Vittorio Sgarbi incontra il “Vento” di Azzinari a San Demetrio Corone

All’inaugurazione della mostra “Venti del Mediterraneo” di Franco Azzinari, in programma domani al Collegio di Sant’Adriano” di San Demetrio Corone, ci sarà Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura.

Sgabri, inoltre, terrà una lectio magistralis all’interno dell’antica Chiesa di Sant’Adriano. Porteranno i saluti istituzionali: il Sindaco, Dott. Ernesto Madeo, autorevoli esponenti della politica, autorità civili, religiose e militari del territorio.

L’evento è organizzato dall’Amministrazione Comunale di San Demetrio Corone nell’ambito del progetto “San Demetrio in Arte”, finanziato con risorse PAC 2014/ 2020 – Az. 6.8.3. con il contributo della Regione Calabria e S.I.D.A.T. Group. La mostra si compone di sessanta opere, tra le più significative della produzione artistica del Maestro Azzinari, realizzate nell’arco di cinquant’anni di carriera, pubblicate per l’occasione in un Catalogo edito e distribuito dalla Casa Editrice Mondadori.

«Organizzare la mostra Venti del Mediterraneo – ha sottolineato il consigliere Delegato alla Cultura, Avv. Emanuele D’Amico – è un impegno che ho assolto con piacere, convinto che era doveroso, dopo tanti anni, celebrare in modo degno il forte legame che c’è tra San Demetrio Corone e Franco Azzinari, che del nostro paese è uno dei figli più importanti di sempre, che ha saputo con la Sua Arte celebrare e dare lustro alla bellezza dei suoi paesaggi e dei suoi scorci consegnandoli all’eternità».

La natura è indiscussa musa ispiratrice delle opere di Azzinari. Riprodurre l’energia e la forza del vento sulla tela e rendere statico ciò che statico non è, rappresenta l’ardua sfida raccolta dal Maestro Azzinari che, sin da quando era bambino, avventurandosi nei campi di grano tra spighe alte e mature mosse dal vento che strofinandosi tra loro spargevano suoni e odori difficili da dimenticare, sognava di dipingere quei profumi e quei suoni che il vento spargeva nell’incantevole paesaggio calabrese. Una sfida, questa, che a distanza di tempo è stata vinta da Azzinari, il “pittore del vento” come lo ha definito per primo Sergio Zavoli, che con le sue opere riesce a emozionare.

Un vento, quello di Azzinari che come evidenzia Vittorio Sgarbi: «esiste non per se stesso, ma perché sia goduto. Lungi dall’essere una minaccia o un pericolo, è amico propizio che tutto smuovendo tutto vitalizza. Un vento che dovremmo fermarci ad ascoltare ogni volta che ci coglie con le sue folate prolungate: che ha sicuramente ancora tanto da dirci. E se qualche volta si muove fortemente, lo fa per ricordarci che non è nostra la Terra, sono altre le forze, ben più delle nostre, che decidono le sue sorti».

«Guardando la mostra – sottolinea il Prof. Mario Caligiuri –- tra colori abbaglianti, suggestioni di Provenza e tocchi inconsueti, rimandi di rimandi, sembra di essere investiti da un grande vento in un territorio di emergenza, dove come per magia, tutto diventa possibile».

L’Amministrazione Comunale di San Demetrio Corone con questo evento intende promuovere il territorio e tributare un meritato riconoscimento ad un illustre sandemetrese che, attraverso l’Arte, ha saputo dare lustro e prestigio al paese natio.

«La mostra Venti del Mediterraneo – scrive il sindaco di San Demetrio Corone, Ernesto Madeo, nella Presentazione del catalogo –rappresenta oggi per noi e per tutto il territorio un evento importante e di elevata qualità per quella che è la storia e il prestigio di Franco Azzinari, con i suoi quasi cinquant’anni di carriera e per quello che lo stesso, rappresenta, e rappresenterà nel tempo non solo per San Demetrio Corone ma per tutte le comunità Arbëreshë e per l’intera Calabria. Un momento di incontro, tra tutte le comunità albanofone nazionali ed internazionali, idoneo a mettere in evidenza le nostre radici e la nostra identità». ν

Franco Azzinari e la sua arte che incanta

di FRANCO BARTUCCIVenti del Mediterraneo è il titolo di una mostra di Franco Azzinari che sarà inaugurata lunedì 30 ottobre, alle ore 17,00, nel Collegio Sant’Adriano di San Demetrio Corone, su iniziativa della stessa Amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Ernesto Madeo, nell’ambito del progetto “San Demetrio in Arte”, finanziato dalla Regione Calabria con risorse europee.

