Por 2014-2020, Tavernise (M5S): «Alto il rischio disimpegno per importanti risorse»

di DAVIDE TAVERNISE – Qual è il dato reale di spesa del Por Calabria Fesr Fse 2014-2020 al 31 dicembre 2023? Quale l’indicazione della esatta percentuale di completamento e, nel caso, della quantità di risorse che incorrerà nel disimpegno automatico? Questi i nodi da sciogliere che ho portato all’attenzione del Presidente della Giunta Regionale, Roberto Occhiuto, in una interrogazione che cerca di rendere pubblici quei dati che la Regione continua a non aggiornare in maniera puntuale.

La dotazione complessivamente assegnata, come da ultimo piano finanziario riprogrammato a seguito dell’iniziativa Safe, approvato dai competenti servizi della Commissione europea il 23 ottobre 2023, è pari a euro 2.223.159.324. E già si registra, con questa riprogrammazione finale del Programma, una rimodulazione di segno negativo per 37,37 milioni di euro rispetto alla precedente dotazione finanziaria.

Secondo i dati del portale della Commissione Europea Cohesion Data, al 30 settembre 2023 la Regione Calabria risultava attestarsi ad una percentuale di completamento pari a 71%, mentre nella risposta della Commissione UE alla interrogazione formulata dalla europarlamentare Laura Ferrara si riporta che alla data del 2 ottobre 2023, l’importo della spesa certificata del programma operativo regionale POR Calabria 2014-2020, in base alle informazioni fatte pervenite dall’autorità di gestione, ammontava a 1.619,5 milioni di euro, cioè il 72,8% delle risorse disponibili.

Secondo i dati del Monitoraggio delle Politiche di Coesione, effettuato dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, al 31 ottobre 2023 l’impegno di spesa del Por Calabria 2014-2020 risulta essere del 80,76% pari a 1.795,34 milioni di euro. Questo dato risulta essere il peggiore tra le regioni della stessa categoria “meno sviluppate”, ben al di sotto degli impegni di spesa della Puglia, che con uno stato di attuazione del 151,35% occupa il primo posto, della Sicilia con 101,26%, della Campania con 97,42% e della Basilicata con 97,87%. Il dato della Calabria risulta essere il più basso anche considerando le altre regioni del Sud della categoria “in transizione”: Abruzzo (83,77%), Molise (101,47%) e Sardegna (95,47%).

I dati riportati non scongiurano l’eventualità di incorrere nel disimpegno automatico delle risorse eventualmente non utilizzate entro il 31 dicembre 2023. I dati dei diversi portali e delle Commissioni, al contrario, considerando che a causa dei tempi tecnici delle procedure di rendicontazione e controllo vi è quasi sempre uno scarto tra spese certificate e spese effettivamente sostenute, sommati alle criticità segnalate dalla Corte dei Conti nel Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Calabria, confermano la gravità della situazione e mettono a rischio concreto la perdita di risorse importanti per la Calabria o un uso “a pioggia” delle risorse che non risponde al fine ultimo del Por. (dt)

(Davide Tavernise è consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle)

Via libera dall’Ue per la rimodulazione dei fondi Por per sostenere i settori più in crisi

La Commissione europea ha approvato una modifica del Por, che consentirà alla Calabria di rimodulare 500 milioni di euro per migliorare le azioni di contrasto alla pandemia da Coronavirus attraverso il sostegno al sistema sanitario e alle piccole e medie imprese.

La Commissione ha dato, inoltre, il via libera anche alla modifica dei programmi operativi di Liguria ed Emilia Romagna, per un totale di 737 milioni rimodulati. La modifica del programma della Calabria permetterà di rispondere meglio alla crisi del settore sanitario, di dare un sostegno maggiore alle Pmi e di promuovere l’occupazione e la didattica a distanza.

La rimodulazione comprende anche un aumento temporaneo del tasso di cofinanziamento dell’Ue al 100% per le azioni ammissibili, per aiutare la Regione a fronteggiare la carenza di liquidità. La modifica dei tre programmi regionali è stata possibile grazie alla flessibilità eccezionale offerta nel quadro dell’Iniziativa di investimento, in risposta al coronavirus e dell’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus (Crii+), che consentono agli Stati membri di utilizzare i finanziamenti della politica di coesione per sostenere i settori più esposti alla pandemia.

«Mi compiaccio – ha affermato la Commissaria per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira – che quasi tutte le regioni italiane abbiano approfittato della flessibilità della politica di coesione per reindirizzare i fondi là dove sono più necessari in questi tempi difficili. Ciò aiuterà notevolmente il paese ad affrontare le sfide, sia a breve che a lungo termine poste dalla pandemia di Coronavirus».

«La rimodulazione di 500 milioni di fondi, – ha dichiarato il presidente facente funzione della Giunta regionale Nino Spirlì – richiesta dalla Regione Calabria, è un’ottima notizia. Questa riprogrammazione, frutto del lavoro incessante e quotidiano degli uffici regionali coinvolti, ci permetterà di mettere in campo azioni più incisive per contrastare il Covid-19 e, allo stesso tempo, di supportare economicamente le Pmi calabresi, fortemente danneggiate dalla crisi scatenata dalla pandemia. Quella che stiamo vivendo è un’emergenza nell’emergenza, ma il via libera arrivato dalla Commissione europea ci permette di guardare al futuro con maggiore serenità». (rrm)