Franco Lanzino, presidente della Fondazione “Roberta Lanzino”

di FRANCO BARTUCCIFranco Lanzino, nel trigesimo della sua morte, sarà ricordato mercoledì 8 giugno, alle ore 19,00, nella Chiesa di San Antonio da Padova di Commenda di Rende, con la celebrazione di una Santa Messa.

Intanto, attraverso sua moglie, compagna inseparabile della loro intera vita, Matilde Spadafora Lanzino, ne tracciamo un ricordo fresco e vivo iniziando a parlare della sua attività più intensa dopo la morte della loro figlia Roberta.

«L’affetto sincero – ci dice – con cui, uomini e donne  di tutte le età hanno salutato Franco, ne ha messo in rilievo la versatilità del suo essere stato nel mondo: amico, sempre. Appassionato, sempre. Rigoroso, sempre. Ma cosa è stata per la Fondazione e per  il territorio la sua Presidenza, merita di essere raccontato un po’ più dettagliatamente. Incipit e molla di tutto, il 26 luglio 1988, la tragedia immane della nostra vita, fortuita e occasionale come ampiamente e chiaramente documentato dalle carte giudiziarie, incapaci, però, di dare un nome agli efferati stupratori ed assassini».

«Da quel terribile giorno – continua nel suo racconto la moglie – ci siamo totalmente dedicati, insieme, a costruire Pensiero circolante e Azione  ristoratrice  per rispondere a 360 gradi all’obbrobrio della violenza alle donne. La Fondazione “Roberta Lanzino” nasce esattamente un anno dopo: il 26 luglio del 1989».

«Da allora inizia un cammino in salita tutto proteso a scrostare il il sonno del territorio, che a quel tempo era anche sonno del mondo, sul tema della violenza di genere. Abbiamo insieme lavorato sui due fronti del pensiero e dell’azione; dello sguardo lungimirante e del lavoro giornaliero. Con Franco Lanzino presidente, la lotta alla violenza alle donne, è diventata qualcosa di più di un centro antiviolenza, perché, al nucleo centrale del suo agire: ascoltare, accogliere, difendere, proteggere, sostenere, ospitare le donne  e i loro figli e figlie, è stato tutto un pullulare di ulteriori concrete realizzazioni, al servizio del territorio e della conoscenza. E tutto ciò, Franco presidente, pur nell’inevitabile avanzare dell’età e degli acciacchi, ha illuminato con la luce della sua infinita capacità di sapere vedere oltre ; di sapere  immaginare di più; di sognare sogni ambiziosi, mai lasciati morire, ma sempre tradotti in concreta realtà».

«In questo percorso lungo 34 anni, Franco Lanzino – con commozione ci ha detto –  è stato generosità pura. La generosità ci ha permesso, nell’immediatezza della tragedia, di “prestare” il nome di Roberta, ad un gruppo di giovani donne, il cui Centro antiviolenza, a Cosenza, si chiama ancora oggi Roberta Lanzino, e che, pur occupandosi anche di violenza di genere, non è la Fondazione “Roberta Lanzino”. Generosità è stata la linfa motrice di tante realizzazioni importanti che oggi sono storia nel territorio. Generosità  ha sorretto il presidente Franco Lanzino nel complesso iter burocratico della progettazione, costruzione e realizzazione di una struttura di accoglienza, ospitalità e rifugio, diventata fiore all’occhiello dell’intera Regione. Generosità ha permesso al Progetto “Pollicino e Alice”, brevettato Fondazione Roberta Lanzino, nel lontano 2000, di formare annualmente ed ininterrottamente, migliaia di studenti calabresi. Generosità  ha alimentato il suo determinante accompagnamento nel complesso percorso di tante riuscitissime adozioni di dolci e meravigliosi bimbi e bimbe, sottratti alle intemperie della vita e diventati suoi “nipotini” putativi».

«Convinto assertore del decisivo ruolo che arte, letteratura e scrittura hanno nella costruzione  delle coscienze, il Presidente Franco Lanzino, lascia anche al territorio, l’eredità di importantissimi spazi culturali, aperti alla fruizione  comunitaria, da lui costruiti, giorno dopo giorno, con la metodicità della formica e la gioiosa convivialità della cicala: una Pinacoteca generosamente anche itinerante; una ricchissima Biblioteca del civile e del sociale inserita nel catalogo nazionale delle Biblioteche; una Cineteca tematica; Centri di Ascolto collegati con la Fondazione; Collaborazioni aperte con Università ed enti pubblici; Pubblicazioni gratuitamente diffuse; Borse di Studio e Concorsi  a premio dedicate».

«La mattina del suo ultimo giorno, a Cosenza, nei pressi di Piazza Loreto – ci dice la sua compagna nel bene e nel male della vita come una promessa rinnovata del loro matrimonio – fermo e deciso, nonostante i suoi 86 anni, nel ringraziare la CISL, altro suo grande amore, per una ennesima “pietra” dedicata a Roberta, aveva ancora promesso progetti di lunga gittata. E ancora una volta, come accadeva  ogni volta, nel pronunciare il nome della sua adorata Roberta, la sua voce si era incrinata di pianto». 

La cerimonia religiosa del trigesimo della sua scomparsa sarà una buona occasione per tornargli a dire come suoi amici, collaboratori e conoscenti: «Caro  Presidente, caro Franco, oggi, orfani della tua presenza, ma ricchi della tua grande eredità, ti salutiamo con le tue  parole di sempre: dare senza nulla chiedere, dare e nulla prendere, amare non per essere amati». (fb)