Giovanni Arruzzolo è il nuovo presidente del Consiglio regionale della Calabria

È il consigliere regionale di Forza Italia Giovanni Arruzzolo, il nuovo presidente del Consiglio regionale della Calabria, in sostituzione del dimissionario Mimmo Tallini, colpito da un ordine di custodia cautelare per voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa. Tallini, che si era dimesso all’indomani degli arretsi domiciliari, è stato interrogato dal gip per oltre quattro ore, negando ogni addebito e dichiarandosi «estraneo a tutte le accuse».

Il Consiglio regionale era stato convocato ieri per l’elezione del nuovo Presidente e la surroga del consigliere Frank Santacroce a Tallini.

Rinviata ad oggi la seduta, non essendo stato raggiunto il quorum richiesto nelle due prime votazioni, Arruzzolo è stato eletto con 19 voti a favore (25 i presenti ed i votanti; sei le schede bianche), dall’Assemblea legislativa alla terza votazione.

Arruzzolo era risultato eletto nella circoscrizione Sud nella lista ‘Forza Italia Berlusconi per Santelli’ con 8.649 preferenze.

«Signor presidente, signore e signori consiglieri, onorevoli colleghi – ha esordito il neo presidente Arruzzolo – consentitemi di ringraziare l’Assemblea regionale tutta per la fiducia accordatami, affidandomi un ruolo di grande responsabilità e peso, in un momento tra l’altro particolarmente difficile per la politica e per la Calabria. Non sarà semplice svolgerlo, ma assumo questo ruolo con fierezza, consapevole del prestigio e dell’importanza che ha, per assicurare l’imparzialità dell’Aula e i diritti dei singoli Consiglieri, e nell’interesse più generale dell’intera comunità regionale». 

«Un ringraziamento particolare – ha aggiunto – è per me d’obbligo ai colleghi di Forza Italia per la designazione. Ringraziamenti che estendo a tutti gli altri colleghi consiglieri della Maggioranza. Non di meno, proprio in virtù del mio ruolo super partes, intendo esprimere un attestato di stima e fiducia anche nei confronti della Minoranza, chiamata a svolgere un compito non meno gravoso, proprio per mantenere – con un’opposizione giusta e puntuale – equità e imparzialità a Palazzo Campanella. Il tempo dei contrasti per partito preso, per andarsi contro a priori ed a prescindere, deve essere superato perché in questo preciso periodo storico non possiamo permettercelo!».

«Il frangente è quanto mai delicato e complicato – ha proseguito – per la nostra amata Regione. Le motivazioni sono molteplici e palesi, arcinote a tutti dentro e fuori dal Palazzo. Siamo indeboliti dalla perdita di una grande donna, di una grande guida, di un grande Presidente; siamo in piena crisi economica da pandemia; siamo sotto i riflettori nazionali per via dell’emergenza Sanità; siamo nell’occhio del ciclone per via dell’ennesima inchiesta.  Non potremmo avere vita politica più complicata di questa. Nessuno di noi in quest’Aula, nemmeno il più agguerrito avversario politico, avrebbe voluto fare a meno di Jole Santelli – posso dirlo senza paura di smentita e con grande orgoglio -. Abbiamo perso un leader non solo noi del CentroDestra, bensì tutta la Calabria. La dignità, l’autorevolezza, che Jole ci aveva restituito soprattutto ai tavoli romani, non saranno valori facili da ritrovare. Il grande lavoro da lei svolto in appena otto mesi aveva già dato il senso di un cambio di passo importante e quanto mai necessario per uscire dall’arretratezza che viviamo in quasi tutti i settori dell’amministrazione pubblica regionale. Non ci è tuttavia consentito stare qui a piangerci addosso o continuare a rievocare la tragica e prematura scomparsa della Governatrice. Dobbiamo rimboccarci le maniche e fare del nostro meglio, senza cercare alibi o attenuanti».

«Sarò io per primo – ha detto ancora il presidente Arruzzolo – a dare l’esempio e farò del mio meglio per sostituire l’onorevole Domenico Tallini. Non posso, a tal proposito, esimermi dal riservare un pubblico pensiero a Mimmo, con l’augurio che possa al più presto dimostrare di essere estraneo ai fatti di cui lo accusano e che possa riscattare l’immagine di un’intera classe politica messa troppo spesso alla gogna. Siamo un Paese democratico e garantista per Costituzione, non per convenienza. Fino a condanna definitiva, ognuno ha il diritto di essere considerato innocente e poter dimostrare la propria integrità morale. Voglio ribadire, al contempo, totale fiducia nella Magistratura, a cui ci affidiamo in veste pubblica e privata affinché si possa addivenire alla verità. Egregio è infatti il lavoro svolto dai magistrati nel corso di questi decenni che li vedono ogni giorno in prima linea contro il malaffare».

