Il 24 aprile, la Comunità Armenia-Calabria ha celebrato il 106esimo anniversario del Genocidio del popolo armeno, con numerose iniziative in tutta la Calabria.
Il ricordo del genocidio Armeno è un evento che, da alcuni anni, muove i suoi primi passi a Brancaleone, grazie all’impegno della locale Pro Loco che ha avvertito il profondo legame che unisce la cultura Armena con la Calabria. Anche quest’anno, in periodo di pandemia, dove eventi pubblici e manifestazioni di grande importanza sono limitate dalle restrizioni, la Comunità Armena-Calabria non ha certo voluto tirarsi indietro, ma ha organizzato una serie di iniziative che hanno coinvolto diversi centri e comunità calabresi fra cui: la Città di Reggio Calabria che nella giornata del 21 Aprile ha ricevuto in audizione presso Palazzo San Giorgio i fondatori della Comunità Armena-Calabria; Tehmine Arshiakyan, Sebastiano Stranges e Carmine Verduci, dove si è discusso del valore di questa ricorrenza che unisce tutto il mondo a fianco degli Armeni, in particolare si è discusso ampiamente dei prigionieri dell’ultimo conflitto scoppiato in Artsakh dove Azeri e Turchi, con la complicità dei terroristi dell’Isis, hanno ucciso, mutilato e fatto prigionieri diversi giovani armeni, occupando i territori e distruggendo chiese ed edifici pubblici e civili.
È stato proprio in questa sede che l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria ha deciso di Istituire la Giornata in Ricordo dei Martiri Armeni, che il 24 Aprile scorso ha visto l’esposizione della bandiera Armena a Palazzo San Giorgio, mentre durante la serata e in contemporanea con diverse capitali del mondo, sul prospetto del palazzo San Giorgio è stata proiettata la bandiera Armena. Inoltre, come dichiarato agli organi di stampa, dalla dott.ssa Lucia Anita Nucera, Presidente dell’Ottava Commissione Opportunità, pace diritti umani, relazioni internazionali e immigrazione, e ribadito dal Consigliere di minoranza Giuseppe De Biasi, «l’Amministrazione lavorerà per avviare presto un percorso per il Riconoscimento del Genocidio Armeno, oltre ad avviare progetti importanti con la Comunità Armena-Calabria».
Anche il Comune di Cerchiara (CS) ed il Comune di Staiti (RC) hanno esposto la bandiera Armena accanto all’araldica delle rispettive città in segno di vicinanza e solidarietà al Popolo Armeno. Brancaleone, sede ormai storica di questa ricorrenza, ha illuminato per tutta la serata la Chiesa dell’Annunziata di Brancaleone Superiore con i colori della bandiera Armena, e la Pro Loco di Bruzzano Zeffirio, si è voluta radunare presso la storica e antica “Rocca degli Armeni” di Bruzzano Vetere esponendo insieme ai soci il tricolore armeno in segno di solidarietà e fratellanza.
Tali iniziative si sono si sono avvalse del Patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia, dell’Unione Talenti Armeni d’Italia e diversi Enti e Associazioni del territorio che hanno lavorato all’organizzazione e alla diffusione del valore profondo dell’iniziativa che, oggi, avvicina ancora di più il popolo d’Armenia e la Calabria, terra che anticamente ha dato i natali a questo popolo, contribuendo alla diffusione della cultura occidentale e del cristianesimo.
Fonti storiche testimoniano gli intensi rapporti commerciali tra la Calabria e l’Impero d’Armenia che è perdurato per secoli e, che oggi, si traduce in un “ritorno” (se pur in chiave turistica) di un numero sempre crescente di Armeni, che stanno riscoprendo la terra dei loro antichi Padri. Nella giornata del 23 Aprile, in diretta web, la Comunità Armena ha organizzato una video-conferenza dal titolo La Calabria ricorda i Martiri Armeni a cui hanno partecipato il prof. Grigor Ghazarian, docente all’università di Yerevan, la dott.ssa Valentina Karakhanian ed i soci fondatori della Comunità Armena-Calabria Carmine Verduci e Sebastiano Stranges ,sotto conduzione della dott.ssa Teta Cosentino, nota conduttrice radiofonica e promotrice culturale, che ha posto l’accento sul valore identitario della cultura armena in Calabria. L’evento web ha avuto centinaia di visualizzazioni in pochissime ore.
«La Comunità Armena-Calabria – si legge in una nota – intende ringraziare tutti i Comuni, le Amministrazioni e coloro che si sono impegnati e adoperati all’organizzazione delle iniziative, che hanno avuto una forte ricaduta Internazionale grazie alla quale l’Associazione sta muovendo i suoi passi in tutto il territorio Calabrese, interessato dalla presenza degli armeni, che si spera possa avere come seguito non solo la vicinanza e solidarietà verso l’Armenia, ma aprirsi anche ai rapporti Istituzionali con il Governo di Yerevan affinché questo possa consolidare i rapporti culturali ed economici fra i due popoli».
Ogni anno, il 24 Aprile la Repubblica di Armenia commemora il genocidio degli Armeni che, verso l’inizio del Novecento, comprendeva l’Anatolia, Cappadocia e gran parte del Medio Oriente. Fu durante il periodo fra il 1915 e il 1917 che si consumò uno dei peggiori capitoli di storia del XX sec. Diverse centinaia di intellettuali Armeni furono arrestati e in seguito torturati ed uccisi per conto del movimento dei “Giovani Turchi” che all’epoca governava l’Impero Ottomano.
Fu l’inizio di quello che, da molti, è stato definito il primo genocidio del ‘900, in cui hanno perso la vita oltre 1,5milioni di Armeni. Ricordiamo che il Genocidio è stato riconosciuto come tale dalla Sottocommissione per i diritti umani dell’Onu nel 1973 e 1986; dal Parlamento Europeo nel 1987 con la «Risoluzione su una soluzione politica del problema armeno, dal Parlamento Italiano in data 17 novembre 2000 con l’approvazione della mozione nr. 6-00148. Anche sua Santità Papa Francesco il 12 aprile 2015, in occasione di una solenne celebrazione in San Pietro, ricordava l’eccidio degli Armeni perpetrato dall’Impero ottomano, anche il Tribunale Permanente dei Popoli ha riconosciuto che «lo sterminio delle popolazioni armene con la deportazione e il massacro costituisce un crimine imprescrittibile di genocidio ai sensi della convenzione del 9/12/1948, per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio».
Per questi motivi, la Comunità Armena che muove i suoi passi sul territorio Calabrese, in particolar modo sulla provincia di Reggio Calabria, dove lasciti antichissimi affermano la presenza degli armeni già a partire dal VI-VII sec. e, poi, nel IX con l’arrivo del generale armeno Niceforo Foca, il vecchio che giunse in Calabria richiamato da Basilio I° con circa 35.000 uomini per difendere la Calabria dalla conquista Araba che incombeva su Santa Severina, Reggio Calabria e poi Tropea, Amantea ed anche Bari. (rrm)