Sono giorni straordinari quelli che sta vivendo lo chef Filippo Cogliandro, che è arrivato in Gambia. Un viaggio, quello intrapreso dallo chef reggino, insieme ai suoi chef Salihu Barrow e Abdou Dibbasey, attraverso il territorio gambiano alla ricerca delle radici dei due ragazzi che incontrò 9 anni fa e dei quali si prende cura da allora formandoli e trasformandoli in due validi chef.
Ma non è solo la ricerca delle radici l’obiettivo di Cogliandro, c’è di più: quello di costruire un ponte economico, culturale e produttivo tra due territori, quello gambiano e quello della Città Metropolitana di Reggio Calabria che hanno più cose in comune di quanto non sembri.
Giorni immersi nella vita del villaggio, nei giochi dei bambini che curiosi sorridono, si avvicinano e dopo qualche minuto ti prendono per mano fiduciosi. Giorni di conoscenza delle abitudini, delle tradizioni, del mangiare comune, dello stare seduti in cortile stretti dal calore familiare. Giorni non solo di forti emozioni umane, ma anche di incontri istituzionali, di discorsi concreti, di sogni da realizzare portati in valigia.
«Una sorpresa vedere al nostro arrivo in aeroporto una macchina dello Stato – ha confidato lo chef Cogliandro – siamo stati accompagnati in una casa gambiana e lì abbiamo trascorso la prima notte immersi subito nelle atmosfere e nei suoni della natura africana. Il primo giorno, poi è trascorso a Farato e lì abbiamo non solo incontrato, ma vissuta una giornata intera con la famiglia di Salihu avvolti nei profumi del loro cibo e del thè che immancabilmente accompagna l’intera giornata insieme alle preghiere».
«Non sono mancate le fotografie delle bellissime donne – ha continuato lo chef – avvolte nei loro abiti colorati, gli splendidi visi sempre sorridenti. Ho giocato con i bambini che felici di incontrare un volto dalla pelle chiara mi hanno accolto e subito reso partecipe dei loro giochi. Nel tragitto verso l’hotel ho potuto vedere la grande evoluzione che ha avuto il paese negli ultimi 6 anni da quando, con libere elezioni, il popolo ha scelto Adama Barrow ed è tornata la democrazia. Strade e autostrade in costruzione, case residenziali, palazzi a più piani e centri commerciali senza dimenticare le moderne e accoglienti strutture turistico ricettive situate lungo la costa oceanica dove siamo stati ospitati».
Cogliandro, poi, ha incontrato il presidente Barrow. «Un incontro di 40 minuti durante il quale ho raccontato la mia terra e ho tessuto le lodi del suo paese che mi ha accolto a braccia aperte. Mi ha detto che oggi il suo paese è libero, tranquillo, con tanta voglia di farsi conoscere al mondo e soprattutto a noi Italiani. Abbiamo parlato anche di opportunità reciproche, economiche, turistiche, valorizzazione dei territori, scambi artistici, enogastronomici e culturali», ha scritto su Facebook.
«Un “ponte” – ha continuato – che permetta a noi di giungere in Gambia per sviluppare attività produttive, formative e di crescita reciproca nel mondo del lavoro. Un’emozione indescrivibile che mi spinge a proseguire su questa strada intrapresa che illumina il mio cammino come il sole del Gambia».
Forte emozione negli occhi dello chef mentre racconta queste cose che finalmente riesce a vivere personalmente e promette ci tenerci aggiornati sugli sviluppi dei prossimi giorni. (rrm)