Locri e la Calabria ricordano Francesco Fortugno

A Locri si è ricordato Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale, assassinato dalla ‘ndrangheta il 16 ottobre del 2005.

«A 18 anni dall’assassinio di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale – ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto – la Calabria ha il dovere non solo di commemorare un uomo onesto, ma anche di rafforzare quotidianamente le ragioni della legalità e dello Stato di Diritto».

«Quell’omicidio fu una brutale intimidazione all’intera collettività calabrese: colpiva tutti noi perché colpiva la democrazia.
Per questo dobbiamo coltivare la memoria, e non dimenticare – ha concluso –. Tocca a ciascuno di noi, cittadini, corpi intermedi e istituzioni, fare in modo che il suo sacrificio non sia stato vano, e che il nome di Francesco Fortugno venga sempre onorato».

«La Calabria e il Consiglio regionale ricordano con orgoglio Franco Fortugno – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso –. Non un ricordo rituale e freddo, bensì caratterizzato dalla convinzione che la criminalità organizzata, anche grazie alla solidità etica e alla fermezza istituzionale di politici come il  vicepresidente del Consiglio regionale assassinato dalla ‘ndrangheta a Locri il 16 ottobre 2005, può e deve essere debellata».

«Costituisce un disvalore assoluto – ha proseguito Mancuso -–che va contrastato non soltanto con l’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, a cui non finiremo mai di essere grati per l’impegno quotidiano che dispiegano,  ma anche attraverso una reazione vigorosa, coraggiosa e sempre più corale di tutta la società civile».

«Spetta a tutti noi, adoperarci con coerenza e determinazione – ha concluso – affinché il lascito politico, morale e civile di Franco Fortugno permei ancor di più le Istituzioni pubbliche e sia conosciuto dalle nuove generazioni. A Maria Grazia Laganà e ai suoi figli rinnovo, a nome dell’Assemblea legislativa la cui Aula è intitolata a Franco Fortugno, i sentimenti più sinceri di  vicinanza e solidarietà».

«L’esercizio della memoria, sia pur doveroso e irrinunciabile, da solo non basta. Serve continuare a lavorare insieme, ognuno per la propria parte perseguendo il fine ultimo che coincide con ciò che è buono, vero, giusto e bello, contro la criminalità e per l’affermazione dei principi di legalità, legalità che deve essere praticata quotidianamente, come stile di vita», ha dichiarato l’assessora comunale alla Legalità di Reggio, Giuggi Palmenta.

«A diciotto anni da quell’efferato omicidio – ha poi aggiunto il rappresentante di Palazzo San Giorgio – è ancora necessario svolgere un attento e profondo lavoro educativo e formativo nei confronti delle giovani generazioni della nostra terra, affinché comprendano l’importanza della cultura del lavoro e del rispetto delle regole quali unici strumenti in grado di garantire loro un futuro di benessere».

«Per questo – ha poi concluso Palmenta – è fondamentale essere qui oggi, a testimoniare l’impegno delle istituzioni del territorio per la piena affermazione dei principi di democrazia, libertà e soprattutto per sostenere il processo di affrancamento da ogni forma di malaffare. Reggio Calabria continuerà ad affiancare la famiglia Fortugno, in particolare l’onorevole Maria Grazia Laganà, i suoi figli e l’intera comunità locrese in questo percorso di riscatto che, ne sono certa, questo territorio riuscirà a portare a compimento».

«Nella ricorrenza del 18º anniversario dell’omicidio del Vice Presidente del Consiglio regionale della Calabria, on. Francesco Fortugno, ho partecipato in rappresentanza del Consiglio regionale della Calabria all’odierna celebrazione, deponendo una corona di fiori per rappresentare oltre alla vicinanza di tutto il Consiglio regionale, presieduto oggi dall’on. Filippo Mancuso, la ferma condanna alla criminalità organizzata e a qualsiasi forma di sopraffazione. Nell’occasione, ho avuto modo di partecipare ai familiari dell’on. Fortugno, la nostra vicinanza umana e istituzionale», ha detto il consigliere regionale Salvatore Cirillo.