Una mostra che comprende 60 tele realizzate dal “Pittore del Vento” che sono state apprezzate in anteprima nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica d’Albania Bajram Begaj, durante la sua visita in Calabria, il quale ha avuto modo così, accompagnato dal Sindaco Ernesto Madeo, nel Collegio storico Sant’Adriano, di conoscere l’artista Franco Azzinari, che lo ha omaggiato di un suo libro con dedica di benvenuto in lingua albanese. 

Un modo come entrare subito in sintonia con la figura del Presidente che ha mostrato da subito la sua umanità esprimendo all’artista parole di grande apprezzamento per la sua arte stimolandolo a promuovere in Albania un’altrettanta mostra di alto valore culturale ed artistico. Un incontro che ha portato Franco Azzinari a dare in dono al Presidente d’Albania anche due litografie fortemente apprezzate, che hanno aperto un intenso canale di stima, conoscenza ed amicizia in segno della creazione di un legame profondo sentito tra il popolo arberesce calabrese e la madre terra albanese.

Un momento felice questo per Franco Azzinari che un suo lavoro, dato in dono a Carmine Abate, lo ha utilizzato per la copertina del suo libro “Il Ballo tondo” uscito in questi giorni negli Stati Uniti tradotto in lingua inglese dal professore Michelangelo La Luna, Ordinario di Letteratura Italiana alla Rhode Island University, originario di San Demetrio Corone, con un contributo di presentazione ad opera del prof. Francesco Altimari, Ordinario di lingua e letteratura albanese presso l’Università della Calabria, già direttore del dipartimento di linguistica dello stesso Ateneo.

In coincidenza dell’inaugurazione della mostra nel collegio Sant’Adriano di San Demetrio Corone, la Mondadori pubblica il libro “Venti del Mediterraneo”, curato dallo stesso artista Franco Azzinari, di 138 pagine con una presentazione del Sindaco di San Demetrio Corone, dott. Ernesto Madeo, e del Consigliere con delega alla Cultura del Comune di San Demetrio Corone, avv. Emanuele D’Amico.

Il libro contiene poi un testo di analisi “Il vento sa” sulla pittura di Franco Azzinari da parte dell’on. Vittorio Sgarbi; nonché un altro di Sergio Zavoli, che per primo lo definì “Il pittore del vento”, tradotto ancora meglio “Il poeta del vento”, il tutto in 17 pagine. Il libro si chiude con cinque pagine nelle quali vengono elencate tutte le mostre (43) realizzate dall’artista dal 1974 al 2023. Nelle restanti cento pagine vengono riprodotte le immagini delle migliori tele realizzate nell’arco degli ultimi quarant’anni  dal “maestro” Franco Azzinari.

In ultimo va detto che il settimanale “Panorama” del 18 ottobre 2023 ha pubblicato un servizio di tre pagine, a firma di Vittorio Sgarbi con il titolo “Azzinari, lasciar parlare il vento”, il quale dovrà essere a San Demetrio Corone, paese natale di Franco Azzinari, lunedì 30 ottobre per la cerimonia inaugurale della mostra di questo artista calabrese che ha la capacità, come è riportato nel servizio di Panorama, «di rappresentare una natura che restituisce slancio vitale e nei suoi quadri si trovano alcune risposte che tutti cerchiamo». (fb)

Cerimonia in Senato per il dipinto di Franco Azzinari dedicato ai due papi

di ROSARIO SPROVIERI – Malli i Arberit, Omaggio a Papa Francesco e Papa Albani. L’appuntamento è per il 12 Luglio 2021 al Senato della Repubblica, ore 16, Sala Zuccari – Palazzo Giustiniani – Via della Dogana Vecchia, 29 Roma, un evento internazionale che riporta alla ribalta la magia, la storia e la grande tradizione arbëreshë.

