BOVA (RC) – L’Associazione Bova Life ricorda Giuseppe Viola

Si ricorda un grande calabrese e un grande italiano: oggi pomeriggio, domenica 18 luglio, alle ore 17.30, presso il museo Gerhard Rohlfs di Bova (RC), l’Associazione Bova Life  ricorda il suo Presidente onorario Giuseppe Viola – Un grande italiano di Bova. L’evento commemorativo, che avrà come relatori il prof. Pasquale Amato e don Antonio Denisi, sarà presieduto dal presidente di Bova Life Saverio Micheletta. Testimonianze di Santo Casile, sindaco di Bova, Leo Autelitano, presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte e l’on. Saverio Zavettieri, sindaco di Bova Marina. 

In apertura, dopo una breve introduzione del presidente Saverio Micheletta, sarà proiettato un video-tributo prodotto da Capo Sud Television Channel e curato dal giornalista Domenico Vincenzo Vinci.

Ha detto il prof. Pasquale Amato: «Sono orgoglioso di essere relatore e spero di essere all’altezza del compito che Bova Life e la famiglia mi hanno assegnato. Svilupperò il pensiero esposto nella seguente sintesi:  “Il 28 maggio 2021 Giuseppe Viola ci ha lasciato fisicamente ma è entrato nella grande storia. Nella grande storia di Bova e di Reggio, del Sud e dell’Italia. Un uomo di straordinaria intelligenza e di fine e ampia cultura. Un magistrato di alta levatura, capace di interpretare con acume gli aspetti giuridici senza rinunciare alla saggezza e all’umanità. Un cittadino dotato di intenso amore per la sua terra, espresso con gli atti di una vita ma tenendo sempre un profilo riservato e mai invadente. 

Un gran signore che, chiamato a ereditare dal carissimo fratello gemello Piero una semplice squadra di basket dilettantistica, l’ha resa protagonista di un’ascesa graduale verso l’Olimpo della pallacanestro, dominato da club ricchi e potenti, misurandosi alla pari con essi. Grazie alla sua guida saggia e oculata, alla sua serietà e alla sua capacità di coinvolgimento quella piccola squadra è divenuta qualcosa di più di un fatto sportivo. Si è trasformata in un simbolo radioso di riscatto sociale e in un mito perenne. E quando ha compreso che il suo capolavoro rischiava di essere messo a rischio dalla sua presenza ha deciso di fare più di un passo indietro, continuando ad amarlo e a seguirlo da lontano, defilato, in silenzio.

«È un segno del destino che ci abbia lasciato dopo la strepitosa salvezza in B della “sua” Viola, che egli ha avuto il merito di costruire come un mito indissolubile di noi reggini e meridionali. A lui dobbiamo tante altre realizzazioni. Ne ricordo almeno quattro: il ritorno a Reggio della Corte d’appello, l’impianto avveniristico del Pianeta Viola in linea con i più avanzati d’Europa, il Palazzetto di Botteghelle  e il Palazzetto di Pentimele, uno dei più grandi d’Italia.

«Mi auguro che Reggio Città Metropolitana, il Comune di Reggio e il Comune di Bova sappiano interpretare e onorare l’amore, il rispetto e la stima che questo straordinario figlio ha conquistato nelle menti, nei cuori e nelle anime di tutti i reggini».  (rrc)

Cordoglio per la scomparsa del giudice Giuseppe Viola

Grande cordoglio, a Reggio, per la scomparsa del giudice Giuseppe Viola,  magistrato e uomo di sport, fondatore della Cestistica Viola.

Cordoglio è stato espresso da Pasquale Amato: «Oggi, 28 maggio 2021, ci ha lasciato fisicamente ma è entrato nella grande storia Giuseppe Viola. Nella grande storia di Bova e di Reggio, del Sud e dell’Italia. Un uomo di straordinaria intelligenza e di fine e ampia cultura. Un magistrato di alta levatura, capace di interpretare con acume gli aspetti giuridici senza rinunciare alla saggezza e all’umanità».
«Un cittadino – ha aggiunto – dotato di intenso amore per la sua terra, espresso con gli atti di una vita ma tenendo sempre un profilo riservato e mai invadente.Un gran signore che, chiamato a ereditare dal carissimo fratello gemello Piero una semplice squadra di basket dilettantistica, l’ha resa protagonista di un’ascesa graduale verso l’Olimpo della pallacanestro, dominato da club ricchi e potenti, misurandosi alla pari con essi».

«Grazie alla sua guida saggia e oculata – ha proseguito Amato – alla sua serietà e alla sua capacità di coinvolgimento quella piccola squadra è divenuta qualcosa di più di un fatto sportivo. Si è trasformata in un simbolo radioso di riscatto sociale e in un mito perenne. E quando ha compreso che il suo capolavoro rischiava di essere messo a rischio dalla sua presenza ha deciso di fare più di un passo indietro, continuando ad amarlo e a seguirlo da lontano, defilato, in silenzio. È un segno del destino che ci abbia lasciato dopo la strepitosa salvezza B della “sua” Viola, che egli ha avuto il merito di costruire come un mito indissolubile di noi reggini e meridionali».