«L’omicidio dell’allora vicepresidente del consiglio regionale ha lasciato un segno nella storia della politica calabrese, perché ha rappresentato un vile attacco alla democrazia della nostra regione», ha scritto il consigliere regionale Davide Tavsernise.
«Sta a noi oggi, non restare indifferenti e distanza di tempo – ha concluso – ricordare sopratutto alle nuove generazioni cosa significa fare politica con coraggio e dedizione verso un territorio, proprio sull’esempio di Francesco Fortugno».
«Era il 16 ottobre del 2005 quando,il vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, fu ucciso con cinque colpi di pistola in pieno giorno. È sempre attuale l’esigenza di fare in modo che il suo sacrificio non sia stato vano attraverso la lotta quotidiana contro la criminalità organizzata», ha ricordato Graziano Di Natale.
«A distanza di 18 anni da quel terribile delitto, a noi il dovere di ricordare l’uomo e il politico – ha rimarcato la consigliera regionale Amalia Bruni –. Non sia una semplice commemorazione, ma una presa di coscienza sulla concretezza e sull’onestà del suo impegno a favore della collettività. Un esempio da seguire».

«Il contrasto alla criminalità organizzata necessita di un impegno collettivo a tutti i livelli. Ricordare non basta se non si è disposti a rinnovare il proprio “No”, consapevole e costante, alla ‘ndrangheta», ha concluso. (rrc)

Locri ha ricordato Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale assassinato nel 2005

Mantenere viva la memoria di Franco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria che, nel 2005, fu assassinato dalla ‘ndrangheta. È stato questo il messaggio lanciato nel corso della commemorazione svoltasi a Locri, nella Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire, alla presenza di tanti cittadini e delle massime autorità istituzionali.

Dopo la santa messa di Suffragio, officiata da mons. Francesco Oliva, la giornata è proseguita con la deposizione della corona da parte delle istituzioni dello Stato a Palazzo Nieddu del Rio, ovvero il luogo nel quale diciassette anni fa Francesco Fortugno fu ucciso dalla ‘ndrangheta in un seggio nel quale si stavano celebrando le elezioni primarie de “L’Unione”.

A deporre la corona dello Stato – prosegue la nota – in quello che è sempre un momento particolarmente commovente, è stato il Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, accompagnato dalla vedova di Fortugno, Maria Grazia Laganà, e dai familiari.

Presenti, tra gli altri il Questore, Bruno Megale, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Marco Guerrini, il direttore marittimo di Calabria e Basilicata Tirrenica, Giuseppe Sciarrone, il tenente colonnello dell’Esercito italiano, Francesco Montepaone, il Comandante del Nucleo Polizia economico – finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Mauro Silvari, il procuratore di Locri, Giuseppe Casciaro, il Senatore, Nicola Irto, l’onorevole Angela Napoli, il Consigliere regionale, Giacomo Crinò, il Consigliere metropolitano delegato, Rudi Lizzi, il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, altri sindaci e amministratori locali della Locride.

«Anche quest’anno ci ritroviamo qui per ricordare il sacrificio di mio marito Franco – ha affermato Maria Grazia Laganà – in un momento di raccoglimento che è frutto di un preciso impegno assunto all’indomani di quel tragico evento che ha sconvolto la mia famiglia, ovvero offrire il segno di una comunità che non intende piegare la testa di fronte alla violenza della ‘ndrangheta e che, al contrario, attraverso la memoria dei propri martiri rinnova e moltiplica gli sforzi per realizzare il riscatto civile e sociale di cui questa terra ha grande bisogno».

«E, fino a quando avrò la forza – ha poi concluso la vedova Fortugno – continuerò a portare avanti questo messaggio di speranza che, nel segno di Franco, deve abbracciare e sostenere la comunità locrese e l’intera Calabria».