Partiamo dall’invito ufficiale che viene da Majlinda Dodaj, capo Missione dell’Ambasciata della Repubblica di Albania presso la Santa Sede, e il Sovrano Militare Ordine di Malta, in occasione del 30° Anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra la Santa Sede e l’Albania nel 3° Centenario della morte di Papa Clemente XI.
Non a caso, il tema della conferenza principale che darà il via a questa solenne manifestazione sarà proprio questo: Il ruolo di Papa Clemente XI per il risveglio identitario albanese e nella cultura italiana del tempo. Alla cerimonia parteciperà, a nome del Santo Padre, il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, una delle massime autorità accademiche e intellettuali della Chiesa moderna, teologo di spessore davvero sovranazionale.
Il programma ufficiale di Palazzo Madama prevede una serie di saluti e di interventi ufficiali secondo quest’ordine: Majlinda Dodaj – Capo Missione Ambasciata d’Albania presso la Santa Sede; S. Em.za Rev.ma Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; Francesco Altimari, Università della Calabria con Papa Albani per la Rinascita Culturale Albanese e Arbereshe; Gezim Gurga, Università di Palermo con L’insegnamento della lingua Albanese sotto il Pontificato di Papa Albani; Carla De Bellis, Università di Roma “La Sapienza” su Clemente XI e le Accademie Romane. L’Arte della Propaganda; Matteo Mandala, Università di Palermo con Papa Albani e il Processo di Costruzione di Identità tra gli Arbereshe; Franco Azzinari, che presenterà dell’Opera Artistica Malli i Arberit – Omaggio a Papa Francesco e Papa Albani.
Per l’occasione, torna in Italia il grande pittore di origini calabresi, egli stesso figlio dell’Arberia, il grande Franco Azzinari, e torna per presentare in Senato un singolare dipinto dedicato questa volta a Papa Francesco e al suo immaginario incontro con Papa Clemente XI, due Pontefici che hanno in comune l’amore e la dedizione verso il popolo arbëreshë e verso le millenarie tradizioni di questa cultura che ha radici ancora profonde in Italia, e soprattutto in provincia di Cosenza, dove i più giovani hanno imparato a parlare la lingua albanese dai nonni e dai genitori più vecchi.
Il dipinto che il maestro Azzinari regalerà al Cardinale Ravasi, perché venga poi portato a Sant’Anna, dimora abituale di Papa Francesco, propone in primo piano i due Papi, uno accanto all’altro, con sullo sfondo il cupolone e i riflessi bluastri dei bellissimi e incontaminati tramonti romani, un’opera ad olio di dimensioni un metro per settanta. È il racconto di un incontro impossibile, tra due Papi che hanno vissuto a distanza di trecento anni l’uno dall’altro, e che oggi il ritrattista ufficiale di Gabriel Garcia Marquez ha rimesso insieme e fatto ritrovare nella stessa casa comune di Pietro.
È la grande magia della pittura, ma forse ancora di più è la visione di un grande artista internazionale come Franco Azzinari, che non ha esitato a lasciare l’America Latina per tornare in Italia e trovare lo spazio di tempo appena necessario per questo suo regalo personale e bellissimo a Papa Francesco.
«Spiegherò ai tanti amici che quel giorno verranno a trovarci a Palazzo Giustiniani – anticipa a PPN il famoso artista arbërëshe – che il sorriso di questi due pontefici non è altro che la costruzione ideale di una Chiesa senza tempo, sempre rispettosa dei popoli e della loro fede, e soprattutto alla ricerca continua e affannosa di una unità di intenti e di obiettivi che fanno grande la storia del mondo”. Indubbiamente svelare “un volto così espressivo”, la faccia di un Papa del quale rimangono solo pochissime lacunose incisioni, lo si deve solo alla grande sensibilità di questo artista, che – da anni – ha scelto di nutrire il suo intelletto e, di trarre quella forza ostinata e segreta, che irrora le sue opere, proprio dal humus fertile della ricerca e della conoscenza. Azzinari ha metabolizzato il pensiero che appartenne a Primo Levi “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario».
Clemente XI fu un Papa operoso, di grande spessore culturale, egli era un discendente di Filippo de’ Laci, capitano del principe dell’Epiro Giorgio Castriota Scanderbeg. Da papa s’interessò molto dell’Albania, occupata dai turchi, si battè, soprattutto per la salvaguardia della lingua albanese e della religione cattolica. Un Papa integerrimo, che respinse tutti i tentativi della famiglia di approfittare della carica del loro congiunto per accaparrarsi cariche politiche o religiose, o titoli nobiliari e uffici pubblici. Clemente XI istituì la “Festa dell’Immacolata” – Approvò la fondazione dell’Accademia dei nobili ecclesiastici  (Pontificia Accademia Ecclesiastica) che cura la preparazione dei sacerdoti destinati al servizio diplomatico della  Santa Sede.
È sempre di Clemente XI  la scelta di proteggere i reperti archeologici che, già in quel tempo, venivano dissotterrati in tutto il territorio dell’Urbe; da Papa né vietò l’esportazione e, avviò i primi scavi sistematici nelle catacombe di Roma. A lui si devono l’ammodernamento del Porto di Ripetta, per la cui ristrutturazione furono impiegati materiali provenienti dal Colosseo. Sono sempre su ordine di Clemente XI il rifacimento della facciata della chiesa di San Silvestro in Capite, la costruzione della fontana antistante la Chiesa di San Pietro in Montorio; l’edificazione della meridiana di Santa Maria degli Angeli; anche il totale rifacimento della basilica dei Santi Apostoli. Poi ancora, la ristrutturazione della basilica di San Clemente al Laterano, la ricostruzione della chiesa di Santa Maria in Monticelli. Il Papa commissionò anche la Fontana dei Tritoni, presso la piazza della Bocca della Verità; l’erezione dell’Obelisco del Pantheon, fece costruire anche, un  pregevole viadotto nella città di Civita Castellana e l’acquedotto di Civitavecchia. (rp)

Ad Altomonte inaugurata “Eye in Color”, la mostra del Maestro Franco Azzinari

di FRANCO BARTUCCI – Eyes in Color, Gli occhi nel colore, la mostra dell’artista calabrese di fama internazionale, Franco Azzinari,  ospitata ed inaugurata nel Museo dell’Alimentazione di Altomonte, è  visitabile on-line sul sito del comune per tutto il mese di febbraio ed anche in presenza tutti i giorni a partire da lunedì, quando la Calabria diverrà area gialla. 

