In una nota i federati di FunerCalabria annunciano di attuare una protesta contro la Regione Calabria con nel mirino il presidente Roberto Occhiuto.
Nella nota scrivono: «Lunedì 27 novembre saremo sotto palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale, per sensibilizzare l’opinione pubblica e la Politica Regionale affinché ci venga restituito il diritto di lavorare negatoci con la legge 38/23 che è nata sulla falsa riga di una fantomatica richiesta del territorio che di fatto non ne sapeva nulla all’epoca della proposta del Consigliere Giuseppe Neri in quota Fratelli d’Italia. Saremo li, per ora, pacificamente per ottenere risposte ufficiali ed urgenti sulla modifica e/o sospensione dei termini o abrogazione della stessa dal Consiglio Regionale, nel caso non dovessero arrivare, allora nostro malgrado purtroppo, mercoledì 29/11 saremo di nuovo presenti stavolta con una massiccia rappresentanza di uomini e mezzi del settore fino a risoluzione della questione».
Dice ancora FunerCalabria: «I punti critici sono molteplici dall’inibizione del trasporto privato a pagamento con ambulanza, non sanitario perché a bordo non abbiamo ne medici e ne infermieri senza che ve ne sia reale motivazione e perché quali interessi? Per non parlare dell’abolizione delle sale del commiato che sono strutture che oggi si usano in diverse regioni e la dove sono state abolite esistono però le sale del commiato comunali, perché abolirle?m Per non parlare delle Case Funerarie con nuove norme, facendo salve quelle appena nate perché cambiare le norme del 2019 e oggi con la nuova legge, stranamente, si salvano le case funerarie appena fatte dall’adeguamento alla nuova legge 38/2023? E ancora è stata inserita la cert. di qualità uni en 15017, del valore di circa 5mila euro, ma solo per chi si associa con altre agenzie e non per chi è possessore del carro funebre e perché questa differenza? E’ stata inserito l’obbligo di assumere 4 persone e vista la saltuarietà con cui si configura la ditta funebre che non tutti i giorni ha un funerale chi li paga? Quali operai sarebbero disponibili a impegnarsi con contratto senza pagarli?».
«In conclusione – dice FunerCalabria – ci sono ancora altri oneri burocratici che asfissieranno noi e i SUAP calabresi perché invece di semplificare si va controcorrente? In ultimo, ma non per ultimo, perché all’interno del testo non si evince nulla di serio sull’antimafia? La nostra idea, visto che siamo incaricati di pubblico servizio durante i funerali, è quella di inserire all’interno della legge il codice antimafia usato per gli appalti pubblici che mette da parte di fatto le imprese che hanno avuto a che fare con interdittiva e ndrangheta, su questo è d’accordo o no il consigliere Neri e la politica regionale? Infine si riconosce nella legge 38, quindi, anche la figura anche del centro servizio dove, a nostro modo di vedere, bisognerebbe che tale figura abbia in possesso almeno 3 carri funebri e altrettanti 3 furgoni per garantire i servizi alle ditte e gli stessi essendo centro servizio non devono avere la possibilità di registrare, a loro nome, i defunti al Comune come fanno le imprese funebri, ruolo questo – secondo noi – esclusivo delle imprese e agenzie funebri e non di un centro servizi in quanto tale. Solo così potremmo avere uno spartiacque serio che definisca i ruoli nel settore funerario. Attendiamo che il Consigliere avv. Giuseppe Neri, proponente della legge in questione, ci dia rassicurazioni nel merito delle nostre richieste del tutto lecite e che ci rimettono a lavorare con serenità». (rrc)