«È importante ricordare Fortugno perché simboleggia ciò che ha subito il territorio nel corso dei decenni ma al tempo stesso rappresenta l’impegno per affrancare la Calabria dal giogo della criminalità organizzata. Commemorare l’efferato delitto di Franco Fortugno è doveroso» ha detto il Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, che ha rivolto un pensiero ai giovani «affinché sappiano confrontarsi anche con l’orrore di questi fatti per trarne un insegnamento e uno stimolo a non arrendersi. Le istituzioni stanno facendo il massimo per contrastare la criminalità».

«Oggi non dobbiamo far cadere nell’oblio la memoria di Franco Fortugno, un uomo delle istituzioni che ha dato la vita nell’assolvimento del suo servizio. Dobbiamo riconoscenza a quest’uomo politico impegnato nella sanità, ma dobbiamo anche vincere la tentazione dell’oblio – ha affermato durante l’omelia il vescovo di Locri, monsignor Francesco Oliva –. Ravvivare la memoria è fondamentale nel nostro contesto, soprattutto ai giovani a cui va ricordata la storia, perché la storia è fondamentale per vivere bene il presente».

«La vita di Fortugno – ha aggiunto il presule – continui ad essere testimonianza di fedeltà alle istituzioni. Ci sono tante persone che, nelle istituzioni, si impegnano incondizionatamente per servire la comunità. Dobbiamo essere riconoscenti a tutti coloro i quali (magistrati, forze dell’ordine, amministratori) si sono sacrificati per la collettività, come Fortugno. Ed esprimiamo gratitudine alla sua famiglia che ha sopportato il peso più gravoso».

«Abbiamo il dovere di mantenere viva la memoria di Franco Fortugno e con essa anche i drammatici momenti vissuti da questa comunità e dall’intera Calabria diciassette anni fa. Un pagina tra le più buie della storia recente di questa regione, colpita al cuore delle proprie fondamenta democratiche attraverso un efferato omicidio non a caso definito dalla Direzione nazionale antimafia, uno dei più gravi delitti politico-mafiosi della storia d’Italia», ha dichiarato Rudi Lizzi.

«Come Città metropolitana – ha poi aggiunto il rappresentante di Palazzo “Corrado Alvaro” – abbiamo inteso testimoniare con la nostra presenza i sentimenti di vicinanza alla famiglia Fortugno, all’onorevole Maria Grazia Laganà, ai suoi figli ed a tutta la comunità Locrese, in quella che è ormai diventata una giornata di memoria e riflessione collettiva, patrimonio condiviso di tutta la comunità calabrese. Un momento che richiama tutti noi, ciascuno per il proprio ambito di competenza, a moltiplicare l’impegno e lo sforzo quotidiano sul versante della legalità e del contrasto alla criminalità organizzata».

«Un impegno che deve dispiegarsi prima di tutto sul fronte della promozione culturale e di ogni altra opportunità di conoscenza, formazione, confronto e dialogo che abbia quali attori protagonisti i nostri giovani. È a loro – ha poi concluso il consigliere metropolitano Lizzi – che oggi ci rivolgiamo, offrendo l’esempio di Franco Fortugno quale bussola da cui trarre orientamento ed ispirazione e ribadendo che questa terra ha tutte le carte in regola per garantire un futuro ed una prospettiva di benessere sociale ed economico alle giovani generazioni che faccia leva sulle tante energie positive in essa presenti e sui valori del merito e della cultura del lavoro».

Ultimo atto della manifestazione in ricordo di Francesco Fortugno si è celebrato al cimitero di Locri con la deposizione della corona dell’Assemblea legislativa calabrese da parte del consigliere regionale Giacomo Crinò, nella cappella che accoglie le spoglie mortali del vicepresidente del Consiglio regionale.  (rrc)

LOCRI (RC) – La commemorazione di Francesco Fortugno

Domani mattina, a Locri, dalle 9.15, è in programma la giornata di ricordo in memoria di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria assassinato dalla ‘ndrangheta nel 2005.