«A lui – ha concluso – dobbiamo tante altre realizzazioni. Ne ricordo almeno quattro: il ritorno a Reggio della Corte d’appello, l’impianto avveniristico del Pianeta Viola in linea con i più avanzati d’Europa, il Palazzetto di Botteghelle  e il Palazzetto di Pentimele, uno dei più grandi d’Italia. Mi auguro che Reggio Città Metropolitana, il Comune di Reggio e il Comune di Bova sappiano interpretare e onorare l’amore, il rispetto e la stima che questo straordinario figlio ha conquistato nelle menti, nei cuori e nelle anime di tutti i reggini».

L’intera comunità reggina piange un uomo straordinario, un vero e proprio galantuomo, straordinario esempio per tante generazioni di ragazzi cresciuti seguendo le gesta sportive degli eroi neroarancio» ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, esprimendo cordoglio per la scomparsa di «un pilastro della comunità sportiva reggina, il cuore del mito neroarancio».

«Premiato con la massima benemerenza cittadina del San Giorgio d’Oro nel 2016 – ha aggiunto Falcomatà – il giudice Viola è una vera e propria colonna portante dello sport reggino – ha aggiunto il sindaco – alla sua figura è legato un pezzo di storia del basket, certamente il più importante della nostra città, ma anche dell’intero Paese. Sotto la sua guida illuminata, la compagine sportiva neroarancio ha raggiunto i più prestigiosi traguardi della sua storia, arrivando a calcare i più importanti palcoscenici italiani ed europei. In un periodo difficile della nostra città, mentre la comunità reggina contava i morti delle guerre di mafia, la favola bella del Giudice e della sua Viola hanno rappresentato motivo di riscatto sociale per tutta Reggio Calabria, portando il suo nome alto nel firmamento sportivo italiano e continentale ed incarnando, forse meglio di chiunque altro, i valori sani dello sport, del rispetto e dell’amicizia, dentro e fuori dal campo».

«A poche ore dall’ultima straordinaria impresa della Pallacanestro Viola – ha concluso – che proprio in questi giorni ha ottenuto la salvezza ai playout, ci lascia un grande uomo di sport della nostra città, da tanti considerato il padre del basket reggino. Alla sua famiglia, e all’intera comunità neroarancio, le condoglianze da parte dell’Amministrazione comunale e metropolitana. Oggi è un giorno triste per Reggio, la città ricorderà per sempre il suo nome e la sua storia». 

«Il Giudice Viola non è stato solamente il deus ex machina della Cestistica Piero Viola, nata dall’amore per il fratello “Pierino” defunto qualche mese prima» ha scritto, in un post, Rac – Reggio a Canestro, aggiungendo che «il Giudice Viola è, e sempre sarà l’esempio da seguire per tutti noi.Potremmo parlare del suo percorso professionale d’eccellenza ma, è doveroso ricordarlo nel suo ruolo cestistico, un ruolo che ha cambiato la storia».

«Il Giudice, punto di riferimento di generazioni e generazioni – continua la Rac – riuscì a portare il club ai massimi vertici del basket italiano. La cosa bella di lui è che faceva tutto sotto voce. Mai una scena fuori-luogo, mai un atteggiamento da Boss. Ma sapeva scegliere gli uomini e sapeva delegare responsabilità. Cos’è un dirigente se non sa fare quelle due cose? Per di più, aveva un grande tocco umano con la gente. Tutti hanno amato e  continueranno ad amare il Giudice.  Quest’uomo, contemporaneamente importantissimo a Roma, ha letteralmente cambiato la vita sportiva a Reggio Calabria. Prima, forse, la gente parlava solo della Reggina Calcio era la Reggio martoriata dalla guerra di ‘Ndrangheta, successivamente arrivò la Viola, il Mito Viola, meravigliosa storia capace di volare anche al cinema».

«Lui – continua la Rac – sempre a braccetto con Gianni Scambia (meravigliosi gli abbracci ed i ricordi nel vederli insieme, l’uno accanto all’altro), uomo che prese il testimone della Presidenza è e rimarrà sempre un mito. Quando una squadra salta dalla B-1 all’A-2, non è sola una promozione sportiva. Dopo, ci sono questioni di club, diritti sportivi, sponsor, giocatori, allenatori, e via dicendo.  La costruzione del Botteghelle in 45 giorni, quella del Pentimele, eccetera eccetera. Per il basket a Reggio Calabria, c’è una notizia tristissima e una lieta.  Quella triste è che il mitico Giudice Viola non tornerà più a salvare la situazione; i miracoli, nella vita, si fanno una sola volta. Quella lieta è che lui ha lasciato l’esempio di come si fa». (rrc)

In copertina, foto di Rac – Reggio a Canestro