Buona parte dei vincitori del concorso del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria ha legami strettissimi con la politica, «nel caso di specie con il PD e, più in generale, con il centrosinistra». È quanto ha denunciato la presidente di Impegno e Identità, Angela Marcianò, in merito alla graduatoria che sarà utilizzata dal Comune di Reggio.
«Non potrei guardare in faccia i ragazzi, ai quali, tra l’altro – ha spiegato – insegno il Diritto del lavoro, se rimanessi silente. Non posso dire loro che lo studio costante e responsabile apre tutte le porte, che continua ad esserci spazio per la meritocrazia e per il sogno di realizzarsi con le sole proprie forze. Mi auguro che tutti coloro che hanno superato il concorso: parenti, nipoti, cognati, cugini e perfino politici in carica siano veramente persone adeguatamente qualificate. Confido si tratti di eccezionali coincidenze».
«E ancora – ha proseguito – come è possibile questa solerzia degli uffici comunali nel predisporre una convenzione, meno di un mese dopo la pubblicazione della graduatoria del Gom, per attingere dalla stessa ai fini dell’assunzione delle medesime figure? In che modo si potrà applicare correttamente il Regolamento Comunale approvato dalla stessa Giunta il 24 maggio 2021 e che disciplina presupposti e modalità di attuazione del disposto dell’art.9 della Legge 16 gennaio 2003, n.3, “sull’utilizzo delle graduatorie degli altri enti”, senza incappare in palesi conflitti di interesse?».
«Signor Procuratore, signor Prefetto, Presidente Occhiuto (neo Commissario alla Sanità), sindacati, ma anche voi, esponenti orgogliosi della cosiddetta società civile, quella che, pur sapendo, fa finta di non sapere, ‘perché tanto funziona così’ – si è rivolta l’esponente di Impegno e Identità – è a voi che rivolgo un appello affinché le vostre coscienze subiscano un salutare scossone”. “Perché da parte mia non si arresterà mai la passione civile che mi porta a denunciare il privilegio e la discriminazione, anche con la consapevolezza che qualcuno, essendo disabituato ad ascoltare parole intrise di serietà, non sarà neanche in grado di capire la buona fede delle persone perbene».
«Insisterò a farlo – ha concluso – per onorare gli sforzi di chi per andare avanti si sacrifica per una vita intera, lo farò per tutti coloro che sono stati costretti a lasciare la città in cerca di un lavoro, per gli studenti e i genitori che ancora si commuovono il giorno della laurea. A loro, soprattutto a chi prenderà in eredità il mondo che lasceremo, continuo a dire che senza sacrificio non si arriva alla felicità. Se non lanciassi anche oggi questo grido di dolore, già domani mattina sarei, io per prima, costretta ad ammettere la sconfitta della cultura della reale preparazione, dei contenuti, delle virtù e del valore individuale. Quella stessa cultura che, essa sola, fa progredire una comunità».
A cogliere il grido d’allarme della presidente Marcianò, è stato il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, che ha evidenziato come «l’appello-denuncia di Angela Marcianò non può rimanere inascoltato».
«A questo punto, sorge spontanea qualche domanda – ha detto Saccomanno – ma perché attingere celermente alla graduatoria del Gom pubblicata da meno di un mese? Perché tanta fretta? Qual èl’interesse concreto? Ci sarebbe stato lo stesso interessamento e comportamento se tra i vincitori non ci fossero tante persone vicine ad esponenti del PD e del centrosinistra? La risposta potrebbe essere molto semplice: dopo tutto quello che abbiamo visto combinare a questa amministrazione di sinistra l’utilizzo di una graduatoria “compiacente” non è, assolutamente, nulla!».
«Cosa è, un possibile interesse in atti di ufficio – ha detto ancora – quando questa amministrazione è stata colpita da arresti, condanne, sospensioni per gravi reati penali! Quando, rischia di aumentare al suo interno la partecipazione di soggetti che sono indagati per il grave reato di “brogli elettorali”? Reggio è allo stremo e appare inverosimile che dinnanzi a tali gravissime situazioni le Istituzioni non assumano nessuna iniziativa. Ci chiediamo perché il Prefetto non si muove, ci chiediamo perché la Procura non si fa sentire, ci chiediamo perché i sindacati tacciono, ci chiediamo dove sono i partiti che dovrebbero denunciare tali vergogne?».
«Ha ragione la prof.ssa Marcianò – ha evidenziato il commissario regionale –quando afferma che non bisogna voltarsi dall’altra parte, ma si devono affrontare tutte le situazioni “anomale” per cercare di dare un minimo di speranza a tanti giovani che devono scappare dalla Calabria non essendoci qui la possibilità di conquistare onestamente un posto di lavoro basandosi solamente sulla propria preparazione. Esempi come questi sono peggio di un omicidio: incutono nelle persone, negli studenti, nei lavoratori la convinzione che solo con gli imbrogli e con la malapolitica si possono ottenere favori di tal genere. Quindi, è meglio non studiare e corteggiare il politico di turno!».
«Mi auguro che qualcuno accolga il dolore e l’appello di Angela Marcianò e ripristini, per quanto possibile – ha detto ancora – una legalità ampiamente calpestata e che, finora, è stata pesantemente ignorata da chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole e tutelare la povera gente. Ma, il passato di questa città, la rassegnazione, il percorrere la strada più facile, le palesi collusioni, sono elementi che dovrebbero scoraggiare tali appelli, se non fosse così forte, così profondo, così insopportabile il vedere delle ingiustizie palesi e, contemporaneamente,
«La Lega ha fatto delle scelte chiare e indiscusse e, quindi – ha concluso – è e sarà accanto al coraggio, all’indignazione, allo sconforto di Angela Marcianò e di tutte le persone che cercano normalità e legalità e cercherà di svegliare dal torpore tutti quelli che avrebbero dovuto agire senza attendere alcun richiamo dei cittadini». (rrc)