«Questa è la nuova sfida che Altomonte – ha dichiarato il sindaco Gianpiero Coppola – grazie al genio, all’arte e generosità del Maestro Franco Azzinari, grande e nobile amico del nostro paese, lancia al mondo culturale  della Calabria e dell’Italia, per dimostrare che colori, arte e solidarietà, anche nei tempi bui e terribili del Covid, sono fari e luce di speranza di un percorso di ricostruzione e di nuova crescita, che non può non affondare le sue radici nei valori primari della nostra regione: la cultura, l’arte, la sensibilità a tutte le tematiche sociali pregnanti, anche se si verificano lontane da noi».

La mostra, che ha ottenuto il patrocinio della sede Rai Calabria, guidata da Demetrio Crucitti, ha visto nella serata d’inaugurazione, oltre che la presenza del sindaco, anche e soprattutto delle figure femminili interpreti della cultura e natura dell’Amazzonia, come Maria Francesca Guido, Miss Calabria 2017, che ha indossato un abito raffigurante l’orchidea nera, simbolo di quella popolazione, con accanto la modella Debora Caruso, quale “testimonial” del Brasile e della nostra amata Italia. Ospiti particolari della serata, sono stati la stilista croata Sladana Krstic, la modella romana Claudia Ricci, il fotografo personale di Franco Azzinari, Massimiliano Marino.

«Il viaggio di Franco Azzinari tra i più poveri della terra, fatto per rendere onore alle parole ed alla figura di Papa Francesco, sostenuto dall’Unicef e da personaggi del mondo della cultura internazionale – ha detto ancora il sindaco Coppola – rende omaggio a questo grande figlio di Calabria che porta ovunque, nel mondo, l’immagine migliore e più bella della nostra terra. Le opere ispirate ai colori e alla gente dell’Amazzonia che ritraggono i bambini indios, come l’immenso lavoro di Franco Azzinari e la sua passione artistica, ci dimostrano – anche in un momento di grave pandemia e di chiusura totale – che le ali forti e libere dell’arte e della cultura sollevano l’animo umano dalle miserie terrene alle vette della spiritualità e dei nobili ideali. Un esempio di resilienza e resistenza spirituale senza pari».

Il lavoro e la mostra di Franco Azzinari hanno raccolto una testimonianza ed una presentazione della poetessa, scrittrice, antropologa dell’Amazzonia, Màrcia Theòphilo, candidata al Premio Nobel del 2005, che a proposito dei bambini dipinti dal “pittore del vento” così si esprime: «I bambini guerrieri/ ciascuno incarna un mito/hanno cinture di paglia intrecciata/ornate di penne di arara/orecchini di Penne di arara/ collane di unghie di giaguaro/bracciali di conchiglie di fiume…».

«Bambini ultimi del mondo – ha aggiunto – bambini lontani anni luce dalla civiltà dei popoli occidentali, bambini guerrieri sin dalla nascita, con una fierezza e una forza d’animo che è difficile immaginare o anche solo raccontare, ma che Azzinari ha colto e riprodotto meravigliosamente bene nei loro sguardi e nel loro saper essere icone della resistenza di un popolo disposto a rinunciare a tutto tranne che alla bellezza dei suoi paesaggi incontaminati e baciati dal sole».

«Negli affreschi del Maestro ritrovo, oggi – ha detto ancora – i colori più autentici della mia Amazzonia, la mia “patria”. Bambini che Azzinari ci racconta oggi nelle sue tele, bambini affogati di luce e di colori, la luce e i colori straordinari che solo la mia terra sa ancora preservare difendere e offrire al resto del mondo, in maniera quasi religiosa».

