Il 28 gennaio il convegno sulla “Grossa di Gerace” del Gal Terre Locridee

di ARISTIDE BAVA – È fuori di dubbio che il territorio della Locride è molto ricco di produzioni tradizionali che, se opportunamente sfruttare, potrebbero dare notevole impulso all’economia. Una di queste, molto importante, è certamente la “Grossa di Gerace” e il Gal Terre Locridee ha programmato una importante giornata proprio per parlare della possibile valorizzazione di questa cultura millenaria.

Il convegno programmato ha per tema La Grossa di Gerace tra storia, cultura, ambiente e futuro. Avrà luogo sabato 28 gennaio a Palazzo S. Anna di Gerace con inizio alle 9. Inizierà con laboratori didattici indirizzati ad analisi sensoriali  sulle olive con la partecipazione degli studenti della scuola primaria e secondaria. Si parlerà in questa occasione dell’ utilizzo della Grossa di Gerace in cucina e si degusteranno alcuni piatti  appositamente preparati a cura della Scuola Alberghiera di Locri e dei ristoranti di Gerace.

Nella mattinata anche un Concorso per il miglior olio e le migliori olive “identitarie” della varietà Grossa di Gerace,  che è riservato alle aziende produttrici. Dopo la pausa pranzo, alle ore 15.30, è prevista una tavola rotonda  che sarà aperta dal Presidente del Gal Terre Locridee Francesco Macrì, che prevede la partecipazione di un ricco parterre.

Con il coordinamento, infatti, di Guido Mignolli, direttore del Gal, e di Rosario Franco, dell’Arsac della Regione Calabria, parteciperanno oltre al sindaco della città Giuseppe Pezzimenti, il presidente regionale Slow Food, Michelangelo D’Ambrosio, il presidente regionale della Federazione agronomi e forestali, Antonino Sgrò, il presidente regionale del movimento turismo dell’ olio, Antonino Anastasi, il Delegato Agricoltura della Città Metropolitana, Giuseppe Giordano, il docente di tecnologie alimentari Marco Poiana, il presidente Eliaioteca regionale Rocco Zappia, ed ancora lo storico Vincenzo Cataldo, il produttore Paola Agrippa, il Rettore dell’ Università Maditerranea, Giuseppe Zimbalatti, il Direttore generale del Dipartimento agricoltura della Calabria, Giacomo Giovinazzo e gli assessori Giovanni Calabrese (lavoro e formazione) e Gianluca Gallo (agricoltura).

Il tutto per accendere i riflettori, appunto, sulla “Grossa” di Gerace , una cultivar di ulivo calabrese coltivata prevalentemente nell’area jonica reggina e in particolare nella fascia di territorio che va da Brancaleone a Monasterace. La “grossa” viene indicata come una varietà molto distante geneticamente dalle altre varietà di olive calabresi. Ha proporzioni ridotte ed  è impiegata prevalentemente come oliva da frantoio. (ab)