità di coltivare la memoria collettiva e rileggere con attenzione le storie del passato, si è poi soffermato Calabresi, «ma non per rimanere fermi o per puro esercizio di stile, quanto semmai per trovare nuove energie e passioni utili ad affrontare il futuro. Gli anni del terrorismo devono essere studiati a fondo, in particolare dai giovani ai quali bisogna insegnare che la violenza non è mai motore di cambiamento, ma solo distruzione e morte e soprattutto non può produrre il miglioramento sociale. Questo premio mi riempie di orgoglio e mi consente di ricordare la figura di Italo Falcomatà a cui questa città è legatissima e quanto una buona amministrazione possa incidere positivamente nel processo di cambiamento di una comunità».

«Quello prodotto da Mario Calabresi – ha infine evidenziato Smorto – è un lavoro giornalistico di grande spessore, tutto basato su documenti e testimonianze. Un lavoro che apre uno squarcio su un pezzo di storia d’Italia che per paura abbiamo rimosso. I giovani ne sanno pochissimo e la scuola non affronta quelle vicende, dunque è importante fissare tutto ciò in un libro che consente sempre un’analisi dei fatti ragionata e lucida, in un’epoca in cui i le informazioni vengono scambiate in modo rapido e superficiale».

«Sono trascorsi già vent’anni dalla morte di Italo – ha concluso – un grande sindaco che guardò allo sviluppo della città in modo strategico e con una prospettiva di lungo respiro. E se c’è un momento in cui è necessario recuperare il suo insegnamento è proprio questo momento storico in cui la sfida della ripartenza attende il Paese e i singoli territori». (rrc)