L’appuntamento sarà scandito da alcuni momenti caratterizzati da raccoglimento e riflessione e a cui prenderanno parte le rappresentanze istituzionali.

La cerimonia commemorativa si aprirà alle 9.15 con la deposizione della corona di fiori da parte delle autorità dello Stato a Palazzo Nieddu del Rio. Successivamente, alle 10, sarà celebrata la Santa Messa di suffragio presso la Cappella del Seminario Vescovile. A officiare la cerimonia sarà il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva.

La giornata si concluderà con il consueto momento di raccoglimento nella cappella del cimitero di Locri, dove le spoglie di Franco Fortugno riposano, e in cui avverrà la deposizione della corona di fiori da parte del Consiglio regionale della Calabria.

A 16 anni di distanza dal brutale assassinio (avvenuto a Palazzo Nieddu del Rio, durante le elezioni primarie de “L’Unione”), resta di fondamentale importanza rinnovare la memoria di Franco Fortugno, medico, sindacalista, politico autorevole e soprattutto uomo perbene che si è sempre speso per l’affermazione della legalità, specie nell’ambito della sanità e per il riscatto civile della Calabria.

Alla sua vicenda si lega, inoltre, la prima vera mobilitazione di massa avvenuta in Calabria contro la ‘ndrangheta ad opera dei giovani della Locride che in migliaia fecero sentire la loro voce a tutto il Paese, scendendo in piazza all’indomani di un omicidio definito dalla Direzione nazionale antimafia “uno dei più gravi delitti politico-mafiosi della storia d’Italia”.

«Per il secondo anno consecutivo – ha dichiarato Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno – a causa dell’emergenza sanitaria che il Paese sta affrontando, assieme ai miei figli, ho inteso organizzare questo momento con sobrietà e senza occasioni di assembramento per i giovani che da sempre rappresentano l’anima e l’energia vitale di questa ricorrenza».

«Il 16 ottobre resta, in ogni caso – ha spiegato – una data simbolica ed estremamente significativa per questo territorio e per l’intera Calabria, quale occasione per rilanciare e promuovere con rinnovato impegno quegli ideali di democrazia, legalità e convivenza civile che hanno permeato tutta l’esistenza di mio marito».

«Alimentare la fiamma della memoria – ha concluso – significa onorare la vita di Franco e contribuire a dare una speranza di cambiamento e di riscatto ai giovani e a tutti i figli di questa terra che non vogliono arrendersi alla soffocante presenza della ‘ndrangheta». (rrc)

A Locri il ricordo di Fortugno con Tallini, Falcomatà, Irto, Calabrese e il prefetto Mariani

Come annunciato, il presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini non ha voluto mancare a Locri, nonostante il grave lutto che ha colpito la Calabria, al ricordo del vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno ucciso dalla ‘ndrangheta 15 anni fa. Presenti alla sobria cerimonia con la vedova Maria Grazia Laganà. il prefetto di Reggio Massimo Mariani, il sindaco della Città Metropolitana Giuseppe Falcomatà, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese e il vicepresidente del Consiglio regionale Nicola Irto. Fortugno, 54 anni,  era primario in aspettativa all’Ospedale di Locri ed era stato nominato sei mesi prima vicepresidente del Consiglio regionale con Agazio Loiero presidente della Regione. Il 16 ottobre 2005 a Palazzo Nieddu del Rio, dove si stavano svolgendo elezioni primarie, venne ucciso con cinque colpi di pistola da esponenti della ‘ndrangheta, poi individuati e condannati.