«I bambini indios che Azzinari ha incontrato – ha detto ancora Màrcia Theòphilo – e a cui mi dicono abbia anche insegnato a dipingere, portando loro dalla lontana Europa le tele e i colori giusti per farlo, i bambini indios con cui Azzinari ha trascorso lunghi mesi della sua permanenza in Amazzonia, hanno insegnato anche a lui il vero grande segreto del mio popolo. Che è la semplicità della vita quotidiana, la serenità con cui si affronta il tempo che scorre, la voglia di crescere felici ma restando in terra indios, sorridendo agli animali e parlando con gli animali. Dalla nascita alla morte. Nelle tele di Franco Azzinari si coglie con mano la forza dei sogni e delle illusioni fantastiche dei nostri bambini Indios». (rcs)

Ad Altomonte arriva la mostra di Franco Azzinari dedicata ai bambini indios dell’Amazzonia

di FRANCO BARTUCCI – Dopo tanti annunci, viene  inaugurata lunedì 25 gennaio ad Altomonte in provincia di Cosenza, alle ore 18, presso il Museo dell’Alimentazione, la mostra che Franco Azzinari ha dedicato ai bambini indios dell’Amazzonia, con il titolo Eyes in Color, tradotto Gli occhi nel colore.

Come ha detto lo stesso autore non è altro che: «L’Amazzonia vista attraverso i ritratti dei bambini indios».

La mostra, con taglio internazionale, è stata patrocinata dalla sede Rai calabrese, grazie all’impegno personale del suo direttore Demetrio Crucitti. Mentre Franco Azzinari, in coincidenza del suo settantaduesimo compleanno, ha inteso dedicare questo suo lavoro a Papa Francesco e all’Unicef che svolge da sempre  un servizio a favore dell’infanzia nel mondo. Una circostanza che coincide con la scomparsa del suo presidente nazionale, Francesco Samengo, di Cassano Jonio scomparso nel mese di novembre dello scorso anno per effetto del covid-19.

A causa della pandemia e dell’inclusione del Comune di Altomonte come zona rossa, la cerimonia inaugurale della mostra ci sarà ed in forma molto ristretta per ragioni di sicurezza. Ci sarà il sindaco Gianpiero Coppola e il direttore della sede calabrese della Rai, Demetrio Crucitti, che hanno fatto il possibile per dare lustro a questo ultimo lavoro del “pittore del vento”, maturato nell’arco di due anni  di lavoro e ricerca in Amazzonia.

Mentre il Maestro Franco Azzinari avrà in sala Maria Francesca Guido, Miss Calabria 2017, che indosserà un particolare abito raffigurante l’orchidea nera, simbolo della popolazione dell’Amazzonia, con accanto la modella Deborah Caruso. Come ospiti della cerimonia, ci saranno la stilista Sladana Krstic ed il fotografo personale di Azzinari, Massimiliano Marino.

La cerimonia inaugurale della mostra sarà il compendio per il maestro Franco Azzinari di un legame forte tra il suo passato ed il futuro, passando dai due viaggi fatti in Brasile tra il 2018 e il 2019 per studiare le tribù  indigene lungo il Matogrosso, alla ricerca della purezza e del candore umano attraverso le espressioni e gli atteggiamenti dei fanciulli che vivevano in quel contesto naturale selvaggio e vergine. 

Con la collaborazione ed assistenza di un anziano poliziotto del posto, Franco Azzinari ha potuto visitare e soffermarsi in quattro tribù indigene, su 380 collocate lungo il Matogrosso,  per studiare usi e costumi, portandolo a creare una collezione di quadri, la cui mostra, che verrà inaugurata domenica prossima ad Altomonte, gli renderà onore e visibilità per essere portata in forma itinerante nel mondo.  

Così dopo gli studi e i lavori dedicati ai  luoghi del mito e ai personaggi della mitologia, della storia e del popolo arbërësche, passando dallo spirito di avventura di Ernest Hemingway e della sua Cuba, dal mistero rivoluzionario di Fidel Castro, dalla poesia di Gabriel Garcia Marquez, dal racconto cinematografico di Francis Ford Coppola, il pittore del vento  si è addentrato in quest’altra avventura /racconto per dimostrare che solo attraverso la bellezza e l’innocenza dello spirito l’uomo può trovare la sua giusta dimensione per una vita sociale serena.

A rafforzare il lavoro di Franco Azzinari c’è, oggi, una grande poetessa, scrittrice, antropologa dell’Amazzonia, Màrcia Theòphìlo, candidata al Premio Nobel del 2005, che dice: «Devo riconoscere che oggi, nelle tele del maestro Franco Azzinari, resiste forte lo spirito dei versi che negli anni io ho dedicato alla mia meravigliosa terra di Amazzonia. Nei ritratti che l’artista italiano dedica oggi alla mia Amazzonia, non ci sono solo i colori accesi della mia gente, i caratteri forti dei loro volti, la forza espressiva di un popolo eternamente in fuga e depredato, la bellezza dei paesaggi che hanno accompagnato la mia esistenza e la mia formazione culturale, ma ci sono soprattutto i bambini indios della mia terra, e che Azzinari racconta e rappresenta con una luce negli occhi che è quanto di più vero e di più reale si possa cogliere lungo le mille foreste verdi e lussureggianti della mia gente». (rcs)                                                           

