Fp Cgil: Bene contratto decentrato Camera commercio Cosenza, ora risorse e assunzioni

La Fp Cgil Nazionale ha espresso apprezzamento per la firma dell’ipotesi di contratto decentrato della Camera di commercio di Cosenza, il primo contratto decentrato sottoscritto dopo la firma del contratto nazionale delle Funzioni Locali.

«Il testo è apprezzabile non solo per i contenuti ma per aver colto la sfida del rinnovamento organizzativo e di valorizzazione del personale», si legge nella nota, in cui viene evidenziato che «restano, però, in campo le rivendicazioni legate alla necessità di approvare uno straordinario piano di assunzioni che, come Fp Cgil, abbiamo stimato in 1 milione e 200 mila nuovi ingressi, per poter garantire non solo la qualità dei servizi ma, in molti casi, la sopravvivenza degli stessi».

La legge di Bilancio, fa sapere il sindacato, «non ha stanziato le risorse economiche per il rinnovo del contratto già scaduto a fronte di un’inflazione galoppante a cui gli stipendi delle lavoratrici e lavoratori non riescono a far fronte. È necessario che vengano eliminati i tetti alla contrattazione decentrata integrativa se si vogliono garantire reali riconoscimenti economici e di carriera. Il contratto 19/21 mette a disposizione un nuovo sistema di classificazione, dopo vent’anni, ripristina la possibilità di percorsi di carriera all’interno delle Amministrazioni e riconsegna alla contrattazione decentrata il ruolo cancellato dalla riforma Brunetta nel 2009».

Secondo la Fp Cgil «per rendere possibile il completo dispiegamento di queste opportunità servono risorse e norme che rendano possibile sbloccare le assunzioni e aumentare la retribuzione e gli strumenti di valorizzazione del personale. Riteniamo quindi importante l’iniziativa di oggi promossa dalla Camera di commercio di Cosenza che analizza opportunità e innovazioni derivanti dalla nuova disciplina contrattuale. È un’iniziativa meritoria a cui diamo grande attenzione anche per il livello degli interlocutori amministrativi». (rrm)

Fp Cgil e Cisl Fp esprimono preoccupazione per carenza personale dei Dipartimenti della Regione

Ferdinando SchipaniGiuseppe Spinelli, della Fp Cgil e Alessandra Baldari e Luciana Giordano, della Cisl Fp, hanno espresso preoccupazione per la carenza di personale dei Dipartimenti della Regione Calabria, sottolineando «l’esigenza di individuare immediate e possibili soluzioni per arginare e progressivamente colmare la voragine che si è creata nella dotazione organica» a causa «dei pensionamenti di tanti dipendenti, con un conseguente impoverimento dei Servizi da assicurare a cittadini e utenti».

 Per i sindacati, dunque, che sostengono che per «risolvere il problema della mancanza di personale è quanto mai necessario adottare soluzioni tese a superare il precariato che storicamente orbita intorno alla Cittadella regionale», hanno chiesto un tavolo «di confronto sulle capacità assunzionali della Giunta, proprio per favorire il collocamento di risorse umane già formate professionalmente, dando così un decisivo impulso ai Servizi in cui a vario titolo questi Lavoratori sono già incardinati».

«Ma – hanno proseguito – nonostante le varie sollecitazioni, si registra un’inspiegabile dicotomia comportamentale nelle scelte di questa Giunta in materia di politiche del personale. Da un lato, infatti, si dichiarano aperture al confronto con le Parti Sociali finalizzate a imprimere una svolta definitiva al percorso per il superamento del precariato storico della Giunta regionale, instillando gocce di speranza nel cuore dei tanti Lavoratori che da anni assicurano professionalità e competenze indiscusse nei Dipartimenti regionali che soffrono una carenza non più sopportabile di risorsa umana».

«Dall’altro lato – viene spiegato – proliferano a vista d’occhio le Strutture ausiliarie assimilate e le Segreterie tecniche che elevano i tetti di spesa del personale, condizionando le capacità assunzionali. Per non parlare, poi, del conferimento, con spregiudicata disinvoltura, di incarichi di collaborazione a titolo “gratuito (si fa per dire…) a Dipendenti che avendo maturato i requisiti per il pensionamento sono stati posti in quiescenza e che dovrebbero essere lasciati liberi di godere del giusto e meritato riposo. E invece vengono trattenuti nei Servizi della Giunta regionale perché indispensabili a causa della carenza di organico, come si legge nei relativi Provvedimenti!».

«Altro “abuso” consumato a piacere nell’Ente in argomento è l’ormai abituale ricorso all’istituto del “comando”, che come è noto ai più, “è disposto, per tempo determinato e in via eccezionale, per riconosciute esigenze di servizio o quando sia richiesta una speciale competenza”. Ed invece presso la Giunta regionale della Calabria si ricorre molto spesso a tale istituto non certo per esigenze di servizio quanto piuttosto per soddisfare bisogni personali, rinnovando comandi scaduti in barba a ogni disposizione normativa che scandisce limiti temporali ben definiti».

«Con “l’allocamento premiale” presso Strutture e Segreterie varie si “aggira”, dunque – viene spiegato – il limite temporale fissato per il comando (massimo 3 anni) e si vanificano, fra l’altro, i vantaggi introdotti dalla legislazione che disciplina il reclutamento di personale nelle Pubbliche Amministrazioni e il superamento del precariato. Sarebbe utile, poi, conoscere il tipo di professionalità vantata dal comandato che lo rende “indispensabile” alla Struttura o Servizio di assegnazione. Ad ogni buon fine, è il caso di rammentare che si può ricorrere a tale istituto solo dopo aver stabilizzato il personale precario che abbia maturato i requisiti. Al fine di favorire il reclutamento di nuovo personale e i processi di stabilizzazioni, fra l’altro, il D.L. n. 80/2021 (il Decreto reclutamento del ministro Brunetta), all’art. 1, comma 14 ter, relega in second’ordine persino l’istituto della mobilità, prorogando fino al 31 dicembre 2024 la deroga all’obbligo di esperimento della procedura di mobilità volontaria prima di procedere all’indizione di procedure selettive pubbliche per l’assunzione di personale nella P.A».

«È indubbio e sotto gli occhi di tutti, quindi – hanno proseguito i sindacalisti – che manca una visione globale e una programmazione in materia di reclutamento di personale della Giunta regionale. Non è possibile pensare di gestire l’assetto funzionale ed organizzativo degli uffici della Giunta privilegiando e assecondando “voleri personali” che nulla hanno a che vedere con i principi cardini che ispirano la Pubblica Amministrazione (economicità, efficacia ed efficienza) e con la ratio che caratterizza il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale sottoscritto dalle tre sigle confederali nazionali, dal ministro Renato Brunetta e dal Premier Mario Draghi il 10 marzo scorso e che si pone l’obiettivo di mettere in atto un Piano straordinario di reclutamento di personale nella P.A».

«Alla luce di quanto esposto – hanno concluso – le scriventi Organizzazioni Sindacali ritengono siano improrogabili una necessaria ristrutturazione della spesa del personale al fine di non pregiudicare una efficace riorganizzazione dell’Ente e l’immediata adozione del Piano triennale del fabbisogno del personale, propedeutico al reclutamento e alla stabilizzazione di personale». (rcz)