Quagliarello (Noi Moderati): Calabria non sia terra di sfruttamento elettorale

Gaetano Quagliarello, senatore di Noi Moderati, ha evidenziato come sia «impressionante, in queste ore, in particolare fra sinistra e M5S, ci sia una gara ad accaparrarsi il consenso delle fasce e delle aree più fragili del nostro Paese, tra cui la Calabria, alimentandone lo stato di fragilità invece di avanzare proposte che mettano i territori nelle condizioni di superarlo».

«Per quanto ci riguarda – ha spiegato Quagliariello – questa tornata elettorale non è occasione per lucrare sulle debolezze ma per rilanciare un impegno che, a partire dal Mezzogiorno, dalla Calabria e dall’entroterra appenninico, ci ha visto da sempre in prima linea. Si tratta di territori che presentano un gap di sviluppo e dunque un grande potenziale di crescita; che custodiscono il cuore identitario della nostra nazione; che favoriscono un modello sociale da emendare da alcuni vizi atavici ma del quale l’esperienza della pandemia ha rivelato le enormi potenzialità».

«Oggi, di fronte alla grave crisi che stiamo vivendo, si schiude per le aree fragili una inattesa occasione di ripartenza – ha proseguito –. C’è da mettere sapientemente a frutto il Pnrr e c’è da favorire le condizioni di contesto che consentano al Sud, alla Calabria e alle aree interne di camminare con le proprie gambe».

«Mentre da molte latitudini politiche c’è chi si affanna a innaffiare la pianta del disagio alimentando il miraggio assistenziale – ha concluso – noi intendiamo continuare a farci portatori di un nuovo modello di sviluppo». (rcs)

Elezioni / Gaetano Quagliarello (CI): Risultato della Calabria è in controtendenza

«Il risultato della Calabria è in controtendenza», ha dichiarato a LaCnews24 Gaetano Quagliarello, senatore di Coraggio Italia.

«Nel resto d’Italia – ha aggiunto – i risultati del centrodestra non sono lusinghieri, qui invece l’andamento è diverso. Qui il centrodestra ha presentato un esponente politico di primo piano e non si è affidato a un civismo un po’ improvvisato. Poi qui c’è un esponente che capeggia una coalizione che appartiene al centro più che alla destra e che, fondamentalmente, con più credibilità ha appoggiato il governo Draghi».

«Da queste elezioni  – ha proseguito – esce fuori un Paese che ha voglia di concretezza, ordine, autorità e autorevolezza che sono tutti valori del centrodestra che, credo, il governo Draghi abbia ben interpretato. Le strizzate d’occhio ai no vax credo che non siano piaciute all’elettorato».

«Abbiamo lasciato – ha concluso – la fase più dura dal secondo dopoguerra e credo che i prossimi mesi li dovremmo impegnare per comprendere. Sarebbe un errore dire aver concluso il programma, siamo all’inizio di un percorso non alla fine». (rrm)