Il ritorno in Calabria dell’artista Franco Azzinari: ad Altomonte i colori d’Amazzonia

di FRANCO BARTUCCI – L’artista Franco Azzinari ritorna in Calabria con l’esposizione di un nuovo progetto dedicato all’Amazzonia e ai suoi ragazzi. Definito il grande “pittore del vento” dal compianto Sergio Zavoli, Azzinari si appresta a dare lustro al suo lavoro degli ultimi tempi, in giro per il mondo, alla ricerca di sempre nuovi stimoli per la sua arte dedicata in fondo alla bellezza della natura e degli uomini, che appartengono all’universalismo del patrimonio culturale ed antropologico. Le sue mete, oltre alle nostre meravigliose regioni, paesi come la Francia, Germania, Russia, Svizzera, Grecia, Albania, Cuba,  Stati Uniti, Africa in Kenia, Amazzonia in Brasile ed altri ancora, per appropriarsi di radici e culture tali da farne oggetto di progetti e lavori esplicativi.

Lavorare su progetto è stata la caratteristica di Franco Azzinari per entrare nella storia e nella conoscenza degli uomini per meditare sulle loro peculiarità e dimensione sociale e culturale dentro un contesto ambientale. Vale la pena ricordarne alcuni: Venti anni con la natura calabrese, I luoghi del mito, Cuba, Cercando Hemingway, Gabriel Garcia Marquez, Fidel Castro, Il pittore del vento, ed ecco il prossimo dedicato ai bambini indios dell’Amazonia, che verrà alla luce a giorni.

Infatti il prossimo 25  gennaio Franco Azzinari  presenterà ad Altomonte  il lavoro del suo ultimo progetto iniziato all’incirca due anni fa. Sarà una  grande Rassegna Internazionale dedicata ai “Bimbi Indios dell’Amazzonia”, con il titolo “Eyes in Color” o meglio “Gli occhi nel colore”, ovvero il racconto dei bambini dell’Amazzonia, e ancora di più: l’Amazzonia vista attraverso i ritratti dei bambini indios.

Una rassegna internazionale patrocinata dalla Sede RAI della Calabria, grazie all’impegno personale del suo Direttore Demetrio Crucitti. Un lavoro che il grande paesaggista italiano dedica oggi a Papa Francesco e all’Unicef per il lavoro che l’Unicef svolge da sempre al servizio dell’infanzia nel mondo.

Questa mostra di Azzinari coincide quest’anno con il suo settantaduesimo compleanno e per certi aspetti festeggia il suo rientro in Calabria dopo alcuni anni di vita trascorsi in America.  Avrà come madrina d’eccezione una icona della poesia mondiale, Marcia Theòfilo,  antropologa, nata a Fortaleza in Brasile, famosissima poetessa Indios candidata al Premio Nobel del 2005,  che ha di fatto “cantato” l’Amazzonia in ogni parte del mondo.  Attualmente rappresenta l’Unione Brasiliana di Scittori in Italia, una intellettuale brasiliana che ha pubblicato decine di poemi dedicati all’Amazzonia, tradotti in varie lingue fra cui si segnalano alcune edizioni italiane, con note di poeti come Rafael Alberti e Mario Luzi.

La RAI ha concesso, invece, il suo patrocinio morale per l’alto valore culturale della manifestazione, che dal 25 gennaio sarà ospitata nel Museo dell’Alimentazione di Altomonte. Poi da qui, in giro per il mondo, questa l’intenzione espressa dall’autore.

Il Maestro Franco Azzinari, per lunghissimi anni ritrattista ufficiale di Gabriel Garcia Marquez, Premio Nobel per la Letteratura, e amico personale di Fidel Castro, a cui ha dedicato una delle sue rassegne più belle della storia dei ritratti in bianco e nero, torna dunque ora in Italia ad Altomonte  con una rassegna interamente dedicata ai “Bambini dell’Amazzonia” .  Lo fa in uno dei borghi più suggestivi della Calabria settentrionale, e che per il grande paesaggista è una sorta anche di “paese ombra”, perché Altomonte – dice il sindaco Giampiero Coppola- in tutti questi anni ha adottato Franco Azzinari come fosse figlio naturale di questa comunità.

Per il “Pittore del Vento”, così lo chiamava e lo raccontava il grande Sergio Zavoli, sarà dunque un rientro trionfale in patria, a casa sua, perché Altomonte è a due passi soltanto dal paese dove Franco Azzinari è nato, San Demetrio Corone, e da dove poi poverissimo e ancora adolescente è partito in giro per il mondo per ritornarci solo dopo essere diventato un protagonista famoso della storia dell’arte moderna.