«Come detto poc’anzi – ha proseguito – il periodo che stiamo vivendo non è certo dei più semplici. La crisi del tessuto economico e sociale e l’emergenza del settore sanitario, sono solo le più evidenti tra le criticità che dobbiamo affrontare a stretto giro. Il covid19 ha complicato la vita a mezzo mondo, in particolare dove i problemi erano già presenti, come questa nostra martoriata Terra. Nonostante ciò, voglio essere ottimista e fiducioso. Per fare un esempio: esserci ritrovati ingiustamente classificati come ‘zona rossa’, insieme alle complicazioni che sappiamo, ci ha dato tuttavia una inaspettata chance: smascherare le inefficienze del Commissariamento ed essere al centro dell’attenzione della Stampa nazionale e quindi, gioco-forza, anche del Governo».

«Voglio dire, cari colleghi – ha detto ancora – che dobbiamo sforzarci a trovare quanto di positivo può darci tutta questa situazione: cioè la possibilità di avere gli strumenti per riformare la sanità in Calabria, partendo dalle risorse umane, passando dalle strutture, arrivando alle tecnologie più avanzate. Questo potrebbe consentirci di riformare uno dei settori più disastrati della Regione e trasmettere fiducia ai Nostri corregionali, stanchi di emigrare anche per questioni di salute.  Ho citato la Sanità come emblema delle difficoltà, ma è ovvio che non è solo lì il problema. Trovare spunti positivi e concretizzarli è il nostro compito, seppur temporaneo. Come sarà il mio. Ma va comunque onorato. Io sarò, infatti, un presidente di transizione; guiderò questa Assemblea per il tempo necessario per andare al voto. Svolgerò l’ordinario, quindi, in attesa che i calabresi scelgano e si rinnovi per intero la Legislatura. Con ogni probabilità sarà il 14 febbraio il giorno prestabilito per tornare alle urne. È  un lasso di tempo non molto cospicuo, ma sufficiente per poter dare un’impronta di quello che potrebbe essere il prossimo, vicinissimo futuro, a maggior ragione in vista delle elezioni previste tra meno di 3 mesi. Animati dalla passione di voler migliorare il futuro della nostra Regione, la missione di tutti qui dovrà essere quindi quella di infondere speranza anche in ciò che è provvisorio, come il mio incarico. Nel periodo che ci separa dal prossimo step, Io eserciterò il mio mandato attenendomi alle disposizioni che regolano l’attività del Consiglio, garantendo funzionalità ai nostri ruoli, nel rispetto reciproco tra Maggioranza ed Opposizione che devono entrambe essere guidate da un forte senso di etica e forte senso delle Istituzioni». 

«In questo senso – ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale della Calabria – chiedo un decisivo sostegno anche appunto alla minoranza e colgo l’occasione per richiamare ciascuno di noi all’unità. La legittimazione deve essere reciproca, è una condizione necessaria per lavorare bene in favore della Comunità che con orgoglio rappresentiamo. Consiglio e Giunta sono chiamati, entrambi, nella diversità delle loro funzioni, a rafforzare confronto e collaborazione per poter dare risposte efficaci ai cittadini. A guidarci dovrà essere l’etica della responsabilità. Dobbiamo cogliere lo straordinario significato che ha potersi sedere in quest’Aula a rappresentare il proprio territorio. E in funzione di tutto ciò, ritengo doveroso precisare – ove sia necessario – che sarò presente a Palazzo Campanella ogni giorno, per essere punto di riferimento di Maggioranza e Opposizione; e non intendo solo riferimento politico, ma anche per tutti gli altri funzionari, dirigenti e dipendenti (dall’ultimo al primo). Anzi, è forse questa la sede più idonea per ringraziare ognuno di loro per il lavoro svolto».

«Ritengo – ha concluso – che la nostra sede Istituzionale debba essere il più possibile aperta e trasparente perché questo Palazzo deve essere la casa di tutti i calabresi, andando oltre i campanilismi territoriali. Signor presidente, signore e signori consiglieri, concludo semplicemente augurando a tutti buon lavoro!» (rrm)