Tallini aveva detto che era anche questo un modo per onorare «l’immenso patrimonio ideale che Jole ci ha lasciato in eredità per la legalità e la lotta a qualsiasi forma di criminalità». A margine del ricordo del barbaro assassinio di Fortugno necessario per «tenere alta la fiammella del ricordo e della speranza», il Presidente Tallini ha voluto dedicare poche parole alla Santelli: «Era un governatore con le mani libere, l’unica strada per un riscatto vero della Calabria è quello che aveva intrapreso la Santelli. Jole aveva le mani libere e in Calabria non si può governare senza le mani libere e il futuro governatore dovrà avere le mani libere se vorrà continuare sulla scia lasciata da Jole».

Maria Grazia Laganà, Nicola irto e Antonio Viscomi a Locri

«In una giornata durissima per la Calabria dopo la morte della Presidente Santelli – ha scritto su fb Nicola Irto –, mi sono recato a Locri per commemorare Franco Fortugno a 15 anni dalla sua barbara uccisione. Per alimentare la memoria del suo sacrificio e ribadire il no dei calabresi onesti a ogni forma di criminalità». (rrc)

Venerdì a Locri si ricorda il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno, vittima della ‘ndrangheta

Venerdì 16 ottobre, a Locri, è in programma una cerimonia commemorativa in onore di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, vittima della ‘ndrangheta.

Il vicepresidente Fortugno fu assassinato 15 anni fa a Palazzo Nieddu del Rio di Locri, mentre stava celebrando le elezioni primarie de “L’Unione”, durante una delle più alte manifestazioni di partecipazione popolare e democratica alla vita politica.

Il delitto Fortugno, definito dalla Direzione nazionale antimafia «uno dei più gravi omicidi politico-mafiosi della storia d’Italia», determinò un’immediata reazione dello Stato, ma ancor prima una straordinaria e spontanea mobilitazione di massa, messa in atto soprattutto dai giovani della Locride. All’indomani dell’omicidio, migliaia di studenti, spezzando la cortina del silenzio e dell’omertà, sfilarono dietro uno striscione bianco per le vie di Locri, sfidando la ‘ndrangheta e gli assassini di Franco Fortugno: un momento ancora oggi ricordato come la primavera di Locri.

LOCRI Venerdì cerimonia commemorativa in ricordo di Francesco Fortugno - Lente Locale

«A 15 anni di distanza dalla barbara uccisione per mano mafiosa di Fortugno – si legge in una nota – l’Italia si accinge dunque a omaggiare l’indimenticato medico, sindacalista e uomo politico, protagonista di denunce e battaglie per l’affermazione della legalità in Calabria, soprattutto nel campo della sanità».

In ottemperanza alle vigenti disposizioni anti Covid-19, tuttavia, non sono previste iniziative pubbliche a carattere aggregativo che, come consuetudine, avrebbero coinvolto il mondo studentesco proprio in ricordo della “primavera di Locri”, ma ci sarà soltanto un sobrio momento di raccoglimento e memoria alla presenza delle rappresentanze istituzionali.

«Sia pur nel contesto sociale duramente segnato dall’epidemia di Coronavirus – ha commentato Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno – l’appuntamento commemorativo intende mantenere intatto il proprio spirito e la propria vocazione culturale con l’obiettivo di sempre: ovvero rinsaldare e diffondere, specie tra le giovani generazioni, la testimonianza di vita di mio marito, la cui intera esistenza è stata sempre ispirata ai più alti valori e principi di libertà, democrazia e legalità».

La cerimonia commemorativa si aprirà alle ore 10 presso la Chiesa di Santa Caterina dove verrà celebrata la Santa Messa di suffragio. Successivamente, alle ore 11, si svolgerà la deposizione della corona di fiori da parte delle autorità dello Stato a Palazzo Nieddu del Rio.

La giornata si concluderà con il consueto momento di raccoglimento nella cappella del cimitero di Locri, dove le spoglie di Franco Fortugno riposano, e in cui avverrà la deposizione della corona di fiori da parte del Consiglio regionale della Calabria. (rrm)