Bambini dell’Amazzonia for ever”. Questa rassegna di Franzo Azzinari è un inno meraviglioso a questa terra dove le foreste devastate dall’uomo sono forse il segno più evidente della violenza dei tempi moderni, della industrializzazione a tutti  i costi, della rapina sistematica del territorio, della modernità, e dove i bambini sono ancora i testimoni privilegiati dei colori dell’Amazzonia, e delle meraviglie paesaggistiche di questa lingua di terra ai margini del mondo.

Un lavoro che Franco Azzinari ha avviato ispirato dalle parole di Papa Francesco, attraverso i suoi tanti messaggi dedicati ai bambini dell’Amazzonia, ultimi del mondo. Lo hanno  convinto ad  affrontare un lungo viaggio in queste lande inesplorate alla ricerca di nuove emozioni oltre che di colori. E qui, nel cuore dell’America Latina, Azzinari ha preso casa, ha imparato a vivere sulle barche, ai margini della foresta, lungo i fiumi, sotto le sequoie, dove ha condiviso per lunghissimi mesi la sua vita con quella degli indios, ha sposato la loro causa, e alla fine ha scelto di dipingere i volti dei bambini indios per farne un manifesto-denuncia sulla fame nel mondo, manifesto simbolico della immensa miseria dell’Amazzonia, dove il senso della ribellione e della protesta contro il resto del mondo civile lo si coglie nella luce e negli sguardi di questi bambini ritratti dal grande artista italiano.

«Il mio primo grazie va alla RAI – dice oggi Azzinari – va al Direttore della Sede RAI della Calabria Demetrio Crucitti, per aver fortemente creduto nel mio “manifesto in difesa dell’Amazzonia”, e va al sindaco di Altomonte Giampiero Coppola che ha sposato il mio progetto, e che dopo Altomonte approderà poi nelle grandi capitali straniere. Perché il tema dell’Amazzonia che muore è un tema di interesse mondiale.

«Spero – aggiunge Azzinari – che i bambini da me ritratti possano col tempo diventare anche un manifesto ufficiale dell’UNICEF, a cui non chiederò nulla in cambio, se non di divulgare le facce sorridenti di questi piccoli eroi della foresta, che nascono in mezzo ai colori più disparati della natura e che da grandi muoiono, senza mai aver conosciuto il grigio. È questa la cosa che arrivato in Amazzonia mi ha fatto di più impazzire. C’è un popolo nel mondo, che non conosce cosa sia il grigio, tanti sono i colori accecanti e bellissimi che sono la loro casa e il loro mondo naturale» (fb)

 

 

 

Altomonte celebra l’artista Franco Azzinari che ha dipinto i bimbi dell’Amazzonia

di PINO NANO

Eyes in color, Gli occhi nel colore, è il tema di grande suggestione con cui il Maestro Franco Azzinari lancia e anticipa alla stampa specializzata di Montecarlo la sua prossima mostra, che subito dopo Natale verrà inaugurata in Calabria, al Museo dell’Alimentazione di Altomonte, in onore del grande artista di origini calabresi, per poi fare il giro delle principali capitali stranieri. Una grande rassegna d’arte dedicata ai bambini dell’Amazzonia, e a Papa Francesco a cui Azzinari, nel corso del suo ultimo incontro con il Pontefice, aveva promesso che nelle sue tele avrebbe raccontato la bellezza dei bambini indios.

«Spero diventi un grande evento internazionale – spiega Franco Azzinari – perché la rassegna ospiterà i ritratti di decine di bambini che in questi anni ho incontrato in Amazzonia, dove ho trascorso lunghi periodi della mia vita, alla ricerca di una realtà molto lontana da tutti noi cittadini europei».

AzzinariIl famoso ritrattista di Gabriel Garcia Marquez aggiunge ancora: «I bambini che io ho incontrato in Amazzonia, e a cui tante volte ha fatto riferimento il santo Padre nei suoi discorsi ufficiali sui “più poveri del mondo”, non sono come tutti i nostri bambini. Forse sono più poveri degli altri, ma sono anche più fortunati, perché sono bimbi che nascono crescono e vivono con negli occhi i colori bellissimi della loro terra».

«Ho attraversato migliaia di chilometri – ha detto ancora – e ho visto che laggiù non ci sono grandi città, grandi palazzi, grandi ponti in acciaio: non ci sono macchine. Questi bimbi, per tutta la loro vita, vedono allora soltanto i colori del mare, della foresta, dei fiumi, delle cascate, delle orchidee, delle strelitzie, della natura incontaminata che hanno intorno. Non vedono nient’altro. E io spero che le mie tele possano ben raccontare la loro vita e la loro meravigliosa semplicità».

Franco Azzinari è un uomo che sorride sempre. 

È vero che alle spalle ha una storia tutta sua, avvolgente e affascinante, e che come artista vanta un patrimonio pittorico assolutamente invidiabile, ma è anche vero che in Oriente ha imparato a vivere il suo tempo con le “giuste pause”, e una saggezza fuori dal comune.

