La Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli, ha incontrato il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, per confrontarsi sull’attuale situazione della rete sanitaria ospedaliera e dei servizi territoriali e, nello specifico, sul prossimo futuro del nosocomio cittadino.
Obiettivo della Garante, infatti, è quello di consolidare la necessaria sinergia tra i vari livelli istituzionali per ripristinare un’adeguata fruibilità dei servizi di assistenza sanitaria e soddisfare così le esigenze di un territorio, quello della Piana di Gioia Tauro, che raccoglie un bacino d’utenza molto ampio e variegato e ospita uno dei porti più importanti del Mediterraneo, in cui giornalmente operano, tra lavoratori diretti e indotto, migliaia di persone impegnate in attività ad alto rischio di incidente.
Garante regionale e sindaco, al termine di un’articolata analisi, hanno condiviso la responsabilità pubblica per la tutela del diritto alla salute della persona e dell’intera comunità, da raggiungersi attraverso un percorso di sensibilizzazione istituzionale partecipato e collaborativo che porti al graduale ma deliberato potenziamento del presidio ospedaliero cittadino “Giovanni XXIII” e, in particolare, alla riattivazione di tutti i reparti e i servizi ambulatoriali erogati prima che la stessa struttura fosse riconvertita in centro Covid per la lungodegenza dei pazienti stabilizzati ma ancora positivi provenienti dal GOM di Reggio Calabria.
Il Garante della salute, Anna Maria Stanganelli ha preso altresì atto con soddisfazione del ripristino dei servizi diagnostici ospedalieri (laboratorio analisi e radiologia) rivolti all’utenza esterna, del centro unico prenotazioni (CUP) e della cardiologia ambulatoriale che sarà avviata a breve. Sia Stanganelli che Alessio hanno quindi ribadito di avere piena fiducia nell’operato del commissario straordinario dell’Asp di Reggio Calabria, dr.ssa Lucia Di Furia, perché al netto delle oggettive e ataviche difficoltà nel reperire nuovo personale medico e paramedico, a loro veduta ha sin qui dimostrato la volontà di restituire ai cittadini una sanità più efficiente, convinti entrambi dell’impellenza di rendere efficienti le strutture già presenti sul territorio, come per l’appunto il “Giovanni XXIII”, sede di Pronto Soccorso, in modo da decongestionare l’ospedale Spoke di Polistena e in attesa della costruzione del progettato ospedale unico della Piana da realizzarsi nel territorio di Palmi.
Al termine dell’incontro, il Garante regionale della Salute, Stanganelli e il sindaco Alessio hanno contattato telefonicamente il commissario Di Furia per verificare la possibilità di programmare un sopralluogo congiunto all’interno dell’ospedale civico ricevendo immediata disponibilità. Giunti sul posto, Stanganelli, Alessio e la commissaria di Furia sono stati accolti dal direttore sanitario, dr.ssa Lidia Loiacono, responsabile del centro Covid; dalla dr.ssa Pasqualina Gangemi, dirigente medico responsabile del laboratorio analisi, dalla dr.ssa Pirrottina, dirigente medico reparto Covid e dalla dr.ssa Rosa Maria Trichilo, dirigente medico cardiologia.
Con loro anche il direttore della struttura complessa programmazione e controllo di gestione dell’Asp di Reggio Calabria, dr. Russo. A margine di una breve ma proficua riunione, durante la quale il commissario Di Furia ha ribadito l’intenzione di ripristinare tutti i servizi ospedalieri sospesi durante l’emergenza pandemica illustrando nel dettaglio i prossimi step atti a soddisfare le esigenze di professionalità, apparecchiature e spazi idonei, i presenti hanno eseguito una ricognizione dei locali che ospiteranno non solo l’ambulatorio di cardiologia ma anche altre tipologie di prestazioni specialistiche lasciandosi con l’impegno di riaggiornarsi subito dopo le festività natalizie.
«Questa visita, con le iniziative conseguenti – ha evidenziato il Garante regionale della salute, Stanganelli – è motivo di apprezzamento perché indica un approccio positivo alle problematiche che interessano più da vicino il nostro ospedale. Ho ribadito, che la rivendicazione di un buon livello di offerta sanitaria è legittima ovunque, lo è ancor di più nel nostro territorio per la presenza attigua del più grande hub portuale del Mediterraneo, perché rappresenta, per Gioia Tauro, la prospettiva di riaffermarsi come il nosocomio di riferimento del territorio».
Molto chiara la posizione del commissario Lucia Di Furia: «siamo qui con l’obiettivo di riaprire man mano le attività per i cittadini –ha evidenziato –; già siamo riusciti a riattivare il laboratorio analisi, la radiologia, arriverà a breve anche il nuovo mammografo e altri presidi elettromedicali. Stiamo anche cercando di riavviare l’ambulatorio di cardiologia ed altri ambulatori».
«Il proposito per l’anno nuovo – ha aggiunto – è quello di riattivare tutta una serie di azioni che vadano incontro ai bisogni assistenziali dell’utenza, pur mantenendo Gioia Tauro come ospedale che ci garantisce per i pazienti con problemi Covid. Sperando in seguito di poter riaprire anche la Medicina e altre discipline. Il “Giovanni XXIII” è un presidio che va tutelato e riattivato per quanto possibile, perché i bisogni assistenziali del comprensorio sono enormi. Stiamo lavorando alacremente anche se, fino adesso, lo abbiamo fatto a piccoli passi e senza neanche troppo clamore. C’è sicuramente la volontà da parte dell’Asp e altrettanto da parte della politica che metterà a disposizione anche le professionalità: abbiamo infatti redatto un piano per l’acquisizione di personale molto corposo e la Regione lo ha validato quindi, siamo fiduciosi. Il vero problema è trovarli i professionisti: questa è la sfida».
Moderatamente ottimista, infine, anche il sindaco Alessio: «la presenza del commissario Di Furia all’ospedale di Gioia Tauro – ha rimarcato – conferma la sua volontà di riaprire gradualmente tutti i reparti di cui abbiamo bisogno. Questo di oggi è un passaggio importante che dimostra chiaramente che anche la politica dei piccoli passi sta sortendo i suoi effetti. Sappiamo di aver ereditato una situazione sanitaria che a queste latitudini ha assunto aspetti drammatici dunque siamo consapevoli che ci vorrà il tempo necessario per riorganizzare i servizi ma, soprattutto, per reperire quel personale medico e paramedico che negli anni passati non si è reperito».
«Le difficoltà sono tante ma in mezzo a questo mare di difficoltà la dr.ssa Di Furia sta dimostrando gradualmente di poter dare delle risposte precise ai vari territori della Città Metropolitana. Da sindaco di un Comune in dissesto – ha concluso – mi rendo perfettamente conto di quali siano le complessità gestionali e organizzative che ha trovato all’interno dell’Asp reggina e so che ci vuole del tempo affinché le cose si possano sanare e sistemare. Siamo tutti fiduciosi di poter avere altre certezze con l’inizio del nuovo anno». (rrc)