Ancora una volta, dunque, Franco Azzinari. 

 Raccontato da Sergio Zavoli come “il pittore del vento”, paesaggista unico al mondo, meravigliosamente accolto da Vittorio Sgarbi, per i suoi dettagli carichi di colore, ginestre e papaveri rossi bellissimi, ammirato e adorato da Gabriel Garcia Marquez che alla fine lo aveva scelto come suo ritrattista personale, inseguito e Azzinari e Fidel Castrocorteggiato da Fidel Castro, a cui alla fine ha dedicato un compendio di ritratti in bianco e nero entrato nella storia dell’isola, ospite esclusivo a Los Angeles di Francis Ford Coppola per i ritratti a lui dedicati, Franco Azzinari continua ad essere coccolato dal jet set internazionale non solo per la magia della sua pittura, forte, innovativa, viva, accecante, avvolgente, ma soprattutto per questo suo carattere dolce ed eternamente accondiscendente.

A 70 anni compiuti, dopo aver girato il mondo in lungo e in largo per almeno venti volte nella sua vita, dopo aver vissuto stabilmente intere stagioni dell’anno nei paesi dell’America Latina, oggi Franco Azzinari è tornato per qualche mese in Calabria, tra i laghi di Sibari e Altomonte, per ritrovare parte del suo passato, ma soprattutto per organizzare questa sua prossima rassegna di Altomonte dedicata ai bambini indios dell’Amazzonia.

Quasi una sfida culturale al mondo della pandemia, in pieno look down, con la complicità di Giampiero Coppola, il sindaco di Altomonte, suo vecchio amico di sempre, e del direttore della Sede Rai della Calabria, Demetrio Crucitti, a cui Altomonte ha chiesto un “patto di collaborazione” per poter permettere una videoinstallazione fissa  all’interno del Museo dove poter far vedere parte del suo lungo viaggio nella terra di Márcia Theóphilo, poetessa e antropologa brasiliana che dopo aver studiato a Rio De Janeiro e San Paolo, si è laureata a Roma in antropologia dove vive dal 1971,e che non ha mai smesso di decantare e raccontare la foresta amazzonica.

Instancabile, eternamente solo, salvo che non sia affiancato e accompagnato dalle sue modelle preferite, bellissime ed eteree, subito dopo Altomonte Franco Azzinari esporrà  le sue tele più belle, in una sorta di rassegna antologica, tra New York Boston e Chicago, dove i suoi “prati in fiore” e le “ginestre al vento” attirano ogni anno migliaia di visitatori diversi, soprattutto il cuore del Made in Italy che vive in Nord America, e che nelle sue tele ritrova immancabilmente le proprie radici, e soprattutto i colori della propria terra di origine. 

Prima dell’estate il Maestro Franco Azzinari era qui a Roma, dove lo abbiamo incontrato, alla Casa del Cinema, e dove ci ha confidato il suo sogno più intimo: “Sarebbe bello”- ci ha detto – se la nuova Giunta Regionale possa sposare il mio progetto più ambizioso, che è quello che realizzare un’opera monografica che racconti dall’inizio alla fine la mia vita, e il valore reale dei miei capolavori. Vede, dopo di me- sorride il maestro- sono certo che rimarranno le mie tele, e non vi è una sola tela che non racconti il sole di Calabria o i paesaggi della costa ionica dove io sono cresciuto da bambino e dove, quando posso, torno a portare un fiore ai miei cari”.

Maestro, quanto si sente ancora calabrese? 

«Allo stesso modo di come mi sento oggi cubano o brasiliano, o anche cittadino di Montecarlo. Ormai la mia casa è per il mondo. Da quasi 60 anni questa è la mia condizione di apolide, e la sola certezza che oggi io ho è che sono nato a San Demetrio Corone, un piccolissimo paesino del Pollino, in Calabria. Il dopo, lo racconterete voi altri giornalisti, quando magari io non ci sarò più. Ho già fatto però testamento, vorrei che le mie ceneri venissero sparse in uno dei campi di ginestre di Cerchiara di Calabria, mi creda sono immensi e bellissimi, sono campi fioriti che io tanto ho amato, e che tanta pace interiore mi hanno dato. Soprattutto, nei momenti di maggiore solitudine della mia vita». 

Maestro, che programmi immediati ha per i prossimi giorni? 

«Sono appena diventato nonno, e prima di ripartire per Cuba e il Nord America vado a riabbracciare mio nipote. Ma questo per favore non lo scriva, non ha nulla a che fare con la mia storia di artista. E poi, forse, alla gente neanche interessa». (rrm)

In copertina, Azzinari insieme a Gabriel Garcia Marquez